Storie vere - Mortal kombat - 6
di
RunningRiot
genere
etero
Cucciolo26 è una astronave di lusso. Per questo ha le cuccette a due piazze e con le lenzuola di cotone misto lino. Ottime per il riposo. Anche in due. E di un po' di riposo c'è bisogno ogni tanto, vero maggiore Matos? Non risponde, se ne sta sdraiato accogliendo la mia testolina bionda tra la spalla e il petto mentre gli accarezzo l'armamentario che ha in mezzo alle gambe. E' umano anche lui, in fondo. Una scopata, un pompino e un'altra scopata in meno di mezz'ora un po' di stanchezza te la mettono addosso. Anche a me, sia chiaro. Non voglio mica fare la wonder woman. Gesù che testicoli. E che mazza. Anche ad accarezzarla a riposo fa una certa impressione, anche a stringerla.
- Asesino, criminal! - sussurro rivolta al suo cazzo.
- Ahahahahah... como està tu papaya?
Està aperta per bene, Fernando, come vuoi che stia? Lo saprai da solo cosa ti porti appresso, no? Ma è una cosa che ti perdono, eh? Per carità... Con te mi sono davvero incazzata solo una volta: te l'avevo detto che se mi trombavi nella Jacuzzi facevamo un casino, ebbè, ti è toccato asciugare.
L’unica cosa che di lui mi dà un po' fastidio è questa sua insistenza per farmi il culo. Gliel’ho detto: non è proprio possibile, Fernando, quando arriverà il momento dell'invasione e dello sbarco dovrò essere in grado di camminare. Che cazzo di figura ci farebbe il comandante in capo della missione Olga che si muove come una papera? Magari se ne parla al ritorno, eh?
Qui, in genere, mi incupisco. A cosa andiamo incontro? Ci sarà un ritorno? Chissà perché, ma è la prima volta che mi sento così inquieta durante una missione.
L'allarme di Cucciolo26 comincia a suonare. Non sta succedendo un cazzo, sono io che l'ho impostato affinché mi avvertisse che stavamo per entrare in zona di operazioni. "Dai Fernando, vestiamoci, e da adesso comando io, tu resta a guardare".
Modestia a parte, l'ho studiata bene. So che le scatolette di Simmenthal di Gtymkp hanno imparato a sottrarsi alle nostre rilevazioni a distanza. Non attendo che arrivino a vista. Ordino a tutte le flotte di far uscire i loro caccia ma di non accettare uno scontro aperto e soprattutto non rincorrerli. Se la loro tattica di mandare avanti una piccola squadriglia e nascondere il grosso delle navi da combattimento ha funzionato con me (e mi sono salvata solo per culo e per l'intervento di non-so-ancora-chi-cazzo-sia) sono certa che la replicheranno.
A tutto il resto della flotta, e soprattutto alle navi da guerra, do l'ordine di usare i deflettori spazio-tempo e di effettuare una piccola manovra gaussiana. A qualcuno devo pure spiegare cosa sia una manovra gaussiana, vabbè, lasciamo perdere... Anche di questo sono certa: hanno imparato a neutralizzare le mie sofisticate manovre elusive, di fronte a una così semplice ma a loro sconosciuta ci metteranno senz'altro un po' più di tempo.
Va tutto come previsto, tranne una cosa: quando sbuchiamo alle spalle dell'armata di Gtymkp nessuno di noi può credere di trovarsi di fronte a un numero così sterminato di navette da guerra. Ma ormai il destino della battaglia è segnato, ci vorrà solo un po' più di tempo e... beh sì, qualche perdita imprevista da parte nostra. E pensare che fino all'anno scorso bastava sputargli addosso per farli esplodere.
- Attendiamo l'ordine di ingaggio, comandante. Attacchiamo? - domanda il generale americano.
- Uh.. oh, beh, immagino che dovremo distruggerli... potete cominciare voi? Io devo cambiarmi l'assorbente...
Detto, fatto. Anche se con un po' di fatica in più del previsto. I loro armamenti si sono fatti più raffinati, e anche su Cucciolo26, il cui scudo magnetico viene sfiorato da un colpo, balliamo parecchio. Ad avere la peggio, tra noi, sono i cinesi, che perdono addirittura una astronave da guerra. "Ma voi cinesi siete tanti, no?", dico al loro generale. Tutto finisce però quando arrivano anche i nostri caccia e li prendiamo tra due fuochi.
Poi passiamo alla fase preparazione-dell'invasione. Per due giorni di fila orbitiamo sopra il pianetino per eliminare ogni possibile obiettivo militare. E anche non militare. Il mio ordine è "nel dubbio, fateli arrosto". Posso sembrare un po' stronzetta, è vero. Ma ancora mi ricordo di quando mi hanno sparato addosso. In questi due giorni, visto che non è affar mio, me ne rimango in orbita geostazionaria a controllare. Mi dedico molto al maggiore Matos, lui anche di più a me.
Individuato quello che doveva essere il loro centro di comando scendiamo, sbarchiamo. La mia scorta personale è composta da un drappello di astro-bersaglieri vestiti come i guerrieri di Fortnite. Mi sento molto fica, ma anche qualcuno di loro lo è. Magari una volta tornati sulla Terra ci vediamo a cena, eh? Da un'astronave americana da trasporto truppe scende un battaglione di marines zompettando e scandendo "oh-oh-oh". Chiedo al comandante della mia scorta "ma perché fanno skip?". "Mai capito, gli americani sono strani... con questo caldo poi...".
Già, il caldo. Sono scesa con la tuta da operazione a terra. Un punto di marrone più chiaro mi starebbe meglio, già. Ma mi tolgo subito la parte di sopra lasciando solo la t-shirt. E' vero che l'atmosfera di Gtymkp è simile a quella della Terra, ma la temperatura media è 46 gradi! Accanto a noi camminano file di prigionieri, si possono distinguere a prima vista i militari dai civili, i piloti dai soldati. Sono proprio diversi fisiologicamente, come se i loro corpi siano specializzati a seconda delle mansioni. I soldati sembrano tutti dei palestratoni, i piloti più piccoli e leggeri, con gli occhi enormi. Quelli grossi e dall'aria mansueta saranno, boh? contadini? I piccoletti con la testa grossa quelli adatti a lavori intellettuali.
