Amore di amica
di
Verlaine
genere
trio
Monica non si era mai trovata in una situazione simile, ma non poteva dire che sotto lo stupore non provasse per la novità un misto di curiosità e di eccitazione, emozioni che nelle oscillazioni delle sensazioni scatenate da quanto stava assistendo, dentro di lei si alternavano o a momenti si sovrapponevano senza che riuscisse a distinguerle.
È vero, non era lei ad essere scopata; era Laura, la sua amica dai lunghi capelli corvini, che in quel momento era oggetto delle attenzioni sessuali di Fabio, il suo amico del corso di chitarra.
Si erano trovati per cena da lei per caso, dopo che uscita con Laura con l'obiettivo di fare shopping fra amiche, avevano incontrato Fabio in centro.
La sorpresa dell'incontro, la presentazione di Laura all'amico, un aperitivo, quattro chiacchere, poi, perché no? l'invito a continuare la serata da lei a cena: avrebbe fatto le orecchiette con le cime di rapa.
Quasi subito aveva intuito l'attrazione di Fabio per Laura, e come la sua amica, anche se facesse finta di non notarla, gradisse quell'attenzione.
Sarà stata la cena, il vino bianco fresco e frizzante che aveva messo allegria, e il gioco del flirt di Fabio che si era fatto un po' più esplicito, fra ammiccamenti, sguardi, battute e doppi sensi, sta di fatto che adesso sul divano accarezzava la testa di Laura e i suoi lunghi capelli appoggiati sul suo ventre mentre l'amica, messa a pecorina, veniva scopata.
Laura, infatti, combattuta fra le lusinghe di quelle avances e la sua timidezza, si era portata sul divano ad abbracciare l'amica, come a cercar protezione, in quella battaglia dei sensi nella quale desiderava comunque essere conquistata.
Monica, nel gioco, prendendo la parte dell'amica rintuzzava a difesa di Laura gli scherzi e rimproverava Fabio per mettere Laura così in imbarazzo: " se vai avanti così le chiederai di fare sesso direttamente qui sul divano!".
Come un cambio di tonalità in un brano musicale queste parole cambiarono lo stato della situazione: prima i gesti e le parole erano allusivi, adesso Fabio, turbato da quell'idea, allungò una mano sulla gamba di Laura distesa sul divano addosso a Monica.
"Non mi dispiacerebbe affatto".
Monica restò senza parole, per il gesto di Fabio, e poi per Laura che abbassò lo sguardo, chiuse gli occhi e lo lasciò fare.
Laura restò appoggiata al suo grembo mentre Fabio le esplorava il corpo, aumentando la sua eccitazione.
Le venne naturale accarezzarle i capelli mentre Fabio intanto le sfilava prima la gonna e poi le mutandine.
Si rendeva conto che non si sentiva in imbarazzo per quella situazione, non si sentiva come una estranea che osservasse l'intimità altrui. Di quell'intimità si sentiva parte, glielo testimoniavano le mani dei Laura, che stringevano le sue cosce per gli spasmi del piacere, i suoi occhi che cercavano i suoi mentre Fabio la penetrava, a chiederle di esserle da specchio per vedere in quegli occhi riflessa e amplificata l'indecenza della sua libido che l'aveva portata a concedersi come una puttana.
Monica riceveva e restituiva all'amica il senso di quell'eccitazione mista a vergogna come un pianeta illuminato restituisce la luce riflessa.
Laura, con indosso la sola camicetta oramai sbottonata, che non copriva più i seni, veniva spinta ripetutamente addosso a Monica da Fabio che se la stava scopando. Poi Fabio estrasse il pene da Laura e prese a masturbarla.
Monica accarezzava eccitata la testa dell'amica gemente, e vedeva intanto Fabio nudo con il suo pene in tiro dietro di lei.
Fabio si riavvicinò a Laura per penetrarla ancora, ma questa volta Laura inarcò la schiena e gridò, poi alzò lo sguardo e guardò il volto dell'amica, colma di vergogna, sua testimone mentre veniva sodomizzata.
Le affondava con ancora più forza la testa, gemendo nel ventre di Monica, man mano che le spinte che subiva da Fabio di facevano più violente ed energiche, mentre Monica accarezzava la schiena della sua amica che veniva inculata.
Fabio le venne nell'ano, Laura di lasciò andare col viso nascosto nel grembo dell'amica.
Fabio le lasciò stare e di allontanò per rivestirsi in bagno.
Monica mentre cullava Laura ancora ansimante sentiva che aveva le sue mutandine bagnate. Poi prese un fazzoletto e pulí l'amica dello sperma che le colava fra le natiche.
Restarono un po' così, fino a che Fabio non rientrò nella stanza. Con un po' di imbarazzo disse a Laura che se voleva dopo essersi sistemata l'avrebbe riaccompagnata a casa.
