Maria e Monica - terzo capitolo

di
genere
dominazione

Terzo Capitolo

E' già passato un mese da quando Mario ha lasciato il suo posta a Maria, con tutte le conseguenze di tale cambiamento.
Oggi lavoro a casa per mia moglie sbrigandole parte del lavoro da commercialista e facendo la casalinga. Ormai vestirmi da donna non è un problema come neanche truccarmi o fare tutte quelle attività tipiche dell'altra metà del cielo.
La mattina le preparo la colazione, poi dopo che lei è uscita, esco per fare la spesa, lavoro un po' mangiando qualcosa di veloce. Poi prima che torni preparo la cena, e una volta finito ci dedichiamo ai nostri giochi preferiti.
Il tutto ormai lo faccio come Maria. All'inizio non è stato semplice, perchè nei negozi mi guardavo male, ma ora anche le commesse dei vari negozi sono mie amiche e mi aiutano ad essere meglio me stessa. Sono diventata una gran bella porcellina anche se in fondo mi manca la prova del nove, cioè andare con uomo.
Monica però vuole che sia ben pronta per questo passo, e solo quando mi reputerà in condizione di farlo, mi proporrà una serata a tre.
“Penso sia arrivato il momento per farti provare cosa vuol dire andare con uomo.”
Me lo dice mentre stiamo cenando, e il boccone mi si ferma in gola.
“Se lo dici tu sarà vero.”
La mia risposta però non la convince più di tanto e così mi chiede il motivo del mio tentennamento.
“Lo sai che non possiamo andare avanti così, anch'io ho le mie esigenze..” “Lo so amore, ma tu mi sarai vicina, vero ?”
“Certo che si sciocchina, ti potrei lasciare sola in un momento così importante per te, anzi per noi.”
Mi alzo e l'abbraccio, pensando a come sono stata stupida a dubitare del suo buon senso.
Dopo cena sono io a riprendere l'argomento.
“Ma hai già pensato a qualcuno ?”
“Per cosa ?”
“Per fargli fare l'amore con noi.”
“In realtà c'è uno che penso possa essere interessato e disponibile, è un avvocato che lavora in uno studio vicino al mio e che incontro spesso durante la pausa pranzo.”
“E com'è dimmi, è un bell'uomo ?”
“Si è davvero carino, e poi è molto fine, proprio una bella persona, vedrò di chiedergli se vuole venire a cena da noi appena l'incontro.”

Per un paio di giorni Monica non mi dice più nulla, ma io cerco di prepararmi al meglio per quella serata, anche se non so quando sarà e soprattutto se lui poi vorrà anche me. Non credo che Monica gli dirà tutto e scoprirà a cena chi sono. Passo almeno mezz'ora al giorno con un fallo finto ad esercitarmi nell'usare la lingua e prenderlo in bocca, il culo è discretamente aperto, anche perché mia moglie ormai me lo prende quasi tutte le sere.
Poi una sera la vedo tornare con un gran sorriso.
“Quale bella cosa ti è successa, stasera sprizzi felicità da tutti i pori.”
“Allora ho visto Andrea, l'avvocato di cui ti ho parlato, e verrà a cena sabato, non sei contenta?”
“Sì.
In realtà la mia è una risposta poco convinta e Monica se ne accorge subito.
“Vuoi che lasci perdere, se non ti senti pronta non se ne fa nulla.”
“No anzi, penso che debba togliermi questo tabù che ancora ho nel cervello.”
“Maria dimmi, sei sicura sì o no, e sii sincera.”
“Sì amore lo voglio fare.”
“Bene passeremo le due sere che mancano a sabato per farti migliorare ancora di più, voglio che diventi una perfetta puttana da bocca e culo.”
Così passo due sere a fare pompini ai suoi strap-on e prenderlo dietro, ma non mi lamento, anzi sono eccitata pensando che sabato sarò presa da un maschio con un vero cazzo. Questo è quello che spero anche se delle volte mi chiedo se lui mi vorrà, ma devo prepararmi ad essere veramente porca per lui.

