Un'estate rovente, roventissima 4.

di
genere
etero

Mi sveglio col canto del gallo e vado in cucina a prepararmi il caffè ma lì ci trovo la zia, indaffarata a preparare la colazione così mi unisco a lei che mi dà un bacio in bocca e tasta il mio cazzo già eretto pronto all'uso. La prendo tra le braccia e la poso sopra il tavolo e, sfilatele le mutandine vado a leccarle la figa che sbrodola subito in abbondanza così, con molta facilità riesco a penetrarla scopandola a lungo e sborro prima in figa poi il restante che trattengo stringendo il cazzo, lo lascio schizzare sui bei seni che incantano sempre il mio sguardo. Mi offre un'ottima colazione e dopo si prende il cazzo in bocca e ciuccia fino a farmi nuovamente sborrare. Lei poi sale sopra per controllare che lo zio dormisse ancora e poco dopo eccotela ad alzare l'abitino che usa in casa e scopre il sempre meraviglioso culo, chiedendomi se mi va di incularla e certo non glielo faccio ripetere e presa la bottiglia dell'olio di semi per friggere, dopo che lei si è chinata appoggiata sul tavolo, le ungo bene l'ano e ungo anche il glande che vado subito ad appoggiare al forellino che vedevo eccitandomi assai poi spingo con un colpo di fianchi il cazzo in culo e la sodomizzo facendola godere pur anche mordendosi le labbra dall'iniziale dolore. Continuo a lungo spingendo con foga e godo anch'io sborrandole tutto dentro. Lei appena lo faccio uscire lo prende in mano e lo ripulisce con la lingua poi ci ricomponiamo ed io accendo la tv per ingannare il tempo attendendo le ragazze. Poco dopo eccotele insieme e, mentre loro fanno colazione vado a prendere il gel che mi metto in tasca poi m'avvio al capanno e subito dopo eccole arrivare. Entriamo dentro e le vedo un poco imbarazzate ma io già sapevo che tra loro lesbicavano ed allora le dissi che mentre inculavo la prima, la seconda sdraiata sotto di lei poteva slinguarla per attenuare il timore ed accettarono di buon grado la proposta, così si spogliano ed inizio a fare mettere Ilaria in ginocchio e poi dico a Beatrice di stendersi sotto lei e fare combaciare le bocche, intanto spalmavo il gel sull'ano ad Ilaria e, dopo averle sgrillettato il clitoride le appoggio il cazzo al culetto e spingo per pochi centimetri poi mi blocco e rimango fermo un poco. Riprendo a spingere ma sempre per pochi centimetri ma, dopo un'altra pausa, dò il colpo finale e la penetro a fondo ma lei non grida, infatti dovetti constatare che il suo ano era molto elastico perciò il dolore fu minimo ed al momento che sborrai tutto dentro, lei mi sorrise per poi abbracciarmi felice di avere smantellato la sua ultima barriera naturale. La bacia con impeto e diedi uno sguardo a Beatrice che subito mi disse di aversi infilato in culo dita, penne biro ma che aveva sempre sentito molto dolore ed allora la tranquillizzai dicendole che col gel non doveva temere il dolore e, dopo che le leccai l'ano, lo cosparsi col gel e mi massaggiai il glande con il portentoso unguento. Le infilai prima due dita che mi fecero un poco faticare sforzando l'elasticità del buchino e lì capii che non sarebbe stata una passeggiata come con Ilaria e così avvicinai il cazzo all'ano e spinsi con forza facendola subito gemere ma di dolore, così capii che non potevo certo essere molto delicato facendola soffrire di più del normale ed allora avanzai dentro di lei senza fermarmi ed Ilaria spalancò gli occhi non credendo che avrei inculato così la sua cara ed intima amica ma io le feci l'occhiolino per farle capire che era necessario affondare il cazzo con poca energia e diedi il colpo fatale che sverginò la povera Beatrice che lanciò un urlo agghiacciante da temere che in casa si sentisse ma nessuno si mosse da casa. Beatrice piagnucolava convinta di essere stata tradita da me e dalla sua amica ma subito le spiegai che non potevo fare diversamente perchè così l'ostacolo era superato e da ora la avrei potuto inculare con lieve dolorino alla seconda volta ma alla terza avrebbe sentito solo e solamente piacere. Parola di un esperto di culetti sfasciati! Dopo che consolai a lungo Beatrica, chiesi ad Ilaria se voleva essere nuovamente inculata e lei mi rispose che ne aveva voglia e così la stesi a pancia sopra ed allargandole le cosce le unsi di nuovo l'ano ma senza poi fare altrettanto col cazzo e le infilai il glande subito avanzando poi lentamente e, quando sentii di essere arrivato in fondo, allora iniziai a scoparla fino a farla godere e lei non lasciò andare un minimo gemito di dolore e questo mi fece d'appoggio per poi occuparmi di Beatrice che seguiva l'andamento dell'inculata ad Ilaria con molta apprensione ma infine, nel vedere che lei non aveva sofferto, allora disse che ci avrebbe riprovato. Riempii di sborra il culetto ad Ilaria e, dopo pochi minuti di pausa mi dedicai a Beatrice e la feci stendere a pancia sotto per leccarle a fondo l'ano e c'infilai due dita che lei sopportò bene in silenzio poi accostai il tubetto del gel che scaricai per metà il buchino. Mi unsi molto il cazzo e lo accostai al culetto spingendolo poi dentro con lentezza e notai che lei si stava adattando alla nuova introduzione ma quando spinsi un poco di più, lei sospirò e gemette dicendomi di fare con delicatezza ed io la presi in parola spingendo molto piano fino ad arrivare a metà strada. Poi però diedi una spinta senza sforzare nulla ma il cazzo entrò bene e lei arrivò all'orgasmo piangendo di gioia. Quando uscì il cazzo dal suo culo, le diedi un bacio in bocca e subito dopo fu Ilaria a fare altrettanto con lei ed io mi toccavo il cazzo già nuovamente dritto. Notai che si gardvano con un'espressione di complicità infatti, subito dopo, si slanciarono su di me e l'una mi baciò in bocca e l'altra slinguò il cazzo, poi mi misero steso di fianco e l'una spompinò il cazzo e l'altra andò a leccarmi l'ano e quasi stavo per godere ma d'improvviso sentii che al posto della lingua, sull'ano c'era appoggiato qualcosa di duro. Mi girai di scatto e notai che si trattava di un dito di Baetrice avvolto da un preservativo. La fissai negli occhi e poi, senza indugi, la presi con forza e la stesi sulle mie gambe a pancia sotto ed iniziai una sculacciata sonora ed assai dolorosa per lei. Ilaria m'implorava di smettere ed allora, convinto che ne era al corrente anche lei, le feci scambiare il posto con Beatrice e la sculacciai. Dopo pianti e implorarmi a lungo, smisi di sculacciarle e dissi loro di rivederci ancora lì per ripassare ogni loro buchino, bocca, culo e figa!
scritto il
2020-12-06
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