Prima uscita
di
Vandal
genere
etero
Prima uscita
“Brian mi ha chiesto di uscire questa sera” Jenny, maggiorenne da dieci giorni, guarda verso Lorena, maggiorenne da tre anni “Credi abbia secondi fini?”
“Non te lo so dire. Da quello che so, Brian è l’unico che ancora non ha affondato il suo uccello tra le gambe di qualcuna” risponde Lorena
“Vuol dire che è.. vergine?”
“Lo sei anche tu, o sbaglio?”
“Ah ehm, sì”
“Potrebbe essere un problema” risponde Lorena. Si sta mettendo un rossetto blu acceso e si rimira di continuo allo specchio “Il mio primo ragazzo ha preteso subito un pompino, la sera in cui siamo usciti”
Jenny arrossisce visibilmente, timida di natura, parlare di certe cose in maniera sboccata, la rende una puritana convinta “Ma che dici? Non si fa sesso prima di..un..matrimonio”
“Andiamo! Vuoi aspettare a fare sesso prima di aver contratto matrimonio” scoppia a ridere “Che assurdità” le allunga una mano a sfiorarle la mini gonna, facendo trasalire Jenny “La tua fichetta dovrà fare pratica, fidati. Mantienila umida il più possibile”
Jenny, ancora più rossa, si schermisce “Come fai a venderti così con i maschi. E’ così..immorale”
“Immorale? No, diavolo. Non me lo vieta la Legge. Senti, ora non dico che devi afferrare ogni passero che ti passa nelle vicinanze ma, usarla ti farà più che bene” allunga una mano e le afferra l’inguine, stringendola. Jenny emette un gridolino, cercando di allontanarsi ma, la presa di Lorena è molto forte e non la molla “Anche il deserto del Sahara ha bisogno di acqua, mon cherì” allontana la mano “Ascolta, questa sera, scialla, fai come ti pare. Fate i piccioncini, casta e pura, mangiate, vi fate una passeggiata al chiaro di luna e poi.. Come va, va’”
“Non deve necessariamente andare come vuoi tu”
“Come vuoi. Se hai bisogno, chiama” si alza, afferra una borsetta e se la mette sulle spalle “Io, questa sera, esco con Kilbert. Ha il vizio di allungare le mani sotto il tavolo. Per questo non ho indossato le mutandine” strizza l’occhio a Jenny “Potresti provare anche tu”
Senza mutandine. Jenny arrossisce ancora adesso. Brian non lo farebbe mai. Almeno credo, si trova a pensare tra sé e sé. Ma, chissà com’è? Le sue mani sono morbide e delicate? Il suo corpo è muscoloso? I suoi abbracci, le sue carezze, la sua lingua, il suo.. “Oh” fa Jenny, senza volerlo, la sua mente è scivolata alla parte nascosta di Brian “No” s’impone “Sono una ragazza seria. Niente sesso”
Davanti a casa di Brian. Un signore robusto dai folti baffi, apre la porta e le sorride “Jenny, giusto?”
“Ehm, sì”
“Vieni, brian ti sta aspettando”
E Brian è in salotto, pronto ad uscire. Ha la faccia da bravo ragazzo, capello castano corto, magro ma non robusto, faccia pulita, occhi verdi dietro un paio di occhiali dalla montatura argentata. Indossa un golfino rosso sotto cui si intravede il colletto di una camicia abbottonata fino al collo. Indossa pantaloni di cotone scuro e scarpe tipo barca.
Brian è un ragazzo timido, ha vent’anni e frequenta la stessa facoltà che frequenta Jenny. Essendo timido, con quell’aria da secchione, il suo fisico non da macho,viene snobbato dalle altre ragazze che preferiscono di gran lunga, i tizi da palestra, pompati e già pronti per l’uso. Brian è come jenny: timido, incerto e timoroso con le altre ragazze. Tranne che con Jenny. “Ciao” fa lei
“Ciao” tutto sorrisi
“Io sono pronto” dice lui. Un po’ impacciato, la prende sotto braccio e si apprestano ad uscire. Il padre ride bonario sotto i baffi e da una pacca sulla spalla del figlio.
