Allo scoperto o di nascosto

di
genere
gay

“Spostati dalla mia strada, checca!”
Una spinta mi fa cadere contro gli armadietti.
Non ho bisogno di voltarmi per vedere chi è perché conosco la voce e quei modi. So che è Gianni.
Si allontana ed io do una bella occhiata al suo didietro. Indossa i pantaloncini cachi che gli ho regalato e una canottiera bianca.
Lo odio per essere così maledettamente sexy da farmi fare qualsiasi cosa degradante pur di stare con lui.
Ma lui è così bello con quei pantaloncini.
Lui sa che lo sto guardando.
Non posso farne a meno.
Lui guarda da sopra la sua spalla e poi mi sorride mentre continua camminare.
Lo amo.
Prendo il quaderno dal mio armadietto e vado in classe.
Gianni sta seduto in fondo con quelli della squadra di lotta.
Mi lancia una rapida occhiata ed io mi mordo le labbra per evitare di sorridergli mentre vado al mio posto nella prima fila. Mi siedo e qualche cosa mi colpisce la nuca. L'ignoro. Un secondo più tardi qualche cosa d’altro mi colpisce. Mi giro e vedo due palline di carta sul pavimento dietro di me.
Durante il giorno queste palline sono i suoi segnali. Lo guardo e lui mi colpisce in faccia con un’altra pallina.
Alcuni ragazzi ridono. Uno dei lottatori gli dà un cinque. Io aspetto che i nostri occhi si incontrino poi mi giro verso la lavagna.

Abbiamo in comune il periodo di pranzo, ma durante il pranzo non parliamo a meno che io non attraversi accidentalmente la sua strada e poi sono i nostri occhi che si scambiano le parole.
Io sono il custode del suo segreto. Lo sono da quando avevamo tredici anni e abbiamo cominciato le nostre esperienze.
Durante le medie eravamo i migliori amici, lui viveva nella mia stessa strada ed io pensavo che lui fosse la cosa più bella dopo i giocattoli. Lo seguivo come se fossimo gemelli siamesi e da allora è stato sempre così; io seguo, lui guida, nonostante la situazione.

Capii presto di essere attirato da lui e capii cosa voleva dire.
Utilizzai internet per avere supporto e scoprii immagini di uomini nudi e poi immagini di uomini nudi che si facevano cose l'un l'altro.
A tredici anni Gianni mi sorprese a guardarlo mentre si spogliava.
“Ti piace quello che vedi?”
Avrei voluto mentire ma non lo feci.
“Sì”
Confessai.
Lui sorrise e finì di tirarsi giù le mutande.
“Prova.” Afferrò la mia mano e se la mise sul torace.
Da quel momento la nostra relazione cambiò ed io divenni il suo giocattolo sessuale privato. Facevo qualunque cosa mi chiedesse di fare e gli permisi di fare qualunque cosa volesse farmi.
Lasciai che facesse sesso con me prima che fossi pronto ma era ok, perché lui era felice.
Noi fummo felici e più intimi che mai per un anno, poi, a metà della terza media, Roby ci chiamò gay e Gianni cambiò, cominciò a mettersi lontano da me a scuola. Cominciò ad uscire con Roby e cominciarono a dire in giro che ero gay. Probabilmente avrei potuto raccontare in giro di Gianni, ma l'amavo troppo per rivelare il suo segreto.

Poi riprendemmo a vederci e tre anni dopo ha cominciato a fare il bullo con me ed io sono ancora pazzo di lui.
Il suo corpo si è ben sviluppato, ma non è tanto per il suo corpo che impazzisco, impazzisco perché non posso immaginare di non essere con lui. Il suo modo di baciarmi quando siamo insieme mi dice da solo che anche lui mi ama.
Alla fine di ogni giorno io lavoro alla libreria di mio padre per tre ore e poi vado a casa a fare i compiti e parlare on-line coi miei amici.
I miei amici sono gay ma nessuno di loro sa di me e Gianni. Di conseguenza tentano di mettermi con ogni ragazzo gay che incontrano.
Vado ad una festa con loro, loro trovano un ragazzo gay e me lo portano per farmi uscire con lui. Non vogliono che io sia solo ed io non posso dir loro come stanno le cose e sembro un patetico solitario.
Per esempio Lori, un amico di scuola, mi sta ossessionando perché esca con suo cugino, Cesare che è appena venuto ad abitare in città; vive a circa trenta minuti da noi e secondo lui è la cosa più graziosa del mondo. Devo ammettere che nella foto che vedo sul PC è abbastanza bello ma niente a confronto di Gianni. I suoi occhi non sono belli come quelli di Gianni. Il suo naso è più grosso di quello di Gianni. I suoi capelli sono più lunghi di quelli di Gianni. Il suo sorriso non è brillante come quello di Gianni.

