Quando si lasciano andare
di
Maxborns4u
genere
trio
Il tavolino un po' in disparte che avevo riservato era giusto per stuzzicarci senza essere al centro dell'attenzione. Certo, ad un occhio attento, esperto, si notava che ogni tanto Anna faceva uscire, dall'ampia scollatura del suo vestito, il suo seno abbondante, mostrandomi i capezzoli già ampiamente eccitati e turgidi. O che tra il primo e il secondo mi ero abbassato la cerniera dei pantaloni e avevo infilato dentro la sua mano facendole toccare il mio membro duro e privo di biancheria.
Era ormai cinque settimane che ci frequentavamo. Cinque settimane intense. Ci aveva presentato una nostra amica e subito era scattato qualcosa. Ci vedevamo e subito cercavamo un luogo appartato dove fare sesso. Prevalentemente in macchina, ma anche in casa di un amico o in casa sua, con il rischio che la sua coinquilina ci scoprisse. Non sapevo molto di lei, ma il sesso era sempre più audace e intenso.
Ora eravamo a festeggiare il suo compleanno. Veramente li avrebbe compiuti 2 giorni dopo. Un party con tutti gli amici. Ma questa sera era privata, era per noi.
Prima del dessert si alzò fino ai fianchi la gonna del suo corto vestino bianco e, infilati i pollici sotto il sottile filo sui fianchi, sfilò il piccolo perizoma, anch'esso bianco, già zuppo del suo desiderio e lo posò sul tavolo. Lo strinsi nella mia mano, ne annusai il profumo e, senza distogliermi dal suo sguardo, lo girai un paio di volte intorno al mio polso sfoggiandolo come braccialetto.
Usciti dal ristorante inebriati da alcool e desiderio, salimmo in macchina e percorsi pochi metri avevo già la sua bocca incollata sul mio uccello.
Mi accostai velocemente nell'angolo più lontano del primo ampio parcheggio che incontrai e, abbassati i sedili elettricamente, lasciai per qualche minuto che le abili mani di Anna mi accarezzassero il tronco e le palle, mentre le sue labbra facevano su e giù intorno alla mia cappella. Frettolosamente e con qualche difficoltà ci spogliammo senza staccarci. La luna illuminava il suo culo disegnato nel buio della notte estiva. La trascinai sopra di me penetrandola facilmente. La sua figa eccitata e vogliosa si aprì al mio passaggio avvolgendo in un caldo e umido abbraccio il mio cazzo marmoreo. Il suo seno alto, dritto e sodo dondolava ritmicamente ad ogni mio affondo. Le sue mani appoggiate sul mio petto graffiavano leggermente la mia pelle mentre con le braccia stringeva il suo seno. Afferrai i suoi capezzoli tesi tirandoli e torturandoli con le dita. Ansimava e sbatteva il suo sesso sempre più forte e velocemente su di me, finché un urlo liberatorio le fece riversare sul mio pube abbondante succo profumato. Era in preda ad una eccitazione fortissima.
Rotolammo immediatamente sul sedile posteriore, culo all'aria e viso sul sedile, la penetrai nuovamente con vigore. La sbattevo sempre con più forza e desiderio. Le tiravo i capelli e le schiaffeggiavo il culo. Lei rispondeva spingendosi decisamente contro il mio membro, urlando e gocciolando come un rubinetto aperto. Con le mani si teneva alla maniglia della porta. Ormai in macchina si moriva dal caldo. Anna tirò la maniglia e aprì la porta mentre io non smettevo di scoparla violentemente. Un po' d'aria ora entrava portandoci refrigerio.
Di colpo vidi un ombra che controluce sostava davanti allo sportello aperto. Dopo un attimo di stupore notai che era un uomo e si stava segando. Non avevo idea da quanto fosse lì fuori a guardarci. Anna non si era ancora accorta della presenza e continuava ad ansimare, godere ed urlare.
