La partita di tennis
di
Verlaine
genere
etero
"Fuori! 40-15!"
Daniela era sudata, chiamava la palla lunga di Emilio e il punteggio del game.
Era la partita del venerdì sera, un rito con cui iniziavano il weekend insieme al termine della settimana, durante la quale il lavoro li teneva separati.
Correvano come forsennati per ogni punto, con un agonismo alimentato dalla posta che da qualche tempo, con un'idea eccitante, avevano messo in palio: il culo dello sconfitto.
La vittoria o la sconfitta sarebbe stata comunque un piacere.
Sul 6 - 5 per Emilio. Daniela al servizio deve conquistare il punto per vincere il game per pareggiare e arrivare al tie break. Entra la prima di servizio, centrale sul rovescio di Emilio. La risposta le ritorna sul dritto, tira un lungo linea che costringe Emilio ad una ricorsa per raggiungere la palla in allungo. La colpisce scoordinato, si gonfia la rete, non è passata. Sei pari, tie break. Daniela esulta e grida un "vai!" di sfida. Quella sera vuole proprio incularselo il suo Emilio.
Il sudore appiccica i vestiti ai loro corpi. Il comune pensiero che a breve uno dei due avrebbe pagato il pegno faceva intravedere il rilievo dei capezzoli di Daniela sotto la maglietta e un rigonfiamento nei pantaloncini di Emilio.
Il tie break è una battaglia, fino al 6-5 per Emilio. Emilio serve per il match. Daniela, concentrata, pronta a ricevere, si dà uno schiaffo sulla chiappa sinistra per incoraggiarsi, come a voler rassicurare il proprio culetto che lo avrebbe difeso fino all'ultimo colpo.
La palla arriva sul diritto di Daniela, non difficile, la rimanda lunga sul diritto di Emilio, che in difficoltà la rimette di là della rete ma facile in mezzo al campo di Daniela. Daniela fa due passi in avanti verso la palla, e, di rovescio, con un tocco leggero in back, rimanda la palla corta appena dopo la rete.
La palla cade senza peso. Emilio si lancia in corsa dalla linea di fondo. La pallina rimbalza sulla terra rossa e si rialza poco per l'effetto che le aveva dato il back di Daniela. Sta ricadendo ed Emilio corre disperato prima che tocchi terra una seconda volta....
Il trofeo della partita, il suo culo, nello spogliatoio era pronto e a disposizione per pagare il pegno della sconfitta.
"È stata una bella partita".
Il suo corpo nudo era appoggiato alla spalliera, vicini i vestiti sudati, appoggiati al suo borsone del tennis aperto.
Accarezzava le sue natiche, il suo premio per tutto quello sforzo.
"Una palla corta micidiale, non pensavo di arrivarci, ma adesso da brava bambina, piegati bene in avanti".
Daniela sconfitta e delusa, obbediente, per pagare il pegno si inchinò sulla borsa, in cui vedeva, mentre Emilio con l'entusiasmo per la vittoria le sfondava il culo, nella tasca aperta lo strapon che non avrebbe usato quella sera.
Daniela era sudata, chiamava la palla lunga di Emilio e il punteggio del game.
Era la partita del venerdì sera, un rito con cui iniziavano il weekend insieme al termine della settimana, durante la quale il lavoro li teneva separati.
Correvano come forsennati per ogni punto, con un agonismo alimentato dalla posta che da qualche tempo, con un'idea eccitante, avevano messo in palio: il culo dello sconfitto.
La vittoria o la sconfitta sarebbe stata comunque un piacere.
Sul 6 - 5 per Emilio. Daniela al servizio deve conquistare il punto per vincere il game per pareggiare e arrivare al tie break. Entra la prima di servizio, centrale sul rovescio di Emilio. La risposta le ritorna sul dritto, tira un lungo linea che costringe Emilio ad una ricorsa per raggiungere la palla in allungo. La colpisce scoordinato, si gonfia la rete, non è passata. Sei pari, tie break. Daniela esulta e grida un "vai!" di sfida. Quella sera vuole proprio incularselo il suo Emilio.
Il sudore appiccica i vestiti ai loro corpi. Il comune pensiero che a breve uno dei due avrebbe pagato il pegno faceva intravedere il rilievo dei capezzoli di Daniela sotto la maglietta e un rigonfiamento nei pantaloncini di Emilio.
Il tie break è una battaglia, fino al 6-5 per Emilio. Emilio serve per il match. Daniela, concentrata, pronta a ricevere, si dà uno schiaffo sulla chiappa sinistra per incoraggiarsi, come a voler rassicurare il proprio culetto che lo avrebbe difeso fino all'ultimo colpo.
La palla arriva sul diritto di Daniela, non difficile, la rimanda lunga sul diritto di Emilio, che in difficoltà la rimette di là della rete ma facile in mezzo al campo di Daniela. Daniela fa due passi in avanti verso la palla, e, di rovescio, con un tocco leggero in back, rimanda la palla corta appena dopo la rete.
La palla cade senza peso. Emilio si lancia in corsa dalla linea di fondo. La pallina rimbalza sulla terra rossa e si rialza poco per l'effetto che le aveva dato il back di Daniela. Sta ricadendo ed Emilio corre disperato prima che tocchi terra una seconda volta....
Il trofeo della partita, il suo culo, nello spogliatoio era pronto e a disposizione per pagare il pegno della sconfitta.
"È stata una bella partita".
Il suo corpo nudo era appoggiato alla spalliera, vicini i vestiti sudati, appoggiati al suo borsone del tennis aperto.
Accarezzava le sue natiche, il suo premio per tutto quello sforzo.
"Una palla corta micidiale, non pensavo di arrivarci, ma adesso da brava bambina, piegati bene in avanti".
Daniela sconfitta e delusa, obbediente, per pagare il pegno si inchinò sulla borsa, in cui vedeva, mentre Emilio con l'entusiasmo per la vittoria le sfondava il culo, nella tasca aperta lo strapon che non avrebbe usato quella sera.
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