Sento la mia porta aprirsi, mi giro e sorrido a Gianni che entra nella mia stanza, chiude la porta e dà un’occhiata allo schermo.
“Ho qualche concorrente?”
“No, Lori vuole che provi ad uscire con suo cugino. Sai che sta sempre tentando di mettermi con qualcuno.”
“È carino. Forse dovresti uscire con lui.”
“Huh? Parli sul serio? Vuoi che esca con un altro ragazzo?”
“Perché no?”
“Hai minacciato di picchiare ogni ragazzo con cui mi avresti visto parlare ed ora vuoi che esca con qualcuno?”
“Penso che dovresti cominciare ad incontrare ragazzi.”
“Perché dovrei uscire con ragazzi quando ho te?”
“Tu non mi hai.”
“Giusto. Mi ero dimenticato. Noi siamo solo amici.”
Gianni mi si avvicina e mi bacia spingendo la lingua nella mia gola. Poi si tira indietro.
“Noi non siamo amici.”
Ridiamo per il nostro scherzo e poi lui mi bacia di nuovo, io tento di stare in piedi ma lui mi spinge via.
“Non oggi, bello.”
Gianni che rifiuta sesso è un segnale sicuro che il mondo sta finendo.
“Cosa c’è che non va?”
“Nulla.”
Guarda lo schermo.
“Come si chiama?”
“Non ci posso credere, sei geloso di una foto.”
“Io non sono geloso.”
“Sì che lo sei.”
“No, non lo sono.”
Si allontana da me.
“Tu meriti di avere un vero amico perché io non potrò mai esserlo per te.”
Ne abbiamo parlato tante volte che posso citare alla lettera le parole senza prestarci attenzione.
“Tra noi siamo così, non me ne importa. Io sto bene così.”
“Stai bene quando ti maltratto a scuola?”
“Noi due sappiamo perché lo fai. L'ho accettato e così deve essere.”
Si siede sul mio letto
“E dovrei accettare questo trattamento di merda al mio miglior amico solo per poter essere accettato da un gruppo di ragazzi che veramente non mi piacciono?”
“Non lo fai solo per loro.”
Lui evita di guardarmi.
“Tu stavi piangendo in bagno durante l’intervallo di pranzo?”
“Cosa?”
“Me l’ha detto Roby.”
“Ma dai, sai com’è Roby.”
“Lo so, ma non sarebbe la prima volta.”
“Quante volte ti devo dire che niente che tu dici o fai a scuola mi fa piangere, perché io so che non lo fai sul serio.”
“Non importa se è sul serio o no. Io non dovrei farlo.”
Qualche volta Gianni mi stupisce per come si colpevolizza per come mi tratta. Potrebbe smettere di maltrattarmi domani e nessuno gli chiederebbe il perché ma lui vuole stare con Roby e parte dal presupposto che per farlo è necessario maltrattare persone come me. Roby è stupido ma è popolare e suo padre è l'allenatore della squadra di lotta.
“Gianni io ti amo. Questo è tutto.”
“Ma ti faccio felice?”
“Sì.”
“Sempre?”
“Nessuno è sempre felice.”
“Mi piacerebbe che le cose fossero diverse.”
Mi fa un mezzo sorriso.
“Vorrei essere diverso. Sai quanto odio mentire su di noi.”