Appena alzò lo sguardo vide questo cazzo a poca distanza dai suoi occhi. Senza alcuna titubanza allungò una mano, lo afferrò ed allungandosi e tirandolo verso sé inizio a fargli un succoso pompino.
Che porca meravigliosa!
Immediatamente le schizzai nella figa un fiume di sperma. Continuai a spingere fino in fondo finché non le riversai dentro anche l'ultima goccia.
Lei non smetteva di godere, emettendo versi incomprensibili e succhiando con passione.
Avevo ancora il cazzo duro. Portai con il glande un po' di umori dalla patata al forellino posteriore, e senza troppi complimenti, la penetrai fino alle palle.
Fu l'unico momento che, aprendo la bocca, perse la presa del membro dello sconosciuto. Lo riafferrò prontamente dopo un secondo ed aumentò il ritmo della pompa.
Dopo pochi secondi questo le sborrò in bocca e sul viso. Poi si staccò, disse grazie e sparì nel buio.
Io non mi ero ancora fermato, anzi, continuavo a scoparle il culo con sempre più foga. Le mie spinte orma la facevano quasi cadere dalla macchina. Dalla cappella alle palle, deciso, veloce e forte.
- "Si! Sfondami il culo! Dio quanto mi piace! Mi stai aprendo! Così! Di più! Godo, godooo!"
'Sgrillettandosi' ferocemente mentre io le sfondavo il culo riempiedolo di sborra, schizzò nuovamente sul sedile una cascata di umori, urlando e contorcendisi spasmodicamente.
Lasciai che il mio membro si ammosciasse dentro appoggiato su di lei.
Dopo, ricomponendoci -" non so cosa mi è preso. Non mi era mai capitato di fare così. Mi vergogno, scusami!"
- "Di cosa dovrei scusarti? Ti sei divertita? Hai goduto? Eri eccitata? Bene! Non devi scusarti, ma lasciarti andare e godere ancora. Ci divertiremo spesso, se vorrai!"
Lei ora è sposata, ma ogni tanto ci sentiamo per soddisfare tutti quei desideri che suo marito non ha mai saputo che Anna aveva ed ha ancora.
maxborns4u@gmail.com
Era ormai cinque settimane che ci frequentavamo. Cinque settimane intense. Ci aveva presentato una nostra amica e subito era scattato qualcosa. Ci vedevamo e subito cercavamo un luogo appartato dove fare sesso. Prevalentemente in macchina, ma anche in casa di un amico o in casa sua, con il rischio che la sua coinquilina ci scoprisse. Non sapevo molto di lei, ma il sesso era sempre più audace e intenso.
Ora eravamo a festeggiare il suo compleanno. Veramente li avrebbe compiuti 2 giorni dopo. Un party con tutti gli amici. Ma questa sera era privata, era per noi.
Prima del dessert si alzò fino ai fianchi la gonna del suo corto vestino bianco e, infilati i pollici sotto il sottile filo sui fianchi, sfilò il piccolo perizoma, anch'esso bianco, già zuppo del suo desiderio e lo posò sul tavolo. Lo strinsi nella mia mano, ne annusai il profumo e, senza distogliermi dal suo sguardo, lo girai un paio di volte intorno al mio polso sfoggiandolo come braccialetto.
Usciti dal ristorante inebriati da alcool e desiderio, salimmo in macchina e percorsi pochi metri avevo già la sua bocca incollata sul mio uccello.
