E la chiamano... bambina 2.
di
Checco752.
genere
etero
Poco dopo sentimmo arrivare Maria e le andammo incontro a salutarla. Dopo lunghi abbracci tra Maria e Margherita entrammo a casa loro e subito Margherita chiamò Michele, suo padre. Dopo neanche un quarto d'ora arrivò Michele e, tra saluti ecc., ci mettemmo a tavola dove mangiammo divinamente...Maria era un'appassionata di gastronomia! Dopo il caffè mi congedai da loro dicendo a Margherita che se voleva girare per Roma con me ero a disposizione. Mi fece l'occhiolino e me ne andai via. Dopo due ore che passai con la classica "pennichella" che a Roma significa trattarsi del riposino dopo pranzo col caldo di estate, sentii il campanello della porta, aprii e trovai Margherita, indossando solo una vestaglia, cosa che lasciò subito cadere in terra e vidi con piacere il suo sinuoso corpo interamente nudo. Che spettacolo!La baciai in bocca e, presala per mano, la condussi in camera da letto e, sdraiatici iniziammo ad accarezzarci, baciarci dapertutto e, dopo che le leccai la figa facendola schizzare umori intensamente, le spalancai le cosce ed iniziai così a scoparla e, dopo una lunga cavalcata sborrai da inzuppare metà del letto ed allora ci mettemmo a cambiare le lenzuola, ma poi la feci sdraiare di nuovo e lì la scopai di nuovo facendola singhiozzare da come le sfondavo l'utero con colpi da cannonate. Rimanemmo poi in silenzio, abbracciati, poi però fu lei a chiedermi se mi andava di incularla e subito scattai a sedermi sul letto ed aprii il cassetto del comodino dove avevo il gel ed i preservativi; iniziai a spalmare gel all'ano e, infilatomi un preservativo su due dita, lo unsi con gel ed iniziai ad infilarle le dita in culo sentendola stringere il forellino che però poi si allentò, permettendomi così di fare su e giù slergando un poco il culetto stretto sia dalla natura, sia dal timore del gran dolore ma fui lento nel muovermi e scivolai così bene con le dita; poi, toltomi il preservativo dalle dita, impugnai il cazzo ed accostai il glande all'ano che si dilatò con lentezza ma con decisione, infatti feci bene ad entrare piano e lo spinsi dentro completamente in una mossa sola. Rimasi fermo dentro di lei poi però stantuffai a colpi dolci ma decisi così le fui interamente dentro facendola subito gemere prima per il dolore ma dopo furono solo gemiti di piacere e mi pregò di sborrarle tutto dentro.Accelerai il movimento fino a sentire che stavo per venirmene e le innnondai il culetto copiosamente. Uscii dal suo culetto e la baciai in bocca slinguandola morbosamente e poi andai a leccarle l'ano ma l'eccitazione si risvegliò, così la possedetti analmente di nuovo ed anche lì la innondai di sperma. Lei poi mi chiese di farle infilare un dito al mio culo ma, sul primo momento storsi il naso in segno di poca disponibilità ed allora lei, come fanno tutte le donne del Mondo, mi fece subito notare che noi uomini vogliamo sempre fare ciò che ci piace e loro non dicono mai di no...mica vero il discorso ma a quel punto le permisi di ungersi bene un dito ed infilarmelo al culo e basta. Lei, eccitatissima del suo nuovo gioco, mi fece un bel pò di male perchè l'unghia non era corta, anzi, sembrava per come la sentivo bene, un artiglio di belva! Dopo che subii l'umiliante inculata manuale, me ne andai al bagno dove mi rinfrescai l'ano ma poi saltai sul lettone e scopai Margherita più volte penetrandola intensamente, infine la inculai nuovamente e poi fu lei a chiedermi di fermarmi altrimenti le avrebbe bruciato di dolore il suo bel sedere. Mi fece poi un bocchino e, dopo una doccia insieme, ci vestimmo ed andammo a piedi in giro per Roma, dove vedemmo i monumenti storici ed infine mi chiese di volere rivedere lo Zoo che aveva conosciuto da bambina. Al ritornare a casa mi ricordai che avevo ancora in tasca della giacca la bambolina che avevo acquistato per lei all'aeroporto, così gliela misi in mano e lei si commosse baciandomi ma con tanta passione e altrettanta lingua in bocca.
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