- Che cazzo di posto capitano, come fa a tenere su tutta quella roba?
- Abitudine, comandante. Sa che a vederla camminare così sembra proprio Ian Solo?
Beh, magari un giorno te lo spiego, capitano, perché cammino un po' a gambe larghe, eh? Adesso andiamo a cercare di capire chi comanda qui.
L'edificio è una specie di semicupola in materiale pietroso, una pietra strana, però, mai vista. Gli ambienti, dentro, sono angusti, spogli, soffocanti. Fa un caldo della madonna, peggio che fuori. I caccia da combattimento sì ma l'aria condizionata no, eh? Malimortaccivostra... Dico alla mia scorta di aspettarmi lì ed entro in una stanzetta dove, ad un buffo tavolino e seduto su una ancora più buffa sedia, c'è un tipetto. Corpo minuscolo, testa enorme. Sarebbe quello che hanno individuato come Capo? Boh, forse, vediamo.
- Buongiorno Capocciò.
- Gentile tu sei. Ma no io capo, ora tu capo.
- Non ti vorrei deludere, lo so che qui comando io. Capocciò sta per capoccione. Sei tu che comandi qui?
- Sì.
- E' finita, te ne rendi conto? D'ora in poi basta con le vostre aggressioni.
- Con noi mai finita non è. I terrestri risolvere tutto così, credono. Ma fuori dalla capacità di vostra comprensione essere capire l'ordine delle galassie.
- No, senti, sono stanca e a bordo c'ho pure un cubano con un cazzo grosso così che mi aspetta. Non so se a te dice qualcosa ma a me sì. Quindi non cominciare a fare il saggio e a parlare con i verbi all'infinito e il soggetto alla fine della frase, tu vedi troppi film.
- Film era? Io telegiornale, pensavo.
- Non fare lo spiritoso ché già ti vedo male, Capocciò...
- Va bene comandante Annalisa.
- Conosci pure il mio nome?
- Molte cose conosco.
- Ricominci?
- Va bene, scusa.
- Che cosa significa che con voi non è mai finita? Abbiamo distrutto tutta la vostra flotta, fatto a pezzi i vostri centri di controllo aereo, preso prigionieri tutti i vostri soldati... che volete di più?
- Ricostruiremo tutto.
- Ah sì, eh? Senti Capocciò, dimmi una cosa: ma perché dovete rompere il cazzo a tutto l'Universo, eh? Lo sapete che non vi sopporta nessuno?
- E' la nostra natura.
- Ma senti che cazzo di risposta, la vostra natura... E non potete farci nulla? Guardate che lo Xanax funziona, eh? Una pasticchetta la mattina...
- Ti ho detto prima: ci sono ordinamenti che voi terrestri, con la vostra mente limitata, non potete capire.
- Senti, bello, con la nostra mente limitata vi abbiamo fatto un culo così. Cosa è questa storia che non potete smettere di dichiarare guerra a chiunque?
- Noi siamo quelli che voi terrestri chiamate il Male.
- Ah sì? Cioè, il Male è conciato così? Vive su sto pianeta del cazzo e con quelle scatolette di Simmenthal che volano? Ma te lo sei visto il tuo ufficio? Il Male me lo immaginavo più glamour...
- Non abbiamo bisogno di tanto.
- Ma se esiste il Male esisterà anche il Bene, no? Inferno, Paradiso, magari c'è anche il Purgatorio. Saremmo noi il Bene?
- Quello che voi chiamate Bene esiste, tu l'hai conosciuto.
- Il cubano? Certo, ci ho viaggiato insieme!
- Chi pensi ti abbia salvata da nostre astronavi da caccia?
- Uhm... dici quell'ombra che è passata? In effetti, chi cazzo era?
- Potete chiamarlo Bene, se volete, ma vero nome è la Forza.
- La Forza?
- La Forza.
- Se lo sapevo mi portavo appresso il costume di Darth Vader e te lo regalavo, Capocciò. Senti questo, la Forza...
- Non credi tu?
- No.
- Se non la Forza chi?
- Per me anche Peppa Pig, per esempio, ci sono le stesse possibilità.
- Terrestri, menti limitate...
- L'hai già detto, Capocciò. Per essere tanto intelligente sei ripetitivo, sai? Sicuri che non volete fare uno sforzo per essere meno cattivi? Mica dico simpatici, solo meno cattivi...
- Non è possibile, te l'ho detto...
- Beh, io una chance te l'ho data, eh?
Estraggo il deatomizzatore e sparo. Non lo prendo né con il primo né con il secondo colpo. E nemmeno con il terzo. In compenso ora nel suo ufficio ci sono tre finestre nuove e l'ambiente è molto più areato. Il capoccione si guarda intorno, sembra apprezzare.
- Vabbè... vado a chiamare un bersagliere, 'spetta qui, eh?
Rientro con il capitano dei bersaglieri. Ha una specie di cannone tra le braccia. Esagerato, basta un deatomizzatore e, soprattutto, basta saperlo usare meglio di me.
- Lo vedi il tipetto? Gli fai saltare la testa per favore?
- Ashdrtwxuytgkmn sdf kolagfumyjè...
- Eh?
- Dopo di me altri verranno, è inutile.
- Ah-aaaah... ora te la fai sotto, eh? Va bene, altri verranno ma non tu. 'namo capità?
Zum. Il capoccione esplode. Vi aspettate che schizzi fuori della melma verdastra? Esatto, proprio quella. A differenza di quanto si può leggere in un racconto o vedere in un film, però, quello che proprio non riesco a descrivervi è la puzza.