“Un giorno le cose cambieranno.”
“Le cose non cambieranno. Io sono il problema ed io non cambierò. Io non posso cambiare. Ecco perché voglio che tu trovi qualcun altro.”
“Io non voglio qualcuno altro. Io voglio te. Fine della discussione.”
“No, non è la fine questa volta. Noi non possiamo fare questo discorso e non fare niente. Io sono stanco di sentirti trattare come merda e di trattarti come merda tenendo segreta la nostra relazione. Questo non è quello che voglio.”
“Ti permetto di fottere con ragazze come vuoi, cosa vuoi di più?”
“Io voglio stare con una ragazza e non desiderare di essere con te.”
Deve essere successo qualche cosa.
“Questo non succede, vero?”
Lui si lecca le labbra.
“Sono uscito con Clara prima di venire qui oggi e...”
Fa una pausa di qualche secondo.
Odio queste pause e così lo incito.
“E…?”
“Lo stavamo facendo ed io l’ho chiamata Carlo.”
Comincio a ridere.
“Non è divertente Carlo! L’avevo già fatto.”
Questo mi fa ridere ancora più forte.
“L’avevi già fatto?”
“Sì e questa volta si è incazzata, pensa che io abbia qualche cosa per te.”
“Tu hai qualche cosa per me.”
“Non mi stai aiutando.”
Io continuo a ridere.
“Smetti di ridere.”
“Ok, smetterò, ma dimmi come l’hai detto, era come ‘oh Carlo’ o ‘uh uh Carlo’ e come...”
Non posso finire la domanda perché Gianni viene dietro di me e mi fa il solletico.
“Ti darò una ragione per ridere.”
E continua a farmelo.
“Mi arrendo!”
“Devi aspettare a dirlo finché non te lo ordino io.”
E mi solletica ancora più forte.
“Dì mi arrendo.”
“Mi arrendo!”
“Così va meglio.”
Mi si appoggia e mi bacia. La sua mano scivola lungo la mia camicia ed inizia a slacciarmi la cintura.
Le cose vanno così tra di noi. Un leggero solleticare può trasformarsi in sesso ma la nostra relazione non è solo sesso, anche se il sesso è grande.
Conoscendo ogni piega del corpo dell’altro è facile sapere precisamente dove toccare e quando. Non lo facciamo a letto ma io sono disposto ad accettare un ruvido tappeto perché voglio sentirlo dentro di me.
Gianni è sudato e rosso quando finiamo ed io sono completamente soddisfatto. Lo bacio sulla sua guancia.
“Mi sei mancato.”
“Lo so. Sono stato occupato con gli allenamenti, lo studio e Clara.”
Mi circonda con un braccio.
“Che tu ci creda o no sono stato occupato.”
“Stavo solo dicendo che hai bisogno di qualcuno come Clara nella tua vita”
Lui comincia a rivestirsi.
“Devo andare a casa e lavarmi.”
“Bene, ci vediamo domani a scuola.”
Mi alzo, lo saluto con un bacio, poi prendo un asciugamano e vado a farmi una doccia.
Di solito passiamo più tempo insieme ed andiamo a spasso ma ultimamente lui è di fretta come se dovesse andare sempre da qualche altra parte.

