Troia per una notte
di
TATONE
genere
gay
Era una sera speciale, avevamo cenato, in modo eccellente e ben bevuto, ed ero giovane, forse troppo.
Ero ospite dei miei capi, trè uomini maturi, io 26 anni, loro 55, 58, e 61 anni, gente sveglia e navigata, io alle mie prime esperienze, sia lavorative che sessuali.
Avevo, una ragazza, molto carina, e disponibile sessualmente, i nostri rapporti erano buoni, scopavamo un paio di sere settimana, e non mi dispiaceva.
Io però, arrivavo da un'esperienza, gay, per alcuni anni, ero stato l'amante di mio cugino, diciamo, che la mia prima esperienza sessuale fù passiva, mi sverginò, in giovanissima età, e il mio ruolo per alcuni anni, fù da femmina.
Mi insegnò, l'arte del pompino, e mi insegnò a travestirmi, poi, le nostre famiglie si accorsero della nostra relazione, e trà mille casini, la interruppero.
Io poi per alcuni anni, non ebbi più rapporti omosessuali, e poi conobbi la mia fidanzata, Gabriella, e iniziai una nuova vita.
Non che non pensassi più a mio cugino, o al sesso omosessuale, ma cercavo di non cadere nella tentazione, mi piaceva essere donna ed essere scopato, sentire il cazzo di mio cugino nel culo, mi faceva impazzire e godere, tanto da non interessarmi al sesso con donne.
Comunque era tutto finito, e nessuno sapeva della mia precedente natura, tranne i miei, e chiaramente Gabriella, che cercò di tenermi lontano da certe cose.
Veniamo alla sera della cena con i miei superiori, io avevo bevuto troppo, e in auto, inevitabilmente palarono di sesso, delle mogli, mi chiesero della mia ragazza, e io devo aver detto delle stupidaggini, ma poi in periferia, passammo, in una zona dove battevano dei trans, e durante la discussione, mi uscì, che in gioventù, ero stata una trav.
Subito i marpioni, iniziarono a farmi domande, io non volevo proseguire, ma ripeto, un po' l'alcool, un po' che erano i miei capi, raccontai che ero stata l'amante di mio cugino.
L a cosa prese una piega pazzesca, il mio direttore si fermò, e contrattò con una trans, la caricammo e andammo a casa sua, dove, una volta giunti, mi fecero spogliare, e con l'aiuto della trans, mi fecero vestire e truccare.
In breve Paola prese vita, ero stupenda, provocante e sensuale.
Il primo fù il mio capo supremo, mi baciò, e in breve mi fece ingoiare il suo cazzo e gli feci una pompa da urlo, bevendo tutto il suo sperma, e poi a seguire gli altri due, mi scoparono a turno, sborrandomi nel culo.
Ero impazzita, il ritorno alle origini, mi avevano scatenata, ero come drogata, e così, al capo venne un'idea, e dopo aver discusso con la trans, mi caricarono, e mi portarono a battere.
Mi scaricarono con Lidia, ea il suo nome, e parcheggiarono poco distanti, e assistettero, alla mia marchetta.
Il primo fù un ragazzo giovane, mi caricò, e mi scopò sul sedile della sua auto, senza preservativo, mi sfondò per bene, insultandomi.
Il secondo, un uomo anziano, lo succhiai per una mezz'ora per poi bermi il suo sperma.
Mi caricarono poi altre persone, che a turno, mi scaricarono il loro sperma su tutto il corpo, fù meraviglioso.
Poi a notte fonda, decisero che si doveva ritornare a casa, e così, dopo una mezz'ora mi scaricarono sotto casa, mi consegnarono solo il cellulare e basta ne chiavi ne vestiti maschili.
Dovetti citofonare, e appena Gabriella aprì, capì, indossavo reggicalze, calze, tacchi, una gonna minuscola, e una camicetta aderentissima, il trucco sfatto, e tracce evidenti di sperma trà i capelli e sulle coscie.
Mi fece entrare, e mi addormentai immediatamente, al mattino se ne era andata, lasciandomi un biglietto, buona fortuna Paola.
Era sabato mattina, così, metabolizzai per il fine settimana l'accaduto, non la chiamai più, era evidente che l'accaduto aveva riportato in vita la mia vera natura.
Il lunedì, mi presentai al lavoro come il solito, ma il capo mi chiamò in ufficio, alla presenza degli altri due, mi fece sedere, e iniziò.
Visto quello che è accaduto venerdì notte, il nostro rapporto di lavoro, và rivisto, e condizionato in maniera differente, ero spaventata, mi avrebbero licenziata?.
Poi mi disse, ora, Rinaldo, tu firmerai la lettera di licenziamento, e subito firmerai la lettera di assunzione, ma non più a nome Rinaldo, ma a nome Paola, e da domani ti presenterai in abiti femminili, sarai lA MIA SEGRETARIA PERSONALE, E DEI NOSTRI AMICI.
Rimasi basita, e così il giorno dopo, mi presentai in gonna e camicetta, ben truccata, e iniziai la mia nuova carriera di segretaria prostituta, segretaria di giorno, troia di notte.
