Risveglio a sorpresa
di
Verlaine
genere
etero
Ma cosa...? Ma come può essere...?
Mi ricordo solo che ieri ero andata alla festa di compleanno di Laura....
Sono sveglia la mattina, sollevata sul letto, nuda, incredula a domandarmi alla luce che filtrava dalla finestra chi fosse quell'uomo nudo anche lui che stava dormendo al mio fianco.
Dovevo aver bevuto, non ricordavo niente di cosa fosse successo la sera prima e di come ci fosse finito qui quel tipo.
...un bel tipo però! Muscoloso ma non gonfio come i palestrati, un petto largo, capelli rasati, abbronzato con il segno dell'abbronzatura che lasciava il ventre e le natiche chiare, rivelando l'uso di un costume a boxer.
Resto imbambolata a guardarlo, la bocca semiaperta in un'espressione di stupore. Osservo che ha un respiro tranquillo, sereno direi, sta supino, un braccio sul petto e l'altro sollevato sopra la testa, testa appoggiata sul cuscino piegata di lato e rivolta verso di me. Sembra che sorrida, si vede che si sente a suo agio nel sogno che sta facendo.
Forse dovrei avere paura, ma quello che sento è un misto di stupore e di dolcezza per il suo abbandono nel sonno, quasi da bambino.
Lo scorro con lo sguardo e mi fermo ad osservare il pene, grosso sotto un pube folto di peli castani, lo scroto rilassato fra le gambe lievemente divaricate.
Adesso mi rendo conto che mi mordo le labbra e che si è aggiunta alle emozioni l'eccitazione sessuale, che in parte supera e copre le sensazioni precedenti.
Improvvisamente si muove. Sono in preda al panico, presa dallo stupore non avevo pensato e non mi ero preparata ad una cosa che era evidente che sarebbe successa: che si sarebbe svegliato.
Cosa fare , come mi sarei dovuta comportare?
Apre gli occhi, mi vede in ginocchio di fianco a lui e ...mi sorride.
Istintivamente mi copro il petto con un braccio, gesto razionalmente inutile in considerazione che gli lascio ben in vista il mio pube.
'Buongiorno Roberta'.
Conosce il mio nome, devo proprio essermelo rimorchiato ieri sera, ma continuo a non ricordare.
'Buon..buongiorno'.
'Hai dormito bene?' mi chiede, e si avvicina a baciarmi sul fianco.
Questo gesto di intimità mi fa sorgere un'altra domanda, banale ma che non mi era ancora passata per la testa: cosa abbiamo fatto ieri sera io e lui?
Domanda banale, ma forse è più giusto dire sciocca: è evidente che cosa abbiamo fatto.
Lui intanto mi accarezza le gambe.
' Sì...bene, ma ....' provo a rispondere.
'Io benissimo, dopo ieri sera...sei stata bellissima'.
Ecco, una risposta: ieri sera ero stata...bellissima.
' Sì , ma....'.
'Anche adesso però....' e leggermente mi passa la mano fra le gambe. Il gesto inatteso mi fa sussultare di un piacere improvviso, ridandomi consapevolezza dell'eccitazione che era in me.
Sorride del mio gemito e confortato dalla mia reazione si solleva sulle ginocchia anche lui e mi si avvicina, mi appoggia le mani sui fianchi e mi bacia la bocca.
Oramai sono inerte, mi lascio trascinare nel misto di stupore ed eccitazione in cui mi trovo.
Baciandomi mi accompagna giù il corpo e mi fa sdraiare, quindi mi viene sopra e riprende ad accarezzarmi fra le gambe accrescendo la mia eccitazione.
Fra gli occhi socchiusi lo guardo, il suo viso che mi guarda attento è un misto di dolcezza e premura, e mi lascia andare ancora di più a dargli fiducia, a..., già non so neanche come si chiama, che nome sussurrare nei miei gemiti oramai sempre più intensi.
Sono oramai bagnata, e sono pronta. Lui lo sa, si infila in ginocchio fra le mie gambe aperte, poi mi bacia e accarezza i seni, procastinando allo stremo il desiderio tramite l'attesa.