- Ma che schifo, ma che cazzo c'hanno in testa?
- Comandante, guardi, a me sembra di vedere qualcosa che si muove - mi indica il bersagliere - venga a dare un'occhiata.
- Madonna, è proprio necessario? Facciamo almeno cambiare un po' l'aria...
Comunque sì, è proprio necessario. La vita è così, del resto, mica possono essere sempre pompini... Mi chino su quella melma verdastra e puteolente e in effetti sì, c'è qualcosa di minuscolo che si muove. Troppo piccolo per capire cos'è, però. Il mio bersagliere tira fuori dal taschino un cosino che si rivela essere una lente di ingrandimento. Cazzo, sono attrezzati sti bersaglieri. Chissà se hanno anche il bastoncino per le cuticole.
- Comandante, guardi - mi dice.
- Magari mi tappo il naso, eh?... oddio, ma che cazzo di roba è?
- Sembrano tanti... tanti nuovi esseri come quello lì, ma microscopici... deve essere il modo in cui si riproducono, a occhio e croce.
- E lo fanno pure in fretta, crescono a vista d'occhio... cioè, questi manco scopano per riprodursi, te credo che poi sono così nervosi.
- Ecco spiegata la segnalazione del comando americano...
- Quale segnalazione, capitano? Perché non ne so nulla?
- Sono notizie da verificare, comandante, ma pare che nelle zone in cui ci sono stati scontri con i loro soldati ci siano adesso molte più truppe nemiche di prima.
- Cioè, noi li ammazziamo ma loro rinascono in numero maggiore e riprendono a combattere?
- Così dicono, comandante.
- Ma così non ne usciamo più... provi un po' a deatomizzare sti cosini, capitano.
Zum. Non funziona. O meglio, funziona come prima, ogni volta ci sono nuovi cosini che nascono. Nella stanzetta dell'ex Capoccione ormai c'è una concentrazione di intellettuali allo stato larvale che sembra di stare al Mit di Boston.
La cosa che ci getta un po' nello sconforto è che non funziona nemmeno il lanciafiamme, eppure il fuoco dovrebbe distruggere tutto. Esco all'aria aperta, l'aria è meno soffocante che dentro ma saremo pur sempre sui 52 gradi. Non è proprio una temperatura che ti invoglia a pensare. Chiedo conferma ai comandanti delle altre armate se effettivamente abbiano riscontrato quel fenomeno. La risposta è sì. Muoiono, ne nascono altri cento, li ammazziamo prima che possano diventare pericolosi, rinascono e così via. Crescita esponenziale. In alcune zone del pianeta le nostre astronavi da ricognizione hanno dovuto liquidare dall'alto sia le nuove truppe nemiche che nuovi caccia che provavano a prendere il volo. E pensare che solo poche ore fa eravamo convinti di avere distrutto tutto. E' ora di fare rapporto a terra.
Ritorno su Cucciolo26, chiamo la base ed espongo la situazione. Mi dicono che, tempo due ore, mi riconvocheranno per dirmi il da farsi. L'aria condizionata di Cucciolo mi ha asciugato il sudore addosso, ho voglia e tempo per una doccia. Il maggiore Matos accanto a me mi guarda perplesso. Si è messo la mimetica, vai a capire perché, visto che doveva rimanere a bordo. Comunque, gli sta da dio e io devo staccare il cervello per un po'.
- Maggiore, lo sai che stai proprio figo così? Ho bisogno di una doccia, poi fino a quando non ci richiamano sono la tua puttana, ok? Arma il cannone.
Due ore dopo sono pronta per la call con tutto lo stato maggiore dell'Operazione Olga, come viene chiamata l'invasione di Gtymkp . "Accendi, assassino bastardo", dico al maggiore Matos con un'occhiata di rimprovero. Perché va bene sbattermi giù e farsi fare un pompino sotto la doccia. Va bene schizzarmela in faccia. Va bene leccarmela fino a farmi urlare. Va bene anche chiavarmi in piedi con due dita infilate nel buchino. Quello che non va assolutamente bene, ma proprio per niente, è inondarti il cazzo di bagnoschiuma, voltarmi e incularmi con quell'affare. Te l'avevo detto di non farlo, no? Voglio dire, dei limiti li avevo messi, almeno fino al viaggio di ritorno, no? E sì, ok, lo so che ti ho detto che per due ore ero la tua puttana, ma non fino a quel punto. Cioè, Fernando, dico sul serio, capisco bene che se vuoi prendere in quel modo una ragazza non è che aspetti il suo permesso. Anche perché chi cazzo te lo da il permesso con quella mazza che ti ritrovi? E andiamo, no? C'erano degli accordi, se ti dicevo "no, esci!" (più che "dire" te lo strillavo come un'oca sgozzata, ok) era perché non "potevo", più che non "volevo". Hai capito ora? Come mi presento allo stato maggiore adesso che ho ancora il culo in fiamme e spasmi lancinanti mi aggrediscono? Perché sì, lo ammetto, con la tua insistenza un po' di voglia di farmi spaccare come una pesca me l'avevi messa addosso, ok. E anche un po' di voglia di festeggiare il successo della missione. Al ritorno, appunto. E va bene, ammetto anche questo, mi è piaciuto pure quando mi hai detto "callate, puta, yo ordeno ya", zitta troia, ora comando io. Anzi, quello è stato proprio il momento più bello. Te ne sei accorto, eh? E certo, da lì in poi ti ho lasciato fare... Ma questo non significa che... che tu abbia fatto bene, ecco. Perché se aspettavi un po' non moriva nessuno. Invece adesso ci sono qui io mezza morta, a dover parlare con questa schiera di generali, appoggiata allo schienale della mia poltrona.
- Comandante Annalisa buongiorno... ma perché sta in piedi?
- Mi sgranchisco un po', comandante Morr... buongiorno a tutti, signori.