Ero ospite dei miei capi, trè uomini maturi, io 26 anni, loro 55, 58, e 61 anni, gente sveglia e navigata, io alle mie prime esperienze, sia lavorative che sessuali.
Avevo, una ragazza, molto carina, e disponibile sessualmente, i nostri rapporti erano buoni, scopavamo un paio di sere settimana, e non mi dispiaceva.
Io però, arrivavo da un'esperienza, gay, per alcuni anni, ero stato l'amante di mio cugino, diciamo, che la mia prima esperienza sessuale fù passiva, mi sverginò, in giovanissima età, e il mio ruolo per alcuni anni, fù da femmina.
Mi insegnò, l'arte del pompino, e mi insegnò a travestirmi, poi, le nostre famiglie si accorsero della nostra relazione, e trà mille casini, la interruppero.
Io poi per alcuni anni, non ebbi più rapporti omosessuali, e poi conobbi la mia fidanzata, Gabriella, e iniziai una nuova vita.
Non che non pensassi più a mio cugino, o al sesso omosessuale, ma cercavo di non cadere nella tentazione, mi piaceva essere donna ed essere scopato, sentire il cazzo di mio cugino nel culo, mi faceva impazzire e godere, tanto da non interessarmi al sesso con donne.
Comunque era tutto finito, e nessuno sapeva della mia precedente natura, tranne i miei, e chiaramente Gabriella, che cercò di tenermi lontano da certe cose.
Veniamo alla sera della cena con i miei superiori, io avevo bevuto troppo, e in auto, inevitabilmente palarono di sesso, delle mogli, mi chiesero della mia ragazza, e io devo aver detto delle stupidaggini, ma poi in periferia, passammo, in una zona dove battevano dei trans, e durante la discussione, mi uscì, che in gioventù, ero stata una trav.
Subito i marpioni, iniziarono a farmi domande, io non volevo proseguire, ma ripeto, un po' l'alcool, un po' che erano i miei capi, raccontai che ero stata l'amante di mio cugino.
L a cosa prese una piega pazzesca, il mio direttore si fermò, e contrattò con una trans, la caricammo e andammo a casa sua, dove, una volta giunti, mi fecero spogliare, e con l'aiuto della trans, mi fecero vestire e truccare.
In breve Paola prese vita, ero stupenda, provocante e sensuale.
Il primo fù il mio capo supremo, mi baciò, e in breve mi fece ingoiare il suo cazzo e gli feci una pompa da urlo, bevendo tutto il suo sperma, e poi a seguire gli altri due, mi scoparono a turno, sborrandomi nel culo.
Ero impazzita, il ritorno alle origini, mi avevano scatenata, ero come drogata, e così, al capo venne un'idea, e dopo aver discusso con la trans, mi caricarono, e mi portarono a battere.
Mi scaricarono con Lidia, ea il suo nome, e parcheggiarono poco distanti, e assistettero, alla mia marchetta.
Il primo fù un ragazzo giovane, mi caricò, e mi scopò sul sedile della sua auto, senza preservativo, mi sfondò per bene, insultandomi.
Il secondo, un uomo anziano, lo succhiai per una mezz'ora per poi bermi il suo sperma.
Mi caricarono poi altre persone, che a turno, mi scaricarono il loro sperma su tutto il corpo, fù meraviglioso.
Poi a notte fonda, decisero che si doveva ritornare a casa, e così, dopo una mezz'ora mi scaricarono sotto casa, mi consegnarono solo il cellulare e basta ne chiavi ne vestiti maschili.
Dovetti citofonare, e appena Gabriella aprì, capì, indossavo reggicalze, calze, tacchi, una gonna minuscola, e una camicetta aderentissima, il trucco sfatto, e tracce evidenti di sperma trà i capelli e sulle coscie.
Mi fece entrare, e mi addormentai immediatamente, al mattino se ne era andata, lasciandomi un biglietto, buona fortuna Paola.
Era sabato mattina, così, metabolizzai per il fine settimana l'accaduto, non la chiamai più, era evidente che l'accaduto aveva riportato in vita la mia vera natura.
Il lunedì, mi presentai al lavoro come il solito, ma il capo mi chiamò in ufficio, alla presenza degli altri due, mi fece sedere, e iniziò.
Visto quello che è accaduto venerdì notte, il nostro rapporto di lavoro, và rivisto, e condizionato in maniera differente, ero spaventata, mi avrebbero licenziata?.
Poi mi disse, ora, Rinaldo, tu firmerai la lettera di licenziamento, e subito firmerai la lettera di assunzione, ma non più a nome Rinaldo, ma a nome Paola, e da domani ti presenterai in abiti femminili, sarai lA MIA SEGRETARIA PERSONALE, E DEI NOSTRI AMICI.
Rimasi basita, e così il giorno dopo, mi presentai in gonna e camicetta, ben truccata, e iniziai la mia nuova carriera di segretaria prostituta, segretaria di giorno, troia di notte.
1
voti
voti
valutazione
7
7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La mia prima voltaracconto sucessivo
Frocio
Commenti dei lettori al racconto erotico