La convivenza -12- (continua)

di
genere
orge

Facevamo sesso tra noi, del buon sesso devo dire, e lo facevamo anche con Marco, almeno fino a quando era rimasto con noi.

Ma il sentimento latitava.

Ora, anche se io mi sono scoperta bisessuale, capivo che Roberta anche se faceva sesso con me, non necessariamente aveva affrontato questo discorso con me, e tanto meno, credo, con se stessa.

La sessualità di ognuno è qualcosa difficile da affrontare, perché abbiamo paura di esplorare un mondo che ci mette brutalmente di fronte a paure e angosce che non sappiamo come affrontare se non nascondendole a noi e agli altri.

Così, una sera di settembre, sedute in terrazza, affrontai Roberta su temi talmente personali, da mettere in imbarazzo persino me.

"Roby", iniziai, "so che stai pensando di trovarti una casa, non negarlo, e inoltre ne ho intenzione di impedirtelo, se questa è la tua idea di futuro, per me va bene, ti voglio bene, anzi più che bene e qualsiasi scelta farai per me andrà bene." - "Sappi però che se decidi di andartene, a me un po' dispiacerà, anche perché io ho scoperto di stare molto bene qui con te in casa mia."

"Ma io non sto pensando affatto di scappare...", iniziò a rispondermi.

Io l'anticipai come sempre facevo quando ero sicura di cosa dire, anche se poi me ne pentivo amaramente,

"No, guarda che lo so che hai paura di affrontare certi discorsi, inoltre quella parola 'scappare' invece di andare via, mi fa pensare che invece hai proprio pensato di cambiare vita, se no avresti usato un altro verbo, che so andare via...

Hai usato un verbo che intende dire: non mi vedrai più, è tipico di chi scappa" e terminai la frase facendole l'occhiolino.

Ma lei mi incalzò:

"No guarda che ti sbagli, non fare dei sofismi fuori luogo, anche perché qui l'avvocato sono io" - "quello che intendevo dire è che io non so come si potrà evolvere la nostra storia, che è iniziata per una questione di tipo utilitaristico, ma si è evoluta in un menage a trois, sia pure di solo sesso, ma che andava bene a tutti mi pare, no?".

"Certo", faccio io, "ma allo stesso tempo ora che Marco non c'è più, il menage è rotto, e io non penso di uscire di casa per trovarmi un altro 'terzo', le cose capitano a volte, e questo lo sai anche tu." –

"Quello che però ho compreso anche io in questi tre mesi circa, è che a me piace convivere con persone piacevoli, che allo stesso tempo devono essere persone che non invadono gli spazi degli altri.

Roberta io e te possiamo costruire qualche cosa di più, intendo qualche cosa di più del solo menage per sesso."

"Sì, questo l'ho compreso bene anche io, e devo dire che mi sconvolge anche, perché io mi sono ritrovata a fare sesso con te, e l'ho fatto in modo naturale, ma per me era la prima volta con una donna.

Si lo so, da ragazzine abbiamo giocato io e te, ma erano dei giochi appunto, no, qui si faceva sul serio." –

CONTINUA ...
di
scritto il
2021-08-11
2 . 1 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Chicca in ufficio -3- (continua)

racconto sucessivo

L'incontro -2- (continua)
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.