- Comandante, purtroppo le debbo dire che non siamo venuti a capo di nulla, avremmo bisogno di più tempo.
- In altre parole non sapete che cazzo fare?
- Comandante!!!
- Non abbiamo tempo, signore, la velocità di replicazione di questi stronzi è impressionante...
- Si faccia venire in mente qualcosa, Annalisa, prenda tempo, tamponi la situazione... studieremo delle soluzioni.
- Va bene, vedrò cosa possiamo fare. Maaaa... comandante Morr?
- Dica.
- Quella roba verde che ha nel bicchiere è Bacardi Breezer?
- Sì, perché?
- Ahahahahah, ma ancora non è riuscito a smaltire le scorte? Nessuno è così scemo da prendersele, eh? Bad business...
- Comandante Annalisa, torni al lavoro che è meglio..
- Ooookkkkeyyyyyy... ahahahahah.
Tamponare la situazione, una parola. Cosa cazzo mi invento adesso? Si faccia venire in mente qualcosa, Annalisa. E certo, a loro che cazzo gliene frega? Tanto in questo cesso di posto ci sono io, mica loro. Forse è il caso di convocare i comandanti delle altre armate per... ma no, figuriamoci, non aspettano altro che questo per litigare tra loro. Ma guarda te in che casino mi sono cacciata...
Suona l'allarme della rado interna. Quella che collega noi italiani, per capirci. E' il mio capitano dei bersaglieri. Chissà che cazzo vuole pure lui, adesso.
- Comandante...
- Dica capitano.
- Ipoclorito di sodio.
- Ipoclorito di sodio?
- Ipoclorito di sodio.
- Capità, stiamo qui tutto il giorno a dirci ipoclorito di sodio? Che cazzo vuol dire?
- Beh, ha presente la candeggina?
- E allora?
- Stavamo pulendo la stanza da tutta quella merda verde... ci è voluta la candeggina. E abbiamo notato... ma venga lei stessa a vedere.
Scendo da Cucciolo26 e vado. Cammino davvero come una papera, adesso, li mortacci de Matos. I nostri controllano la palazzina armati fino ai denti. Il capitano mi accoglie. Accanto a lui un soldato armato invece di straccio e spazzolone.
- Venga comandante. Vede? Avevo detto a Bernardo di dare una pulita, ma lui a un certo punto ha dovuto interrompere per soddisfare un bisogno corporale... sa, ha una infiammazione al colon che...
- Sticazzi dell’infiammazione di Bernardo, capitano. E non mi nomini più il colon... Che cazzo è successo qui?
- Beh, abbiamo notato che nella parte dove è passata la candeggina la crescita di questi esseri è molto rallentata. Vede? Sono molto più piccoli di quelli...
- Beh? E che cazzo aspettate? Fate la doccia con la candeggina pure a quelli, no?
- Già fatto comandante, infatti anche la loro crescita è rallentata.
- Però non li ammazza.
- No, in effetti non li ammazza.
- Dobbiamo trovare qualcosa di più forte, capitano...
Ci penso cinque minuti, durante i quali vedo gli esserini sguazzare sul pavimento. Crescono più lentamente, ma crescono. Mi faccio prestare la radio dal bersagliere e apro il canale generale.
- Ragazzi, qualcuno sa che fine ha fatto Marzorati?
- Sono qui - risponde una voce svogliata dopo un paio di minuti di silenzio.
- Soddisfatto della sega? Senti, Marzorà, scommetto che il comandante Morr ti ha rifilato qualche cartone di Bacardi Breezer, vero?
- Ma... ma a bordo non si può bere, lo sa...
- Certo, certo... gliele ha affidate in custodia.
- Ecco, sì, in custodia...
- Portami un paio di bottigliette, Marzorà...
- Perché?
- Non rompere il cazzo e fallo, è un ordine.
Il coglione si presenta dopo un quarto d'ora. Lo aspetto fuori da quella specie di palazzina e mi faccio consegnare le bottigliette. Dico a tutti, compreso al capitano capo scorta, di aspettarmi fuori. Torno dentro e vado nella stanza dove mi aspettano le frattaglie dell'ex Capoccione. Gli esserini si agitano sul pavimento come prima, aspettando di diventare grandi. Ne isolo uno, stappo una bottiglietta e gli verso un po' di Bacardi Breezer sopra. Si sente un fffssshhh e si alza una nuvoletta di fumo. Quando il fumo si dirada, osservo. Non c'è più nulla, solo un'orma nerastra. Mi dico "porca troia" e torno di fuori a farmi prestare la lente di ingrandimento dal capitano. Niente, non c'è più un cazzo, funziona. Definitivo.
Verso tutto il contenuto delle due bottigliette sulla poltiglia verdastra. Il risultato è lo stesso. Dagli esserini più cresciuti si alza qualche disperato lamento di dolore. All'inizio mi fanno pena, poi mi ricordo di come mi volevano arrostire e con un ghigno gli dico "spero che faccia anche tanto male".
Esco un'altra volta e comando ai bersaglieri di presidiare la zona e di non fare avvicinare nessuno, torno su Cucciolo26, chiedo alla base una linea riservata con Morr.
- Capo, quanto gliene è rimasto di Bacardi Breezer?
- Ancora?
- Risponda, quanto?
- Un bel po'.
- Se ne può far dare ancora? Il più possibile? Tutto quello che c'è sulla faccia della terra?
- Sei cretina Annalì?
- Risponda, cazzo!
- Sì, penso di sì, chi cazzo la vuole quella robaccia?
- La prenda tutta, faccia aumentare la produzione, la mandi qui fino all’ultima goccia.
- Ma perché?
- Perché è l'unica cosa che ammazza sti bastardi, nemmeno il fuoco...
- ...
- Morr?
- Che c'è?
- Stavolta ti faccio diventare ricco. Poi dividiamo.
Chiudo la comunicazione e guardo Fernando, che non sa un cazzo e non ha capito un cazzo. Gli sorrido, gli passo la mano sul pacco fino a che sento il cannone ritornare duro.
