Il percorso del sesso senza limiti 23 (continua)
di
LanA
genere
orge
Io accetto con entusiasmo.
Prima di andarsene Loredana mi lascia una cospicua mancia e un cartoncino di invito con l’indirizzo della festa, una prestigiosa villa nei sobborghi della città, e la precisazione di indossare un abito da sera.
Con i guadagni della webcam io avevo rinnovato il mio guardaroba, e per la serata scelgo un lungo abito nero con spalline, la schiena completamente scoperta, e una profonda scollatura e uno spacco centrale che arriva quasi all’inguine.
Sotto indosso un micro perizoma nero, reggicalze con calze velate con la riga dietro, scarpe d’argento con tacco 12, e niente reggiseno.
Al momento di partire, la macchina non parte, e sono obbligata a chiamare un taxi.
Ho dovuto aspettare parecchio. Quando arriva il taxi io sono in attesa sul marciapiede, con le tette che fanno capolino dalla scollatura e le gambe scoperte dallo spacco che mostrano il reggicalze.
L’autista accosta, poi scende dall’auto, mi apre la portiera anteriore e mi fa salire davanti.
“Dove andiamo bella signorina” chiede.
Gli passo l’indirizzo su un bigliettino.
“E’ un posto da ricchi” sentenzia lui “scommetto che va ad un ricevimento così in tiro come la vedo”
“Si è una festa di compleanno” rispondo io.
“Ci sarà di sicuro un sacco di bella gente che la ammireranno, con quelle tette quasi scoperte e le gambe con il reggicalze” afferma lui alzando la testa.
“Ti piacciono le mie tette? E le gambe pure? Mi stai fissando come un porco, scommetto che ti piacerebbe toccarmi.” gli dico provocatoriamente.
“Certo, guarda, facciamo una piccola deviazione, ti prometto che la corsa sarà gratis.” mi offre lui.
Senza aspettare la mia risposta cambia percorso e imbocca una stradina tra le fabbriche, buia e deserta.
Come allunga una mano per stringermi una tetta io allungo a mia volta la mano e gli apro la patta dei pantaloni estraendogli il cazzo. Non volevo perdere troppo tempo e arrivare in ritardo alla festa.
Lo pendo in bocca, lo lecco e lo succhio facendogli un pompino di lusso.
L’uomo mi viene in bocca dopo pochi minuti.
“Sei stata fantastica, il più bel pompino della mia vita, ma sei una puttana?” chiede.
“Sono una puttana nell’anima, ma non mi faccio pagare, adesso andiamo che è tardi.” rispondo senza vergogna.
CONTINUA ...
Prima di andarsene Loredana mi lascia una cospicua mancia e un cartoncino di invito con l’indirizzo della festa, una prestigiosa villa nei sobborghi della città, e la precisazione di indossare un abito da sera.
Con i guadagni della webcam io avevo rinnovato il mio guardaroba, e per la serata scelgo un lungo abito nero con spalline, la schiena completamente scoperta, e una profonda scollatura e uno spacco centrale che arriva quasi all’inguine.
Sotto indosso un micro perizoma nero, reggicalze con calze velate con la riga dietro, scarpe d’argento con tacco 12, e niente reggiseno.
Al momento di partire, la macchina non parte, e sono obbligata a chiamare un taxi.
Ho dovuto aspettare parecchio. Quando arriva il taxi io sono in attesa sul marciapiede, con le tette che fanno capolino dalla scollatura e le gambe scoperte dallo spacco che mostrano il reggicalze.
L’autista accosta, poi scende dall’auto, mi apre la portiera anteriore e mi fa salire davanti.
“Dove andiamo bella signorina” chiede.
Gli passo l’indirizzo su un bigliettino.
“E’ un posto da ricchi” sentenzia lui “scommetto che va ad un ricevimento così in tiro come la vedo”
“Si è una festa di compleanno” rispondo io.
“Ci sarà di sicuro un sacco di bella gente che la ammireranno, con quelle tette quasi scoperte e le gambe con il reggicalze” afferma lui alzando la testa.
“Ti piacciono le mie tette? E le gambe pure? Mi stai fissando come un porco, scommetto che ti piacerebbe toccarmi.” gli dico provocatoriamente.
“Certo, guarda, facciamo una piccola deviazione, ti prometto che la corsa sarà gratis.” mi offre lui.
Senza aspettare la mia risposta cambia percorso e imbocca una stradina tra le fabbriche, buia e deserta.
Come allunga una mano per stringermi una tetta io allungo a mia volta la mano e gli apro la patta dei pantaloni estraendogli il cazzo. Non volevo perdere troppo tempo e arrivare in ritardo alla festa.
Lo pendo in bocca, lo lecco e lo succhio facendogli un pompino di lusso.
L’uomo mi viene in bocca dopo pochi minuti.
“Sei stata fantastica, il più bel pompino della mia vita, ma sei una puttana?” chiede.
“Sono una puttana nell’anima, ma non mi faccio pagare, adesso andiamo che è tardi.” rispondo senza vergogna.
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