Io, corrotta da mio marito. -14
di
Ludovica e Luigi
genere
trio
"Padrone Jeff". Inevitabilmente, mentre si tornava a casa, ripetei, tra me, quel nome e quel titolo. Mi stavo avviando ad essere una schiava e tutta la mia vita sarebbe cambiata radicalmente. Avevo la sensazione di essere senza volontà e che non mi sarei opposta. Guardai mio marito mentre guidava :sembrava assorto, con lo sguardo lontano; non sembrava ne` turbato ne` indeciso. "avevo pensato di non mettere più piede in quella casa, di non farmi più violentare da quell'uomo. È anaffettivo, glaciale, privo di emozioni; sono certa che mi farà precipitare in quell'abisso cui tu gli hai dato il compito di condurmi. Non esiterà a farmici precipitare e mentre cadrò non proverà rimorso: assisterà alla mia distruzione come se si liberasse di un oggetto che ha usato e che non gli serva più perché ormai inutilizzabile e rotto. In tutti i sensi: fisico e morale. È questo che vuoi? Pensi che potrò svolgere i miei compiti di madre? Come potrò relazionarmi con parenti, amici, colleghi sapendo che il mio destino sarà di essere schiava di un uomo senza scrupoli e freni? Hai visto come mi scopa senza alcuno slancio? Non ha emozioni; sembra una macchina programmata per far soffrire, capace di inventare modi diversi per dare dolore e disperazione. Hai visto come ha ridotto la mia fica? Come farò a nascondere a Giuseppe come l'ha ridotta?" Rabbrividii quando mi ricordai che l'indomani mi sarei dovuto appartare col mio capo come gli avevo promesso per ripagarlo della sua rinuncia di essere scappata poco prima da lui per raggiungere il mio P...
" Padrone"? Caddi nello sgomento a pensare a Jeff associandolo alla definizione "Padrone".
Ripresi, rivolgendomi a mio marito che aveva ascoltato in silenzio la mia angoscia, le mie preoccupazioni: " Hai deciso di cedermi a Padrone Jeff senza condizioni? Deciderà lui per te? Fin dove dovrò degradarmi? Ne hai idea, ne avete parlato? Tu sai tutto, vero?".
Tacque lunghi secondi come se dovesse riordinare idee e certezze. Poi, iniziò a parlare; con voce calda e cadenzata." Amore, non ti abbandonerò mai e mai del tutto o definitivamente. Ma ho stabilito con lui che gli lascio ogni potere su di te fino alla tua completa dissoluzione. Quasi 30 anni fa, senza rendermene conto, iniziai a volere questo per te e, ovviamente, per me. Da quando permisi a Gaetano, il bagnino, di trattarti come una bambola sessuale. Dopo quella esperienza divenni consapevole che, il nostro percorso insieme, non poteva essere quello convenzionale di ogni coppia di coniugi. Ho osservato quanto remissiva tu sia, sin dai nostri primi momenti. Ho capito quanto depravato fossi io nel desiderare di farfi fare queste esperienze che stai vivendo e quelle precedenti con Maria e Conrad. È il mio demone che, per ventura oppure per sventura, ha incontrato il suo "angelo" da corrompere. Come una nemesi: il demonio che è in me è lo stesso che fu mandato all'inferno allora. Ma non fu sconfitto e reso impotente: come vedi, mi suggerisce di scaraventarti tra le sue grinfie ed usa tutte le lusinghe, le tentazioni, i malefici per farti sua. Le ali che ti proteggono non sono le mie ma le sue. E lui ti induce a fidarti di me ed io non voglio toglierti la convinzione che quelle ali protettrici siano le mie anziché le sue. Non posso e non voglio smettere di essere il tuo demone. Con Jeff farai tutte le esperienze che lui ha pronte per te. L'ho scelto appunto perché ha tutti i titoli per sottometterti, l'esperienza per frantumare ogni tua residua volontà, il cinismo di piegarti definitivamente. Alla fine del percorso ti riconsegnera` a me e sarai una donna e femmina depravata. Dovrai rassegnarti a scendere tutti gli scalini della degradazione per trovarmi alla fine di quella scala.Ho visto tutto stasera e non ho tremato per te. Devi prenderne atto: dovrai appartenergli per il tempo necessario perché tutto si compia."
Ascoltai tutto con uno stato d'animo disperato: mi resi conto che sarei tornata dal Padrone Jeff ed in quella stanza delle torture.
