Simona - in vendita
di
maxam
genere
etero
Seguito di Simona - persa
Sono in auto, il buio intorno a me, dentro un mare di pensieri ed emozioni mi rendono inquieta.
Io integerrima professionista, donna dalla vita con certezze es una educazione ben lontana da quello che avevo fatto, in una sera ho scaraventato via tutto di quello che pensavo di essere.
Vestita solo con quello che è diventato un abito delle prime volte e con il mio perizoma appoggiato sul sedile del passeggero che guardo di tanto in tanto e mi sovvengono tante emozioni che mi eccitano e fanno paura al tempo stesso.
Guidando cerco di non pensare alla mia prima volta con una donna, ma il risultato è che i suoi sapori sulle mie labbra li sento e mi ritrovo a leccarmele senza sapere che me ne accorgessi, mi eccita da morire. Mi pervade di nuovo il calore, che dal basso ventre si espande su tutto il corpo, come delle scosse che mi attraversano, e di nuovo sento il mio pube caldo. La mia testa inizia a percepire un forte desiderio, di nuovo. Non mi riconosco, ma ho una voglia che mi assale.
Passo davanti a una strada dove ci sono un paio di prostitute, rallento e le osservo a all’improvviso mi viene da frenare e accostarmi poco più avanti. Le osservo dallo specchietto, una si gira e vedendo l’auto ferma si incammina. Arriva dal mio finestrino, lo abbasso e lei sorpresa mi chiede cosa volevo fare.
La guardo e dalla mia bocca escono parole che non avevo mai pensato “godere come una troia”. Lei sorride allunga una mano verso la mia gonna e la alza vedendo il mio sesso nudo, la tocca e si accorge subito di quanto sia bagnata e già aperta. Un dito entra immediatamente, ma poi toglie la mano.
“Senti bella, tu hai bisogna di altro io non faccio”
Mi irrito, voglio godere.
“Bella se vuoi fare troia vai altra strada“
Poi fa il giro dell’auto e sale.
Mi dice di seguire le sue indicazioni, non so dove stiamo andando. Dopo un paio di chilometri arriviamo in un parcheggio di una minuscola stazione dove vedo un’altra prostituta probabilmente dell’est europa. Accosto e lei scende a salutare la ragazza, le guardo, penso che due prostitute di etnia diversa potessero essere amiche, una nigeriana e una rumena che confabulano osservandomi. Mi fanno cenno di raggiungerle, esco e mi avvicino titubante.
“Piacere Anna” si presenta la ragazza bionda, con un seno prorompente e un corpo longilineo. I suoi capelli mossi arrivano alle spalle, il trucco pesante non nasconde occhi azzurri e un viso dai lineamenti duri come solo chi proviene dalle sue zone può avere.
“Simona” dico io.
“Fammi sentire se sei come dice la mia amica” e allunga la mano sotto alla mia gonna alzandola un po’ e toccandomi nell’intimo.
“Sei fradicia, ti piace fare la zoccola?”
“Scusa” borbotto ansimando.
“Puttana” aggiunge.
“Come ti permetti” provo a controbattere, mentre le sue dita giocherellano con il mio clitoride provocandomi grande piacere.
Nel frattempo si ferma un’auto che poco dopo carica la ragazza di colore e sparisce.
Rimaniamo sole e Anna toglie la mano bagnata mentre io rispondo con un gemito.
“Vuoi godere come una troia mi diceva”
Con un gesto della testa dissi di sì e rimasi con lo sguardo fisso a terra.
“Sei vestita troppo bene per questo posto”
“Cosa?” dico osservando che lei aveva solo un micro perizoma bianco trasparente dove era evidente la fessura priva di peli e un reggiseno sempre trasparente dal quale potevo ben vedere i suoi capezzoli di un seno che era una terza abbondante e tondo.
“Togliti quel vestito, subito” ordina,
“Non ho nulla sotto”
Ride, “meglio così sei già pronta”.
Allunga le mani sulle spalline del mio vestito e le fa cadere portando tutto a terra, ero di nuovo nuda, stavolta in un posto alla vista di chiunque passasse.
Mi squadra, “troppo pelo li sotto, ma per stasera andrà bene lo stesso”. Cosa intendeva dire, non so come reagire, il mio corpo accaldato è immobile.
Mi prende per mano e ci spostiamo di qualche metro, sono con una prostituta in intimo e io nuda. Ci illuminano dei fari, un’auto si ferma.
“Ciao Anna, che bella amica hai portato, è nuova?”
