Campioni del mondo (luglio 2006)

di
genere
orge

Campioni del mondo.
Sono passate due settimane e solo adesso riesco a ripensare a quella
sera, a rivederla con occhi più distaccati, e riesco anche a
scriverne.
E' la sera della finale dei mondiali di calcio. Domenica sera. Tutti
gli amici a casa propria, a vedere la finale insieme alla propria
ragazza, al proprio ragazzo, marito, compagno.
Perché? Per condividere la gioia o l'eventuale dolore durante e dopo
la partita, abbracciandosi, baciandosi, gridando insieme, facendo
l'amore. Sì, sono convinta che il motivo sia soprattutto questo.
Domenica sera, serata di finale. E Susy con chi la guarda la partita?
Come per altre partite, ci ritroviamo a casa di Stefano. Tutti
"singles" (odio questa parola) come me. Io sono l'unica donna. Chiaro,
le altre o sono col partner oppure odiano il calcio.
Non che io sia una esperta, anzi. Tengo per l'Inter, e questo la dice
lunga.... Ma quando gioca la nazionale mi prende qualcosa dentro, non
riesco nemmeno a pensare di non gioire o soffrire al fianco della mia
squadra, della nostra squadra, della nostra Italia. E poi mi piacciono
i giocatori, anche se hanno dei look assurdi, come Gattuso e
Camoranesi. Ma a parte chi si atteggia a prima donna (leggi
Totti-DelPiero) gli altri ci mettono il cuore e l'anima e io li adoro
tutti.
Domenica sera, a casa di Stefano. Da lui perché ha una TV fantastica,
è un maniaco della tecnologia, rinuncia a tutto ma non all' "home
theatre". Sicuramente lo sta pagando a rate. E sicuramente ci guarda i
porno. Tra l'immagine e il suono sembra di essere in campo. Immaginati
quando sullo schermo scopano....
Domenica sera, io da sola con quattro ragazzi, Stefano, Marco, Luca e
Massimo. Nessun problema. Siamo amici da una vita, ci frequentiamo
spesso ma nessuno di loro ha qualche interesse verso di me, né io
verso di loro. Quindi non ci sarà mai nulla tra di noi. Forse anche
perché c'è già stato... in varie occasioni mi è capitato di andare
a letto con ognuno di loro. Non proprio tutti, Massimo è il fratello
di Luca, ed ha 18 anni appena compiuti. Secondo Luca non è mai stato
con una ragazza. A me non mi interessa, non ho nessuna intenzione di
fargli da scuola.
Ripensandoci è curioso che io abbia fatto sesso con tutti e tre... è
un caso, non è che mi sono fatta tutti i ragazzi che frequento! Anzi
no, non è affatto un caso: probabilmente è il motivo per cui
riusciamo a stare insieme così bene in gruppo: ci conosciamo bene, non
ci sono invidie, desideri nascosti, secondi fini... Abbiamo provato a
fare coppia, non è andata, bene, adesso siamo amici.
Forse riesco ad avere con loro una amicizia quasi maschile, una
complicità, la cosa risulta lampante quando parliamo di donne... o
quando mi invitano per le partite.
Domenica sera, finale della Coppa del Mondo. Una pizza mangiata in
fretta e con lo stomaco quasi chiuso, per come stavamo soffrendo, e per
il rigore subito. Pizza e birra. Non ci è venuto in mente niente di
meglio per una finale di coppa del mondo. Pizza per l'Italia. Birra
alla salute dei tedeschi, padroni di casa ma castigati con un due a
zero senza appello.
Secondo tempo, di male in peggio. Siamo uno a uno, ma i francesi
attaccano, ci pressano nella nostra area per minuti che sembrano ore.
Non può finire così, non deve finire con un gol dei francesi.
