Fare i propri comodi a casa d'altri
di
Antonio G
genere
dominazione
Roberto e Lucia avevano entrambi 26 anni, si stavano frequentando da pochi mesi e la loro relazione andava a gonfie vele. Lucia, da poco laureata, figlia di operai, era una ragazza educatissima, garbata, solare. E molto bella. Alta e formosa, con dei capelli ricci meravigliosi e dei bellissimi occhi verdi. Roberto era il figlio di un ricchissimo industriale. Un bel ragazzo, pieno di soldi, piuttosto viziato e ben consapevole del proprio status. A differenza del precedente fidanzato di Lucia, trovò una grande accoglienza da parte dei genitori della ragazza. Il papà di Lucia (Gino) era un uomo burbero, molto all'antica. Un operaio in pensione, fiero delle proprie origini proletarie, ma al tempo stesso speranzoso di poter dare a sua figlia un grande avvenire. Forse, proprio per questo motivo, la relazione con Roberto venne vista di buon occhio da parte di Gino, che si sforzò di essere meno all'antica. Spesso Gino e sua moglie Elvira invitavano Roberto a pranzo la domenica, ed erano sempre molto ospitali. Un atteggiamento mai riservato a nessun altro uomo conosciuto in passato da Lucia. Un giorno, inaspettatamente, accadde un episodio che spiazzò moltissimo i genitori di Lucia e suo fratello Sandro (che aveva 23 anni). Dopo il pranzo domenicale, Roberto, che era loro ospite, propose a Lucia di andare a vedere la tv in camera, perchè non aveva voglia di seguire il calcio in salotto. Gino, nell'ascoltare quelle parole, ebbe un sussulto ma non disse niente. Cercò di apparire come un padre "moderno". Sua moglie Elvira rimase sorpresa da quella inaspettata passività del marito. Era sempre stato un uomo tutto d'un pezzo. Fino ad allora era stato il terrore dei fidanzati di sua figlia. Eppure, dinanzi a Roberto, aveva cambiato atteggiamento. Il ricco rampollo veniva evidentemente considerato un buon partito. Roberto e Lucia andarono in camera di quest'ultima a guardare la tv, ma dopo pochi minuti lui iniziò a baciarla e a cercare una intimità sempre più crescente con lei. Lucia era innamoratissima e non sapeva resistergli...provò a dirgli "Roby, ci sono i miei di là, non credo sia il caso..." ma Roberto era eccitatissimo dalla situazione. E lo era anche Lucia. Dopo una bella pomiciata, lui iniziò a spogliarla e cominciarono a fare l'amore. Intanto, in salotto, Gino e Sandro seguivano il calcio in tv. Gino era pensieroso e distratto. Sapere che sua figlia era in camera con Roberto lo inquietava. In realtà, lo scopo di Roberto era proprio quello di fargli capire chi comandava. Di lì a poco, mise in atto la bastardata che aveva escogitato. Durante l'amplesso, iniziò a far cigolare il letto senza alcun ritegno, con l'intenzione di far capire a chi si trovava fuori dalla camera cosa stesse accadendo. Lucia gli disse di fare piano, ma lui aumentò il ritmo. E lei, eccitata come era, lo lasciò fare. Il rumore assordante del cigolio venne udito subito da Gino, Sandro ed Elvira. Gino continuò a guardare il calcio in tv, ma sentiva ribollire il sangue dinanzi a quell'affronto. Però sapeva bene che Roberto era buon partito. Continuava a pensarlo, attimo dopo attimo, per imporsi di sopportare quella beffa. Sandro, nell'osservare l'innaturale self control di suo padre, era piuttosto divertito. Non immaginava di scoprirlo così remissivo. Elvira, che era rimasta in cucina a lavare i piatti, bofonchiò tra sé e sé "figlia mia, cerca almeno di farti sposare...altrimenti sei proprio una cretina...". Dopo un rallentamento strategico, la stantuffata di Roberto riprese vigore. Oltre ad essere rumoroso, lo stronzo sapeva anche durare parecchio. Gino, giunto al culmine della sopportazione, si alzò e disse "esco a fare due passi" Era scuro in volto, e Sandro era sempre più divertito da quella situazione. Dopo alcuni istanti, mentre Gino stava per mettersi il giubbotto, rimbombò per casa la voce di Roberto. "Ah...mmm...ah..........". Il signorino era venuto...e l'aveva fatto ad alta voce. Gino uscì di casa senza dire niente. Sandro, nel frattempo, andò in camera sua a farsi una sega. Roberto e Lucia uscirono dalla stanza con calma. Lei soddisfatta ma imbarazzatissima. Lui compiaciuto e strafottente. Salutò Elvira dicendole ironicamente "signora, tutto squisito....grazie eh, grazie sempre di tutto". Elvira rispose "figurati", pensando a quanto fosse stronzo. Dopo un mese, Roberto lasciò Lucia, e cercò un'altra proletaria da illudere. Lui, il buon partito...che aveva, come sfizio, quello di fare i comodi suoi in casa d'altri.
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