Dopo una doccia rinfrescante, mi siedo al computer e comincio a parlare con Lori. Lei mi dice che i suoi genitori sono fuori di città per il fine settimana, vorrebbe fare una festa e potremmo vederci a casa sua il giorno seguente.
Capisco che sta tentando di costruire qualche cosa tra me e suo cugino ma comunque ci accordiamo per incontrarci.

Il giorno seguente a scuola è di merda come al solito. Gianni e Roby mi maltrattano e Gianni ed io ci guardiamo di nascosto.
Vado a lavorare nella libreria di mio padre, poi torno a casa e mi faccio una doccia prima di andare a casa di Lori per la festa.
Entro e sento un’aria di cose già organizzate. Le uniche persone presenti sono Lori, il suo ragazzo, Tommy e suo cugino, Cesare.
Alcuni minuti dopo che mi sono seduto, Lori implora Tommy di portarla al fast food.
Io suggerisco di andarci tutti, ma Lori insiste che Cesare ed io rimaniamo in casa nel caso venga qualcuno. Le dico che potrei andare io al fast food e prenderle quello che vuole ma lei mi zittisce e loro se ne vanno.

“Mi spiace”, dice Cesare.
“Nessun problema, Lori l’aveva già programmato.”
“Non è stata solo un’idea sua.”
“Oh.”
“Ti spiace?”
“No”
“Sì invece. Sembra che preferiresti succhiare un tubo di scappamento piuttosto che stare qui.”
“Mi spiace.”
“Va bene lo stesso.”
“Non è per te, è solo, che io, um...”
“Non sei interessato.”
Mi sorride e noto che è più bello in persona che non in foto. E’ davvero piuttosto grazioso, ma non abbastanza per essere comparato a Gianni.
“Niente di personale. Voglio dire che sei carino, ma io non sto cercando un amico.”
“Ti vedi già con qualcuno?”
“Io...”
“No, non rispondere. Non sono affari miei comunque. Inoltre l'espressione sulla tua faccia mi dice tutto quello che devo sapere.”
“Cosa dice la mia faccia?”
“Che ti stai vedendo con qualcuno ma è un segreto, così hai esitato perché il tuo primo istinto era stato di dire sì, ma la risposta giusta è nessuno.”
“Ricordami di non giocare a poker con te.”
Prende un sacchetto di patatine dal tavolo e l’apre.
“Wow, non mi aspettavo che l'ammettessi.”
“Io non ho ammesso niente.”
“Sì, l’hai fatto.”
Decido di stare zitto per evitare di ammettere, senza, volerlo qualcos’altro.
Cesare tenta di avviare una conversazione.
“Lori ti ha parlato di me?”
“Sì, so solo che sei amico di suo fratello.”
“Ti ha detto altro?”
“No”
“Oh, pensavo ti avrebbe parlato di Giacomo.”
Getto uno sguardo su di lui e mi pare che voglia che gli chieda ma non lo farò. Dopo alcuni minuti di silenzio cede.
“Dato che non vuoi uscire con me penso di potertelo dire. Giacomo era il mio ragazzo, beh il mio amore segreto. Avevamo paura di essere scoperti e ci cautelammo di sembrare essere solo amici. Andò tutto bene finché suo fratello maggiore ci sorprese. Suo fratello era ed è ancora è un dannato omofobo, lo disse ai suoi genitori ed a tutta la scuola. Andai a scuola e diedi la colpa di tutto a Giacomo perché io sono una testa di cazzo. Feci sembrare come se lui mi avesse circuito. Ripensandoci capisco che era una cosa estremamente stupida, ma non volevo che la gente dicesse che ero gay. Giacomo ed io ci separammo ed io entrai in confusione, cominciai a bere pesantemente ed dovetti andare in riabilitazione. Quando uscii scoprii che Giacomo aveva un ragazzo ed era felice mentre io ero solo. Mi odiai per averlo lasciato andare via, poi ero arrabbiato con tutti perché mi sembrava che tutti fossero felici eccetto me ed io volevo quello che loro avevano. Ero arrivato al punto in cui uno capisce o si uccide, così dissi ai miei genitori tutto su Giacomo e loro mi spedirono da un terapeuta per aiutarmi ad uscirne. Alla fine arrivammo al punto che non potevo più vivere con loro così chiesero in giro per vedere chi mi avrebbe steso una mano. Il fratello di Lori, Lorenzo mi ha preso con lui alcune settimane fa.”

