Frocio
di
TATONE
genere
gay
Si lo sono sin dalla tenera età, ho avuto donne, e mi sono anche sposato, ma il cazzo mi ha sempre richiamato.
A scuola, ero il buco caldo di alcuni ragazzi più grandi di mè, quando il testosterone era a mille,e le loro ragazze non la mollavano, mi portavano nei bagni, e a turno mi scopavano, con furia, facendomi godere come una troia.
Poi crescendo, iniziai a frequentare uomini maturi ed ad avere rapporti più lunghi, e costanti, e con alcuni, indossavo intimo e tacchi femminili, mi piaceva mettermi al femminile.
Poi scoprii la stazione di Milano, fù un fulmine a cel sereno, ci capitai per sbaglio una sera che dovevo accompagnare un amico in partenza, lo salutai ai binari, e poi mi incamminai alla mia auto, quando all'esterno fui avvicinato da un apio di uomini, che senza troppa gentilezza mi chiesero se volevo scopare, mi avevano preso per un frocio battone.
Accettai, ci dirigemmo in una zona scura e tranquilla, e mi tolsi i pantaloni e le mutande, e così, mentre uno mi scopava, spompinavo l'altro, fù una cosa veloce, mi vennero uno in culo, e l'altro in bocca, e in breve si dileguarono, lasciandomi lì, gocciolante di sperma.
Ritornai poche sere dopo, e inizia a capire i movimenti, e in breve, in pochi mesi, divenni il culo più gettonato della stazione.
Nei bagni, in strada dietro i cassonetti, in auto, e spesso senza problemi appoggiato al muro mentre a volte passava gente.
Poi fui arrestato, era inevitabile che sarebbe successo, erano gli anni ottanta, e fui schedato come omosessuale, ma oramai era la mia natura, passai parecchie noti da quel giorno in guardina, dove mi scopavano regolarmente.
Poi le cose cambiarono, e mi ritagliai i miei spazi, un appartamentino in periferia, dove potevo farmi inculare senza problemi.
Ora sono vecchia, e sfondata, ma quasi tutti i giorni, accolgo ragazzini li pago e mi scopano.
A scuola, ero il buco caldo di alcuni ragazzi più grandi di mè, quando il testosterone era a mille,e le loro ragazze non la mollavano, mi portavano nei bagni, e a turno mi scopavano, con furia, facendomi godere come una troia.
Poi crescendo, iniziai a frequentare uomini maturi ed ad avere rapporti più lunghi, e costanti, e con alcuni, indossavo intimo e tacchi femminili, mi piaceva mettermi al femminile.
Poi scoprii la stazione di Milano, fù un fulmine a cel sereno, ci capitai per sbaglio una sera che dovevo accompagnare un amico in partenza, lo salutai ai binari, e poi mi incamminai alla mia auto, quando all'esterno fui avvicinato da un apio di uomini, che senza troppa gentilezza mi chiesero se volevo scopare, mi avevano preso per un frocio battone.
Accettai, ci dirigemmo in una zona scura e tranquilla, e mi tolsi i pantaloni e le mutande, e così, mentre uno mi scopava, spompinavo l'altro, fù una cosa veloce, mi vennero uno in culo, e l'altro in bocca, e in breve si dileguarono, lasciandomi lì, gocciolante di sperma.
Ritornai poche sere dopo, e inizia a capire i movimenti, e in breve, in pochi mesi, divenni il culo più gettonato della stazione.
Nei bagni, in strada dietro i cassonetti, in auto, e spesso senza problemi appoggiato al muro mentre a volte passava gente.
Poi fui arrestato, era inevitabile che sarebbe successo, erano gli anni ottanta, e fui schedato come omosessuale, ma oramai era la mia natura, passai parecchie noti da quel giorno in guardina, dove mi scopavano regolarmente.
Poi le cose cambiarono, e mi ritagliai i miei spazi, un appartamentino in periferia, dove potevo farmi inculare senza problemi.
Ora sono vecchia, e sfondata, ma quasi tutti i giorni, accolgo ragazzini li pago e mi scopano.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Troia per una notteracconto sucessivo
Il mio primo lavoro
Commenti dei lettori al racconto erotico