Alberta -2- (continua)

di
genere
orge

Guardai verso mio marito, lo toccai con un gomito e gli feci cenno con la testa di guardare verso le mie gambe.

Era già anche lui piuttosto alticcio, mi sorrise e senza parlare appoggio la sua mano destra sulla mia coscia, molto più in su di quella di Roberto, sopra il bordo delle autoreggenti, a contatto con la pelle nuda.

Per effetto di questo movimento la mia gonna si alzò ulteriormente e scoprendo il bianco del perizoma.

Roberto non perse tempo a far salire la sua mano e mi ritrovai con le mani dei due uomini vicine all’attaccatura delle cosce e quasi inavvertitamente aprii le gambe per facilitare il toccamento.

Con l’arrivo dei secondi, gli uomini tolsero le loro mani, ma io sentii crescere l’eccitazione.

I miei capezzoli si erano induriti e mi accorgevo che l’umore stava cominciando a bagnarmi la passerina.

I due uomini si guardarono un attimo, mio marito fece un canno col capo a Roberto, posò la mano sulla coscia, salì sino a toccare il perizoma, lo scostò e cominciò da accarezzarmi.

Roberto non aspettava altro, e la sua mano raggiunse subito quella di mio marito.

I due porci iniziarono a turno a toccarmi la figa, alternandosi a mettermi entro le loro dita.

Ero ormai partita, per il vino e l’eccitazione.

Roberto tolse la sua mano, prese la mia e se la posò sulla patta dei pantaloni per farmi sentire la durezza del suo membro, che sembrava di dimensioni notevoli.

Non potei fare a meno di dargli una strizzatina, allora lui avvicinò la bocca al mio orecchio e mi sussurrò? –

Vedo che ti piace toccare il mio cazzo, lo vuoi provare?

Annuii con il capo, lui si alzò e si allontanò improvvisamente, lasciandomi stupita, mentre mio marito continuava il suo lavoro con le dita e ormai erano due che entravano e uscivano dalla mia figa, ormai ridotta ad un lago.

Dopo qualche minutò Roberto tornò con un sorriso, si avvicinò a mio marito, gli disse qualche cosa a bassa voce, e al suo cenno di assenso si risedette vicino a me.

-Ti ho preparato una sorpresa, ho prenotato una camera e quando avremo finito di mangiare, andremo a darci una rinfrescata tutti e tre-

Mi sembrò interminabile arrivare alla fine del pranzo, con le due mani che smettevano di toccarmi solo per mangiare il dolce.

Quando fu il momento di alzarci, io ero talmente brilla da non reggermi in piedi, ci congedammo dagli sposi.

Roberto ci fece un cenno, si avvicinò al portiere dell’albergo per ritirare la chiave della stanza, che tutti raggiungemmo barcollando.

Appena entrati Roberto accese la tv su un canale che trasmetteva un programma di musica, si sedette insieme a mio marito sul bordo del letto e mi disse

-Adesso facci un belo spogliarello ballando, e cerca di essere sensuale come una danzatrice del ventre-

Sono sempre stata una brava ballerina, cominciai quindi a muovermi sinuosamente, feci cadere subito il vestito, poi slacciai il reggiseno, feci scivolare il perizoma e continuai a ballare accarezzandomi tutto il corpo, particolare i seni e l’interno delle gambe.

Roberto e mi marito si spogliarono velocemente, mi presero per mano e mi portarono sul letto.

Mio marito mi allargò le gambe, scese con la sua testa sulla mia passerina e cominciò a lapparmi il clitoride, poi penetrò con la lingua la mia figa infiammata leccandomi delicatamente.

Roberto si pose di fianco al mio viso, con il suo cazzo in piena erezione, lo portò vicino alla mia bocca e mi ordinò.

-Succhiamelo, fammi vedere come sei brava affare i pompini-

CONTINUA ...
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2021-08-25
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