- Che ci fai ancora vestito, maggiore? Dai che do un po' di ordini ai comandanti delle altre armate e ripartiamo.
- Dove andiamo?
- Sulla Terra, Fernando, sulla Terra. Qui abbiamo finito. Ma stavolta facciamo il giro lungo, eh? Ti va di fare un giochino con questa bottiglietta?
FINE
- Asesino, criminal! - sussurro rivolta al suo cazzo.
- Ahahahahah... como està tu papaya?
Està aperta per bene, Fernando, come vuoi che stia? Lo saprai da solo cosa ti porti appresso, no? Ma è una cosa che ti perdono, eh? Per carità... Con te mi sono davvero incazzata solo una volta: te l'avevo detto che se mi trombavi nella Jacuzzi facevamo un casino, ebbè, ti è toccato asciugare.
L’unica cosa che di lui mi dà un po' fastidio è questa sua insistenza per farmi il culo. Gliel’ho detto: non è proprio possibile, Fernando, quando arriverà il momento dell'invasione e dello sbarco dovrò essere in grado di camminare. Che cazzo di figura ci farebbe il comandante in capo della missione Olga che si muove come una papera? Magari se ne parla al ritorno, eh?
Qui, in genere, mi incupisco. A cosa andiamo incontro? Ci sarà un ritorno? Chissà perché, ma è la prima volta che mi sento così inquieta durante una missione.
L'allarme di Cucciolo26 comincia a suonare. Non sta succedendo un cazzo, sono io che l'ho impostato affinché mi avvertisse che stavamo per entrare in zona di operazioni. "Dai Fernando, vestiamoci, e da adesso comando io, tu resta a guardare".
Modestia a parte, l'ho studiata bene. So che le scatolette di Simmenthal di Gtymkp hanno imparato a sottrarsi alle nostre rilevazioni a distanza. Non attendo che arrivino a vista. Ordino a tutte le flotte di far uscire i loro caccia ma di non accettare uno scontro aperto e soprattutto non rincorrerli. Se la loro tattica di mandare avanti una piccola squadriglia e nascondere il grosso delle navi da combattimento ha funzionato con me (e mi sono salvata solo per culo e per l'intervento di non-so-ancora-chi-cazzo-sia) sono certa che la replicheranno.
A tutto il resto della flotta, e soprattutto alle navi da guerra, do l'ordine di usare i deflettori spazio-tempo e di effettuare una piccola manovra gaussiana. A qualcuno devo pure spiegare cosa sia una manovra gaussiana, vabbè, lasciamo perdere... Anche di questo sono certa: hanno imparato a neutralizzare le mie sofisticate manovre elusive, di fronte a una così semplice ma a loro sconosciuta ci metteranno senz'altro un po' più di tempo.
Va tutto come previsto, tranne una cosa: quando sbuchiamo alle spalle dell'armata di Gtymkp nessuno di noi può credere di trovarsi di fronte a un numero così sterminato di navette da guerra. Ma ormai il destino della battaglia è segnato, ci vorrà solo un po' più di tempo e... beh sì, qualche perdita imprevista da parte nostra. E pensare che fino all'anno scorso bastava sputargli addosso per farli esplodere.
- Attendiamo l'ordine di ingaggio, comandante. Attacchiamo? - domanda il generale americano.
- Uh.. oh, beh, immagino che dovremo distruggerli... potete cominciare voi? Io devo cambiarmi l'assorbente...
Detto, fatto. Anche se con un po' di fatica in più del previsto. I loro armamenti si sono fatti più raffinati, e anche su Cucciolo26, il cui scudo magnetico viene sfiorato da un colpo, balliamo parecchio. Ad avere la peggio, tra noi, sono i cinesi, che perdono addirittura una astronave da guerra. "Ma voi cinesi siete tanti, no?", dico al loro generale. Tutto finisce però quando arrivano anche i nostri caccia e li prendiamo tra due fuochi.
Poi passiamo alla fase preparazione-dell'invasione. Per due giorni di fila orbitiamo sopra il pianetino per eliminare ogni possibile obiettivo militare. E anche non militare. Il mio ordine è "nel dubbio, fateli arrosto". Posso sembrare un po' stronzetta, è vero. Ma ancora mi ricordo di quando mi hanno sparato addosso. In questi due giorni, visto che non è affar mio, me ne rimango in orbita geostazionaria a controllare. Mi dedico molto al maggiore Matos, lui anche di più a me.
Individuato quello che doveva essere il loro centro di comando scendiamo, sbarchiamo. La mia scorta personale è composta da un drappello di astro-bersaglieri vestiti come i guerrieri di Fortnite. Mi sento molto fica, ma anche qualcuno di loro lo è. Magari una volta tornati sulla Terra ci vediamo a cena, eh? Da un'astronave americana da trasporto truppe scende un battaglione di marines zompettando e scandendo "oh-oh-oh". Chiedo al comandante della mia scorta "ma perché fanno skip?". "Mai capito, gli americani sono strani... con questo caldo poi...".
Già, il caldo. Sono scesa con la tuta da operazione a terra. Un punto di marrone più chiaro mi starebbe meglio, già. Ma mi tolgo subito la parte di sopra lasciando solo la t-shirt. E' vero che l'atmosfera di Gtymkp è simile a quella della Terra, ma la temperatura media è 46 gradi! Accanto a noi camminano file di prigionieri, si possono distinguere a prima vista i militari dai civili, i piloti dai soldati. Sono proprio diversi fisiologicamente, come se i loro corpi siano specializzati a seconda delle mansioni. I soldati sembrano tutti dei palestratoni, i piloti più piccoli e leggeri, con gli occhi enormi. Quelli grossi e dall'aria mansueta saranno, boh? contadini? I piccoletti con la testa grossa quelli adatti a lavori intellettuali.
- Che cazzo di posto capitano, come fa a tenere su tutta quella roba?
