Dopo un lungo viaggio in macchina ho scopato mia madre(due).

di
genere
sentimentali

Quella notte con mia madre mi aveva scombussolato, volevo parlare con lei scusandomi per quello che era successo, ma vedendola in cucina che cantava, lo salutata feci una buona colazione, lei aveva già preparato tutto il necessario pennelli vernice acquaragia e la levigatrice che papà aveva comprato proprio per fare questi lavoretti. Mi misi una maglietta e un pantalone che potevo anche sporcare. Cominciai a levigare la ringhiera un duro lavoro che ha me non piaceva molto. Finita la levigatura mi accingevo a cominciare la pittura della ringhiere, quando mamma mi portò un bicchiere di succo alla pera, sorseggiai lentamente poi presi il pennello e cominciai la dipingere la ringhiera. quando mamma venne per farmi compagnia sedendosi sul primo gradino. più alto, aveva messo i piedi sul secondo gradino con le gambe unite lei si era appoggiata con i gomiti sulle sue ginocchia appoggiando Il mento mi guardava sorridendomi mi chiese se gli era piaciuto quello che era successo ieri notte, le dissi di si “ non doveva succedere perché era mia madre,“ rispose” ero io Semmai che dovevo reagire proprio perché ero sua madre E che quello che stava succedendo er contro natura. Si fermò un attimo poi continuò’ dicendo “ ma sentendo il tuo membro tra le le mie natiche sali la voglia di prenderlo dopo tanto tempo”. “non pensavo che eri mio figlio ma solo un uomo con un grosso pezzo di carne pronto a fottermi”.restai come un cretino con il pennello in mano sentendola parlare. Mi chinai cominciando a dipingere l’inferriata passando la prima mano molto velocemente, mi sedetti su i gradini sdraiandomi per poter dipingere le parti basse, quando lo sguardo cadde su mia madre che sempre messa in quella posizione aveva appoggiato lateralmente la testa sulle ginocchia, si vedevano le mutandine bianche infilate tra le labbra della fica, lateralmente uscivano due ciuffetti di peli neri, una visione che mi aveva fatto arrapare, continuavo a pitturare ma lo sguardo andava sempre lì in mezzo alle sue gambe lisce e bianche, aveva la pelle di una bambina. Non mi accorsi che mamma mi stava guardando, ridendo mi disse “ ti sei eccitato, quadra che pacco hai in mezzo alle gambe“, effettivamente era vero cercavo di nascondere ma al suo sguardo non scappava niente. mi disse che rientrava per non turbarmi alzandosi allargo’ le cosce, se potevo fermare l’immagine che si presentava ai.miei occhi, mi si scatenò una voglia di trombarla, arrivando sulla porta di casa disse,” vieni dentro vediamo che si può fare”. Non me lo feci ripetere e la seguii chiudendo la porta. Aveva in dosso una vestaglietta leggera e molto corta si stagliavano due cosce perfette lisce e bianche si diresse verso la finestra per abbassare le tapparelle, aveva un culo bellissimo non grosso ma bello tornito. poi si fermò in mezzo al salotto e si tolse la vestaglietta sbottonandola lentamente, si presentò uno spettacolo meraviglioso aveva addosso solo le mutandine e un reggiseno a balconcino, era perfetta con carne al punto giusto e senza smagliature. Mi avvicinai prendendo il suo viso tra le mie mani, la baciai appassionatamente sugli occhi, sulle guance e infine sulle labbra che lei apri accogliendo la mia lingua, era un bacio tremendamente sexy le salive prodotte si mescolavano nelle nostre bocche, sempre appiccicati mi sbottono i pantaloni e fece scendere a terra anche le mutandine, il cazzo come una molla svetto’ duro come un palo, mamma si fermò ammirandolo disse” mamma come grosso questa notte non mi ero resa conto, quanto e lungo.” mi chiese, “ aspetta che prendo il metro da sarta sono proprio curiosa” torno misurando il mio cazzo, “ ventidue centimetri” poi misuro la circonferenza della capocchia con una esclamazione....”hooooooo” tesoro ma sono sedici centimetri, povera tua moglie Anna le avrai fatto male la prima volta” e si era proprio vero, anche se lo avevo lubrificato per bene le feci male pur prendendolo quasi tutto ogni volta che spingevo c’era un strillo di dolore. Poi lo prese in mano e comincio a farmi una sega guardandomi negli occhi era difronte a me mi baciava sulle labbra, le dissi” mamma me lo prendi in bocca” , si abbassò lentamente guardandomi sempre negli occhi apri la bocca e comincio a leccarmi la cappella, ogni tanto cercava di prenderlo in bocca con fatica spalancandola lo fece entrare una buona metà dentro, sentivo la capocchia del cazzo avvolto dal calore che stimolava dietro la mia schiena quella voglia di sborrare. Le dissi di lasciare la bocca aperta perché volevo chiavarla, cominciai lentamente a spingere il cazzo e piano piano aumentai il ritmo producevo un rumore di sciaquetiio. Non resistetti molto le dissi che stavo venendo, volevo sborrarle in faccia ma lei con il dito mi disse no, scaricai con violenza il mio seme con schizzi violenti che le arrivavano dritti gola. Non si perse una goccia ingoiando tutto e leccando il cazzo lo ripulì per bene. Sfilando quel manganello dalla bocca si era resa conto che si era slogata la mascella e faceva fatica a richiuderla. Piano piano torno alla normalità e ridendo mi disse” figlio mio ma è mostruoso fare un bocchino a te ripensandoci ci avrei ripensato ma tanta era voglia di fare un pompino dopo tanti anni di astinenza, si recò in mutande e reggiseno in bagno a fare qualche gargarismo.




arrivando sulla porta di casa si voltò dicendomi,” entra in casa vediamo che si può fare”
scritto il
2020-11-04
1 8 . 2 K
visite
7
voti
valutazione
3
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.