La mia prima volta sfondata 1/2
di
LanA
genere
etero
Oramai mi frequentavo con Carlo da 5 mesi circa.
Ci eravamo incontrati per la prima volta nel locale dove molte persone vanno per rimorchiare qualcuno.
Io, quindi, avevo trovato lui, con il quale feci sesso subito durante quella sera, direttamente nella sua automobile, appartata in un angolo della strada.
Franco era un uomo che ti scopava con vigore, in modo brusco e non badava al fatto che tu potessi essere stata sfondata già per bene.
Lui voleva dare il massimo e sempre.
Così, da quella prima sera, iniziai a non poter fare a meno di lui e del suo sesso che mi aveva fatto cadere come un tunnel senza uscita.
Ne volevo sempre e, proprio per questo, cercavo di incontrarlo il più spesso possibile, anche in luoghi improbabili.
Una volta, però, riuscì davvero a superarsi ed io, per la prima volta, tra le mura del mio appartamento provai che cosa volesse dire fisting.
Se non lo sapete, si tratta di quella pratica in cui la mano “sprofonda” nella vostra figa o nel vostro ano.
Io, per la prima volta, ho potuto provare un brivido facendomi sfondare per bene la figa dalla mano di Franco.
Quella sera l’avevo chiamato a casa mia, con la scusa di bere insieme una birretta, e lui che non aveva mai niente da fare non aveva perso l’occasione di venire a casa mia con le “buone” intenzioni.
Quindi, una volta seduti sul divano, mi guardò il seno esplosivo raccolto nella camicia, e mi afferrò per i capelli portando il mio volto verso il suo per un bacio con la lingua.
Il suo sapore in bocca era di sigaretta misto a birra, ma oramai lo conoscevo bene, visto che mi aveva scopato già diverse volte e l’avevo già baciato altrettante volte.
Quindi, senza perdere troppo tempo, mi tolse le calze ed iniziò subito a masturbarmi la passera.
Le sue dita giocavano velocemente sul mio clitoride e, pian piano, sentivo la figa surriscaldarsi.
Dopo un po’ iniziò anche a praticarmi un cunnilingus – leccarmi la figa – e succhiarmelo avidamente.
Sentivo la sua barba che pungeva la mia pelle, ma quel fastidio non era nulla confrontato al piacere che stavo provando sul divano di casa mia.
Ad un certo punto, però, Franco si rialzo ed iniziò nuovamente a masturbarmi con il pollice il clitoride.
Subito dopo, mi infilò un dito nella vagina, spingendolo avanti e indietro, a destra e sinistra, come se volesse allargare e far posto nella mia figa.
Poco dopo mi ritrovai con due dita dentro, … e ancora tre dita … e dopo ancora quattro dita.
CONTINUA ...
Ci eravamo incontrati per la prima volta nel locale dove molte persone vanno per rimorchiare qualcuno.
Io, quindi, avevo trovato lui, con il quale feci sesso subito durante quella sera, direttamente nella sua automobile, appartata in un angolo della strada.
Franco era un uomo che ti scopava con vigore, in modo brusco e non badava al fatto che tu potessi essere stata sfondata già per bene.
Lui voleva dare il massimo e sempre.
Così, da quella prima sera, iniziai a non poter fare a meno di lui e del suo sesso che mi aveva fatto cadere come un tunnel senza uscita.
Ne volevo sempre e, proprio per questo, cercavo di incontrarlo il più spesso possibile, anche in luoghi improbabili.
Una volta, però, riuscì davvero a superarsi ed io, per la prima volta, tra le mura del mio appartamento provai che cosa volesse dire fisting.
Se non lo sapete, si tratta di quella pratica in cui la mano “sprofonda” nella vostra figa o nel vostro ano.
Io, per la prima volta, ho potuto provare un brivido facendomi sfondare per bene la figa dalla mano di Franco.
Quella sera l’avevo chiamato a casa mia, con la scusa di bere insieme una birretta, e lui che non aveva mai niente da fare non aveva perso l’occasione di venire a casa mia con le “buone” intenzioni.
Quindi, una volta seduti sul divano, mi guardò il seno esplosivo raccolto nella camicia, e mi afferrò per i capelli portando il mio volto verso il suo per un bacio con la lingua.
Il suo sapore in bocca era di sigaretta misto a birra, ma oramai lo conoscevo bene, visto che mi aveva scopato già diverse volte e l’avevo già baciato altrettante volte.
Quindi, senza perdere troppo tempo, mi tolse le calze ed iniziò subito a masturbarmi la passera.
Le sue dita giocavano velocemente sul mio clitoride e, pian piano, sentivo la figa surriscaldarsi.
Dopo un po’ iniziò anche a praticarmi un cunnilingus – leccarmi la figa – e succhiarmelo avidamente.
Sentivo la sua barba che pungeva la mia pelle, ma quel fastidio non era nulla confrontato al piacere che stavo provando sul divano di casa mia.
Ad un certo punto, però, Franco si rialzo ed iniziò nuovamente a masturbarmi con il pollice il clitoride.
Subito dopo, mi infilò un dito nella vagina, spingendolo avanti e indietro, a destra e sinistra, come se volesse allargare e far posto nella mia figa.
Poco dopo mi ritrovai con due dita dentro, … e ancora tre dita … e dopo ancora quattro dita.
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