Inversione di ruoli
di
GiusyP.
genere
dominazione
"Che hai puttana?"
"Non sto bene Padrone, mi è arrivato il ciclo"
"Non ti posso fottere ma ti posso frustare"
"Sì Padrone"
Non sto per nulla bene, ho la testa che mi scoppia e il sangue che scorre a fiumi, ma il mio Padrone ha voglia di me e non posso in nessun modo dire di no.
Mi preparo con quello che posso usare, ovviamente il frustino, indosso i miei stivali, quelli soliti di pelle nera opaca lunghi fin sopra il ginocchio e con il tacco a spillo da dodici centimetri. Mi sono spogliata e ho appoggiato un asciugamano sul letto in modo da non sporcare con il sangue.
Appena finisco mi sorprendi: "Puoi usarmi per venti minuti, puoi farmi fare tutto quello che vuoi"
Non me lo aspettavo e infatti resto per un attimo immobile e muta, ma ovviamente la cosa non può che farmi un enorme piacere. Sono stata la tua Padrona per tanto tempo e quindi ritornarci mi fa sentire bene.
Per prima cosa ti ordino di toglierti le mutande, non so nemmeno perchè le hai ancora addosso, decisamente ti preferisco così nudo, sei uno spettacolo, e inizio a mangiarti con gli occhi adesso per una volta che non devo fare nulla io.
"Gattona fatti guardare mentre vai avanti e indietro"
Esegui anche se non lo fai nel modo giusto, ma non ho voglia di correggerti sono sufficientemente felice così, ti dimentichi di chiamarmi come dovrei essere chiamata in queste situazioni ma non importa, ne approfitterò dopo quando devo usarti.
Ti faccio fermare e recupero il frustino, sarà piacevolissimo sentirlo suonare sulla tua pelle. A quattro zampe ti infliggo due serie da venti su ogni natica. Incassi bene sei bravo anche come schiavo ma lo sei sempre stato.
C'è una cosa che voglio che desidero follemente che mi fa godere anche senza toccarmi o venire scopata, ed è usare il tuo culo, penetrarlo, non ho nessuna voglia di privarmi di questo piacere e infatti ti faccio appoggiare il busto disteso sul bordo del letto, sempre in ginocchio con il tuo culo sodo bello alto, porto un dito alla tua bocca e ti ordino di succhiare di farmi un bel pompino, da bravo schiavo esegui e quando il dito è pronto te lo infilo nel culo. Godo, non lo dico ma questo mi fa schizzare, ti fotto il culo e vedo che con una mano ti stai segando, la cosa mi piace da morire, fosse per me starei così per ore, ma ho solo venti minuti a disposizione quindi mi devo contenere. Spingo comunque il dito a fondo per poi fermarmi, voglio farti cambiare posizione, voglio guardarti in faccia mentre ti inculo.
Ti faccio sedere sul letto, gambe aperte sollevate, mi metto in ginocchio davanti a te e di nuovo spingo il dito forte dentro il tuo culo. Continui ad avere una mano sul tuo cazzo e a segarlo, lo sento che ti sta piacendo, si vedere dal pulsare del tuo cazzo.
"Abbassa un piede voglio leccarlo"
Sì mentre ti scopo mi prendo anche il piacere di assaporare la tua pelle, così prima un piede e poi l'altro passo la leccarli e succhiarti le dita una ad una.
Questo ti riaccende il barlume del comando quindi mi fermo, ho ancora del tempo a disposizione non voglio riportarti nel tuo ruolo subito. Faccio uscire il dito dal tuo culo e facendoti rialzare le gambe ti infliggo qualche altra frustata bel assestata sul culo e interno cosce. Sei rosso, non molto, io divento molto più rossa di te ma penso che dipenda dal colore della pelle, io sono bianca latte. Ti faccio fermare e vado a recuperare le mollette, è da tanto che non le usiamo su di te. In qualche modo riesco a metterle ai tuoi capezzoli, si ti fanno male, ma resisti, oggi mi vuoi accontentare in tutto e ne sono felice. Ti faccio gattonare ancora un po', con le mollette attaccate ai tuoi capezzoli, ma pare che sia troppo doloroso, così ti fermo e le toglo so quanto possono essere dolorose. Visto che non sei riuscito a tenerle decido di umiliarti ordinandoti di metterti a faccia a terra e leccare gli stivali e le suole, pulisci tutto per bene, di solito sono io a farlo e vedere te così mi pervade di piacere.
