Quando Serve Una mano (primo episodio)

di
genere
etero

Fa caldo.
Oggi non lavoro e decido di andare un po' al mare. Sono solo e scelgo una spiaggia non troppo praticata raggiungibile percorrendo un sentiero di 10 minuti in mezzo alla pineta.
Mi stendo sul telo appena raggiunta la sabbia.

Poco dopo arriva un gruppo di 5 studenti universitari. 3 ragazze e 2 ragazzi. Parlando tra di loro di esami e docenti si sistemano poco lontano da me.
Tra di loro noto una ragazza che ha il gesso al braccio destro fino al polso e, di conseguenza, blocca la mobilità anche della mano.
Le sue amiche la aiutano a togliere shorts e top. Il costume a triangolino copre giusto il necessario. Non posso fare a meno di notare la sua quarta abbondante e un culo alto e tonico, sicuramente frutto di tanto sudore in palestra.
Si sdraia a pancia sotto e la sua amica le spalma la crema su tutto il corpo, stringendo la stoffa in mezzo al sedere.
Le slaccia il piccolo reggiseno e finisce di ungrerle tutta la schiena.
Il mio costume inizia a dar segni di vita.

Fa caldo, molto caldo e i ragazzi si alzano e vanno a fare il bagno.
Tutti tranne "Ale" (così l'avevano chiamata le su amiche) che si era assopita non potendo rischiare di bagnare il gesso.
Dopo circa 15 minuti Ale iniziò a guardarsi in giro cercando di muoversi coprendo il seno con il braccio sano, riuscendoci poco per la verità. I suoi amici erano lontani in acqua.
-"Ciao, posso esserti utile? Non ho potuto fare a meno di notarti... e notare anche la tua attuale difficoltà col costume, sinceramente ti slaccerei anche lo slip, ma mi comporterò bene, te lo prometto! Se vuoi sono a tua disposizione!
Mi chiamo Max, ho sentito che la tue amiche ti chiamavano Ale, che sta per...?"
Lo stupore e la diffidenza iniziale del suo volto si trasformò in uno sguardo divertito, incuriosito e compiaciuto.
-" Alessia! E si grazie, se tu potessi aiutarmi te ne sarei grata! Dato che i miei amici mi hanno abbandonato nel momento del bisogno! "
-" Ok! Ok! Ti allaccerò il reggiseno, ma ti giuro che mi stò violentando!
Ti prego! Non raccontare in giro che ti ho coperto invece che spogliarti! Ne andrebbe di mezzo la mia reputazione! "
-" Perdonami, devo andare urgentemente a bere qualcosa al bar, e non credo sia decente e sicuro attraversare la pineta così! "
-" Allora lo faccio solamente se posso accompagnarti ed offrire io. "
Con il braccio sano raccolse la parte superiore del costume, lentamente, lasciando in bella mostra la pienezza e l'esuberanza del suo seno. I capezzoli, leggermente turgidi, mi facevano capire che la mia compagnia e le mie scemate le erano gradite, nello stesso modo in cui il rigonfiamento nel mio costume, che lei aveva "costantemente monitorato", esprimeva quanto io stavo apprezzando quella visione.

Le birre e i gin-tonik che ci bevemmo nelle 2 ore seguenti furono accompagnati da battute ed allusioni sempre più piccanti.
Ale - "con tutto questo bere ora devo fare la pipi!"
-"Ti accompagno...devo farla anch'io...e poi potresti aver bisogno di....una mano!"
La seguii ed entrai dietro lei nell'antibagno delle donne chiudendo la porta dietro me.
Si girò. Mi guardò incuriosita tra lo stupito e l'eccitato.
Aprì la porta dal bagno, e guardandomi negli occhi slacciò i laccetti dello slip su entrambi i fianchi.
A - "reggilo!" disse lanciandomelo.
Senza distogliere mai lo sguardo da me, fece un passo indietro e con le gambe larghe ai lati del water si accucciò senza toccare la tazza, allargandosi le labbra della passera dopo essersela accarezzata con delicatezza.
Ero estasiato ed eccitato da tanta sfrontatezza.
Rimasi fermo ad ammirarla. Gli occhi fissi sul suo sesso. Gustavo ogni singolo attimo come in slow motion.
Il triangolo di pelle bianca, non abbronzata e perfettamente definito, contornava un ciuffo di peli scuri lasciati a corona del clitoride. Dall'interno delicatamente rosato del suo sesso vedevo chiaramente sgorgare un liquido limpido e profumato. Inebriante.
Non sono un amante del pissing, ma quella visione indurì all'inverosimile il mio membro. Sembrava che volesse strappare il costume.
Infilai dentro una mano.
Scattò fuori come una molla. Lo afferrai saldamente è iniziai a menarlo lentamente.