Cesare mi guarda ed io accenno col capo come un idiota.
“Oh.”
“Quindi Lori non ti ha detto niente di questo?”
“No, mi ha detto solo che eri il nuovo compagno di camera di suo fratello.” “Probabilmente voleva che fossi io a dirtelo. Ad essere onesto non ho ancora dimenticato Giacomo, io penso che lui fosse l'amore della mia vita e mi è scivolato tra le dita. Lui era mio. Tutto quello che dovevo fare era tenerlo, ma sono stato stupido ed egoista ed ora sono stupido e solo.”
Sospira.
“Lori e Lorenzo pensano che io abbia bisogno di un ragazzo gay con cui parlare perché evidentemente solamente un ragazzo gay può capire l'angoscia gay.”
“Hanno ragione. Sai che noi omosessuali abbiamo bisogno di restare insieme.”
Ride ed io rido con lui.
“Abbiamo bisogno di restare insieme, ma qual’é la differenza tra un buon amico gay ed un buon amico? Un amico è un amico, gay o etero e qualsiasi essere umano che sia stato innamorato sa come ci si sente quando l'amore finisce e non importa se sei quello che scarica o quello che viene scaricato.”
“Gli etero pensano che sia diverso. Voglio dire che sì, noi abbiamo altri problemi perché siamo gay ma i sentimenti sono gli stessi. Come io amo G...”
Mi fermo prima di dire il nome di Gianni.
“Voglio dire che io sono stato innamorato di un ragazzo e sfido chiunque a dirmi che l'amore che sentivo era diverso su qualsiasi altro livello.”
“Conosco molte persone che potrebbero darti un elenco di ragioni sul perché è diverso.”
“Anch’io ed è la ragione per cui non posso stare col ragazzo che amo.”
“Lo tieni ancora nell'armadio?”
“Huh? Non ho detto questo.”
“Se rivedi quello che hai detto e leggi tra le righe è precisamente quello che hai detto. Tu non puoi stare con lui a causa della gente, questo implica che se le altre persone fossero corrette sull’argomento, voi due stareste insieme.”
“Io penso che tu stia leggendo troppo dentro quello che sto dicendo.”
“La gente si mette sulla difensiva quando viene pigiato il bottone giusto.”
E mi sorride furbescamente.
“Grazie di nuovo per aver confermato quello che pensavo.”
“Tu puoi pensare quello che vuoi.”
“Perché non hai detto a Lori che non volevi incontrarmi perché sei già impegnato? Lo guardo.
“Oh capisco, Lori vorrebbe sapere chi è e tu non vuoi dirglielo.”
Cesare afferra il mio ginocchio.
“Il tuo segreto è al sicuro con me.”
Sento un certo formicolio dove la sua mano è appoggiata ma poi la sposta e la sensazione se ne va. Tento di cambiare argomento.
“Tornando a te, ne hai passate!”
“Sì, cazzo, ma ora sto bene. Ho 18 anni e grazie a quello che ho passato so chi sono, per la prima volta da anni sono felice e sto seduto su di un divano con un bel sconosciuto che sembra non poter togliermi gli occhi di dosso.”
Arrossisco
“Mi spiace, io non ti sto fissando, io...”
“Tutto ok, non mi preoccupa, la cosa mi eccita.”
Mi sento a disagio, lui sorride e la tensione se ne va.
“Quanto tempo pensi che Lori e Tommy ci lasceranno da soli?”
“Dovrebbero essere andati via da almeno un'ora, forse di più.”
“Quindi il tuo innamorato è un mistero?”
Divento di ghiaccio. Lui ride.
“Sto scherzando. Come hai conosciuto Lori?”
La conversazione con Cesare comincia a fluire disinvoltamente e passano delle ore prima che ci rendiamo conto che Lori e Tommy non tornano e decidiamo di chiamarli.
Lori risponde e mi dice che sono appena usciti da teatro dall’altra parte della città e ritorneranno in un'oretta.
Le dico che è una cagna e che il suo sotterfugio non ha funzionato, ma poi le dico che le voglio bene e che Cesare ed io giocheremo a qualche cosa finché lei non sarà tornata.
Lei suggerisce di giocare a nascondere la ‘salsiccia’, io le urlo di farlo loro, lei mi risponde a tono.
Cesare quasi cade dal sofà per il troppo ridere. Chiudo la conversazione e guardo Cesare che sta tentando di calmarsi.
Lo guardo e non posso fare a meno di chiedermi com’è senza vestiti, ma rapidamente nella mia testa si forma l’immagine del corpo nudo di Gianni. Lui è l'uomo che voglio e lui è l'uomo che amo. Ho già incontrato ragazzi attraenti prima ma non è mai successo nulla perché io evito di lasciare che le cose vadano troppo oltre. Io non sto cercando un ragazzo ma se fossi in quella condizione chiamerei Cesare.
Cesare è rilassante, divertente e sincero, mi dice cose che non direi mai ad un estraneo ma lui dice che lo fa perché va d'accordo con me.

Stiamo discorrendo come vecchi amici quando Lori e Tommy finalmente decidono di presentarsi. Lei mi sembra su di giri, e direi che lei e Tommy si sono divertiti.
Non posso resistere a stuzzicarli.
“Allora Lori, hai giocato a quello di cui abbiamo parlato al telefono?”
“Oh sì ed è stato molto bello.”
Cesare mi cade addosso ridendo ed il mio corpo diventa rigido. C'è qualche cosa nel modo in cui la sua testa si appoggia allegramente sulla mia spalla ed il suo braccio si avvolge al mio grembo; qualche cosa nelle vibrazioni del suo corpo quando ride; qualche cosa che grida ‘non rimanere ancora solo con lui’.
Tento di ridere ma tutto ciò che riesco a fare è guardare Lori a bocca spalancata. Cesare si sposta da me ed io respiro profondamente prima di comprendere che avevo dimenticato di respirare.