Una controllata al tempo che ho ancora e si ce ne è abbastanza, posso usarti ancora per un po'. Ti ordino di metterti in ginocchio, vorrei frustarti il cazzo, sono un po' indecisa, ogni gioco deve solo creare piacere, ma alla fine mi convinco, lascio che lo tieni appena in mano e ti arrivano dieci frustate sopra e dieci sotto. Anche questo mi procura un lunghissimo brivido lungo la schiena, si di nuovo sto godendo nel vederti così sottomesso e ai miei piedi. Il tempo sta per scadere, riesco solo a farti leccare i miei stivali, facendoti spompinare i tacchi a spillo, ti faccio salire anche verso la figa ma meglio lasciarla stare per oggi. Suona l'allarme e ho finito, torniamo nelle nostre vesti, non abbiamo nemmeno molto tempo, tra poco io devo andare.
Torni a sederti sulla tua sedia riprendi la tua posizione con il cazzo in mano e io sono di nuovo per terra a tua disposizione, oggetto del tuo piacere. Puoi usare solo il mio culo per oggi, quindi mi fai prendere uno dei miei birilli, è per la figa ma secondo te può entrare anche nel mio culo. Lo succhio e lo bagno per bene e alla fine lo infilo. Avevi ragione ci entra. Mi ordini di fottermi e io eseguo, faccio fatica, tra il mal di testa e la perdita di sangue sono ipersensibile. Arriva anche per me il turno delle frustate, mi fai girare ti metti dietro di me e inizi. Non mi pare tu abbia riguardo del fatto che non sto bene, anzi, più mi vedi sofferente più godi, me lo dici chiaramente e lo vedo anche io nel tuo sguardo. Resisto per tutto il tempo anche quando passi a frustarmi i capezzoli, vedo le stelle ad ogni colpo, trattengo il respiro e stirngo gli occhi e tu godi, godi terirbilmente nel vedermi così. Il mio culo è sufficientemente allargato così è il turno di ricevere il tuo cazzo, mi spaventa il fatto che vorrai farmi una doppia penetrazione nel culo, credo si debba allenare ancora un bel po'. Comunque mi sodomizzi, ti sento entrare dentro di me e schizzo, anche solo la penetrazione del tuo cazzo mi fa schizzare. Mi fotti per un po' e poi esci, vuoi sborrarmi sugli stivali, quindi mi allungo con le gambe in modo che siano a tua disposizione e mi preparo a ricevere tutto il tuo orgasmo. Mentre godi ti parlo, ti dico che sono il tuo oggetto, che io esisto solo per darti piacere, per obbedirti, per esaudire ogni tuo desiderio, per farti indurire il cazzo e per prendere tutta la tua sborra. Arriva, hai goduto sulla tua schiava anche oggi, grazie Padrone e non solo per avermi regalato il tuo orgasmo ma anche per tutto il resto che oggi mi hai regalato.
"Non sto bene Padrone, mi è arrivato il ciclo"
"Non ti posso fottere ma ti posso frustare"
"Sì Padrone"
Non sto per nulla bene, ho la testa che mi scoppia e il sangue che scorre a fiumi, ma il mio Padrone ha voglia di me e non posso in nessun modo dire di no.
Mi preparo con quello che posso usare, ovviamente il frustino, indosso i miei stivali, quelli soliti di pelle nera opaca lunghi fin sopra il ginocchio e con il tacco a spillo da dodici centimetri. Mi sono spogliata e ho appoggiato un asciugamano sul letto in modo da non sporcare con il sangue.
Appena finisco mi sorprendi: "Puoi usarmi per venti minuti, puoi farmi fare tutto quello che vuoi"
Non me lo aspettavo e infatti resto per un attimo immobile e muta, ma ovviamente la cosa non può che farmi un enorme piacere. Sono stata la tua Padrona per tanto tempo e quindi ritornarci mi fa sentire bene.
Per prima cosa ti ordino di toglierti le mutande, non so nemmeno perchè le hai ancora addosso, decisamente ti preferisco così nudo, sei uno spettacolo, e inizio a mangiarti con gli occhi adesso per una volta che non devo fare nulla io.
"Gattona fatti guardare mentre vai avanti e indietro"
Esegui anche se non lo fai nel modo giusto, ma non ho voglia di correggerti sono sufficientemente felice così, ti dimentichi di chiamarmi come dovrei essere chiamata in queste situazioni ma non importa, ne approfitterò dopo quando devo usarti.
Ti faccio fermare e recupero il frustino, sarà piacevolissimo sentirlo suonare sulla tua pelle. A quattro zampe ti infliggo due serie da venti su ogni natica. Incassi bene sei bravo anche come schiavo ma lo sei sempre stato.
C'è una cosa che voglio che desidero follemente che mi fa godere anche senza toccarmi o venire scopata, ed è usare il tuo culo, penetrarlo, non ho nessuna voglia di privarmi di questo piacere e infatti ti faccio appoggiare il busto disteso sul bordo del letto, sempre in ginocchio con il tuo culo sodo bello alto, porto un dito alla tua bocca e ti ordino di succhiare di farmi un bel pompino, da bravo schiavo esegui e quando il dito è pronto te lo infilo nel culo. Godo, non lo dico ma questo mi fa schizzare, ti fotto il culo e vedo che con una mano ti stai segando, la cosa mi piace da morire, fosse per me starei così per ore, ma ho solo venti minuti a disposizione quindi mi devo contenere. Spingo comunque il dito a fondo per poi fermarmi, voglio farti cambiare posizione, voglio guardarti in faccia mentre ti inculo.
