La confessione Due

di
genere
incesti

Aver raccontato tutto a mia madre, mia aiutò ad aprire le porte della mia nuova vita, e il primo rapporto sessuale con una femmina avuta con lei, mi aiutò moltissimo, a non allontanarmi del tutto dalle donne.
Intanto, io e mamma passavamo quasi tutta la settimana sole tra noi, e spesso anche lunghi periodi, papà lavorava per una multinazionale e a casa ci stava poco, anche se poi al suo ritorno, specialmente dopo lunghi periodi di lontananza, una volta a casa si chiudeva in camera con mamma, e per ore la sfondava a colpi di cazzo, tanto che per un paio di giorni mamma comminava a gambe larghe.
Appena papà ripartiva, lei mi raccontava cosa le faceva, serviva, secondo lei ad eccitarmi e a portarmi sulla giusta sponda, e così, mi sorbivo i suoi racconti, e sapere quante volte e come se la inculasse e cosa le infilasse dentro, devo dire che mi stimolava, e alla fine, finivamo sempre per scopare come porcelle.
Il resto del tempo, finita la scuola, la passavamo da femmine, in gonna e tacchi, o in intimo se faceva caldo, i miei incontri, li continuavo a fare, a casa di compagni, o nel solito parco.
Poi un giorno, conobbi il padre di Andrea, un mio compagno di scuola, solito a scoparmi in camera della madre, obbligandomi a indossare il suo intimo, e mi chiamava per nome mentre mi montava, e io ne ero felice, mi considerava una donna.
Simone, aveva l'età di mamma, un bell'uomo, moglie un figlio e due figlie femmine, benestante bella macchina, e sicuramente un trombatore di femmine, la moglie una donna molto bella, una bambolina.
Simone, era un maschio Alpha, la moglie era sottomessa, come scoprirò a ogni suo volere o capriccio, e i figli comandati a bacchetta.
Era un pomeriggio come i soliti, ero intenta a scopare con Andrea, e come al solito interpretavo la madre, quando mi accorsi con la coda dell'occhio che qualcuno ci stava spiando, mi sono girata ma per un attimo non vidi nessuno.
Non ci feci caso lì per lì, e non dissi nulla ad Andrea, mi ero senza dubbio sbagliata, e così, rientrai a casa, ma sulla strada, si accostò l'auto di Simone, e gentilmente mi disse, dai Paola sali che ti do un passaggio, Paola? e in un lampo capii che avevo visto bene, qualcuno ci spiava ed era lui.
Cercai di dire che ero arrivata e che non serviva, lui mi guardò e mi disse, so dove abiti sciocca e non è vicino,e poi io ti devo parlare, se vuoi ne parliamo a casa con tua madre, salii.
Una volta in auto non lo guardai in faccia, lui partì, e iniziò a farmi domande, allora ti chiami Paola giusto? accennai di sì, ma che bel nome per una ragazza, e come mai, oggi ti chiamavi Donatella?, come mia moglie?, e indossavi il suo intimo, che le ho regalato io, a Natale?, non risposi.
Pensa, che lo indossa quando la faccio montare dai miei amici, le scostano lo slip e se la inculano per ore, le assomigli sai? lo prendi allo stesso modo.
Si fermò, eravamo appena fuori il paese, in un posticino tranquillo, Stefano mise la sua mano sulla mia coscia e iniziò a palparmela, e vediamo, ora cosa indossi Paola, spogliati puttanella ora, il suo tono non lasciava spazio a rifiuti, slacciai giobbotto, e sotto avevo una camicetta bianca, con delle cigliegine ricamate all'altezza dei capezzoli, e sotto un reggiseno rosso.
Feci scivolare i pantacollant, e sotto un micro slip sempre rosso, togli le scarpe, e tolte mi sfilai i pantaloni, mi allargò le gambe e inizio a palparmi tra le cosce, e una volta individuato il mio cosino, lo fece uscire dagli slip.
Mi slacciò la camicetta, scoprendo il mio piccolo seno nel reggiseno, lo scostò, e iniziò a leccarmi il capezzolo, chiusi gli occhi.
Poi passò al secondo, e lì mi sciolsi, iniziai a gemere e a respirare pesantemente, e poi scese al mio cosino, inarcai la schiena, e lo vidi entrare nella bocca di Simone, che con maestria mi fece un velocissimo pompino, gli venni in bocca con schizzi veloci e mi accasciai.
Stefano mi ripulì per bene e poi prese il cellulare, mi scattò delle foto, si stupenda mi disse, devono vederti i miei amici, poi mi fece scendere dall'auto, e in varie posizioni mi fece altre foto, io mi divertivo, mi mettevo in pose sconce e così le ultime mi furono scattate da nuda, mentre mi dilatavo il buchino, con le mani, per le foto.
