La malata
di
Angri
genere
sadomaso
Capitolo ventunesimo
Il diciannovesimo giorno le diedero 120 frustate e le fecero 150 iniezioni. Il ventesimo giorno le fecero un mega clistere 6 litri di acqua saponata da trattenere per 5 ore. Suo padre sempre più intenzionato a farla soffrire duramente vi verso 5 buste di glicerina, due interi saponi liquidi, e 5 fiale di purga te. Inoltre vi aggiunse mezzo chilo di sale, mezzo chilo di bicarbonato, mezzo chilo di pepe e mezzo chilo di peperoncino macinato. Gabriella cominciò a sentire l'acqua scorrere nel suo corpo. La brutta sensazione la cominciò a sentire subito. Man mano che l'acqua le invade va l'intestino sentiva dei forti bruciori causati da tutte le spezie che le entrava o dentro.
Ho un fuoco nello stomaco, mi brucia l'intestino, mamma mia che brutta sensazione. Basta papà ti prego, ferma tutto, mi sento male.
Se mi conosci bene dovresti saperlo che con me non attacca. Sopporterei tutto fino alla fine, come sempre. L'acqua continuava a scorrere dentro, ne aveva già 3 litri nella pancia e la cattiva sensazione aumentava. Basta, basta, mamma per piacere aiutami tu almeno. Dopo quello che hai fatto dovresti solo stare zitta e sopportare. Fa bene tuo padre a punirti duramente. È questo che meriti punizioni pesantissime. Intanto l'acqua continua a a scorrere nel suo intestino, lei piangeva e dopo un'altra mezz'ora era tutta dentro di lei. Ora doveva sopportare 5 ore di tormenti. Mi fa male la pancia, hai che dolore, aiutatemi, fatemi andare in bagno, aiutatemi, ahia, ahia, ahi, ahi, ahiii. Aaaahhhh, aaaahhhh, il dolore è troppo forte, devo cacare subito, che male, ahia.
Stai tranquilla mia cara le disse irridendola sua madre, ti mancano solo 4 ore e mezza, ha ha ha ha ha.
L'acqua Continuava a premere sulle pareti de suo intestino tanto che le pareva di scoppiare. Aaaahhhh, aaaahhhh, aaaahhhh, sto scoppiando, sto morendo, che dolore, che male, ahia, ahia, ahiiiiii. Il tempo scorreva lentissimo e le 5 ore non passavano mai. Gabriella gridò e pianse per tutte le 5 ore e quando pensava di avercela fatta suo padre le disse che doveva aspettare ancora un quarto d'ora.
No,no, non c'è la faccio più, fatemi andare in bagno, non c'è la faccio più, non c'è la faccio piùuuuu.
Ma dovette sopportare anche l'ultimo sopruso. La tortura durò quasi 8 ore.
Il diciannovesimo giorno le diedero 120 frustate e le fecero 150 iniezioni. Il ventesimo giorno le fecero un mega clistere 6 litri di acqua saponata da trattenere per 5 ore. Suo padre sempre più intenzionato a farla soffrire duramente vi verso 5 buste di glicerina, due interi saponi liquidi, e 5 fiale di purga te. Inoltre vi aggiunse mezzo chilo di sale, mezzo chilo di bicarbonato, mezzo chilo di pepe e mezzo chilo di peperoncino macinato. Gabriella cominciò a sentire l'acqua scorrere nel suo corpo. La brutta sensazione la cominciò a sentire subito. Man mano che l'acqua le invade va l'intestino sentiva dei forti bruciori causati da tutte le spezie che le entrava o dentro.
Ho un fuoco nello stomaco, mi brucia l'intestino, mamma mia che brutta sensazione. Basta papà ti prego, ferma tutto, mi sento male.
Se mi conosci bene dovresti saperlo che con me non attacca. Sopporterei tutto fino alla fine, come sempre. L'acqua continuava a scorrere dentro, ne aveva già 3 litri nella pancia e la cattiva sensazione aumentava. Basta, basta, mamma per piacere aiutami tu almeno. Dopo quello che hai fatto dovresti solo stare zitta e sopportare. Fa bene tuo padre a punirti duramente. È questo che meriti punizioni pesantissime. Intanto l'acqua continua a a scorrere nel suo intestino, lei piangeva e dopo un'altra mezz'ora era tutta dentro di lei. Ora doveva sopportare 5 ore di tormenti. Mi fa male la pancia, hai che dolore, aiutatemi, fatemi andare in bagno, aiutatemi, ahia, ahia, ahi, ahi, ahiii. Aaaahhhh, aaaahhhh, il dolore è troppo forte, devo cacare subito, che male, ahia.
Stai tranquilla mia cara le disse irridendola sua madre, ti mancano solo 4 ore e mezza, ha ha ha ha ha.
L'acqua Continuava a premere sulle pareti de suo intestino tanto che le pareva di scoppiare. Aaaahhhh, aaaahhhh, aaaahhhh, sto scoppiando, sto morendo, che dolore, che male, ahia, ahia, ahiiiiii. Il tempo scorreva lentissimo e le 5 ore non passavano mai. Gabriella gridò e pianse per tutte le 5 ore e quando pensava di avercela fatta suo padre le disse che doveva aspettare ancora un quarto d'ora.
No,no, non c'è la faccio più, fatemi andare in bagno, non c'è la faccio più, non c'è la faccio piùuuuu.
Ma dovette sopportare anche l'ultimo sopruso. La tortura durò quasi 8 ore.
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