Sabato mattina mi sveglio e sono agitatissima, anche se Monica m'aiuta in tutto, ho sempre paura di poter fare qualcosa di sbagliato, o peggio di tirarmi indietro all'ultimo minuto.
Solo quando mi devo preparare mi tranquillizzo un pochino, faccio una lunga doccia e mi sistemo per il trucco. Me lo faccio non troppo forte, solo esagero con le labbra, ma alla fine Monica mi dice che sono perfetta una vera puttana. Scelgo poi di mettermi un reggiseno imbottito e un perizoma in pizzo bianco, calze color carne molto velate, camicetta rosa e gonna blu. Non voglio sembrare un travestito volgare, insomma una da strada, ma apparire come una donna più che normale nell'abbigliamento, per fargli capire che so essere di classe, anche se il trucco fa capire benissimo quello che voglio.
Monica invece si mette un lungo vestito da sera nero con profondi spacchi fino all'inguine, ad ogni passo le lunghe gambe fanno la loro comparsa, rendendola ancora più sexy e desiderabile.
Alle otto in punto squilla il campanello, lei va ad aprire come me che aspetto vicino alla porta.
“Ciao Andrea, ma che precisione.”
“Le belle donne non si fanno aspettare sennò scappano.” le risponde con un sorriso.
Poi si rivolge a me e mi guarda come stupito.
“Tu devi essere Maria, sai che non t'immaginavo così carina ?”
In settimana non avevo avuto il coraggio di chiederlo, ma Monica gli ha parlato di me. E’ una sensazione splendida, e mi ricompongo arrossendo leggermente.
“Grazie, sei davvero gentile.”
Andrea ha portato dei fiori che sistemo in un vaso a centro tavola, poco dopo la cena è pronta e ci sistemiamo a tavola.
Mentre mangiamo la conversazione è molto informale, si parla di cose di poco conto cercando di non fare doppi sensi. Il nostro ospite fa onore alla tavola, soprattutto col dolce, una torta al cioccolato e panna che quasi si divora per intero.
Una volta finito Andrea e Monica si accomodano sul divano, mentre io preparò tre caffè.
Quando li porto loro due si stanno spogliando con gli occhi, l'atmosfera è carica di tensione erotica che si riaccende appena le tazzine si sono svuotale.
“Allora Maria, non vorrei tu fossi troppo timida.” mi dice Andrea fissandomi negli occhi.
Io non gli rispondo ma porto la mano sulla sua gamba, risalendo dal ginocchio fino all'inguine con estrema lentezza. Quando arrivo alla patta dei pantaloni sento che il suo pene è già duro e, senza esitare ulteriormente, lo tiro fuori.
In effetti è una mazza di tutto rispetto, ben superiore alla mia che di certo non sono scarso. Anche Monica lo guarda con voglia sapendo che presto sarà suo gustandoselo fino in fondo.
Con l'aiuto di mia moglie lo denudiamo completamente, come sempre lei è molto gentile con me e mi mostra come spogliarlo per fare eccitare ancora di più. Appena lui si risiede avvicino le mie labbra a quel così bel membro.
Come mi ha insegnato Monica mi dedico prima ai testicoli, leccandoli e succhiandoli, ma a quel punto la mia voglia di cazzo è davvero troppo grande, e non resisto a prenderlo in bocca. Mentre lo lecco avida mi tolgo la gonna ed il perizoma, il mio cazzo è già duro, ma non penso neanche lontanamente a toccarlo.
Monica capisce la mia eccitazione e vuole calmarmi un po', così sento la sua mano sopra la mia testa che mi schiaccia su quel cazzo che arriva giù in gola. Capisco come vuole che continui, così mi riconcentro e mi dedico al cazzo di Andrea che ormai ho in bocca come lei mi aveva spiegato. Riesco a prenderlo tutto senza troppo sforzo ed è un qualcosa di bellissimo. Lo sento godere grazie al mio pompino, Monica lo bacia strozzandogli i gemiti in gola, ma so che sono io a dargli piacere.
