Black Nina - cap 5
di
Miss Serena
genere
tradimenti
Carlo mi chiamò nel primo pomeriggio per dirmi d'andare da lui a firmare alcuni documenti. Io gli feci presente che Antonello era fuori per lavoro, ma lui disse che la sua presenza non era importante in quanto si trattava solo di piccola burocrazia e che ci sarebbero voluti solo pochi minuti.
Così presi un taxi per recarmi alla sua villa ed appena entrata mi venne incontro Ann gentilissima come sempre.
“Carlo t'aspetta nel suo ufficio.” mi disse dopo un casto bacio sulla guancia “Scusami se non t'accompagno, ma ho davvero molto da fare qui sotto.”
“Figurati, tanto conosco la strada.” le risposi mentre prendevo l'ascensore.
Salita al secondo piano trovai Carlo ad attendermi davanti al suo ufficio
“Paola sei uno splendore anche per venire a firmare due inutili carte !” mi disse dopo avermi a lungo abbracciata.
In realtà portavo solo una camicetta bianca, un po' sbottonata ma questa era una mia vecchia abitudine, ed una gonna attillata appena sopra il ginocchio, però era evidente che le mie forme erano ben messe in mostra da quel pur semplice abbigliamento.
“Lascia perdere i complimenti.” ceraci di tagliar corto se pur lusingata dal suo apprezzamento “Dimmi che anche nel porno c'è della burocrazia e muoio dal ridere.”
“No nulla di che, solo prima volevo farti vedere questa nuova diavoleria che ho comprato, un sistema Bluetooth che permette conversazioni tra più persone contemporaneamente.”
Carlo prese il Bluetooth e me lo mise all’orecchio con estrema grazia, poi ne indossò uno lui e mi chiese il numero di cellulare di Antonello.
“Perchè ?” chiesi incuriosita.
“Che ne dici di fargli una sorpresa, dai sono certo che vi piacerà.”
Quando squillò il cellulare non stavo facendo nulla d'importante, ma mi sorprese la chiamata di mia moglie, che non era certo il tipo di donna che usasse troppo il telefono.
“Paola che succede di così importante che mi chiami.” chiesi con un po' d'apprensione.
“Nulla stai tranquillo.” mi rispose subito “Sono qui da Carlo che dice d'avere una nuova idea.”
“Ciao cornutello, che ne dici di sentirci mentre mi scopo la tua bella mogliettina ?”
Carlo m'aveva spinta con la faccia contro il muro, e la sua mano era risalita velocemente sulle mie cosce fino ad arrivare alle chiappe. Ero stupida da quell'uomo, che avevo sempre considerato come un serio professionista, ma allo stesso tempo eccitata nel sapere che mio marito avrebbe sentito ogni cosa.
“Dai Carlo non dire cazzate !” dissi poco convinto
“L'unico cazzo qui in giro è il mio e fra poco farà quello che sogna mezzo mondo, fottersi Black Nina ! Ora le sto palpando il culo, è bello duro ma tu lo sai bene anche se preferisci che siano altri a prenderlo invece di fartelo tu cornuto che non sei altro. Dai togliti la camicetta e tra fuori le tette che mi voglio divertire anche con quelle !” disse poi rivolgendosi a mia moglie.
Mi spogliai in modo sensuale raccontando a Nello tutto ciò che stavo facendo nei minimi dettagli.
Poi m'inginocchiai davanti a Carlo e cominciai a sbottonargli i pantaloni.
“Vediamo come stai a cazzo !” dissi a voce alta.
“Com'è, com'è ?” mi chiese subito Antonello chiaramente su di giri.
Come lo tirai fuori rimasi stupita per la usa forma, eppure di cazzi ne avevo visti parecchi !
“Non è molto lungo.” dissi al telefono “Più o meno come in tuo, ma è largo, tanto largo, non so neanche se mi starà in bocca per quanto è grosso.”
“Certo che ti ci sta ! Ma prima leccami le palle, adoro farmele leccare.” m'ordinò Carlo in modo perentorio.
Quasi senza accorgermene mi stavo accarezzando il pacco, Paola stava facendo veramente sesso col suo regista, ed io ero in dirette telefonica !
Era già successo che io rimassi fuori ad origliare mentre lei si faceva scopare da qualche uomo, ma ora era diverso, potevo sentire distintamente ogni parola, gemito, come se fossi lì vicino a loro.