II
Seduti su una panchina a rimirar le stelle. Uno accanto all’altra, indecisi su cosa fare. Le dita si sfiorano. Lui accenna un allungo con il mignolo. Lei arrossisce ma ricambia. Un gesto intimo che fa brillare gli occhi di Jenny “Mi piace stare con te” dice lui sospirando
Blink. Il cellulare di Jenny sceglie quel momento per avvertirla di un SMS in arrivo. Lei afferra e legge sul display il nome di lorena Avete scopato?
“Chi ti scrive?” chiede Brian
“Ah,ehm, una mia amica” spegne “Nulla di importante”
“Sei molto carina” dice lui facendola arrossire ancora di più
“Anche tu” banalità
Lui le afferra una mano e se la porta alla guancia. Lei non la toglie “Mi sento in imbarazzo”
“Io..Brian..”
Lui la osserva attentamente poi, si china verso di lei a baciarla. Presa in contropiede, glielo lascia fare. Il prossimo passo saranno le sue mani sui miei fianchi, o sulle mie gambe. Ma lui sta fermo e muove solo le labbra, timidamente, senza lingua. E lei che azzarda con la mano, poggiandogliela sulla gamba di lui e ricambiando il bacio. La lingua esce in automatico ma, non affonda, rimane lì a giocare con le sue labbra, a baciarsi intensamente e a lungo. Quasi in apnea. Lui poggi una mano sulle ginocchia di lei “Sono vergine” dice lui di un fiato
Perché lo dice? Perché ha intenzione di fare sesso con me? “Anche io” risponde Jenny con un vocino
Lui sospira. “A volte mi sembra di essere il protagonista sfigato di un qualche shojo” dice lui
“Ho la stessa sensazione” ammette Jenny. Guardo le mie coetanee che han già esperienza e mi metto a pensare che..”
“Non tanto esperti” sorride lei
“Però, baci bene”
“Anche tu”
Altro momento di imbarazzo. Questa volta è Jenny a prendere l’iniziativa. I due si baciano a lungo. Le mani di lei, quasi inconsapevolmente, si appoggiano sul pacco di lui. Immediata reazione e imbarazzo di entrambi “Uh”
“Così non va” dice Brian “Ogni volta si ha paura di quello che si fa” sguardo fermo e deciso “Jenny” le afferra le mani “Vorrei avere l’onore di..” blocco, l’occhio che tremula
“Non esitare” gli afferra la mano e se la infila sotto la gonna “Fai quello che devi” si baciano. Le dita di lui toccano il tessuto morbido delle sue mutandine. Piano,scosta l’elastico e infila le dita dentro, a cercare le altre labbra. Trova una pelle liscia e ben rasata e un fiore pronto per essere colto. Non si da dare una spiegazione. Guidato da un istinto primordiale, entra in automatico e comincia a giocare con le labbra di lei.
Lei cerca la zip dei pantaloni. Continuano a baciarsi e toccarsi. Le raggiunge il sesso eretto di lui e comincia ad accarezzarlo. Brian sente un brivido che gli percuote i testicoli e i fianchi. Jenni usa il pollice per stuzzicare la punta quasi esposta “Mi sembra di..”
“Sssh” continua a baciarlo. Questa volta la lingua è più audace. Le dita sfregano troppo la cappella. Lo spruzzo coglie di sorpresa entrambi. Il getto si perde nella notte oltre la ringhiera. Brian osserva il punto dove lo sperma e sparito, un vivido rossore che gli copre tutta la faccia “Oh” fa Jenny
Lui abbassa lo sguardo sulla mano di lei ancora attorno al sesso e allo sperma che gocciola a terra. Solo in quel momento si accorge di avere le dita bagnate. Si ritraggono imbarazzati “Io.. Mi spiace”
Lei ride “Ho goduto”
Lui arrossisce “Potremmo farlo un’altra volta. Magari, meno imbarazzante di ora”
“Non è stato imbarazzante”
Beh, sono venuto subito”
“Abbiamo tempo per migliorare, non trovi?”
III
“Insomma, siete insieme da un paio di settimane e, più che ditalini e masturbatine non avete fatto?”
“No” fa avvilita
“Niente pompini?”
“No?”
“Anale?”
“No”
Scopate?”
“No”
“E, ma che cazzo Jen!”
“Mi sento così avvilita. Sia io che lui non riusciamo ad andare oltre”
“Dovete decidervi. Quando vi vedrete la prossima volta?”
“Domani sera. I suoi sono via per il week end e gli lasciano casa libera”
“Uh, grande occasione”
“Io..”
