Mio marito è un cornuto 5° - Ti voglio troia e non puttana!

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Nei preparativi del matrimonio,io mi occupavo della lista degli invitati ed anche della scelta del vestito per il quale lui,senza neanche volerlo mai vedere,non aveva posto limiti di spesa;l'importante era che piacesse a me e che fosse rigorosamente bianco.

Gli piaceva l'idea di farmi sfilare in chiesa abbigliata come una sposa vergine.

Non potendomi accompagnare sull'altare ne mio padre ne mio fratello,lui mi aveva lasciato la possibilità di selezionare qualcuno a mia scelta mentre accanto a lui,avrebbe preso posto una sua zia.

Lui invece si occupava di espletare tutte le pratiche formali a cominciare dalla scelta della chiesa,del ristorante,dell'albergo dove avremmo trascorso la prima notte e la meta del nostro viaggio di nozze.

Neturalmente in quei mesi,io mi ero oramai adeguata perfettamente alle regole della nostra unione e non vi era maschio che mi piaceva che mi facessi scappare relazionandogli,naturalmente, il fatto in ogni suo dettaglio.

Ad ogni mio racconto seguiva quasi sempre un suo commento che aveva a che fare con sua madre.

Inizialmente la cosa un po mi infastidiva e suscitava una certa gelosia in me ma poi,avevo capito che quello era il suo modo di farmi partecipare a quei periodi che tanto avevano segnato la sua vita.

Il titolare dell'atelier di abiti da sposa,un uomo grassoccio e poco attraente,mi aveva sin da subito corteggiata facendomi delle avances che avevo garbatamente respinto.

Un pomeriggio però in cui mi era saltato un appuntamento per via di certi impegni con la moglie del mio aspirante amante,ero talmente arrapata che durante la prova dell'abito,lui aveva notato il mio perizoma bagnato e facendosi più sfacciato,alludendo a quel dettaglio,nel timore che si potesse sporcare la seta del vestito,mi aveva invitata a togliermi quell'indumento ed indosarne uno pulito che mi aveva subito dato.

Poi,mentre mi prendeva le ultime misure da dietro,mi aveva fatto sentire sulle natiche la pressione della sua verga dura.

Avermi vista mentre mi cambiavo le mutande,lo aveva fatto arrapare:Il poscone!


A quel punto,mi ero eccitata ancora di più di quanto già non lo fossi e girandomi,lo avevo afferrato per le spalle fissandolo con occhi lubrici e vogliosi e subito dopo mi ero inginocchiata davanti a lui e abbassandogli i pantaloni tenuti dall'elastico ed infilandomi con la testa sotto il suo camice di lavoro,aveva cominciato a masturbarlo e leccargli il cazzo dalle inaspettate dimensioni.

Aveva davvero una verga di tutto rispetto,non molto lungo ma spesso,scuro di colore,sormontato da una cappella livida e gonfia come una grossa prugna,col tronco rivestito da gonfie vene che lo facevano apparire ancora più tozzo e sotto a quella specie di clava nodosa,pendevano due grossi testicoli ricoperti di peli neri.

Una vera tentazione!

Un invito esplicito ed osceno a metterselo in bocca per sentirselo crescere e diventare più duro tra le labbra.

Per farla breve,il maschio era talmente arrapato che dopo alcuni colpi di lingua e poche escursioni tra le mie labbra,se ne era venuto riempiendomi la bocca di sperma che,anche se un po delusa,avevo ingoiato tutto.

Fortunatamente a quell'ora,tutti i dipendenti erano andati via ed io avevo avuto il tempo di farmi leccare sino a scaricargli in bocca i succhi di tre devastanti orgasmi ed infine,dopo che lui aveva avvisato la moglie che avrebbe tardato,mi ero fatta chiavare e sborrare nella fica per due volte prima di tornare a casa dove la cena era già pronta.

Quella sera al mio arrivo,avevo subito raccontato a Luca ( a proposito,lui si chiama Luca ed io Sara) di quello che mi era successo e per dargliene prova,gli avevo mostrato le muatande bagnate e la fica ancora grondante di sperma.

La sua reazione era stata incredibile!

Inaspettata e meravigliosa!

Mi aveva preso in braccio come si fa con le spose in certi film d'amore e dopo avermi portata in camera e deposta sul letto,mi aveva allargato le cosce ed infilandoci la testa,mi aveva leccata e ripulita con la lingua sino a procurarmi un nuovo orgasmo.

Poi,portandosi anche lui sul letto,mi aveva abbracciata e stringendomi a se,mi aveva tempestata di baci sensuali e profondi.

Mentre eravamo a tavola per la cena,il mio viso rilassato ed il mio sguardo,seppure felice ed appagato doveva contenere una domanda alla quale sorridendo,lui aveva dato risposta:

-E' capitato spesso che mia madre mi chiamasse in camera dopo che il suo amante era andato via,per farsi leccare ancora piena di sperma dicendomi "Voglio regalare questo orgasmo al mio ubbidiente bambino" prima di godere con la mia lingua e premiarmi poi facendomi una sega.-

Quella cosa col sarto cazzuto, per la mia gioia e quella di Luca era andata avanti per alcune altre volte sino a che una sera:

-Sai Luca,stasera dopo la prova dell'abito e la solita scopata,lui mi ha detto che per ringraziarmi del fatto che gliela do,mi farà uno sconto sul vestito.-

Non glielo avessi mai detto.

Era andato su tutte le furie: "Ma per chi ti ha preso quello stronzo..per una puttana che si fa pagare?!.

Da domani cambia negozio e digli che il lavoro non ti piace,fatti dare il conto e mandalo affanculo!

Lo sai come la penso,tu sei libera di cercare il tuo piacere come meglio credi e con chi vuoi tu...ma lo devi fare solo ed esclusivamente per il tuo e nostro piacere!

Se avessi voluto avere accanto a me una puttana come mia madre,me la sarei andata a cercare in strada e non scegliendola dopo una lunga e attenta ricerca.

Sara....amore,io ti voglio troia per piacere e non puttana per interesse.

Per tutte le tue esigenze economiche ci sono io e non permetterò a nessuno di pagarti per l'uso del tuo corpo e dei tuoi favori sessuali!"

A quelle incredibili e meravigliose parole,gli ero caduta ancora in ginocchio e ficcandomi sotto il tavolo gli avevo estratto il cazzo e gli avevo fatto un pompino ingoiando tutta la sua deliziosa sborra.

segue

scritto il
2021-04-11
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