- Abitudine, comandante. Sa che a vederla camminare così sembra proprio Ian Solo?
Beh, magari un giorno te lo spiego, capitano, perché cammino un po' a gambe larghe, eh? Adesso andiamo a cercare di capire chi comanda qui.
L'edificio è una specie di semicupola in materiale pietroso, una pietra strana, però, mai vista. Gli ambienti, dentro, sono angusti, spogli, soffocanti. Fa un caldo della madonna, peggio che fuori. I caccia da combattimento sì ma l'aria condizionata no, eh? Malimortaccivostra... Dico alla mia scorta di aspettarmi lì ed entro in una stanzetta dove, ad un buffo tavolino e seduto su una ancora più buffa sedia, c'è un tipetto. Corpo minuscolo, testa enorme. Sarebbe quello che hanno individuato come Capo? Boh, forse, vediamo.
- Buongiorno Capocciò.
- Gentile tu sei. Ma no io capo, ora tu capo.
- Non ti vorrei deludere, lo so che qui comando io. Capocciò sta per capoccione. Sei tu che comandi qui?
- Sì.
- E' finita, te ne rendi conto? D'ora in poi basta con le vostre aggressioni.
- Con noi mai finita non è. I terrestri risolvere tutto così, credono. Ma fuori dalla capacità di vostra comprensione essere capire l'ordine delle galassie.
- No, senti, sono stanca e a bordo c'ho pure un cubano con un cazzo grosso così che mi aspetta. Non so se a te dice qualcosa ma a me sì. Quindi non cominciare a fare il saggio e a parlare con i verbi all'infinito e il soggetto alla fine della frase, tu vedi troppi film.
- Film era? Io telegiornale, pensavo.
- Non fare lo spiritoso ché già ti vedo male, Capocciò...
- Va bene comandante Annalisa.
- Conosci pure il mio nome?
- Molte cose conosco.
- Ricominci?
- Va bene, scusa.
- Che cosa significa che con voi non è mai finita? Abbiamo distrutto tutta la vostra flotta, fatto a pezzi i vostri centri di controllo aereo, preso prigionieri tutti i vostri soldati... che volete di più?
- Ricostruiremo tutto.
- Ah sì, eh? Senti Capocciò, dimmi una cosa: ma perché dovete rompere il cazzo a tutto l'Universo, eh? Lo sapete che non vi sopporta nessuno?
- E' la nostra natura.
- Ma senti che cazzo di risposta, la vostra natura... E non potete farci nulla? Guardate che lo Xanax funziona, eh? Una pasticchetta la mattina...
- Ti ho detto prima: ci sono ordinamenti che voi terrestri, con la vostra mente limitata, non potete capire.
- Senti, bello, con la nostra mente limitata vi abbiamo fatto un culo così. Cosa è questa storia che non potete smettere di dichiarare guerra a chiunque?
- Noi siamo quelli che voi terrestri chiamate il Male.
- Ah sì? Cioè, il Male è conciato così? Vive su sto pianeta del cazzo e con quelle scatolette di Simmenthal che volano? Ma te lo sei visto il tuo ufficio? Il Male me lo immaginavo più glamour...
- Non abbiamo bisogno di tanto.
- Ma se esiste il Male esisterà anche il Bene, no? Inferno, Paradiso, magari c'è anche il Purgatorio. Saremmo noi il Bene?
- Quello che voi chiamate Bene esiste, tu l'hai conosciuto.
- Il cubano? Certo, ci ho viaggiato insieme!
- Chi pensi ti abbia salvata da nostre astronavi da caccia?
- Uhm... dici quell'ombra che è passata? In effetti, chi cazzo era?
- Potete chiamarlo Bene, se volete, ma vero nome è la Forza.
- La Forza?
- La Forza.
- Se lo sapevo mi portavo appresso il costume di Darth Vader e te lo regalavo, Capocciò. Senti questo, la Forza...
- Non credi tu?
- No.
- Se non la Forza chi?
- Per me anche Peppa Pig, per esempio, ci sono le stesse possibilità.
- Terrestri, menti limitate...
- L'hai già detto, Capocciò. Per essere tanto intelligente sei ripetitivo, sai? Sicuri che non volete fare uno sforzo per essere meno cattivi? Mica dico simpatici, solo meno cattivi...
- Non è possibile, te l'ho detto...
- Beh, io una chance te l'ho data, eh?
Estraggo il deatomizzatore e sparo. Non lo prendo né con il primo né con il secondo colpo. E nemmeno con il terzo. In compenso ora nel suo ufficio ci sono tre finestre nuove e l'ambiente è molto più areato. Il capoccione si guarda intorno, sembra apprezzare.
- Vabbè... vado a chiamare un bersagliere, 'spetta qui, eh?
Rientro con il capitano dei bersaglieri. Ha una specie di cannone tra le braccia. Esagerato, basta un deatomizzatore e, soprattutto, basta saperlo usare meglio di me.
- Lo vedi il tipetto? Gli fai saltare la testa per favore?
- Ashdrtwxuytgkmn sdf kolagfumyjè...
- Eh?
- Dopo di me altri verranno, è inutile.
- Ah-aaaah... ora te la fai sotto, eh? Va bene, altri verranno ma non tu. 'namo capità?
Zum. Il capoccione esplode. Vi aspettate che schizzi fuori della melma verdastra? Esatto, proprio quella. A differenza di quanto si può leggere in un racconto o vedere in un film, però, quello che proprio non riesco a descrivervi è la puzza.
- Ma che schifo, ma che cazzo c'hanno in testa?
- Comandante, guardi, a me sembra di vedere qualcosa che si muove - mi indica il bersagliere - venga a dare un'occhiata.
- Madonna, è proprio necessario? Facciamo almeno cambiare un po' l'aria...