“Tua moglie è nata per scopare.” disse Carlo “Avrebbe messo le corna anche al più dotato di questo mondo, figuriamoci ad uno come te. E poi come lecca ! M'ha fatto un lavoretto alle palle di prima classe ! Ora me lo sta succhiando e sembra quasi che lo voglia staccare tanto pompa forte. E poi quella lingua ... gira sul cazzo che anche così farebbe godere anche un frocio !”
Carlo mi portò su di un tavolo dove mi sdraiai pronta a farmi scopare. Ma lui invece di mettermi dentro il suo bel cazzone, infilò nella mia passera tre dita facendomi gemere di piacere.
“Umm brutto porco vuoi proprio farmi arrapare ! Lo sai che le dita non bastano più, ora voglio il tuo cazzo duro, prima davanti e poi dietro. Hai sentito cornuto !” dissi quasi incazzata per l'attesa “Ora quest'uomo mi farà godere mentre tu al massimo ti farai una sega pensando a me !”
“Dillo cosa vuoi puttana che non sei altro.” incalzò Carlo
“Voglio che mi scopi brutto bastardo. Devi farmi godere, del resto non m'importa nulla.”
Ormai mi stavo segando sotto la scrivania completamente rapito da quello che sentivo. Mia moglie ansimava sotto i colpi di Carlo che la stava scopando da vero stallone, urlandole contro tutti gli insulti che conosceva.
“Ma quanto sei troia ! Basta che vedi con cazzo come si deve e subito allarghi le cosce ! Se ci fossero altri uomini non perderesti un attimo a farli godere !”
“Lo sai cosa mi dispiace ?” rispose lei per incitarlo ancora di più “Che hai solo un cazzo fra le gambe. È vero mi piace farmi scopare da tutti i maschi che ho intorno, e non sai quanto gode il cornuto quando succede !”
Davanti a me non c'era più un uomo, ma una furia scatenata che pensava solo a fottermi. Quando tirò fuori il suo randello capii subito cos'aveva in mente, così m'infilai tre dita nella passera in attesa che m'inculasse.
“Brava puttana hai capito che quella te la devi riempire da sola.” “Che aspetti ! Mettimelo dentro e fammi godere !”
Carlo fece entrare la cappella non senza fatica vista la dimensione, poi lo spinse dentro con tutta la sua forza facendomi urlare in quel misto di dolore e piacere che mi faceva impazzire.
“Sii cosi tutto dentro ! Spaccami tutta che mi piace ! Dimmi porco da quanto tempo sognavi di farmi il culo ?”
“Da la prima volta che t'ho vista. Te l'ho sempre detto tu sei nata per scopare, sei maiala dentro !”
Non c'era quasi bisogno che immaginassi la scena, Paola che si masturbava mentre Carlo le sfondava il culo con tutta l'irruenza di cui era capace. A furia di segarmi venni senza quasi accorgermene per poi pulirmi in tutta fretta con un fazzolettino di carta e correre dopo in bagno per sistemarmi meglio.
Carlo mi venne dentro riempiendomi lo sfintere di sperma, ma non era ancora contento.
“Non vorrai che il cornuto si perda qualcosa.” mi disse mentre mi tappava il buchetto con un plug di gomma “Così a casa avrà qualcosa da fare oltre le seghe ah ah.”
Poi ci rivestimmo e firmai le carte per le quali in teoria ero andata da lui, poi gentilmente mi chiamò un taxi per tornare a casa.
Quanto tornai a casa mi spogliai senza pensarci su due volte ed andai in camera da letto dove sapevo che Paola m'aspettava.
“Sdraiati sul letto che ho una sorpresa per te.” mi disse con quella sua voce maliziosa che mi faceva impazzire.
Come fui supino lei si mise su di me mettendomi il culo in faccia.
“Toglimi il plug e lecca ! È un regalo di Carlo per il suo cornuto preferito !”
Come lo tolsi un rivolo di sperma le colò dal buchetto, ed io lo raccolsi con una lunga passata di lingua che la fece fremere.
“Lecca cornutone che lo so che ti piace bere la roba degli altri.”
“Sei una gran puttana che va in giro a farsi scopare da tutti.”
“E tu un segaiolo che gode sapendo quello che faccio !”
Paola cominciò a masturbarmi mentre io la ripulivo di tutto il seme del suo amante, poi le leccai anche la fica per farla godere di nuovo.