“Se vuoi un consiglio, ti posso dare due dritte”
“Allora, farai così..”
L’indomani…
Brian caccia la testa all’indietro. Jenny ha seguito le dritte di Lorena. Dopo i soliti preliminari a toccarsi e baciarsi, si sono spogliati quasi completamente. Anche se in boxer, Brian ha il sesso fuori mentre Jenni è rimasta solo con le mutandine “Aspetta un attimo” dice lei avvicinandosi al suo sesso e baciandolo sulla punta. Lui avverte una forte scossa che gli manda in pappa il cervello “Cerca di non venire subito”
“Io..non so se.. “
Lei continua a farlo, le labbra che sfiorano la pelle fino a toccare la punta. Nella testa le parole dell’amica Lorena =Non pensare, agisci. Bacialo. Lenti baci attorno all’asta e poi più su, fino alla cappella. Bacia, soffia, lecca. Se viene, poco importa. Continua. Si audace. Sii porca=
Jenni, senza indugia, ingoia =Ma, cosa faccio se lui mi viene in bocca?= aveva chiesto =Ingoia. Te lo detto, sii porca=
E porca sia, ci prende gusto, incomincia a pompare sull’asta eretta di lui. Lui ha un gemito “Jenni..vengo” Ma lei non si discosta, rimane fedele al suo proposito, lascia che gli esploda dentro
Una ventina di minuti dopo, entrambi nudi sul tappeto, le dita intrecciate, Brian che la penetra con dolcezza, guardandola negli occhi mentre si muove dentro di lei. Sospiri, silenzi, sguardi, passione. A Jenny sembra di elevarsi in un cielo di cotone e rivi di sorgente. Vengono insieme. Lui che si lascia cadere accanto a lei a godere dei suoi sospiri, delle proprie carezze “Non così male” sospira lui
“Potrei volerlo fare ancora” dice lei
“Credo che ci sarà altra occasione” annuisce lui. Rimangono sdraiati per un po’ a guardare il soffitto “Per la vigilia, ti va di andare a pattinare un po’ giù al lago? Mia sorella ha una baita e, beh,lei è via con amici e..”
“Sì, mi piace pattinare”
“ok” si gira, la bacia “Credo che sarà un Natale fantastico”
“Lo credo anche io”
“Brian mi ha chiesto di uscire questa sera” Jenny, maggiorenne da dieci giorni, guarda verso Lorena, maggiorenne da tre anni “Credi abbia secondi fini?”
“Non te lo so dire. Da quello che so, Brian è l’unico che ancora non ha affondato il suo uccello tra le gambe di qualcuna” risponde Lorena
“Vuol dire che è.. vergine?”
“Lo sei anche tu, o sbaglio?”
“Ah ehm, sì”
“Potrebbe essere un problema” risponde Lorena. Si sta mettendo un rossetto blu acceso e si rimira di continuo allo specchio “Il mio primo ragazzo ha preteso subito un pompino, la sera in cui siamo usciti”
Jenny arrossisce visibilmente, timida di natura, parlare di certe cose in maniera sboccata, la rende una puritana convinta “Ma che dici? Non si fa sesso prima di..un..matrimonio”
“Andiamo! Vuoi aspettare a fare sesso prima di aver contratto matrimonio” scoppia a ridere “Che assurdità” le allunga una mano a sfiorarle la mini gonna, facendo trasalire Jenny “La tua fichetta dovrà fare pratica, fidati. Mantienila umida il più possibile”
Jenny, ancora più rossa, si schermisce “Come fai a venderti così con i maschi. E’ così..immorale”
“Immorale? No, diavolo. Non me lo vieta la Legge. Senti, ora non dico che devi afferrare ogni passero che ti passa nelle vicinanze ma, usarla ti farà più che bene” allunga una mano e le afferra l’inguine, stringendola. Jenny emette un gridolino, cercando di allontanarsi ma, la presa di Lorena è molto forte e non la molla “Anche il deserto del Sahara ha bisogno di acqua, mon cherì” allontana la mano “Ascolta, questa sera, scialla, fai come ti pare. Fate i piccioncini, casta e pura, mangiate, vi fate una passeggiata al chiaro di luna e poi.. Come va, va’”
“Non deve necessariamente andare come vuoi tu”
“Come vuoi. Se hai bisogno, chiama” si alza, afferra una borsetta e se la mette sulle spalle “Io, questa sera, esco con Kilbert. Ha il vizio di allungare le mani sotto il tavolo. Per questo non ho indossato le mutandine” strizza l’occhio a Jenny “Potresti provare anche tu”
Senza mutandine. Jenny arrossisce ancora adesso. Brian non lo farebbe mai. Almeno credo, si trova a pensare tra sé e sé. Ma, chissà com’è? Le sue mani sono morbide e delicate? Il suo corpo è muscoloso? I suoi abbracci, le sue carezze, la sua lingua, il suo.. “Oh” fa Jenny, senza volerlo, la sua mente è scivolata alla parte nascosta di Brian “No” s’impone “Sono una ragazza seria. Niente sesso”
Davanti a casa di Brian. Un signore robusto dai folti baffi, apre la porta e le sorride “Jenny, giusto?”
