Sensazioni

di
genere
sentimentali

Soffice, morbido. I tuoi capelli sotto i polpastrelli, intrecciati fra le mie dita, le mie mani che li accarezzano; le mie mani sulla tua testa.
Il cuore batte come un martello nel petto. Il respiro accelerato. Degli spasmi ad intervalli.
Umido e caldo sul pene, il morbido delle tue labbra e poi la tua lingua, ad alcuni movimenti lo sfiorare del duro dei denti.
Tira, tira da fare male.
Le tue mani, che mi stringono e poi accarezzano le mie natiche e poi l'addome.
Con gli occhi chiusi perso nell'emozione, li apro a momenti ed è uno spasmo per la vista del tuo corpo nudo, luminoso, visto dall'alto, le spalle, la schiena, la linea fra le natiche, le gambe su cui sei accovacciata, i piedi, che muovi appena a segno dell'emozione che stai vivendo.
La tua testa che oscilla sul mio ventre, il mio bacino che segue e accompagna il movimento.
Eccitazione e dolcezza, una danza dei nostri sensi, che si seguono, attenti ai piccoli cambi di passo dell'altro.
Sale una sensazione di calore, in crescendo il cuore accelera e una scarica nella testa la riempie di piacere, attacco per il via alle contrazioni del ventre. Le sento, fra ano e testicoli. Fanno pulsare il mio pene, che si agita trattenuto dalle tue labbra.
Ed è piacere, accompagnato dal contorno della sensazione del morbido dei tuoi capelli sotto le mie dita, l'umido e caldo della tua bocca, dalla lieve pressione della tua mano sul mio addome, dal suono ovattato del tuo 'mmm', con cui hai accolto il mio sperma.
Le contrazioni si susseguono, sempre meno intense. Si spengono. La morbidezza dell'ultima carezza della tua lingua.
Il cuore rallenta, il pene esce dalla tua bocca, umido, appiccicaticcio, sudato del lavoro appena compiuto.
Allontaniamo i corpi man mano che usciamo dal mondo di sensazioni che avevamo appena condiviso per tornare in quello reale.
Ti lasci cadere indietro, le gambe appena aperte, l'emozione nel mio sguardo, che accarezza il tuo ventre e sale sul tuo viso, arrossato.
Mi guardi, una mano sulla bocca.
Tu, che interrompi per prima il silenzio ovattato degli ansimi e mi chiedi: "cosa hai provato? Raccontami".
"...eccolo amore".
scritto il
2021-06-14
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