Terminò di fare pipi, portò le dita alla bocca e le leccò. Poi si alzò e venne verso di me.
Appoggiò il su corpo sul mio e strusciando, s'inginocchiò restando dritta sulle ginocchia.
Nel frattempo che io slacciavo la parte superiore del suo costume, lei afferrò il mio membro scapellandolo fino ad appoggiare la sua mano sul mio pube.
Iniziò a leccarene ogni centimetro. Cappella, tronco e scroto si altrnavano sotto la punta della sua lingua.
La lasciai divertire per qualche minuto, poi dovetti interromperla per paura di venire troppo presto.
L'alzai e le appoggiai una mano sulla figa. Era talmente bagnata che due dita sinfilarono dentro come in un barattolo di miele.
Sospirò schiudendo le labbra.
Passai con la mano e il braccio destro sotto alla sua gamba sinistra alzandogliela fino al mio petto. L'appoggiai al muro e con un colpo secco la penetrai decisamente fino in fondo.
Emanò un urletto di sorpesa misto a dolore prima di iniziare a mordersi il labbro inferiore.
Alternavo sequenze di colpi decisi ad altri più...di punta. La posizione e la sua apertura di gambe mi permetteva una penetrazione profonda. Percepivo l'utero e poi l'increspatura del suo punto G.
Con il braccio sano si stringeva al mio collo. Sentivo I suoi capezzoli danzare sul mio petto. Il suo ansimare e i suoi sospiri erano ritmati dalla frequenza e dalla profondità dei miei colpi.
Sentivo il suo piacere gocciolare sulle mie gambe.
Con le dita della mano sinistra da dietro allargai la figa in modo da arrivare col mio cazzo ancora più a fondo.
-"ohh, siii, fantastico! Lo sento tutto! Dai! Ancora! Cosiiii, dai!
Spostai la mano dalla figa al culo, spingendo con due dita sulla rosellina. Cosi lubrificate scivolarono dentro senza alcuna resistenza. Una scossa la percorse dal culo fino al cervello e dal cervello alla figa.
Urlando squirtò 3, 4 fiotti potenti su di me. Contemporaneamente la gamba su cui si sorreggeva iniziò a cedere. Si strinse ancora più forte al mio collo e mi baciò con tanta passione.
La sollevai di peso e la posai col culo sul piano in marmo in mezzo ai due lavandini. Le alzai le gambe divaricandole. Si appoggiò con la schiena al grande specchio alle sue spalle posando i piedi sul mobile. Così oscenamente aperta potevo gustarmi ogni sfumatura della sua vagina.
Il triangolo bianco disegnato dalla mancanza di abbronzatura la rendeva ancora più attraente ed eccitante. Il clitoride, ancora duro, faceva bella mostra di sé emergendo tra le grandi e le piccole labbra leggermente dischiuse e luccicanti di umori.
Mi tuffai su quella visione paradisiaca leccando e raccogliendo ogni guccia del suo nettare. Ogni piega, ogni angolo, ogni suo buco furono minuziosamente leccati e stuzzicati.
La sua mano mi spingeva sempre più forte contro il suo sesso mentre cercava di resistere ai fremiti ed agli spasmi che la mia lingua le provocava.
Dopo aver nuovamente lubrificato le mie dita strusciandole fuori e dentro la sua figa, le reinserii l'indice e medio nul culo senza trovare alcuna resistenza.
-"siii, bello! Mi piace! Sei un porco! Continua a leccartela! Godo, godo ancora! Vengooooo!"
Schizzò nuovamente nella mia bocca. Io leccavo e lei squirtava succo dolcissimo sulla mia lingua.
Le diedi appena il tempo di finire di godere che mi alzai e la penetrai nuovamente con un unica spinta e presi a scoparla con foga. Estraevo e spingevo il mio cazzo fino in fondo sbattendo forte il mio pube sul suo clitoride e le mie palle contro il suo buco del culo.
Premendo la sua mano sul mio petto ricominciò a godere immediatamente. Schizzava e godeva, godeva e schizzava.
Una chiazza si era formata sotto di noi e continuava ad allargarsi.
-"Oddioooo! Vengooo ! Continuo a godereeee! Non finisce più! Dai, dai, non smettere! Ti pregooooo!"
Andai avanti così non per molto.
Mi staccai da lei afferrando il mio membro.
Ale si buttò in ginocchio davanti a me, me lo strappò di mano e si mise a succhiarlo e menarlo furiosamente.
Il cazzo cominciò a pulsare tendendosi e vibrando.
Un getto potente partì dalle palle, gonfiò il tronco, riempì la cappella e le annaffiò viso, occhi capelli e mento colando abbondantemente su seno e capezzoli ancora estremamente eretti.
Così coperta dal mio seme era ancora più eccitante e porca.
Si leccò le labbra assaporandone il gusto.
Bussarono alla porta.
Si sciacquò velocemente e io l'aiutai a riallacciare il costume.
Tornammo in spiaggia ridendo felici e soddisfatti come bambini.
-"Quando torni qui?"
-"Tra una settimana. E tra due giorni tolgo il gesso."
-"Allora non avrai più bisogno del mio aiuto."
-"Beh, diciamo che finché non avrò finito la riabilitazione una mano da te non la rifiuterò....da 'soddisfazione' il tuo aiuto."

Amica1 -"Ale, dove sei stata! Iniziavo a preoccuparmi. Che hai fatto!? Sei tutta appiccicosa su collo e petto!"
Ale -"Niente! Tranquilla! Avevo bisogno di una mano e Max (indicandomi) mi ha fatto....il piacere! Molto piacere!

Iniziarono a parlare sottovoce ridacchiando, guardandomi con la coda degli occhi e sospirando.

-" Ale, ti saluto. Ci vediamo sabato prossimo! Spero vederti!"
-" Contaci!"

Esattamente una settimana dopo.......



maxborns4u@gmail.com
scritto il
2022-10-01
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