Mi accostai velocemente nell'angolo più lontano del primo ampio parcheggio che incontrai e, abbassati i sedili elettricamente, lasciai per qualche minuto che le abili mani di Anna mi accarezzassero il tronco e le palle, mentre le sue labbra facevano su e giù intorno alla mia cappella. Frettolosamente e con qualche difficoltà ci spogliammo senza staccarci. La luna illuminava il suo culo disegnato nel buio della notte estiva. La trascinai sopra di me penetrandola facilmente. La sua figa eccitata e vogliosa si aprì al mio passaggio avvolgendo in un caldo e umido abbraccio il mio cazzo marmoreo. Il suo seno alto, dritto e sodo dondolava ritmicamente ad ogni mio affondo. Le sue mani appoggiate sul mio petto graffiavano leggermente la mia pelle mentre con le braccia stringeva il suo seno. Afferrai i suoi capezzoli tesi tirandoli e torturandoli con le dita. Ansimava e sbatteva il suo sesso sempre più forte e velocemente su di me, finché un urlo liberatorio le fece riversare sul mio pube abbondante succo profumato. Era in preda ad una eccitazione fortissima.
Rotolammo immediatamente sul sedile posteriore, culo all'aria e viso sul sedile, la penetrai nuovamente con vigore. La sbattevo sempre con più forza e desiderio. Le tiravo i capelli e le schiaffeggiavo il culo. Lei rispondeva spingendosi decisamente contro il mio membro, urlando e gocciolando come un rubinetto aperto. Con le mani si teneva alla maniglia della porta. Ormai in macchina si moriva dal caldo. Anna tirò la maniglia e aprì la porta mentre io non smettevo di scoparla violentemente. Un po' d'aria ora entrava portandoci refrigerio.
Di colpo vidi un ombra che controluce sostava davanti allo sportello aperto. Dopo un attimo di stupore notai che era un uomo e si stava segando. Non avevo idea da quanto fosse lì fuori a guardarci. Anna non si era ancora accorta della presenza e continuava ad ansimare, godere ed urlare.
Appena alzò lo sguardo vide questo cazzo a poca distanza dai suoi occhi. Senza alcuna titubanza allungò una mano, lo afferrò ed allungandosi e tirandolo verso sé inizio a fargli un succoso pompino.
Che porca meravigliosa!
Immediatamente le schizzai nella figa un fiume di sperma. Continuai a spingere fino in fondo finché non le riversai dentro anche l'ultima goccia.
Lei non smetteva di godere, emettendo versi incomprensibili e succhiando con passione.
Avevo ancora il cazzo duro. Portai con il glande un po' di umori dalla patata al forellino posteriore, e senza troppi complimenti, la penetrai fino alle palle.
Fu l'unico momento che, aprendo la bocca, perse la presa del membro dello sconosciuto. Lo riafferrò prontamente dopo un secondo ed aumentò il ritmo della pompa.
Dopo pochi secondi questo le sborrò in bocca e sul viso. Poi si staccò, disse grazie e sparì nel buio.
Io non mi ero ancora fermato, anzi, continuavo a scoparle il culo con sempre più foga. Le mie spinte orma la facevano quasi cadere dalla macchina. Dalla cappella alle palle, deciso, veloce e forte.
- "Si! Sfondami il culo! Dio quanto mi piace! Mi stai aprendo! Così! Di più! Godo, godooo!"
'Sgrillettandosi' ferocemente mentre io le sfondavo il culo riempiedolo di sborra, schizzò nuovamente sul sedile una cascata di umori, urlando e contorcendisi spasmodicamente.
Lasciai che il mio membro si ammosciasse dentro appoggiato su di lei.
Dopo, ricomponendoci -" non so cosa mi è preso. Non mi era mai capitato di fare così. Mi vergogno, scusami!"
- "Di cosa dovrei scusarti? Ti sei divertita? Hai goduto? Eri eccitata? Bene! Non devi scusarti, ma lasciarti andare e godere ancora. Ci divertiremo spesso, se vorrai!"
Lei ora è sposata, ma ogni tanto ci sentiamo per soddisfare tutti quei desideri che suo marito non ha mai saputo che Anna aveva ed ha ancora.
maxborns4u@gmail.com
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racconto precedente
Cecilia 5/5racconto sucessivo
Buon Compleanno!
Commenti dei lettori al racconto erotico