Christine, la prof. di Francese -15- (continua)
di
LanA
genere
orge
Ciao.
ti dico subito che non è andata come speravo, anche se sono dell'idea che non ti dispiacerà quello che è successo.
Mi astengo dal commentare la lezione, tanto non è successo nulla di interessante.
Finita questa, mi ha portata in camera da letto.
Faccio notare come per lui non sia neppure una opzione: quando finisce la lezione mi prende per mano e andiamo di là.
Mi chiede di dargli il vibratore, lo recupero e glielo do (mi chiede se l'ho usato da sola e io gli dico la verità, e cioè di sì.
Mi dice che va bene, che è mio e posso usarlo come voglio.
Poi mi chiede di spogliarmi e di mettermi a novanta gradi.
Lo faccio e dopo poco sento il vibratore entrare nel mio culo, fortunatamente l'ha lubrificato con un po' di crema, così riesce ad entrare con maggiore scorrevolezza.
La presenza è ingombrante.
Anche se è spento, lui lo muove avanti e indietro, mentre io sono appoggiata sui gomiti e cerco di non lamentarmi.
Dopo qualche minuto così, si ferma e me lo lascia piantato dentro.
Sento che si spoglia; quando ha finito mi toglie il vibratore dal culo e lo sento dietro di me.
Ho capito cosa vuole fare, provo a dire un "no, per piacere!", ma non sortisce nessun effetto.
Per fortuna ha indossato un preservativo che, unito alla lubrificazione di prima, facilita l'entrata.
Con un colpo secco mi penetra, io trattengo il fiato.
"ho un cazzo in culo", penso, e mi viene da ridere, anche se non so perché.
Mi prende per i fianchi e comincia a stantuffare, fa male, anche se dopo un paio di minuti le pareti del mio ano si sono dilatate e oppongono meno resistenza.
A differenza di quando vengo penetrata davanti, non riesco a controllare, non posso contrarre la vagina per farlo godere in fretta, spero solo finisca presto.
I miei desideri vengono accontentati: viene stringendomi i fianchi, quasi urla, poi ci accasciamo entrambi sul materasso.
Io ho male, non lo nego, anche se prima di farlo avrei immaginato un dolore maggiore.
Lui si riprende, si va a lavare in bagno e si riveste.
CONTINUA ...
ti dico subito che non è andata come speravo, anche se sono dell'idea che non ti dispiacerà quello che è successo.
Mi astengo dal commentare la lezione, tanto non è successo nulla di interessante.
Finita questa, mi ha portata in camera da letto.
Faccio notare come per lui non sia neppure una opzione: quando finisce la lezione mi prende per mano e andiamo di là.
Mi chiede di dargli il vibratore, lo recupero e glielo do (mi chiede se l'ho usato da sola e io gli dico la verità, e cioè di sì.
Mi dice che va bene, che è mio e posso usarlo come voglio.
Poi mi chiede di spogliarmi e di mettermi a novanta gradi.
Lo faccio e dopo poco sento il vibratore entrare nel mio culo, fortunatamente l'ha lubrificato con un po' di crema, così riesce ad entrare con maggiore scorrevolezza.
La presenza è ingombrante.
Anche se è spento, lui lo muove avanti e indietro, mentre io sono appoggiata sui gomiti e cerco di non lamentarmi.
Dopo qualche minuto così, si ferma e me lo lascia piantato dentro.
Sento che si spoglia; quando ha finito mi toglie il vibratore dal culo e lo sento dietro di me.
Ho capito cosa vuole fare, provo a dire un "no, per piacere!", ma non sortisce nessun effetto.
Per fortuna ha indossato un preservativo che, unito alla lubrificazione di prima, facilita l'entrata.
Con un colpo secco mi penetra, io trattengo il fiato.
"ho un cazzo in culo", penso, e mi viene da ridere, anche se non so perché.
Mi prende per i fianchi e comincia a stantuffare, fa male, anche se dopo un paio di minuti le pareti del mio ano si sono dilatate e oppongono meno resistenza.
A differenza di quando vengo penetrata davanti, non riesco a controllare, non posso contrarre la vagina per farlo godere in fretta, spero solo finisca presto.
I miei desideri vengono accontentati: viene stringendomi i fianchi, quasi urla, poi ci accasciamo entrambi sul materasso.
Io ho male, non lo nego, anche se prima di farlo avrei immaginato un dolore maggiore.
Lui si riprende, si va a lavare in bagno e si riveste.
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