Comunque sì, è proprio necessario. La vita è così, del resto, mica possono essere sempre pompini... Mi chino su quella melma verdastra e puteolente e in effetti sì, c'è qualcosa di minuscolo che si muove. Troppo piccolo per capire cos'è, però. Il mio bersagliere tira fuori dal taschino un cosino che si rivela essere una lente di ingrandimento. Cazzo, sono attrezzati sti bersaglieri. Chissà se hanno anche il bastoncino per le cuticole.
- Comandante, guardi - mi dice.
- Magari mi tappo il naso, eh?... oddio, ma che cazzo di roba è?
- Sembrano tanti... tanti nuovi esseri come quello lì, ma microscopici... deve essere il modo in cui si riproducono, a occhio e croce.
- E lo fanno pure in fretta, crescono a vista d'occhio... cioè, questi manco scopano per riprodursi, te credo che poi sono così nervosi.
- Ecco spiegata la segnalazione del comando americano...
- Quale segnalazione, capitano? Perché non ne so nulla?
- Sono notizie da verificare, comandante, ma pare che nelle zone in cui ci sono stati scontri con i loro soldati ci siano adesso molte più truppe nemiche di prima.
- Cioè, noi li ammazziamo ma loro rinascono in numero maggiore e riprendono a combattere?
- Così dicono, comandante.
- Ma così non ne usciamo più... provi un po' a deatomizzare sti cosini, capitano.
Zum. Non funziona. O meglio, funziona come prima, ogni volta ci sono nuovi cosini che nascono. Nella stanzetta dell'ex Capoccione ormai c'è una concentrazione di intellettuali allo stato larvale che sembra di stare al Mit di Boston.
La cosa che ci getta un po' nello sconforto è che non funziona nemmeno il lanciafiamme, eppure il fuoco dovrebbe distruggere tutto. Esco all'aria aperta, l'aria è meno soffocante che dentro ma saremo pur sempre sui 52 gradi. Non è proprio una temperatura che ti invoglia a pensare. Chiedo conferma ai comandanti delle altre armate se effettivamente abbiano riscontrato quel fenomeno. La risposta è sì. Muoiono, ne nascono altri cento, li ammazziamo prima che possano diventare pericolosi, rinascono e così via. Crescita esponenziale. In alcune zone del pianeta le nostre astronavi da ricognizione hanno dovuto liquidare dall'alto sia le nuove truppe nemiche che nuovi caccia che provavano a prendere il volo. E pensare che solo poche ore fa eravamo convinti di avere distrutto tutto. E' ora di fare rapporto a terra.
Ritorno su Cucciolo26, chiamo la base ed espongo la situazione. Mi dicono che, tempo due ore, mi riconvocheranno per dirmi il da farsi. L'aria condizionata di Cucciolo mi ha asciugato il sudore addosso, ho voglia e tempo per una doccia. Il maggiore Matos accanto a me mi guarda perplesso. Si è messo la mimetica, vai a capire perché, visto che doveva rimanere a bordo. Comunque, gli sta da dio e io devo staccare il cervello per un po'.
- Maggiore, lo sai che stai proprio figo così? Ho bisogno di una doccia, poi fino a quando non ci richiamano sono la tua puttana, ok? Arma il cannone.
Due ore dopo sono pronta per la call con tutto lo stato maggiore dell'Operazione Olga, come viene chiamata l'invasione di Gtymkp . "Accendi, assassino bastardo", dico al maggiore Matos con un'occhiata di rimprovero. Perché va bene sbattermi giù e farsi fare un pompino sotto la doccia. Va bene schizzarmela in faccia. Va bene leccarmela fino a farmi urlare. Va bene anche chiavarmi in piedi con due dita infilate nel buchino. Quello che non va assolutamente bene, ma proprio per niente, è inondarti il cazzo di bagnoschiuma, voltarmi e incularmi con quell'affare. Te l'avevo detto di non farlo, no? Voglio dire, dei limiti li avevo messi, almeno fino al viaggio di ritorno, no? E sì, ok, lo so che ti ho detto che per due ore ero la tua puttana, ma non fino a quel punto. Cioè, Fernando, dico sul serio, capisco bene che se vuoi prendere in quel modo una ragazza non è che aspetti il suo permesso. Anche perché chi cazzo te lo da il permesso con quella mazza che ti ritrovi? E andiamo, no? C'erano degli accordi, se ti dicevo "no, esci!" (più che "dire" te lo strillavo come un'oca sgozzata, ok) era perché non "potevo", più che non "volevo". Hai capito ora? Come mi presento allo stato maggiore adesso che ho ancora il culo in fiamme e spasmi lancinanti mi aggrediscono? Perché sì, lo ammetto, con la tua insistenza un po' di voglia di farmi spaccare come una pesca me l'avevi messa addosso, ok. E anche un po' di voglia di festeggiare il successo della missione. Al ritorno, appunto. E va bene, ammetto anche questo, mi è piaciuto pure quando mi hai detto "callate, puta, yo ordeno ya", zitta troia, ora comando io. Anzi, quello è stato proprio il momento più bello. Te ne sei accorto, eh? E certo, da lì in poi ti ho lasciato fare... Ma questo non significa che... che tu abbia fatto bene, ecco. Perché se aspettavi un po' non moriva nessuno. Invece adesso ci sono qui io mezza morta, a dover parlare con questa schiera di generali, appoggiata allo schienale della mia poltrona.
- Comandante Annalisa buongiorno... ma perché sta in piedi?
- Mi sgranchisco un po', comandante Morr... buongiorno a tutti, signori.
- Comandante, purtroppo le debbo dire che non siamo venuti a capo di nulla, avremmo bisogno di più tempo.
- In altre parole non sapete che cazzo fare?
- Comandante!!!
- Non abbiamo tempo, signore, la velocità di replicazione di questi stronzi è impressionante...
- Si faccia venire in mente qualcosa, Annalisa, prenda tempo, tamponi la situazione... studieremo delle soluzioni.
- Va bene, vedrò cosa possiamo fare. Maaaa... comandante Morr?