“Ora fermati sennò vengo subito.”
“Allora mettimelo dentro.” gli rispondo al massimo dell'eccitazione.
Mi sistemo carponi sul divano, loro due si alzano e mentre Andrea si sistema dietro di me, Monica si mette al mio fianco. E mentre con la mano mi accarezza la parrucca donandomi la sua dolcezza, la sento sussurrarmi all'orecchio.
“Ora amore rilassati e godi.”
Lui mi fa sentire la punta della cappella strusciandomela sull'ano, poi inizia a metterlo dentro con estrema prudenza, non sapendo che è tutta la settimana che Monica mi apre in attesa di questo momento. Comunque, mi fa male, ma non lo dico, anzi cerco di mascherare il dolore gemendo piano. Non riesco a rilassarmi come quando sono con lei, la tensione che ho prendendo per la prima volta un vero cazzo nel culo e mia moglie lì accanto mi fa essere un po' tesa.
“Resisti amore mio, lo sai che dopo viene il bello.” mi dice Monica in un orecchio.
“Sì lo so, e poi lui è così dolce.”
Andrea riesce a incularmi del tutto, poi lo lascia dentro senza muoversi per far sì che i muscoli si adattino a quella presenza. Il dolore è quasi sparito del tutto, e ora voglio che mi scopi, il piacere sta arrivando alla testa e non so più resistere. Sentire le mani di Monica sulla schiena, mentre Andrea mi prende i fianchi mi da un'eccitazione tremenda. Lo voglio, voglio essere la sua puttana e non resisto.
"Dai Andrea, muoviti, fammi sentire come fai godere una donna, fammi godere, come non hai mai fatto godere nessuno."
Lui inizia a muoversi piano ed io a godere senza ritegno, si vede che sa quello che fa. Il suo sesso è durissimo, magnifico, vorrei allungare la mano dentro di me e toccarlo mentre mi apre.
Ogni volta che le sue palle sbattono sulle mie ho un sussulto di piacere, non è come con i falli di Monica, questa è carne viva ed è molto meglio.
“Si ancora, sfondami di più, mi piace tanto. Voglio godere così.”
“Sei proprio una porcella, ora te lo do come meriti.”
Il suo ritmo si fa serrato, mi afferra per le spalle per spingere più forte e farmi godere di più. Ogni tanto Monica glielo tira fuori e lo insaliva, e quando rientra mi apre con maggior vigore.
Ormai sono in delirio, la mia compagna mi sfiora il cazzo con le dita senza segarmelo, così mi eccita ancora di più come se già non lo fossi abbastanza.
“Allora puttanella ti piace il mio cazzo ?”
“Si è divino, scopami ancora ti prego.”
“Ti sfondo finché vuoi piccola cagna in calore.”
In realtà sta per venire ed io con lui, il mio cazzo è più duro del suo, anche se sballotta libero nell'aria.
Gli ultimi colpi che mi dà sono veramente violenti, poi mi sento schizzare dentro, è una sensazione nuova che non potevo neanche immaginare. Mi sento piena di un uomo e poco dopo vengo anch'io schizzando copiosamente sul divano mentre lui lo toglie da me.
Lui finisce sul divano ed io mi dedico subito a ripulirgli l'uccello, mentre Monica raccoglie con la mano lo sperma che ho dentro. Non ho fatto in tempo a leccarlo tutto che lei mi strofina contro la mano sporca, poi mi sorride e si mette davanti a me per leccarlo insieme.
Andrea si gode le nostre bocche senza dire nulla, solo il suo cazzo gradisce il trattamento tornando duro in breve tempo. Monica allora si toglie il vestito, sotto è nuda, già pronta per essere scopata, eccitante come poche altre donne e vogliosa al massimo.
Non dà il tempo all'uomo né di muoversi, né di parlare, ma s'infila da sola il cazzo sedendosi sopra di lui.