I miei amici soffrono. Soffrono nello spirito e nel fisico, è
incredibile, si legge sui loro volti la tensione, è come se stessero
giocando loro la partita. Doveva essere una bellissima serata, e invece
sembra la notte prima degli esami di maturità. Mi guardano con occhi
tristi e imploranti, come se io potessi fare qualcosa, come se potessi
cambiare le sorti della partita. In realtà mi rendo conto che sono il
loro unico pensiero possibile per non pensare al fatto che stiamo per
perdere un'altra finale, e ancora una volta con la Francia.
Un po' per questo, un po' perché il caldo con la tensione è diventato
ancora più insopportabile, mi sbottono la camicetta facendo in modo
che mi buttino un'occhiata almeno quando la palla va in rimessa
laterale o il gioco si ferma per un fallo.
Vedo dei sorrisi, dei timidi accenni di sorriso sui loro volti, e
allora mi faccio coraggio e lascio cadere a terra la camicetta, come
una consumata spogliarellista.
Sono soddisfatta di quello che sto facendo, la partita resta durissima,
sono ancora tesi ma molto meno abbacchiati di prima. Mi sembra che si
siano ricaricati, lo sento dalle grida con cui incitano i nostri
giocatori, sentono che ce la possiamo fare, anche se oggettivamente il
possesso di palla è quasi sempre francese. E vediamo ancora molti
passaggi intercettati dai francesi a centrocampo, che ci fanno
incazzare da morire.
Senza pensarci tanto su, lascio cadere a terra anche i pantaloncini. In
realtà ci ho pensato. Ho pensato che vedermi in reggiseno e slip non
è poi tanto diverso dal vedermi in costume. Ed ho un bel completino,
colorato, allegro e per niente volgare. Certo, il perizoma lascia il
mio culetto quasi completamente nudo, ma non è una novità per
nessuno, ripeto.
Quasi nessuno. Massimo, il diciottenne, è visibilmente distratto dalla
partita, ed anche visibilmente eccitato.
Ma non me ne curo, il mio scopo è solo tirare un po' su il morale a
questo gruppetto di tifosi sofferenti.
E funziona. Passo in mezzo a loro seminuda e lascio che mi appoggino la
mano sul culo: sono diventata il loro portafortuna. Mi siedo sulle
ginocchia di qualcuno, quando il gioco necessita attenzione. Tutti
tranne Massimo... solo a guardarmi sembra talmente eccitato che temo
che se mi sedessi su di lui non riuscirebbe a trattenere un orgasmo, e
non voglio metterlo in imbarazzo di fronte a suo fratello e ai suoi
amici.
Sono la loro mascotte ormai... e la cosa non mi dispiace affatto. So di
avere bisogno di attenzioni, e di essere un po' esibizionista, e mi sto
godendo questo momento sperando di poterlo ricordare per sempre insieme
alla vittoria.
Ma la vittoria è sempre più lontana... nei tempi supplementari
continuiamo a soffrire, e sembra che basti un niente, una minima
distrazione di Cannavaro, perché la Francia chiuda la partita.
Sto soffrendo anch'io, non solo loro. Non se ne rendono conto perché
mi vedono fare la cretina, ma ha un'ansia che mi distrugge.
I miei amici cominciano a disperare... se si va ai rigori si sa che ce
la prendiamo nel culo ancora una volta, è matematico... iniziano a
girare frasi del tipo "beh, se vinciamo io faccio...", " se vinciamo
io smetto... ", "darei tutto per questa vittoria"
Non so da quale parte del mio cervello sia uscita, ma sento la mia voce
che dice: "Ragazzi, se vinciamo faccio tutto quello che volete per
un'ora!"
Un attimo di improvviso silenzio, quattro sguardi su di me, ma nessun
commento. Un secondo dopo tutti a urlare verso lo schermo. Un fallo,
poi l'espulsione di Zidane portano via definitivamente l'attenzione da
quello che ho detto.