Lo abbracciai:eravamo già sotto casa. Gli dissi che avevo premura di fargli vedere che lo sperma del mio Padrone mi colava tra le cosce, perineo e quelle labbra della fica che volevo mostrargli come fossero state parecchio deformate. Abbracciai i miei due figli che trovai già a letto e piansi. Come nascondere a loro, soprattutto, che la loro mamma era una schiava di un uomo che loro non avrebbero mai immaginato cosa rappresentasse per lei ed il padre.
Luigi mi prese con foga, quella notte: deposito` il suo sperma dove ancora quello residuo del mio Padrone s'era annidato. Non si preoccupo` eccessivamente della deformazione, ormai quasi cessata, delle labbra della fica. Jeff gli aveva assicurato, mentre io mi rivestivo, che sarebbero tornate quasi del tutto normali già il giorno seguente. Prima di addormentarci gli dissi che la sera dopo non avrebbe dovuto venire a prendermi al lavoro perché mi sarei appartata con Giuseppe per donarmi al mio amante.
" Padrone"? Caddi nello sgomento a pensare a Jeff associandolo alla definizione "Padrone".
Ripresi, rivolgendomi a mio marito che aveva ascoltato in silenzio la mia angoscia, le mie preoccupazioni: " Hai deciso di cedermi a Padrone Jeff senza condizioni? Deciderà lui per te? Fin dove dovrò degradarmi? Ne hai idea, ne avete parlato? Tu sai tutto, vero?".
Tacque lunghi secondi come se dovesse riordinare idee e certezze. Poi, iniziò a parlare; con voce calda e cadenzata." Amore, non ti abbandonerò mai e mai del tutto o definitivamente. Ma ho stabilito con lui che gli lascio ogni potere su di te fino alla tua completa dissoluzione. Quasi 30 anni fa, senza rendermene conto, iniziai a volere questo per te e, ovviamente, per me. Da quando permisi a Gaetano, il bagnino, di trattarti come una bambola sessuale. Dopo quella esperienza divenni consapevole che, il nostro percorso insieme, non poteva essere quello convenzionale di ogni coppia di coniugi. Ho osservato quanto remissiva tu sia, sin dai nostri primi momenti. Ho capito quanto depravato fossi io nel desiderare di farfi fare queste esperienze che stai vivendo e quelle precedenti con Maria e Conrad. È il mio demone che, per ventura oppure per sventura, ha incontrato il suo "angelo" da corrompere. Come una nemesi: il demonio che è in me è lo stesso che fu mandato all'inferno allora. Ma non fu sconfitto e reso impotente: come vedi, mi suggerisce di scaraventarti tra le sue grinfie ed usa tutte le lusinghe, le tentazioni, i malefici per farti sua. Le ali che ti proteggono non sono le mie ma le sue. E lui ti induce a fidarti di me ed io non voglio toglierti la convinzione che quelle ali protettrici siano le mie anziché le sue. Non posso e non voglio smettere di essere il tuo demone. Con Jeff farai tutte le esperienze che lui ha pronte per te. L'ho scelto appunto perché ha tutti i titoli per sottometterti, l'esperienza per frantumare ogni tua residua volontà, il cinismo di piegarti definitivamente. Alla fine del percorso ti riconsegnera` a me e sarai una donna e femmina depravata. Dovrai rassegnarti a scendere tutti gli scalini della degradazione per trovarmi alla fine di quella scala.Ho visto tutto stasera e non ho tremato per te. Devi prenderne atto: dovrai appartenergli per il tempo necessario perché tutto si compia."
Ascoltai tutto con uno stato d'animo disperato: mi resi conto che sarei tornata dal Padrone Jeff ed in quella stanza delle torture.
Lo abbracciai:eravamo già sotto casa. Gli dissi che avevo premura di fargli vedere che lo sperma del mio Padrone mi colava tra le cosce, perineo e quelle labbra della fica che volevo mostrargli come fossero state parecchio deformate. Abbracciai i miei due figli che trovai già a letto e piansi. Come nascondere a loro, soprattutto, che la loro mamma era una schiava di un uomo che loro non avrebbero mai immaginato cosa rappresentasse per lei ed il padre.
Luigi mi prese con foga, quella notte: deposito` il suo sperma dove ancora quello residuo del mio Padrone s'era annidato. Non si preoccupo` eccessivamente della deformazione, ormai quasi cessata, delle labbra della fica. Jeff gli aveva assicurato, mentre io mi rivestivo, che sarebbero tornate quasi del tutto normali già il giorno seguente. Prima di addormentarci gli dissi che la sera dopo non avrebbe dovuto venire a prendermi al lavoro perché mi sarei appartata con Giuseppe per donarmi al mio amante.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Io, corrotta da mio marito. - 13racconto sucessivo
Io, corrotta da mio marito. - 15
Commenti dei lettori al racconto erotico