“Mi spiace Lori, Car mi ha drogato con gas esilarante.”
“Chi è Car?”
Chiede Lori.
Io lo guardo chiedendomi chi diavolo è Car, lui si rivolge a me e sorride.
Finalmente capisco che Car sono io.
“Carino, vi siete già dati dei nomignoli.”
“No, nessuno mi chiama Car.”
“Che c’è di strano.”
Chiede Cesare.
“Io mi chiamo Carlo e basta.”
“Io sono il tuo unico amico gay, non è vero?”
Sto decidendo se dirgli che lui non è ancora stato elevato allo stato di amico ma lui mi interrompe, come al solito.
“Penso di meritarmi diritti speciali. Io ti chiamerò Car. Tu come vuoi chiamarmi?”
“Tu puoi chiamarmi Car, ma questo non vuol dire che io risponderò”
Intanto penso al soprannome più gay per lui.
“Va bene Orso.”
Lui sorride furbescamente.
“Evidentemente ti manca l'originalità, ma avrai due punti in più se userai due parole.”
È disarmante. È il modo migliore per descriverlo. Disinvoltamente mi mette completamente a mio agio.
Odio l'idea che qualcuno mi chiami Car, ma sto pensando che è probabile che risponda davvero se quel qualcuno è Cesare.
Cesare è figo. Lo vedo come qualcuno con cui potrei uscire, con cui fare niente e divertirmi, ma non lo so e non lego facilmente con le persone così aspetto di scoprire di più su di lui.

“Mi permetteresti seriamente di chiamarti così?” Chiedo.
“Sì. Mia madre mi ha chiamato così per tutta la vita.”
“Nessun dubbio che sei gay”
Scherza Tommy. Noi sorridiamo, come al solito ha sempre un tempismo discutibile coi suoi scherzi sui gay.
Tommy si guarda intorno cercando il modo di uscirne.
Tento di aiutarlo.
“Che film siete andati a vedere, ragazzi?”
E loro dicono due titoli diversi, sento che c’è sotto qualche cosa.
“È il caso che vi mettiate d’accordo nel caso i suoi genitori glielo chiedano.”
Le guance di Lori diventano rosse ed la imbarazzo ulteriormente.
“Allora in che albergo siete andati? Affittano a ore o a mezze ore?”
“Sì perché è probabile che noi vogliamo provarlo.”
Dice Cesare.
Gli do una gomitata.
“Io non penso che avremo bisogno presto di quelle informazioni.”
“Ma alla fine ne avremo bisogno?”
Chiede Cesare.
“Stai ripetendo quello che dico io!”
Cesare mi fa l'occhiolino e mi accorgo che lo sto di nuovo fissando.
Allora dico: “Io dovrei andare.”
Cesare mi si avvicina: “Non ti lascerò fuggire per colpa mia!”
“Oh no, non è per te. È, em… che si è fatto tardi.”
“Bene aspetta un secondo.”
Si muove ed io penso che lui mi abbraccerà, invece si allontana.
“Torno subito.”
Lori e Tommy mi stuzzicano dicendo che ho un ragazzo ed io dico che non è così. Cesare ritorna con un piccolo pezzo di carta e me lo allunga.
“E’ il mio numero di cellulare e l’indirizzo e-mail.”
Io mi dico che dovrei accettare e buttarlo una volta uscito.
Lo prendo e lo metto in tasca.
“Bene, mi ha fatto piacere conoscerti.”
Allungo la mano, lui me la schiaffeggia e mi abbraccia.
“E’ stato bello parlare con te. Forse potremo vederci ancora.”
“Sì, sicuro.”
Abbraccio Lori, accenno col capo a Tommy e me ne vado.

Il ritorno a casa è piena di pensieri.
Gianni è come smooth jazz e Cesare è come hard rock; non si possono comparare veramente i due ma qualche cosa nei ritmi fondamentali uno ricorda l’altro. Penso a Gianni. E’ abbastanza alto, sodo o, come mi piace dirgli, bello ed in carne, poi penso a Cesare, un po’ più alto e decisamente magro. Preferisco il viso di Gianni rispetto a Cesare, ma continuo a ricordarmi che non si possono paragonare. In un testa a testa Gianni vincerebbe a mani basse.
Vado nella mia stanza, chiudo la porta e crollo sul letto.
Gianni ringhia: “Che ne dici di qualche preliminare?”
Rido e mi alzo dal letto.
“Cosa stai facendo qui? Pensavo fossi uscito con Clara..”
“L’ho fatto ma fare sesso con lei mi ha fatto venir voglia di fare sesso con te.”
“Wow, grazie!”
“Non prenderla così, era un complimento.”
Mi prende e mi tira su di lui.
“Dove sei stato?”
“Da Lori.”
“Oh.”
“Ho incontrato suo cugino.”
La mano di Gianni smette di strofinarmi la schiena.
“Oh.”
“Mi sembra un bel ragazzo.”
“Oh.”
“Ma niente al tuo confronto.”
“Oh.”
Respira profondamente.
“Aspetta, vuoi dire che non sono bello?”
“Cosa?”
“Hai detto che è un bel ragazzo, poi hai detto che lui non è nulla al mio confronto.”
Penso a Cesare.
“Ripeto. Lui è come te. Voi due sareste perfetti l'uno per l'altro.”
“Perché?”
“Perché potresti fare impazzire lui invece di me.”
“Ti ha fatto impazzire?”
Sento la sua voce insicura, lo bacio sulla guancia e gli bisbiglio in un orecchio.
“Tu mi fai impazzire.”
Lo bacio sulle labbra ed in breve i nostri vestiti sono gettati sul pavimento.
Gianni mi sorprende nel passare la notte con me.