Mi ritrovo a pensare che con la Francia in dieci potremmo chiudere la
partita, e ho un brivido misto di piacere e di timore per la vittoria e
per quello che ho promesso. Ma se vinciamo avranno ben altri pensieri
per la testa, posso stare tranquilla, non mi hanno presa sul serio.
Finiscono anche i supplementari, si va ai rigori. Sono rassegnata alla
sconfitta, ma contemporaneamente sollevata.
E invece è andata come sapete. Cinque tiri, cinque gol. Come se
l'avessero fatto apposta. Per farmi dispetto. Così imparo a uscirmene
con certe promesse!
I miei amici comunque pensano a tutto tranne che a me. Nessun accenno
alla mia frase.
Siamo Campioni del Mondo!!! Esultiamo, saltiamo, ci abbracciamo, ci
baciamo sulla bocca ma in questo momento di gioia nessun altro bacio
sarebbe possibile. Per Massimo è una festa doppia. Sento che per lui
questo bacio, questo abbraccio hanno un gusto diverso. Non so se io
sono davvero la prima ragazza che tocca, ma sicuramente ricorderà a
lungo questo contatto.
Continuiamo a fare casino per tutto il tempo della cerimonia, stappando
bottiglie e riguardando i filmati della partita. A un certo punto Marco
propone di prendere la macchina e a andare in centro a festeggiare per
le strade, e fare il bagno nella fontana di piazza Brà. Sembrano tutti
entusiasti dell'idea, ma Stefano li frena:
"primo, ci sono in giro migliaia di persone che guidano ubriache e
secondo me in centro non ci arriviamo senza qualche ammaccatura"
"secondo, la Susy deve mantenere la sua promessa. Magari tra un'ora
possiamo ripensare di uscire. Ma adesso, chi ce lo fa fare?
L'importante è fare festa, e noi la faremo qui."
Quasi non lo riconosco. Non può aver parlato così, non può essere lo
Stefano che conosco...
Invece fa sul serio, e ha convinto tutti, non ha dovuto insistere
molto. Luca e Marco cercano di difendermi; penso che non lo faranno,
per la nostra amicizia e per la presenza di Massimo. E invece lo
faranno proprio per Massimo.
Stefano insiste e ne fa una questione di rispetto delle regole e della
parola data. E lascia a me la decisione finale: rispettare la promessa
o sottrarmi perdendo la faccia di fronte a tutti.
Sa quanto sono orgogliosa e sa che sfidandomi accetterò. E infatti
dico "va bene."
Stefano è un leader. In questi momenti tira fuori la sua autorità e
comanda tutti a bacchetta:
"le regole sono semplici: abbiamo quindici minuti a testa da passare
con Susy e chiederle tutto quello che vogliamo. Siccome nessuno ha
piacere che le sue cose si sappiano in giro, useremo quella stanza, e
nessuno spierà né origlierà. In questo modo chi vuole potrà anche
passare il suo quarto d'ora a chiacchierare senza essere sputtanato per
tutta la vita. E anche Susy immagino sia più felice così"
Annuisco. in fondo gli voglio bene.
"Non ho finito. Abbiamo 15 minuti a testa, ma se qualcuno ha piacere di
condividerli con un amico, i minuti diventano 30. Susy non dovrebbe
avere problemi... e comunque la sua promessa non le lascia possibilità
di opporsi. I limiti ovviamente ce li poniamo noi, siamo persone
civili, siamo suoi amici e le vogliamo tutti bene."
Sono pronta. Faccio solo una richiesta: "voglio scegliere io il primo,
e voglio che sia Massimo"
Accettano. lo prendo per mano, mi sembra quasi che tremi. Ci avviamo
verso la porta della camera e la chiudo a chiave alle nostre spalle.
Quello che è successo dopo è un'altra storia....
Ho voluto raccontarvi questa storia solo perché adesso sapete chi dovete
ringraziare se siamo
CAMPIONI DEL MONDO

scritto il
2021-11-07
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