Poi mi penetra.
Lo sento dentro di me e sopra di me, le sue labbra sulla mia bocca aperta in estasi, e sul collo.
Posseduta da uno sconosciuto. L'eccitazione della situazione, il suo pene che sento grosso e profondo che mi apre con energia mi fanno venire presto.
Resto con le unghie conficcate nella sua schiena e le gambe che lo stringono in un abbraccio.
Sento che lui non è venuto. Lo libero e lo guardo oramai più incredula che stupita. Lo vedo salire sul mio corpo abbandonato con il suo pene in tiro fino a portarlo alla mia bocca. Gliela concedo. Lui vi entra con dolcezza abbassando ancora di più, come se ce ne fosse stato bisogno, le mie difese.
Mentre lui si muove nella mia bocca allungo le braccia ad accarezzargli le natiche e accompagnandogli i movimenti del ventre.
Intanto accarezzo il suo pene con la lingua seguendone le forme del glande. L'eccitazione dell'attesa e grande, quando fa un sospiro profondo e si ferma capisco che è arrivato il momento. Sento nella bocca il getto del suo sperma che la riempie. Stringo le labbra e con gli occhi chiusi ne sento il sapore. Poi quando sfila il pene umido di saliva e sperma e si lascia cadere sul fianco, resto ancora un attimo con il suo sperma in bocca, come a mantenere un segno tangibile di quello che era incredibilmente successo. Alla fine lo ingoio.
Quando riapro gli occhi lo vedo che mi guarda e mi sorride 'sei bellissima'. Non posso trattenermi dal sorridere anch'io.
'Vado io in bagno?'. Gli faccio cenno di sì con la testa.
Appena andato mi alzo di scatto e vado sulla sedia dove aveva lasciato i vestiti, cerco, trovo il portafoglio, apro, trovo la carta di identità fra le tessere: Marco, Marco Varalli, non sposato!
Bene Marco, non so come tu sia entrato qui e con me, ma stai certo che non te ne andrai tanto facilmente.
Mi ricordo solo che ieri ero andata alla festa di compleanno di Laura....
Sono sveglia la mattina, sollevata sul letto, nuda, incredula a domandarmi alla luce che filtrava dalla finestra chi fosse quell'uomo nudo anche lui che stava dormendo al mio fianco.
Dovevo aver bevuto, non ricordavo niente di cosa fosse successo la sera prima e di come ci fosse finito qui quel tipo.
...un bel tipo però! Muscoloso ma non gonfio come i palestrati, un petto largo, capelli rasati, abbronzato con il segno dell'abbronzatura che lasciava il ventre e le natiche chiare, rivelando l'uso di un costume a boxer.
Resto imbambolata a guardarlo, la bocca semiaperta in un'espressione di stupore. Osservo che ha un respiro tranquillo, sereno direi, sta supino, un braccio sul petto e l'altro sollevato sopra la testa, testa appoggiata sul cuscino piegata di lato e rivolta verso di me. Sembra che sorrida, si vede che si sente a suo agio nel sogno che sta facendo.
Forse dovrei avere paura, ma quello che sento è un misto di stupore e di dolcezza per il suo abbandono nel sonno, quasi da bambino.
Lo scorro con lo sguardo e mi fermo ad osservare il pene, grosso sotto un pube folto di peli castani, lo scroto rilassato fra le gambe lievemente divaricate.
Adesso mi rendo conto che mi mordo le labbra e che si è aggiunta alle emozioni l'eccitazione sessuale, che in parte supera e copre le sensazioni precedenti.
Improvvisamente si muove. Sono in preda al panico, presa dallo stupore non avevo pensato e non mi ero preparata ad una cosa che era evidente che sarebbe successa: che si sarebbe svegliato.
Cosa fare , come mi sarei dovuta comportare?
Apre gli occhi, mi vede in ginocchio di fianco a lui e ...mi sorride.
Istintivamente mi copro il petto con un braccio, gesto razionalmente inutile in considerazione che gli lascio ben in vista il mio pube.