“Ora ti scopo io caro avvocato.”
“Non chiedo di meglio bella signora.”
Lo cavalca subito in modo selvaggio, si vede che è tanto che non si fa una vera scopata, e che non vuole certo perdere tempo. Io mi piazzo dietro di lei come se avessi paura che possa perdere l'equilibrio, ma la cavallerizza non corre certo questo pericolo. E' una splendida scena, ma appena mi giro, vedo il divano sporco del mio seme. So che fra poco lei si sdraierà e si farà prendere con una violenza inaudita, ne ha proprio bisogno, ormai è passato un mese da quando sono diventato Maria. Li osservo per un attimo, mentre Andrea le afferra le chiappe e le stringe con forza, lei gode in maniera quasi indecente, gemendo e urlando il suo piacere. Poi mi abbasso sul divano e mentre, con la coda degli occhi li osservo mentre con la lingua raccolgo dalla pelle ogni goccia del mio piacere. Quando ho finito mi alzo e lo guardo di nuovo, lui capisce, così tira su Monica.
Lei si sdraia sul divano a gambe aperte invitandolo a prenderla come meglio crede.
“Dai scopami ancora, dammi il tuo cazzo.”
“Certo che sei proprio un gran porca,ma quant'è che non scopi.”
“Tanto, ma ora ci sei tu.”
Andrea le apre le cosce e la penetra fino in fondo con un colpo solo, lei urla, ma di puro piacere. Mi avvicino il più possibile ai loro sessi. La mia bocca si appoggia sul suo clitoride e inizia a succhiarlo, Mentre i miei occhi vedono il cazzo di lui che è sempre più ricoperto degli umori di Monica che ormai ha orgasmi a ripetizione. Prendo un dito e lo appoggio al buchetto del mio amore mantido del suo piacere, quasi senza sforzare lo metto dentro e inizio a farlo scorrere facendola godere ancora di più.
Lui ormai sta venendo e si ferma un attimo prima dell'atto finale.
“Ti riempio la fica di sborra, dimmi che lo vuoi.”
“Si riempimi tutta, ti supplico ti prego, voglio sentire i tuoi schizzi fino al cervello. Ormai sono settimane che non mi riempie nessuno, lo voglio, voglio che mi riempi tutta.”
“Eccomi ora, vengo, sì vengo.”
Come con me le da un paio di colpi con forza, poi quasi si sdraia su di lei.
Sono entrambi sconvolti e non si muovono, sento i loro respiri affannati che cercano di regolarizzarsi con estrema fatica. Lui è ancora dentro di lei ma alla fine lei quasi lo spinge via e mi mostra la sua passera colante del piacere di entrambi. Non riesco a resistere a quella visione e prendo a leccargliela con una voglia unica, nella sua fica gli umori si sono mischiati allo sperma, ma è un miscuglio dal sapore unico ed inebriante.
“Certo che non saprei proprio chi è la più maiala fra voi due.” Andrea si sta riprendendo ed il suo senso dell'umorismo riesce fuori. “Guarda che non abbiamo ancora finito, vero Maria?”
La frase di Monica è di certo una provocazione e non una minaccia, ma Andrea finge di prenderla come tale e si copre con un cuscino.
“Non so se posso resistervi, mi appello alla clemenza della corte.”
“Te la do io la clemenza, a colpi di lingua.” gli risponde Monica avvicinandosi sorniona.