La mattina mi sveglio, apro gli occhi e fisso la sua faccia che sorride.
“Sai che sei è bello quando dormi?”
“Mi è stato detto alcune volte.”
“Senza dubbio da un bel uomo che ti ama moltissimo.”
“Senza dubbio.”
Lui mi bacia sulla fronte, io chiudo gli occhi e prego silenziosamente che sia con me ogni giorno.
Si stira e dice.
“Ok, rovinerò il momento.”
Fa una pausa.
“Uscirai col cugino di Lori?”
“No”
“Perché no?”
“Lui non è te.”
“Questo è il punto.”
Immediatamente comincio a pensare al peggio.
“Perché mi stai allontanando?”
“Non lo sto facendo.”
“Credi?”
“Non ti sei mai chiesto come sarebbe stare con qualcun altro?”
“Qualche volta, ma non voglio scoprirlo perché ho già quello che voglio.”
“Io sì.”
“Che vuoi dire?”
“Io penso sempre ad altri ragazzi.”
Lui dice questo ed io lo intendo che voglia dire che non sono all’altezza. Mi chiedo cosa avrei potuto fare di differente e come avrei potuto fare di più. Comincio a pensare che avrei dovuto andare in palestra ed allenarmi per farmi i muscoli.
“Non è che non abbiamo abbastanza, quello che abbiamo è così bello. Io non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe stare con qualcun’altro. Non ci hai mai pensato?”
“No..”
Lui mi guarda incredulo.
“Beh, forse una volta o due volte.”
Mi fa molte domande su Cesare, posso dire che è interessato a lui come potenziale candidato ma non posso dire se gli piace per me o per lui. Pensare a lui con Cesare mi costringe a pensare a Cesare in posizioni sessuali.
Gianni passa la maggior parte del giorno a casa mia e dopo che abbiamo pranzato mi convince a chiamare Cesare.
Gli parlo brevemente e decidiamo di vederci il prossimo fine settimana.
Gianni è ansioso ma io ho un po’ di apprensione nel fare entrare un'altra persona nella nostra relazione già avviata.

Nel mese e mezzo seguente parlare con Cesare ed uscire con lui è diventato rapidamente una mia priorità. Lui ha un naturale fascino e non è male anche che sia così maledettamente carino. Lo guardo e capisco che mi sta affascinando perché sta cominciando a battere Gianni quando faccio paragoni.
Alcune volte il modo in cui Gianni mi tratta a scuola mi fa sentire una merda. Lui mi chiama checca, ogni giorno lui ed i suoi amici rendono un inferno vivente la mia vita, ma non posso smettere di esserci quando lui ha bisogno di me. Lui è diverso quando non siamo a scuola. Lui è sempre più gentile, apprezza me ed il mio corpo ed io voglio disperatamente essere vicino a lui, ma c'è ora Cesare. Cesare mi piace e lui non si preoccupa di essere visto in pubblico con me. Cesare si struscia contro di me ed io mi eccito. Cesare è così gentile ed io comincio a pensare di essere più attirato da Cesare che da Gianni.

