Bagno di Sole

di
genere
masturbazione

Luglio, caldo afoso, decido di passare il resto della giornata al mare. Mi infilo il costume, prendo l'asciugamano e mi dirigo verso il mare.
Però non voglio gente intorno, dopo una settimana di lavoro ho bisogno di pace.
Mi faccio accompagnare da un barcaiolo agli scogli in diga, al centro, gli dò appuntamento per le 19.00, mi spoglio e mi sdraio sull'asciugamano.
Mezz'ora dopo mi tuffo e mi rinfresco. Uscendo dall'acqua scuoto la testa e mi guardo un po' in giro. Sono veramente solo. Felice torno a sdraiarmi.
Il sole è forte, mi asciuga rapidamente e la mia temperatura corporea sale.
Il tepore su tutto mio corpo è piacevole, eccitante e il mio membro s'inturgidisce.
Lo sistemo con le mani ma ottengo solo che l'eccitazione aumenti e che s'ingrossi ulteriormente. La voglia mi assale e l'idea di masturbarmi al sole m'intriga parecchio. Restando sdraiato sposto l'apertura della gamba del costume e metto la mia erezione all'aria. Tiro fuori anche le palle. Con la mano sinistra le massaggio mentre con la destra lo scappello e lo stringo sotto lo scroto. Lentamente inizio a menarmelo in un su e giù lento e costante. Ora è duro come il marmo. La mia voglia è lievitata. Sento il sole che mi bacia la cappella. È sempre più calda e gonfia. Continuo a segarmi sempre più velocemente. Il mio cazzo è bagnato dagli umori che escono dall'uretra. Non mi fermo, aumento ulteriormente la velocità, sento le palle che iniziano a gonfiarsi. Mi tiro su di scatto e mentre il tronco dell'uccello pulsa, schizzo ad almeno un metro di distanza. Senza smettere di menarlo continuo a venire creando una bella chiazza di sborra sullo scoglio sotto il mio.
Soddisfatto della sega mi scrollo l'uccello, lo rimetto nel costume e, risdraiandomi, mi giro leggermente alla mia destra. Sgrano gli occhi, m'irrigidisco e il sangue mi si gela. Una ragazza si era sdraiata a non più di due metri e, rivolta verso di me, si era gustata tutta la mia masturbazione. Si era buttata giù velocemente appena mi ero girato.
E aveva anche gradito a giudicare dalla chiazza umida coronata di bianco che spiccava sulla stoffa tra le gambe dei suoi slip neri.
Rosso più per la vergogna che per il sole cerco di far finta di niente.
A fine giornata siamo tornati a terra insieme.
La sera ho cenato con Claudia e abbiamo continuato a frequentarci per tutta l'estate.


maxborns4u@gmail.com
scritto il
2021-11-22
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