Mi rivestìì, e Simone mi accompagnò a casa, e una volta giunti mi disse, ora Paola, tu continua a scopare con Andrea, mia moglie ti farà trovare sul letto della biancheria che indosserai, e la potrai tenere, nascoste ci saranno delle telecamere, e poi mi godrò il loro contenuto, mi farò vivo io, registra il mio numero ok? ok e scesi, poi una volta a casa, passai il pomeriggio con mamma.
I giorni seguenti, mi recai da Andrea, tutti i pomeriggi, tanto che mamma mi chiese se ne ero innamorata, no dissi scopa bene e ridemmo tutte e due.
Ogni giorno trovavo un completino nuovo, reggicalze calze gel lubrificante, Andrea mi disse, ma mia madre è fusa dimentica la sua biancheria in giro, e io trà mè e mè sorridevo.
Poi una decina di giorni dopo, mi telefona Stefano, e ci troviamo nel luogo stabilito, salgo in auto e andiamo alla casa di campagna dei suoi, e una volta arrivati, mi manda in camera, dove trovo sul letto tutto il necessario, dal vestitino nero alle scarpe all'intimo, mi preparo, mi trucco, e raggiungo Stefano in sala.
Lo trovo nudo, intento a guardarsi i filmini che di nascosto ha girato, e mi si vede in varie pose con intimo sempre diverso, mentre soddisfo il figlio, Andrea mi scopa urlando il nome della madre, Stefano è eccitato, il suo cazzo è durissimo, mi avvicino e mi inginocchio, lo prendo in bocca e inizio a soddisfare il padre del mio amante.
Lo pompo per bene, lo succhio e lo lecco, e poi il mio colpo magistrale, lo infilo tutto in gola, Stefano sussulta, ma che troia che sei, mmm siii e mi scopa in gola.
Pochi attimi e mi ritrova a bere il suo sperma caldo e denso.
Poi mi alzo e lo bacio, le lingue si intrecciano le sue calde labbra mi sciolgono.
Rimaniamo abbracciati per un lungo tempo, e Stefano continua a visionare i filmati, sai mi dice, mia moglie si ecciterà moltissimo a sapere che Andrea la desidera così tanto, mi sa, che la cosa prenderà una svolta inaspettata.
Lo bacio, e lo accarezzo, sei bello sai gli dico, sei un umo stupendo, Stefano mi prende in braccio e mi porta nel talamo nunziale.
Mi appoggia gentilmente sul letto, mi guarda e mi dice, ora ti farò mia, sarai la mia femmina, io sollevo le gambe, e gli mostro quello che sarà suo, sai Paola mi dice, qui, ho sverginato la madre di Andrea, era una ragazzina, e io già maschio, e qui pochi anni dopo abbiamo concepito la mia prima figlia, e qui ti farò mia.
I miei occhi sono pieni di lacrime, mi spiace solo di non essere più vergine, te l'avrei donata con tutto i mio amore, lascio che il mio buchino parli per mè, si dilata e si rilassa si allarga, Stefano mi monta, appoggia la sua cappella, mi guarda, io capisco, si Stefano, vai, sfondami, un solo colpo.
Mi entra, in solo colpo, mi percorre per la lunghezza del suo tarello, mi manca il fiato, è pazzesco, lo sento sbattere è arrivato.
Mi bacia, lo bacio, lo guardo, fammi male amore tanto male, fammi urlare dal piacere e dal dolore, e un attimo dopo inizia a trapanarmi con violenza.
Non tardo a bagnarmi, ma l'intermezzo dove sono asciutta mi dà i brividi, il dolore è forte, ma mi genera il piacere, e poi mi monta, io perdo liquidi, dal mio buchetto, sembro una fonte.
E poi gode, mi riempie con schizzi profondi e potenti, mi allaga e mi sfianca-
Poi mi abbraccia, e si sfila, si mette al mio fianco, mi accarezza e mi dice, ti voglio, sei mia, sei la mia donna, lo bacio, anche io Stefano, ma come faremo?.
Fù semplice, anche se complicato, ma questo lo racconterò dopo, intanto, mi rivestii, con gli abiti datimi da Stefano, e mi feci riaccompagnare a casa, e scesa dall'auto, lo baciai, cosa che non sfuggì a mamma, e rincasai.
Mamma mi venne incontro, ma sei stupenda Paola, e che bel vestitino, chi te lo ha regalato?, il mio uomo mamma, chi Andrea?, na mamma, e risi, mi recai in camera, e mi spogliai, lei mi raggiunse, quindi?, per tutta risposta mi girai, mi posizionai sul letto, allargai le gambe e le mostrai il mio buchetto, rosso e dilatato, da dove ancora percolava lo sperma di Stefano.
Tesoro mi disse, non è un ragazzino, è sposato, e ha figli, ha la mia età, ne sei sicura?, la baciai si mamma, avevo il cazzo durissimo, la bacia con foga, la aiutai a spogliarsi, e poi la scopai.
Fù la scopata con una donna più bella della mia vita, la soddisfai come non mai, e poi una volta avvinghiate dopo l'amplesso, mi disse, portalo a casa amore, se deve essere il tuo uomo presentamelo, e usa la mia camera, ti amo mamma dissi.


scritto il
2021-01-19
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