Donare il piacere in un’altra dimensione 22 (continua)

Mi sono svegliata di soprassalto in un'arena romana, disseminata di corpi insanguinati, e un leone con la faccia di Fabio stava balzando in aria - verso di me.

Mi voltai per correre, ma il leone mi atterrò sulla schiena, trascinandomi sul terreno sabbioso e saturo di sangue.

Le sue mascelle erano al mio collo, tenendomi a terra, e sentivo che se avessi provato a muovermi, il mio collo si sarebbe spezzato.

Ero accovacciata sulle ginocchia, il petto conficcato nel terreno, il corpo caldo e peloso che mi copriva, mentre il cazzo mostruoso della bestia ha violato il mio culo e ha iniziato a spingere nel mio canale.

Ansimavo forte, come la bestia.

“Canale Uno!”

Fabio Lee grugnì, e io ero accovacciata sui polpacci, sulla superficie del letto, il mio petto spinto nel materasso e Fabio curvo su di me, fottendomi forte.

I suoi denti sul mio collo, una delle sue mani intrecciate sotto di me.

Ha eiaculato e ha spinto il mio corpo sotto di lui.

Ha continuato a scoparmi con un cazzo ancora duro- mentre scivolavo in uno stato di torpore.

“Canale diciotto!”

La porta della cabina della mia nave si stava aprendo, e io mi rannicchiai nella mia cuccetta, mentre un pirata riempiva la porta con il suo feroce cipiglio, e due spade sporgenti, una d'acciaio e l'altra di carne. . .

Fabio stava ancora dormendo, nella luce del mattino, quando un inserviente mi svegliò e mi tirò, strappandomi dall'abbraccio del capitano addormentato.

Mi è stato permesso di fare la doccia e indossare i miei vestiti, e poi sono stata scortato alla porta nel corridoio.

La mia prima notte da coinquilina del capitano.

Lucius era in piedi proprio dall'altra parte della porta.

“Non è finito, vedrai,” ringhiò.

“Ascolta, Lucius, non avevo niente da fare. . .”

Ma il giovane arrabbiato si era già voltato, e se ne stava andando a grandi passi.

Essendo, gli ascensor,i riservati a coloro che dovevano cambiare turno, scesi zoppicando da trentasei piani, fino alla sala di ricevimento del Pleasure Quarters.

"Non te lo chiederò nemmeno", mi ha detto PS mentre mi avvicinavo alla scrivania dell'agenda.

CONTINUA ...