Realizzare una fantasia

di
genere
trio

Ho scelto un vestito per avverare le nostra fantasia, quella che tu mi hai confessato una sera mentre eravamo alticci e che poi abbiamo più volte realizzato sotto le coperte.
Essere una prostituta.
Rimasi basito quando uscì quella parola dalla tua bocca, conoscendoti con quello status di brava e pudica ragazza, ma a volte le perversioni risiedono proprio laddove sembra impensabile.
Ti ho preso un completo al sexy shop, un vestito, se così si può dire, con minigonna che copre al pelo le natiche con un top a fascia, tutto color argento, tu ci hai aggiunto un micro tanga bianco e dei sandali con lacci sempre argento. Solo alla vista ho un’erezione ingestibile, sei sexy.
Bionda, con i capelli raccolti in una coda, il tuo seno prorompente vista la quarta misura.
Ho il telefono in mano quando entri in camera, ti faccio una foto. Tu ridi e poi fai delle pose provocanti, diventa subito un set erotico senza che tu tolga nulla.
Decido di entrare nella parte, chiedendoti quanti clienti soddisfi a notte, tu rispondi divertita.
Il gioco prosegue chiedendoti se queste foto ti servono per un annuncio pubblicitario, tu con voce sicura dici che per il giorno preferisci esercitare in un appartamento, mentre la notte vai per strada. Questo aumenta la mia eccita ulteriormente, voglio portare il gioco ad un livello superiore, fuori dalle nostre mura.
Ti faccio alzare dal letto dove il set fotografico si stava svolgendo e ti dico che bisognerebbe farle all’aperto su qualche strada, tu annuisci.
Ti passo il capotto, mi chiede se sono sicuro, ti confermo che sarebbe ottimo per la tua pubblicità.
Siamo in auto, allungo la mano sulla tua coscia e piano piano risalgo fino al tanga che scopro essere bagnato, sorridi.
Arriviamo in una strada deserta illuminata da pochi lampioni, in una zona industriale.
Scendiamo e ti posizioni vicino al palo, scatto le foto. Cambi posizioni mentre tieni il cappotto aperto per mostrarti.
Forse vista l’ora tarda non passa veramente nessuno, un po’ mi dispiace perchè volevo vedere la tua reazione.
“Togliti il capotto e cammina come fai per adescare clienti”, tu esegui la mia richiesta con una camminata dove metti in risalto le tue forme ancheggiando. Continuo a fotografarti.
Voglio spingerti oltre, “abbassa la fascia e fammi vedere i capezzoli”.
“Sei matto” ribatti.
“Che puttana sei?”
Con un movimento lento fai uscire la tua quarta di seno tenendo la fascia subito sotto. Sei un splendore. Ti appoggi al palo così.
All’improvviso passa un’auto ad alta velocità, impaurita ti copri il seno.
Mi avvicino e ti bacio, mi abbracci e sento i capezzoli turgidi contro il mio petto, allungo la mano e sotto è un lago, con il tanga in mezzo alle labbra fradice.
“Sono super eccitata, scopami” chiedi.
Inizio a massaggiarti in mezzo alle cosce, sposto il tanga e trovo il clitoride esposto, lo massaggio e pizzico sentendo i tuoi mugolii. Intanto passa un camion che suona il clacson, non facciamo una piega e continuiamo nel nostro gioco.
Mi sposto e ti dico abbassarti a gambe aperte che le foto ora devono essere hard, esegui senza dire nulla. Il tuo sguardo da assatanata, vogliosa di amplesso rende il momento pieno di erotismo. Inizi a toccarti e aprire le labbra come una vera porno star, sono sorpreso da questo tuo lato nascosto. Arriva un’altra auto che si ferma a guardarti. Tu sorridi, ti ricomponi, e io chiedo se vuoi fare delle foto con lui mentre tratti la prestazione, dall’auto arriva un “fate pure, divertiamoci”. Ti avvicini e appoggiandoti al finestrino inizi a chiedere cosa vuole, io scatto per immortalare il momento. “Fagli vedere le tette” le chiedo, mi sorprende abbassando la fascia lasciando il seno alla vista di quel uomo.