Mentre lei si è inginocchiata sul divano e inizia a leccargli l'asta, io mi metto fra le gambe di Andrea e mi dedico alle palle. Anche se fisicamente provato lui non si tira indietro, anzi ci incita a farglielo tornare duro al più presto. Così diventiamo entrambe più golose, la mia bocca sale fino a trovarsi davanti quella di Monica, ed iniziare così un pompino in coppia. Mentre le nostre labbra scivolano insieme su e giù e ci baciamo con passione, le lingue non smettono di torturargli piacevolmente il cazzo che in breve torna duro Sembra ancora più assatanato che prima come se ora non veda l'ora di romperci. E infatti mi ordina di mettere a pecora per terra, io velocemente mi giro e mi metto carponi, e quando sono come vuole lui, sistema Monica sopra di me mettendola nella stessa posizione. Sento i suoi seni turgidi sulla mia schiena e il suo sesso si appoggia appena sopra il mio culetto, è già umido e bagnato e mi eccitata da morire. Così il suo cazzo inizia a scivolare fra i due buchi posteriori, fino a quando non finisce dentro il mio. Ma ci sta ben poco per finire in quello di mia moglie.
“Così inculo tutte e due le mie troietta.”
Va avanti così, sodomizzando tutte e due in continuazione. Entrambe godiamo come delle pazze e il mio sesso è sempre più duro, poi prende Monica e la fa mettere a carponi per terra.
“Dai Maria mettiglielo dentro.”
Io non so che fare, ormai è da un mese, da quando sono Maria, che mia moglie me l'ha in pratica proibito, ma è lei stessa a dirmi di farlo.
“Dai Maria, mettimelo nel culo senza fare storie.”
Così mi piazzo dietro di lei e la penetro dietro.
Aperta com'è entra subito e senza tanti sforzi.
“L'hai messo tutto dentro ?” mi chiede Andrea toccandosi i testicoli.
“Si è dentro perchè ?”
“Perchè ora t'inculo io.”
Lui mi apre le chiappe con i pollici e senza esitare me lo sbatte dentro, spingendolo fino in fondo.
“Ora rilassati e lasciati andare il ritmo lo detto io.”
Così prende a muovermi avanti e indietro, nel primo caso sono io a spingerlo nel culo di mia moglie, nel secondo lo prendo io.
Messo così in mezzo non posso che godere come una pazza e sento Monica che si masturba la fica. Sentire il mio cazzo che riempie il culetto di Monica e sentirlo diventare sempre più duro a ogni colpo di Andrea mi eccita sempre più. Sono tanto presa che non presto nessuna attenzione a Monica che si masturba, per un momento sto tornando ad essere uomo, anche se ormai preferisco la mia parte femminile.
“Allora porcelline state godendo ?”
“Sii.” rispondiamo quasi in coro.
Essendo la più sollecitata sono anche la prima a venire, riempiendo il culo di Monica di sperma, ma Andrea, non permette al mio sesso di diventare floscio continuando a pomparmi come un forsennato sino a che mi riempie, e ben presto anch'io sono bella piena di sborra.
Con l'aiuto di Monica ripulisco per l'ultima volta il cazzo di Andrea che poco dopi ci lascia ormai sfinito, ma promettendoci di tornare presto.
Quando finiamo a letto è lei a chiedermi com'è stato.
“Bellissimo, e poi Andrea non è stato mai violento, ma sempre molto attento a non farmi male.”
“Sono contenta per te, e anche per me, un po' di cazzo mi ci voleva proprio.”
"Devo confidarti che mi ha lasciato con una certa voglia, speravo si fermasse tutta la notte con te, e poi la mattina si potesse fare qualcosa insieme, ma è stato bello così. Solo che io ti ho scopata anche se tu m'avevi detto di non farlo più.”
“Che c'entra, stasera è successo qualcosa di speciale e poi lui era da solo, non vedo come si poteva fare diversamente, ma adesso non prenderci il vizio.” Me lo dice ridendo ed io finisco col ridere con lei.
Alla fine ci addormentiamo abbracciandoci a vicenda dopo quella che è stata una delle serate più belle della mia vita.



Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
scritto il
2021-10-30
2 . 7 K
visite
1
voti
valutazione
7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

L'avvocatessa - cap 28

racconto sucessivo

L'avvocatessa - cap 29
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.