“Ehm, sì”
“Vieni, brian ti sta aspettando”
E Brian è in salotto, pronto ad uscire. Ha la faccia da bravo ragazzo, capello castano corto, magro ma non robusto, faccia pulita, occhi verdi dietro un paio di occhiali dalla montatura argentata. Indossa un golfino rosso sotto cui si intravede il colletto di una camicia abbottonata fino al collo. Indossa pantaloni di cotone scuro e scarpe tipo barca.
Brian è un ragazzo timido, ha vent’anni e frequenta la stessa facoltà che frequenta Jenny. Essendo timido, con quell’aria da secchione, il suo fisico non da macho,viene snobbato dalle altre ragazze che preferiscono di gran lunga, i tizi da palestra, pompati e già pronti per l’uso. Brian è come jenny: timido, incerto e timoroso con le altre ragazze. Tranne che con Jenny. “Ciao” fa lei
“Ciao” tutto sorrisi
“Io sono pronto” dice lui. Un po’ impacciato, la prende sotto braccio e si apprestano ad uscire. Il padre ride bonario sotto i baffi e da una pacca sulla spalla del figlio.
II
Seduti su una panchina a rimirar le stelle. Uno accanto all’altra, indecisi su cosa fare. Le dita si sfiorano. Lui accenna un allungo con il mignolo. Lei arrossisce ma ricambia. Un gesto intimo che fa brillare gli occhi di Jenny “Mi piace stare con te” dice lui sospirando
Blink. Il cellulare di Jenny sceglie quel momento per avvertirla di un SMS in arrivo. Lei afferra e legge sul display il nome di lorena Avete scopato?
“Chi ti scrive?” chiede Brian
“Ah,ehm, una mia amica” spegne “Nulla di importante”
“Sei molto carina” dice lui facendola arrossire ancora di più
“Anche tu” banalità
Lui le afferra una mano e se la porta alla guancia. Lei non la toglie “Mi sento in imbarazzo”
“Io..Brian..”
Lui la osserva attentamente poi, si china verso di lei a baciarla. Presa in contropiede, glielo lascia fare. Il prossimo passo saranno le sue mani sui miei fianchi, o sulle mie gambe. Ma lui sta fermo e muove solo le labbra, timidamente, senza lingua. E lei che azzarda con la mano, poggiandogliela sulla gamba di lui e ricambiando il bacio. La lingua esce in automatico ma, non affonda, rimane lì a giocare con le sue labbra, a baciarsi intensamente e a lungo. Quasi in apnea. Lui poggi una mano sulle ginocchia di lei “Sono vergine” dice lui di un fiato
Perché lo dice? Perché ha intenzione di fare sesso con me? “Anche io” risponde Jenny con un vocino
Lui sospira. “A volte mi sembra di essere il protagonista sfigato di un qualche shojo” dice lui
“Ho la stessa sensazione” ammette Jenny. Guardo le mie coetanee che han già esperienza e mi metto a pensare che..”
“Non tanto esperti” sorride lei
“Però, baci bene”
“Anche tu”
Altro momento di imbarazzo. Questa volta è Jenny a prendere l’iniziativa. I due si baciano a lungo. Le mani di lei, quasi inconsapevolmente, si appoggiano sul pacco di lui. Immediata reazione e imbarazzo di entrambi “Uh”
“Così non va” dice Brian “Ogni volta si ha paura di quello che si fa” sguardo fermo e deciso “Jenny” le afferra le mani “Vorrei avere l’onore di..” blocco, l’occhio che tremula
“Non esitare” gli afferra la mano e se la infila sotto la gonna “Fai quello che devi” si baciano. Le dita di lui toccano il tessuto morbido delle sue mutandine. Piano,scosta l’elastico e infila le dita dentro, a cercare le altre labbra. Trova una pelle liscia e ben rasata e un fiore pronto per essere colto. Non si da dare una spiegazione. Guidato da un istinto primordiale, entra in automatico e comincia a giocare con le labbra di lei.