'Buongiorno Roberta'.
Conosce il mio nome, devo proprio essermelo rimorchiato ieri sera, ma continuo a non ricordare.
'Buon..buongiorno'.
'Hai dormito bene?' mi chiede, e si avvicina a baciarmi sul fianco.
Questo gesto di intimità mi fa sorgere un'altra domanda, banale ma che non mi era ancora passata per la testa: cosa abbiamo fatto ieri sera io e lui?
Domanda banale, ma forse è più giusto dire sciocca: è evidente che cosa abbiamo fatto.
Lui intanto mi accarezza le gambe.
' Sì...bene, ma ....' provo a rispondere.
'Io benissimo, dopo ieri sera...sei stata bellissima'.
Ecco, una risposta: ieri sera ero stata...bellissima.
' Sì , ma....'.
'Anche adesso però....' e leggermente mi passa la mano fra le gambe. Il gesto inatteso mi fa sussultare di un piacere improvviso, ridandomi consapevolezza dell'eccitazione che era in me.
Sorride del mio gemito e confortato dalla mia reazione si solleva sulle ginocchia anche lui e mi si avvicina, mi appoggia le mani sui fianchi e mi bacia la bocca.
Oramai sono inerte, mi lascio trascinare nel misto di stupore ed eccitazione in cui mi trovo.
Baciandomi mi accompagna giù il corpo e mi fa sdraiare, quindi mi viene sopra e riprende ad accarezzarmi fra le gambe accrescendo la mia eccitazione.
Fra gli occhi socchiusi lo guardo, il suo viso che mi guarda attento è un misto di dolcezza e premura, e mi lascia andare ancora di più a dargli fiducia, a..., già non so neanche come si chiama, che nome sussurrare nei miei gemiti oramai sempre più intensi.
Sono oramai bagnata, e sono pronta. Lui lo sa, si infila in ginocchio fra le mie gambe aperte, poi mi bacia e accarezza i seni, procastinando allo stremo il desiderio tramite l'attesa.
Poi mi penetra.
Lo sento dentro di me e sopra di me, le sue labbra sulla mia bocca aperta in estasi, e sul collo.
Posseduta da uno sconosciuto. L'eccitazione della situazione, il suo pene che sento grosso e profondo che mi apre con energia mi fanno venire presto.
Resto con le unghie conficcate nella sua schiena e le gambe che lo stringono in un abbraccio.
Sento che lui non è venuto. Lo libero e lo guardo oramai più incredula che stupita. Lo vedo salire sul mio corpo abbandonato con il suo pene in tiro fino a portarlo alla mia bocca. Gliela concedo. Lui vi entra con dolcezza abbassando ancora di più, come se ce ne fosse stato bisogno, le mie difese.
Mentre lui si muove nella mia bocca allungo le braccia ad accarezzargli le natiche e accompagnandogli i movimenti del ventre.
Intanto accarezzo il suo pene con la lingua seguendone le forme del glande. L'eccitazione dell'attesa e grande, quando fa un sospiro profondo e si ferma capisco che è arrivato il momento. Sento nella bocca il getto del suo sperma che la riempie. Stringo le labbra e con gli occhi chiusi ne sento il sapore. Poi quando sfila il pene umido di saliva e sperma e si lascia cadere sul fianco, resto ancora un attimo con il suo sperma in bocca, come a mantenere un segno tangibile di quello che era incredibilmente successo. Alla fine lo ingoio.
Quando riapro gli occhi lo vedo che mi guarda e mi sorride 'sei bellissima'. Non posso trattenermi dal sorridere anch'io.
'Vado io in bagno?'. Gli faccio cenno di sì con la testa.
Appena andato mi alzo di scatto e vado sulla sedia dove aveva lasciato i vestiti, cerco, trovo il portafoglio, apro, trovo la carta di identità fra le tessere: Marco, Marco Varalli, non sposato!
Bene Marco, non so come tu sia entrato qui e con me, ma stai certo che non te ne andrai tanto facilmente.
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