L'orgasmo giunse quasi contemporaneamente ad entrambi, lei bevve il mio ed io il suo, dopo ci sdraiammo uno vicino all'altro per baciarci a lungo, perchè a noi bastava anche solo quello per ricordarci quanto ci amavamo.
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
Così presi un taxi per recarmi alla sua villa ed appena entrata mi venne incontro Ann gentilissima come sempre.
“Carlo t'aspetta nel suo ufficio.” mi disse dopo un casto bacio sulla guancia “Scusami se non t'accompagno, ma ho davvero molto da fare qui sotto.”
“Figurati, tanto conosco la strada.” le risposi mentre prendevo l'ascensore.
Salita al secondo piano trovai Carlo ad attendermi davanti al suo ufficio
“Paola sei uno splendore anche per venire a firmare due inutili carte !” mi disse dopo avermi a lungo abbracciata.
In realtà portavo solo una camicetta bianca, un po' sbottonata ma questa era una mia vecchia abitudine, ed una gonna attillata appena sopra il ginocchio, però era evidente che le mie forme erano ben messe in mostra da quel pur semplice abbigliamento.
“Lascia perdere i complimenti.” ceraci di tagliar corto se pur lusingata dal suo apprezzamento “Dimmi che anche nel porno c'è della burocrazia e muoio dal ridere.”
“No nulla di che, solo prima volevo farti vedere questa nuova diavoleria che ho comprato, un sistema Bluetooth che permette conversazioni tra più persone contemporaneamente.”
Carlo prese il Bluetooth e me lo mise all’orecchio con estrema grazia, poi ne indossò uno lui e mi chiese il numero di cellulare di Antonello.
“Perchè ?” chiesi incuriosita.
“Che ne dici di fargli una sorpresa, dai sono certo che vi piacerà.”
Quando squillò il cellulare non stavo facendo nulla d'importante, ma mi sorprese la chiamata di mia moglie, che non era certo il tipo di donna che usasse troppo il telefono.
“Paola che succede di così importante che mi chiami.” chiesi con un po' d'apprensione.
“Nulla stai tranquillo.” mi rispose subito “Sono qui da Carlo che dice d'avere una nuova idea.”
“Ciao cornutello, che ne dici di sentirci mentre mi scopo la tua bella mogliettina ?”
Carlo m'aveva spinta con la faccia contro il muro, e la sua mano era risalita velocemente sulle mie cosce fino ad arrivare alle chiappe. Ero stupida da quell'uomo, che avevo sempre considerato come un serio professionista, ma allo stesso tempo eccitata nel sapere che mio marito avrebbe sentito ogni cosa.
“Dai Carlo non dire cazzate !” dissi poco convinto
“L'unico cazzo qui in giro è il mio e fra poco farà quello che sogna mezzo mondo, fottersi Black Nina ! Ora le sto palpando il culo, è bello duro ma tu lo sai bene anche se preferisci che siano altri a prenderlo invece di fartelo tu cornuto che non sei altro. Dai togliti la camicetta e tra fuori le tette che mi voglio divertire anche con quelle !” disse poi rivolgendosi a mia moglie.
Mi spogliai in modo sensuale raccontando a Nello tutto ciò che stavo facendo nei minimi dettagli.
Poi m'inginocchiai davanti a Carlo e cominciai a sbottonargli i pantaloni.
“Vediamo come stai a cazzo !” dissi a voce alta.
“Com'è, com'è ?” mi chiese subito Antonello chiaramente su di giri.
Come lo tirai fuori rimasi stupita per la usa forma, eppure di cazzi ne avevo visti parecchi !
“Non è molto lungo.” dissi al telefono “Più o meno come in tuo, ma è largo, tanto largo, non so neanche se mi starà in bocca per quanto è grosso.”
“Certo che ti ci sta ! Ma prima leccami le palle, adoro farmele leccare.” m'ordinò Carlo in modo perentorio.
Quasi senza accorgermene mi stavo accarezzando il pacco, Paola stava facendo veramente sesso col suo regista, ed io ero in dirette telefonica !
Era già successo che io rimassi fuori ad origliare mentre lei si faceva scopare da qualche uomo, ma ora era diverso, potevo sentire distintamente ogni parola, gemito, come se fossi lì vicino a loro.
“Tua moglie è nata per scopare.” disse Carlo “Avrebbe messo le corna anche al più dotato di questo mondo, figuriamoci ad uno come te. E poi come lecca ! M'ha fatto un lavoretto alle palle di prima classe ! Ora me lo sta succhiando e sembra quasi che lo voglia staccare tanto pompa forte. E poi quella lingua ... gira sul cazzo che anche così farebbe godere anche un frocio !”