Invito Cesare a casa mia per la prima volta ed il piano è che Gianni venga e si presenti. Cesare sembra nervoso quando entra nella mia stanza. Si siede sul mio letto ed io mi siedo vicino a lui. Chiacchieriamo un po’ e Cesare mi tocca molte volte. So che non può farne a meno, lo fa come riflesso condizionato e non dovrei dargli un ulteriore pensiero, ma lo faccio.
Quando mi tocca il tempo sembra fermarsi finché il contatto non si interrompe.
“Stai per baciarmi?”
Chiede.
Penso che sto di nuovo sognando ad occhi aperti di lui, così mi assicuro di aver sentito bene.
“Cosa hai detto?”
“Mi bacerai o continueremo ad essere solo amici?”
Restiamo seduti per qualche secondo e poi mi avvicino per il bacio. Le sue labbra sono più piccole di quelle di Gianni ma il suo bacio è molto più dolce.
“Io ho un ragazzo”, bisbiglio.
“Tu sei qui con me.”
Ci baciamo di nuovo.
“Vi state divertendo?” Chiede Gianni mentre chiude la porta.
“Gianni!” Grido.
Tento di allontanarmi da Cesare il più possibile. Gianni fissa i miei pantaloni, io abbasso lo sguardo e vedo un’erezione. Metto una mano a coprire la zona.
“Gianni, questo è Cesare. Cesare questo è Gianni.”
“Tu sei il boyfriend?” Gli dice Cesare.
Gianni mi guarda.
“Glielo hai detto?”
“Lui non me l’ha detto ma tu l’hai appena fatto.”
Gianni sorride.
I due si stuzzicano per ore prima che Gianni chieda a Cesare se è interessato a un “threesome”.
Cesare lo delude.
“Io sono interessato solo a Car.”
Gianni se ne va alcuni minuti più tardi ed spedisco a casa Cesare anche perché non voglio passare la notte con lui. Mi piace più di quanto pensassi e questo mi spaventa. C’è della tensione nella mia relazione con Gianni e sappiamo ambedue che è a causa di Cesare, ma nessuno di noi ne parla.

Una sera Gianni viene e finalmente solleva il tema di cui non discutiamo.
“Ti piace veramente Cesare, non è vero?”
“Mi spiace.”
“Non esserlo.”
Incrocia le braccia.
“Quindi ora sono ufficialmente l'altro ragazzo?”
“Non parlo con Cesare da una settimana.”
“A causa di noi?”
“Sì.”
“Ma vorresti essere con lui?”
“Non so.”
“Sì lo vorresti ed io penso che dovresti stare con lui. Lui ti ama in un modo che io non potrò mai fare.”
“Come puoi dirlo?”
“Gli ho parlato e l’ho visto nei suoi occhi. Sarà buono con te, gliel’ho fatto promettere.”
Gianni si alza ed apre la porta. Fa segno a qualcuno. Cesare appare ed entra.
Io guardo Gianni.
“Cosa succede? Stai cedendomi?”
“No, ti sto lasciando andare perché ti amo molto.”
“Tu mi stai lasciando andare perché tu ami di più Clara, non ti comporti come stai facendo per me.”
“Lo sto facendo. Tu meriti di più. Stai con Cesare, sii felice e chiamami più tardi.”

Cesare ha il posto di Gianni sul letto e restiamo seduti per un po’ mentre tento di pensare a cosa dire. Cesare, come al solito, è il primo a rompere il silenzio.
“Mi sei mancato.”
Tre parole ed io sono suo. Quella sera abbiamo il nostro primo appuntamento ufficiale e incontriamo Gianni e Roby. Roby comincia a darci fastidio ma Gianni lo ferma. E’ una sorpresa, Gianni non affronta mai Roby ed anche Roby sembra sorpreso.

Gianni è sempre più popolare a scuola e non è più amico di Roby. Noi non dimostriamo di essere grandi amici a scuola perché sappiamo che la cosa desterebbe sospetti ma Gianni mi piace sempre. In privato siamo amici e la sua ragazza mi parla.
Clara è una ragazza dolce, lei mi parla di Gianni ed io le parlo di Cesare. Mi sembra che gli piaccia quando le parlo del mio ragazzo, Gianni dice che è preoccupata che possa lasciarla per me e si sente meglio quando sente parlare del mio amico.

Gianni ed io siamo ancora insieme segretamente perché nessuno di noi riesce a fare a meno del sesso con l’altro. Clara non lo sa e Cesare pensa che ci siamo separati. Rimarrebbero male se sapessero la verità. Onestamente, io sono innamorato di Cesare e Gianni è innamorato di Clara ma Gianni ed io non possiamo smettere di amarci l'un l'altro. So che prima o poi la cosa dovrà essere interrotta ma per ora tutto quello che vogliamo è continuare in segreto.
di
scritto il
2020-08-02
4 . 1 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Tempesta di neve
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.