Il Liceo, la mia gioventù 4.

di
genere
etero

Passammo quindi in camera e mentre Elisabetta si spogliava lentamente sfilandosi il vestitino scoprendo un intimo molto carino, colore blu, si slacciava il reggicalze e sfilava le calze finemente retate, blu anche quelle, poi il reggiseno ed infine lo slippino che rivelò un inguine, un monte di Venere rosso fuoco anche lì e già notai gli umori fuoriuscire dalla fighina lentamente e lei si toccò la figa e si mise poi le dita in bocca, assaporando gli umori. Io già nudo ero intento a palpare Angela dapertutto e quando Elisabetta si sdraiò sul letto io mi lanciai letteralmente su di lei e le infilai la lingua in bocca e, mentre le carezzavo i seni, vidi Angela che le allargava le cosce per leccarle la figa. Poco dopo Elisabetta iniziò a godere schizzando umori in viso ad Angela ed allora io mi rigirai slinguando alla rossa il culetto ed il suo ano si stringeva ed allargava muovendosi come il cuore che pulsa. Poi fu Angela a dirmi di scopare la rossa ed allora infilai tutto il cazzo con foga e le diedi giu fino a quando mi sentii scoppiare e quindi schizzai fuori di lei un mare di sborra e lei ansimava come se stessi scopandola ancora. Passai poi a scopare Angela ed intanto Elisabetta le aveva infilato in culo il fallo di lattice. Quando Angela se ne venì, disse ad Elisabetta di prendere dal cassetto il fallo con la cinghia, poi lo indossò e fece mettere Elisabetta alla pecorina e la inculò dicendo poi a me di farmi fare un bocchino da elisabetta ed io mi piazzai sdraiato in maniera che lei mi potesse succhiare il cazzo comodamente. Quando casualmente ce ne venimmo insieme allo stesso momento, ci lasciammo andare sdraiati sul letto ma poi io ripresi energie ed andai a posizionarmi per inculare Elisabetta che quasi gridò sentendo bene la differenza tra il finto ed il vero ed il vero per lei era un pò troppo grosso ma non mi fermai continuando a penetrarla fino a quando le sborrai dentro una parte e l'altra la schizzai in viso ad Angela che rise di gusto ma poi notai che faceva l'occhiolino alla rossa e mi prese le braccia bloccandomi. Elisabetta tirò fuori dal comodino due cinghie e mi fissarono polsi e caviglie. Mi allargarono le gambe e, dopo che mi misero tanto gel all'ano, la rossa che si era messo il fallo ai fianchi ben fissato, appoggiò il coso al culo e spinse dentro senza fermarsi ed io diedi un urletto che chiaramente eccitò ambedue ed allora Angela mi tappò la bocca col cazzo finto. Fui inculato a lungo ma quando finalmente smisero di rompermi l'ano, allora le proposi un mio gioco e quando accettarono senza sapere in cosa consisteva, gli legai i polsi ad entrambi e le misi a pancia sotto. Angela capì che le avrei inculate tutt'e due ma il mio scopo di averle legate era ben diverso: volevo sculacciarle fino a farle venire il culo rosso violaceo. Andai quindi in cucina dove presi un mestolo grande ed uno piccolo e tornai in camera e quando loro videro i mestoli allora afferrarono il motivo di essere così legate. Mi misi accosciato in mezzo a loro due ed iniziai a colpi lievi ma poi andai in crescendo e quindi iniziarono a lamentarsi del dolore ma io non avevo intenzione di mollare e continuai finoa vedere le natiche rosse e lì mi fermai un poco per sentire con mano se i culetti erano ben caldi di sculacciate. Ripresi con le mani ben aperte ma poi tornai ai mestoli e gli diedi giù fino a farle gridare e, solo quando vidi il colore violaceo smisi la lunga tortura. Presi quindi un vasetto di crema e la spalmai ai culetti e loro m'implorarono poi di slegarle ma le spaventai ancora dicendole che tra poco avrei ripreso la sculacciata ma dopo invece le slegai e corsero in bagno a farsi la doccia, dato che per la paura e per il dolore provato, si erano fatte la pipì addosso infraciando il lettone. Le aiutai a mettere il materasso in balcone ad asciugare al sole di primavera e, dopo un'ora lo rimettemmo sul letto e rifacemmo il letto insieme. Mentre mi aspettavo una loro reazione, stavo guardingo ma non mi fecero nulla però tornai il giorno dopo col pensiero fisso che dovevo attendermi delle reazioni loro...invece non mi fu fatto nulla, anzi, scopammo moltissimo ed alla fine Angela mi chiese di incularla ma intanto Elisabetta avrebbe fatto altrettanto a me e lì mi aspettai che mi avrebbero fatto soffrire ma invece tutto andò liscio ed infine mi stavo abituando a farmi inculare sopportando il dolorino. Quel giorno però venne fuori un'altra novità: Elisabetta ci confessò che lei se la faceva anche con suo fratello e lui, oltre a normalmente scopare, lo prendeva anche in culo con piacere, quindi proponeva di farcelo conoscere e giocare in quattro. io accettai ed altrettanto Angela, perciò ci dammo appuntamento al domani ed io tornai a casa, assai incuriosito ad una nuova esperienza sessuale.
scritto il
2021-03-11
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