Carlo mi portò su di un tavolo dove mi sdraiai pronta a farmi scopare. Ma lui invece di mettermi dentro il suo bel cazzone, infilò nella mia passera tre dita facendomi gemere di piacere.
“Umm brutto porco vuoi proprio farmi arrapare ! Lo sai che le dita non bastano più, ora voglio il tuo cazzo duro, prima davanti e poi dietro. Hai sentito cornuto !” dissi quasi incazzata per l'attesa “Ora quest'uomo mi farà godere mentre tu al massimo ti farai una sega pensando a me !”
“Dillo cosa vuoi puttana che non sei altro.” incalzò Carlo
“Voglio che mi scopi brutto bastardo. Devi farmi godere, del resto non m'importa nulla.”
Ormai mi stavo segando sotto la scrivania completamente rapito da quello che sentivo. Mia moglie ansimava sotto i colpi di Carlo che la stava scopando da vero stallone, urlandole contro tutti gli insulti che conosceva.
“Ma quanto sei troia ! Basta che vedi con cazzo come si deve e subito allarghi le cosce ! Se ci fossero altri uomini non perderesti un attimo a farli godere !”
“Lo sai cosa mi dispiace ?” rispose lei per incitarlo ancora di più “Che hai solo un cazzo fra le gambe. È vero mi piace farmi scopare da tutti i maschi che ho intorno, e non sai quanto gode il cornuto quando succede !”
Davanti a me non c'era più un uomo, ma una furia scatenata che pensava solo a fottermi. Quando tirò fuori il suo randello capii subito cos'aveva in mente, così m'infilai tre dita nella passera in attesa che m'inculasse.
“Brava puttana hai capito che quella te la devi riempire da sola.” “Che aspetti ! Mettimelo dentro e fammi godere !”
Carlo fece entrare la cappella non senza fatica vista la dimensione, poi lo spinse dentro con tutta la sua forza facendomi urlare in quel misto di dolore e piacere che mi faceva impazzire.
“Sii cosi tutto dentro ! Spaccami tutta che mi piace ! Dimmi porco da quanto tempo sognavi di farmi il culo ?”
“Da la prima volta che t'ho vista. Te l'ho sempre detto tu sei nata per scopare, sei maiala dentro !”
Non c'era quasi bisogno che immaginassi la scena, Paola che si masturbava mentre Carlo le sfondava il culo con tutta l'irruenza di cui era capace. A furia di segarmi venni senza quasi accorgermene per poi pulirmi in tutta fretta con un fazzolettino di carta e correre dopo in bagno per sistemarmi meglio.
Carlo mi venne dentro riempiendomi lo sfintere di sperma, ma non era ancora contento.
“Non vorrai che il cornuto si perda qualcosa.” mi disse mentre mi tappava il buchetto con un plug di gomma “Così a casa avrà qualcosa da fare oltre le seghe ah ah.”
Poi ci rivestimmo e firmai le carte per le quali in teoria ero andata da lui, poi gentilmente mi chiamò un taxi per tornare a casa.
Quanto tornai a casa mi spogliai senza pensarci su due volte ed andai in camera da letto dove sapevo che Paola m'aspettava.
“Sdraiati sul letto che ho una sorpresa per te.” mi disse con quella sua voce maliziosa che mi faceva impazzire.
Come fui supino lei si mise su di me mettendomi il culo in faccia.
“Toglimi il plug e lecca ! È un regalo di Carlo per il suo cornuto preferito !”
Come lo tolsi un rivolo di sperma le colò dal buchetto, ed io lo raccolsi con una lunga passata di lingua che la fece fremere.
“Lecca cornutone che lo so che ti piace bere la roba degli altri.”
“Sei una gran puttana che va in giro a farsi scopare da tutti.”
“E tu un segaiolo che gode sapendo quello che faccio !”
Paola cominciò a masturbarmi mentre io la ripulivo di tutto il seme del suo amante, poi le leccai anche la fica per farla godere di nuovo.
L'orgasmo giunse quasi contemporaneamente ad entrambi, lei bevve il mio ed io il suo, dopo ci sdraiammo uno vicino all'altro per baciarci a lungo, perchè a noi bastava anche solo quello per ricordarci quanto ci amavamo.
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