Laura allora, senza parlare, si alzò e davanti agli altri rivestì il suo corpo violato e se ne andò con lui.
Sì vedono ancora, ma non parliamo mai di quello che è successo, adesso Fabio e Laura sono una coppia e Laura è felice.
È vero, non era lei ad essere scopata; era Laura, la sua amica dai lunghi capelli corvini, che in quel momento era oggetto delle attenzioni sessuali di Fabio, il suo amico del corso di chitarra.
Si erano trovati per cena da lei per caso, dopo che uscita con Laura con l'obiettivo di fare shopping fra amiche, avevano incontrato Fabio in centro.
La sorpresa dell'incontro, la presentazione di Laura all'amico, un aperitivo, quattro chiacchere, poi, perché no? l'invito a continuare la serata da lei a cena: avrebbe fatto le orecchiette con le cime di rapa.
Quasi subito aveva intuito l'attrazione di Fabio per Laura, e come la sua amica, anche se facesse finta di non notarla, gradisse quell'attenzione.
Sarà stata la cena, il vino bianco fresco e frizzante che aveva messo allegria, e il gioco del flirt di Fabio che si era fatto un po' più esplicito, fra ammiccamenti, sguardi, battute e doppi sensi, sta di fatto che adesso sul divano accarezzava la testa di Laura e i suoi lunghi capelli appoggiati sul suo ventre mentre l'amica, messa a pecorina, veniva scopata.
Laura, infatti, combattuta fra le lusinghe di quelle avances e la sua timidezza, si era portata sul divano ad abbracciare l'amica, come a cercar protezione, in quella battaglia dei sensi nella quale desiderava comunque essere conquistata.
Monica, nel gioco, prendendo la parte dell'amica rintuzzava a difesa di Laura gli scherzi e rimproverava Fabio per mettere Laura così in imbarazzo: " se vai avanti così le chiederai di fare sesso direttamente qui sul divano!".
Come un cambio di tonalità in un brano musicale queste parole cambiarono lo stato della situazione: prima i gesti e le parole erano allusivi, adesso Fabio, turbato da quell'idea, allungò una mano sulla gamba di Laura distesa sul divano addosso a Monica.
"Non mi dispiacerebbe affatto".
Monica restò senza parole, per il gesto di Fabio, e poi per Laura che abbassò lo sguardo, chiuse gli occhi e lo lasciò fare.
Laura restò appoggiata al suo grembo mentre Fabio le esplorava il corpo, aumentando la sua eccitazione.
Le venne naturale accarezzarle i capelli mentre Fabio intanto le sfilava prima la gonna e poi le mutandine.
Si rendeva conto che non si sentiva in imbarazzo per quella situazione, non si sentiva come una estranea che osservasse l'intimità altrui. Di quell'intimità si sentiva parte, glielo testimoniavano le mani dei Laura, che stringevano le sue cosce per gli spasmi del piacere, i suoi occhi che cercavano i suoi mentre Fabio la penetrava, a chiederle di esserle da specchio per vedere in quegli occhi riflessa e amplificata l'indecenza della sua libido che l'aveva portata a concedersi come una puttana.
Monica riceveva e restituiva all'amica il senso di quell'eccitazione mista a vergogna come un pianeta illuminato restituisce la luce riflessa.
Laura, con indosso la sola camicetta oramai sbottonata, che non copriva più i seni, veniva spinta ripetutamente addosso a Monica da Fabio che se la stava scopando. Poi Fabio estrasse il pene da Laura e prese a masturbarla.
Monica accarezzava eccitata la testa dell'amica gemente, e vedeva intanto Fabio nudo con il suo pene in tiro dietro di lei.
Fabio si riavvicinò a Laura per penetrarla ancora, ma questa volta Laura inarcò la schiena e gridò, poi alzò lo sguardo e guardò il volto dell'amica, colma di vergogna, sua testimone mentre veniva sodomizzata.
Le affondava con ancora più forza la testa, gemendo nel ventre di Monica, man mano che le spinte che subiva da Fabio di facevano più violente ed energiche, mentre Monica accarezzava la schiena della sua amica che veniva inculata.
Fabio le venne nell'ano, Laura di lasciò andare col viso nascosto nel grembo dell'amica.
Fabio le lasciò stare e di allontanò per rivestirsi in bagno.
Monica mentre cullava Laura ancora ansimante sentiva che aveva le sue mutandine bagnate. Poi prese un fazzoletto e pulí l'amica dello sperma che le colava fra le natiche.
Restarono un po' così, fino a che Fabio non rientrò nella stanza. Con un po' di imbarazzo disse a Laura che se voleva dopo essersi sistemata l'avrebbe riaccompagnata a casa.
Laura allora, senza parlare, si alzò e davanti agli altri rivestì il suo corpo violato e se ne andò con lui.
Sì vedono ancora, ma non parliamo mai di quello che è successo, adesso Fabio e Laura sono una coppia e Laura è felice.
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