Lui divertito chiede se può sentire la merce allungando la mano, tu rimani immobile e gli fai sentire le tette. Uno spettacolo.
Ci dice che se andiamo più avanti c’è un posto dove possiamo continuare in maniera più discreta, colgo l’attimo e acconsento.
Sarà l’eccitazione, ma vedo una donna diversa, ben lontana dal suo modo di essere. La cosa mi eccita ma allo stesso tempo preoccupa, lascio però la prima emozione comandare.
Arriviamo nello spiazzo ad un centinaio di metri da dove eravamo. Lui scende, si presenta, Giuseppe un uomo di mezza età, brizzolato con un po’ di pancetta, di bell’aspetto e dal forte accento calabrese. Si dice disponibile per il servizio fotografico a patto di poter toccare un po’ le grazie della signora.
Iniziamo a fare una serie di foto dove lei seduta in auto con la portiera aperta guarda il cliente, gli scatto si susseguono, quando la mano di lui avvinghia il top e lo cala con mossa lesta, immortalo tutto. Poi si avvicina e inizia succhiare un capezzolo, tu rimani immobile e ansimi. La scena sembra quella di un carsex. Lo lasci fare mentre sento la tua voce tremolante di godimento. Gli dico di alzarti la gonna, non se lo ripetere, le labbra hanno inglobato il tanga, apri le cosce per mettere ben in vista la tua passera aperta. “Più puttana!” Esclamo per aumentare la tua eccitazione. Chiudi gli occhi e con un cenno dico all’uomo di allungare la mano tra le tue gambe, ne approfitta immediatamente. Ansimi e lo lasci fare, sei persa nel godimento, la tua testa è altrove persa completamente. Ti sento godere sotto il massaggio insistente di Giuseppe che non crede ai suoi occhi. Le tue gambe aperte, il tanga spostato e le sue dita dentro di te. Ora filmo tutto appoggiando la camera sopra la nostra auto e mi avvicino alla scena. Tiro fuori l’uccello e ti prendo una mano, la muovi subito avanti indietro, la stessa cosa fa l’altro che tira fuori un arnese di lunghezza normale come la mia ma più largo. Sei con 2 cazzi nelle mani.
Mi guardi vogliosa, avvicino la tua testa ai 2 arnesi, “leccali” dico. Metti le cappelle vicine e con la lingua inizi a leccare prima uno poi l’altro. Dopo alcuni minuti ti fermo e giro verso di lui in maniera che tu possa prenderlo in bocca, quasi non ci riesci da quanto è grosso. Sbavi mentre fai strisciare le labbra della tua bocca piena su quel pene. Ti faccio alzare mettendoti a pecora con il suo arnese in bocca e ti penetro senza tanti convenevoli, ti blocchi un attimo facendo uscire un urletto, poi riprendi a succhiare con ancora più foga. Ti scopo con colpi alternati forti, sento le pareti dalla tua vagina che sono completamente aperte, i tuoi umori stanno colando sulle gambe. Un primo orgasmo ti sorprende così. Dico di invertire la posizione, quando lui entra urli, ti sta aprendo ancora di più. Inizia a succhiarmi come non hai mai fatto e in poco ti riempio la bocca. Giuseppe ti stantuffa con forza, i tuoi gemiti si fanno sempre più forti, quasi non respiri, quando ti infila un dito precedentemente inumidito dai tuoi umori nel tuo ano, era vergine. Spalanchi gli occhi e subito dopo ti sento urlare che vieni. Mi godo la scena, quando vedo lui uscire dalla tua vagina con l’intento di incularti. Pochi secondi in cui ti svergina definitivamente l’ano. Inizi a delirare dal piacere, lo inciti a spaccarti il culo, lui non se lo fa ripetere. Dopo una decina di minuti sento il tuo ennesimo orgasmo. Giuseppe si toglie e te lo infila in bocca riempiendoti de suo sperma. Sei estasiata. Ti sento dire sottovoce “ancora”…
di
scritto il
2022-03-01
4 . 1 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Elisa, festa dei 18 anni

racconto sucessivo

Una storia di provincia - cap.1
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.