Banalmente
di
Banalmente
genere
etero
Sono nudo, disteso in un letto. A dire il vero non è la prima volta che mi capita, naturalmente.
L’ho conosciuta per caso in stazione. Non avrei mai immaginato di ritrovarmi qua. Mi ha subito affascinato, ma non divaghiamo, siamo qua per altro. No. Non immaginate. O meglio. Il titolo parla da solo.
Quando si è avvicinata e mi ha proposto di fotografarmi, non ho resistito. Sono rimasto lusingato e chi non lo sarebbe. Da sconosciuta mi è parso come l’avessi conosciuta da sempre. E’ la prima volta che mi presto ad essere fotografato. Mi ritrovo steso e nudo, eh si, in erezione. Una sfrontata erezione.
Non vedo altro che la macchina fotografica. Lei si muove veloce ma precisa. Rapida ma misurata.
E io sono li. Da predatore mi ritrovo in un attimo che gioco da preda. Una piccante inversione dei ruoli.
E’ bella, sexy, tremendamente figa. Ed avrete capito, una fotografa professionista. Ma non posso fare altro che ritrovarmi oggetto della sua macchina fotografica. Professionale, oggettiva, asettica.
Chissà se avrà notato la mia erezione. O proprio quello è il centro di tutto. Quanti dubbi che lui certamente non si sta ponendo…
“Scusa, abbassa il braccio”. click.
Il mio pene sfrontato fissa l’obiettivo della macchina fotografica e quella situazione si, lo inorgoglisce.
“Vorrei uno sguardo magnetico”. click. Ed io penso sicuramente a tutto meno allo sguardo. Ed anche lui pensa ad altro.
“Ora più riflessivo”. click.
“Mostrami le spalle. Mettiti di schiena”. click. Io lo chiamo sedere, possente come un cavallo. Ma guarda in che situazione mi trovo, proprio io che sono tutt’altro che vanesio.
“Mettiti in una posa sensuale”. click. click. click.
“Girati”. click. click. click. Ed ecco di nuovo lui sfrontato, orgoglioso, maestoso, al centro.
Mi sento maschio. Strano. dovrei essere io a guardare lei con l’occhio del fotografo. Sedurla. Click. Come una lingua che picchetta sul mio pene, sento ad uno ad uno gli scatti della sua macchina. E’ la prima volta che una donna vede una mia erezione e non stiamo facendo sesso. Ma quella macchina fotografica è come se mi stesse scopando e fosse diventato un immenso oggetto di piacere fra me e lei. Solo noi due, fra uno scatto e l’altro. Click. Un altro brivido che mi fa sentire sempre più maschio e spero lei donna, vera donna. Click………..
L’ho conosciuta per caso in stazione. Non avrei mai immaginato di ritrovarmi qua. Mi ha subito affascinato, ma non divaghiamo, siamo qua per altro. No. Non immaginate. O meglio. Il titolo parla da solo.
Quando si è avvicinata e mi ha proposto di fotografarmi, non ho resistito. Sono rimasto lusingato e chi non lo sarebbe. Da sconosciuta mi è parso come l’avessi conosciuta da sempre. E’ la prima volta che mi presto ad essere fotografato. Mi ritrovo steso e nudo, eh si, in erezione. Una sfrontata erezione.
Non vedo altro che la macchina fotografica. Lei si muove veloce ma precisa. Rapida ma misurata.
E io sono li. Da predatore mi ritrovo in un attimo che gioco da preda. Una piccante inversione dei ruoli.
E’ bella, sexy, tremendamente figa. Ed avrete capito, una fotografa professionista. Ma non posso fare altro che ritrovarmi oggetto della sua macchina fotografica. Professionale, oggettiva, asettica.
Chissà se avrà notato la mia erezione. O proprio quello è il centro di tutto. Quanti dubbi che lui certamente non si sta ponendo…
“Scusa, abbassa il braccio”. click.
Il mio pene sfrontato fissa l’obiettivo della macchina fotografica e quella situazione si, lo inorgoglisce.
“Vorrei uno sguardo magnetico”. click. Ed io penso sicuramente a tutto meno allo sguardo. Ed anche lui pensa ad altro.
“Ora più riflessivo”. click.
“Mostrami le spalle. Mettiti di schiena”. click. Io lo chiamo sedere, possente come un cavallo. Ma guarda in che situazione mi trovo, proprio io che sono tutt’altro che vanesio.
“Mettiti in una posa sensuale”. click. click. click.
“Girati”. click. click. click. Ed ecco di nuovo lui sfrontato, orgoglioso, maestoso, al centro.
Mi sento maschio. Strano. dovrei essere io a guardare lei con l’occhio del fotografo. Sedurla. Click. Come una lingua che picchetta sul mio pene, sento ad uno ad uno gli scatti della sua macchina. E’ la prima volta che una donna vede una mia erezione e non stiamo facendo sesso. Ma quella macchina fotografica è come se mi stesse scopando e fosse diventato un immenso oggetto di piacere fra me e lei. Solo noi due, fra uno scatto e l’altro. Click. Un altro brivido che mi fa sentire sempre più maschio e spero lei donna, vera donna. Click………..
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