- Dica.
- Quella roba verde che ha nel bicchiere è Bacardi Breezer?
- Sì, perché?
- Ahahahahah, ma ancora non è riuscito a smaltire le scorte? Nessuno è così scemo da prendersele, eh? Bad business...
- Comandante Annalisa, torni al lavoro che è meglio..
- Ooookkkkeyyyyyy... ahahahahah.
Tamponare la situazione, una parola. Cosa cazzo mi invento adesso? Si faccia venire in mente qualcosa, Annalisa. E certo, a loro che cazzo gliene frega? Tanto in questo cesso di posto ci sono io, mica loro. Forse è il caso di convocare i comandanti delle altre armate per... ma no, figuriamoci, non aspettano altro che questo per litigare tra loro. Ma guarda te in che casino mi sono cacciata...
Suona l'allarme della rado interna. Quella che collega noi italiani, per capirci. E' il mio capitano dei bersaglieri. Chissà che cazzo vuole pure lui, adesso.
- Comandante...
- Dica capitano.
- Ipoclorito di sodio.
- Ipoclorito di sodio?
- Ipoclorito di sodio.
- Capità, stiamo qui tutto il giorno a dirci ipoclorito di sodio? Che cazzo vuol dire?
- Beh, ha presente la candeggina?
- E allora?
- Stavamo pulendo la stanza da tutta quella merda verde... ci è voluta la candeggina. E abbiamo notato... ma venga lei stessa a vedere.
Scendo da Cucciolo26 e vado. Cammino davvero come una papera, adesso, li mortacci de Matos. I nostri controllano la palazzina armati fino ai denti. Il capitano mi accoglie. Accanto a lui un soldato armato invece di straccio e spazzolone.
- Venga comandante. Vede? Avevo detto a Bernardo di dare una pulita, ma lui a un certo punto ha dovuto interrompere per soddisfare un bisogno corporale... sa, ha una infiammazione al colon che...
- Sticazzi dell’infiammazione di Bernardo, capitano. E non mi nomini più il colon... Che cazzo è successo qui?
- Beh, abbiamo notato che nella parte dove è passata la candeggina la crescita di questi esseri è molto rallentata. Vede? Sono molto più piccoli di quelli...
- Beh? E che cazzo aspettate? Fate la doccia con la candeggina pure a quelli, no?
- Già fatto comandante, infatti anche la loro crescita è rallentata.
- Però non li ammazza.
- No, in effetti non li ammazza.
- Dobbiamo trovare qualcosa di più forte, capitano...
Ci penso cinque minuti, durante i quali vedo gli esserini sguazzare sul pavimento. Crescono più lentamente, ma crescono. Mi faccio prestare la radio dal bersagliere e apro il canale generale.
- Ragazzi, qualcuno sa che fine ha fatto Marzorati?
- Sono qui - risponde una voce svogliata dopo un paio di minuti di silenzio.
- Soddisfatto della sega? Senti, Marzorà, scommetto che il comandante Morr ti ha rifilato qualche cartone di Bacardi Breezer, vero?
- Ma... ma a bordo non si può bere, lo sa...
- Certo, certo... gliele ha affidate in custodia.
- Ecco, sì, in custodia...
- Portami un paio di bottigliette, Marzorà...
- Perché?
- Non rompere il cazzo e fallo, è un ordine.
Il coglione si presenta dopo un quarto d'ora. Lo aspetto fuori da quella specie di palazzina e mi faccio consegnare le bottigliette. Dico a tutti, compreso al capitano capo scorta, di aspettarmi fuori. Torno dentro e vado nella stanza dove mi aspettano le frattaglie dell'ex Capoccione. Gli esserini si agitano sul pavimento come prima, aspettando di diventare grandi. Ne isolo uno, stappo una bottiglietta e gli verso un po' di Bacardi Breezer sopra. Si sente un fffssshhh e si alza una nuvoletta di fumo. Quando il fumo si dirada, osservo. Non c'è più nulla, solo un'orma nerastra. Mi dico "porca troia" e torno di fuori a farmi prestare la lente di ingrandimento dal capitano. Niente, non c'è più un cazzo, funziona. Definitivo.
Verso tutto il contenuto delle due bottigliette sulla poltiglia verdastra. Il risultato è lo stesso. Dagli esserini più cresciuti si alza qualche disperato lamento di dolore. All'inizio mi fanno pena, poi mi ricordo di come mi volevano arrostire e con un ghigno gli dico "spero che faccia anche tanto male".
Esco un'altra volta e comando ai bersaglieri di presidiare la zona e di non fare avvicinare nessuno, torno su Cucciolo26, chiedo alla base una linea riservata con Morr.
- Capo, quanto gliene è rimasto di Bacardi Breezer?
- Ancora?
- Risponda, quanto?
- Un bel po'.
- Se ne può far dare ancora? Il più possibile? Tutto quello che c'è sulla faccia della terra?
- Sei cretina Annalì?
- Risponda, cazzo!
- Sì, penso di sì, chi cazzo la vuole quella robaccia?
- La prenda tutta, faccia aumentare la produzione, la mandi qui fino all’ultima goccia.
- Ma perché?
- Perché è l'unica cosa che ammazza sti bastardi, nemmeno il fuoco...
- ...
- Morr?
- Che c'è?
- Stavolta ti faccio diventare ricco. Poi dividiamo.
Chiudo la comunicazione e guardo Fernando, che non sa un cazzo e non ha capito un cazzo. Gli sorrido, gli passo la mano sul pacco fino a che sento il cannone ritornare duro.
- Che ci fai ancora vestito, maggiore? Dai che do un po' di ordini ai comandanti delle altre armate e ripartiamo.
- Dove andiamo?
- Sulla Terra, Fernando, sulla Terra. Qui abbiamo finito. Ma stavolta facciamo il giro lungo, eh? Ti va di fare un giochino con questa bottiglietta?
FINE
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