Ti faccio sedere sul letto, gambe aperte sollevate, mi metto in ginocchio davanti a te e di nuovo spingo il dito forte dentro il tuo culo. Continui ad avere una mano sul tuo cazzo e a segarlo, lo sento che ti sta piacendo, si vedere dal pulsare del tuo cazzo.
"Abbassa un piede voglio leccarlo"
Sì mentre ti scopo mi prendo anche il piacere di assaporare la tua pelle, così prima un piede e poi l'altro passo la leccarli e succhiarti le dita una ad una.
Questo ti riaccende il barlume del comando quindi mi fermo, ho ancora del tempo a disposizione non voglio riportarti nel tuo ruolo subito. Faccio uscire il dito dal tuo culo e facendoti rialzare le gambe ti infliggo qualche altra frustata bel assestata sul culo e interno cosce. Sei rosso, non molto, io divento molto più rossa di te ma penso che dipenda dal colore della pelle, io sono bianca latte. Ti faccio fermare e vado a recuperare le mollette, è da tanto che non le usiamo su di te. In qualche modo riesco a metterle ai tuoi capezzoli, si ti fanno male, ma resisti, oggi mi vuoi accontentare in tutto e ne sono felice. Ti faccio gattonare ancora un po', con le mollette attaccate ai tuoi capezzoli, ma pare che sia troppo doloroso, così ti fermo e le toglo so quanto possono essere dolorose. Visto che non sei riuscito a tenerle decido di umiliarti ordinandoti di metterti a faccia a terra e leccare gli stivali e le suole, pulisci tutto per bene, di solito sono io a farlo e vedere te così mi pervade di piacere.
Una controllata al tempo che ho ancora e si ce ne è abbastanza, posso usarti ancora per un po'. Ti ordino di metterti in ginocchio, vorrei frustarti il cazzo, sono un po' indecisa, ogni gioco deve solo creare piacere, ma alla fine mi convinco, lascio che lo tieni appena in mano e ti arrivano dieci frustate sopra e dieci sotto. Anche questo mi procura un lunghissimo brivido lungo la schiena, si di nuovo sto godendo nel vederti così sottomesso e ai miei piedi. Il tempo sta per scadere, riesco solo a farti leccare i miei stivali, facendoti spompinare i tacchi a spillo, ti faccio salire anche verso la figa ma meglio lasciarla stare per oggi. Suona l'allarme e ho finito, torniamo nelle nostre vesti, non abbiamo nemmeno molto tempo, tra poco io devo andare.
Torni a sederti sulla tua sedia riprendi la tua posizione con il cazzo in mano e io sono di nuovo per terra a tua disposizione, oggetto del tuo piacere. Puoi usare solo il mio culo per oggi, quindi mi fai prendere uno dei miei birilli, è per la figa ma secondo te può entrare anche nel mio culo. Lo succhio e lo bagno per bene e alla fine lo infilo. Avevi ragione ci entra. Mi ordini di fottermi e io eseguo, faccio fatica, tra il mal di testa e la perdita di sangue sono ipersensibile. Arriva anche per me il turno delle frustate, mi fai girare ti metti dietro di me e inizi. Non mi pare tu abbia riguardo del fatto che non sto bene, anzi, più mi vedi sofferente più godi, me lo dici chiaramente e lo vedo anche io nel tuo sguardo. Resisto per tutto il tempo anche quando passi a frustarmi i capezzoli, vedo le stelle ad ogni colpo, trattengo il respiro e stirngo gli occhi e tu godi, godi terirbilmente nel vedermi così. Il mio culo è sufficientemente allargato così è il turno di ricevere il tuo cazzo, mi spaventa il fatto che vorrai farmi una doppia penetrazione nel culo, credo si debba allenare ancora un bel po'. Comunque mi sodomizzi, ti sento entrare dentro di me e schizzo, anche solo la penetrazione del tuo cazzo mi fa schizzare. Mi fotti per un po' e poi esci, vuoi sborrarmi sugli stivali, quindi mi allungo con le gambe in modo che siano a tua disposizione e mi preparo a ricevere tutto il tuo orgasmo. Mentre godi ti parlo, ti dico che sono il tuo oggetto, che io esisto solo per darti piacere, per obbedirti, per esaudire ogni tuo desiderio, per farti indurire il cazzo e per prendere tutta la tua sborra. Arriva, hai goduto sulla tua schiava anche oggi, grazie Padrone e non solo per avermi regalato il tuo orgasmo ma anche per tutto il resto che oggi mi hai regalato.
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