Lei cerca la zip dei pantaloni. Continuano a baciarsi e toccarsi. Le raggiunge il sesso eretto di lui e comincia ad accarezzarlo. Brian sente un brivido che gli percuote i testicoli e i fianchi. Jenni usa il pollice per stuzzicare la punta quasi esposta “Mi sembra di..”
“Sssh” continua a baciarlo. Questa volta la lingua è più audace. Le dita sfregano troppo la cappella. Lo spruzzo coglie di sorpresa entrambi. Il getto si perde nella notte oltre la ringhiera. Brian osserva il punto dove lo sperma e sparito, un vivido rossore che gli copre tutta la faccia “Oh” fa Jenny
Lui abbassa lo sguardo sulla mano di lei ancora attorno al sesso e allo sperma che gocciola a terra. Solo in quel momento si accorge di avere le dita bagnate. Si ritraggono imbarazzati “Io.. Mi spiace”
Lei ride “Ho goduto”
Lui arrossisce “Potremmo farlo un’altra volta. Magari, meno imbarazzante di ora”
“Non è stato imbarazzante”
Beh, sono venuto subito”
“Abbiamo tempo per migliorare, non trovi?”
III
“Insomma, siete insieme da un paio di settimane e, più che ditalini e masturbatine non avete fatto?”
“No” fa avvilita
“Niente pompini?”
“No?”
“Anale?”
“No”
Scopate?”
“No”
“E, ma che cazzo Jen!”
“Mi sento così avvilita. Sia io che lui non riusciamo ad andare oltre”
“Dovete decidervi. Quando vi vedrete la prossima volta?”
“Domani sera. I suoi sono via per il week end e gli lasciano casa libera”
“Uh, grande occasione”
“Io..”
“Se vuoi un consiglio, ti posso dare due dritte”
“Allora, farai così..”
L’indomani…
Brian caccia la testa all’indietro. Jenny ha seguito le dritte di Lorena. Dopo i soliti preliminari a toccarsi e baciarsi, si sono spogliati quasi completamente. Anche se in boxer, Brian ha il sesso fuori mentre Jenni è rimasta solo con le mutandine “Aspetta un attimo” dice lei avvicinandosi al suo sesso e baciandolo sulla punta. Lui avverte una forte scossa che gli manda in pappa il cervello “Cerca di non venire subito”
“Io..non so se.. “
Lei continua a farlo, le labbra che sfiorano la pelle fino a toccare la punta. Nella testa le parole dell’amica Lorena =Non pensare, agisci. Bacialo. Lenti baci attorno all’asta e poi più su, fino alla cappella. Bacia, soffia, lecca. Se viene, poco importa. Continua. Si audace. Sii porca=
Jenni, senza indugia, ingoia =Ma, cosa faccio se lui mi viene in bocca?= aveva chiesto =Ingoia. Te lo detto, sii porca=
E porca sia, ci prende gusto, incomincia a pompare sull’asta eretta di lui. Lui ha un gemito “Jenni..vengo” Ma lei non si discosta, rimane fedele al suo proposito, lascia che gli esploda dentro
Una ventina di minuti dopo, entrambi nudi sul tappeto, le dita intrecciate, Brian che la penetra con dolcezza, guardandola negli occhi mentre si muove dentro di lei. Sospiri, silenzi, sguardi, passione. A Jenny sembra di elevarsi in un cielo di cotone e rivi di sorgente. Vengono insieme. Lui che si lascia cadere accanto a lei a godere dei suoi sospiri, delle proprie carezze “Non così male” sospira lui
“Potrei volerlo fare ancora” dice lei
“Credo che ci sarà altra occasione” annuisce lui. Rimangono sdraiati per un po’ a guardare il soffitto “Per la vigilia, ti va di andare a pattinare un po’ giù al lago? Mia sorella ha una baita e, beh,lei è via con amici e..”
“Sì, mi piace pattinare”
“ok” si gira, la bacia “Credo che sarà un Natale fantastico”
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