“Ciao Stefano, stasera offerta 2x1”
“Ottimo, salite”
Saliamo nei posti dietro, sono inerme ai comandi di Anna. La sua mano inizia a massaggiarmi, mentre l’uomo ci porta in una strada buia che ci porta ad una vecchia casa di campagna. Scendiamo ed entriamo dentro ad una porta.
Dentro i muri sono spogli, ma sembra abitata. Ci troviamo in una sala con un grande camino e due divani uno fronte l’altro, Anna mi ferma in mezzo, stefano si siede di fronte a me raggiunto da lei, “proprio un bel bocconcino, bella sorpresa” esclama.
Immobile li osservo, vedo Anna che apre i pantaloni dell’uomo e gli tira fuori il pene ancora molle e inizia a masturbarlo, la scena mi inquieta e sento uno stato di eccitazione che sale. Dopo poco si china e inizia a succhiarglielo mentre lui mi guarda divertito. “Avvicinati puttanella” mi dice l’uomo, eseguo. La sua mano sulla mia coscia sale fino alla mia fighetta piena di umori, la tocca, ho un gemito, lui sorride e mi infila due dita dentro. “Sei proprio una calda puttanella, sei spalacanta”.
Sto godendo, le sue dita aumentano e girano dentro, ansimo. “Apri gli occhi e guardaci puttana” mi dice. Davanti ai miei occhi c’è Anna che sta succhiando un pene in piena erezione, la scena mi eccita ancora di più, arriva il primo orgasmo.
La sua mano sale sui miei capezzoli e li strizza, un dolore misto piacere, ansimo, intanto Anna si stacca dal suo lavoretto e si mette dietro di me. Sento delle mani sulla testa che mi spingono verso il sesso del cliente, lo prendo in bocca e inizio a lavora con le labbra e la lingua, mi piace essere trattata così, sento che sto godendo solo con quell’asta in bocca, salgo e scendo. Le dita di Anna mi penetrano mentre sono a 90 che faccio un pompino come mai prima, con la lingua lecco l’asta come fosse un ghiacciolo, giro attorno alla cappella. Sento i colpi delle 3 dita forti dentro di me, “sei proprio una gran puttanella, sei un lago, cola tutto, godi troia!”
Quelle parole dette da quella ragazza hanno il potere di farmi eccitare ancora di più, arriva un altro orgasmo.
Mi fanno sdraiare sull’altro divano, Anna si mette a cavalcioni con la sua figa nuda davanti alla mia bocca, mentre Stefano si abbassa i pantaloni. Inizio a leccarla come avevo imparato, sento le mi gambe che vengono aperte, poco dopo sento il suo pene entrare agevolmente in me, godo.
I colpi si alternano forti, la mia lingua cerca di entrare dentro alla mia nuova amica, passano minuti interminabili, del calore dentro di me, stefano sta venendo, istintivamente stringo le gambe per non farlo uscire e arriva un altro forte orgasmo mentre la mia bocca viene invasa dagli umori di Anna. Tre orgasmi quasi simultanei.
Rimango inerme sdraiata, un forte armeggiare da un’altra stanza, mi giro, siamo solo io e quell’uomo.
“Ho un premio per la mia nuova ragazza” in lontananza la voce di Anna. Stefano, ricomposto, si mette a ridere mentre tira fuori dalla tasca 50 euro.
Ricompare con una pipetta in mano Anna, fa un tiro e mi butta in faccia il fumo, un’odore strano, mi intontisce. Me la allunga, Faccio un tiro, non ho mai fumato in vita mia, tossisco. Un lieve mal di testa mi intontisce, la vista si offusca, sento armeggiare qualcosa in metallo, il mio collo viene stretto da qualcosa in pelle, lo tocco, sembra un collare con un anello.
“Cos’è?” chiedo.
“Il tuo collare da lavoro” risponde con tono duro la donna.
Mi alza, barcollo, e andiamo in ultra stanza al piano superiore, non riesco a mettere a fuoco cosa c’è. Il rumore di qualcosa che viene attaccato al collare rimbomba e vedo una sorta di corda attaccata al muro. I miei due compagni se ne vanno, ridono mentre parlano di me, ma non capisco.
Mi accuccio a terra, crollo in un sonno profondo.
Sento delle carezze che mi svegliano e le luci del giorno che penetrano dagli scuri socchiusi della finestra.
“Ben svegliata puttanella” era ancora Anna, ora vestita con una tuta di lattice che mette in evidenza tutte le sue linee e i capelli raccolti con la coda, stivali neri lucidi al ginocchio.
“Che succede?liberami”
“Lo sarai, se vorrai” risponde.
Mi alza in piedi e va ad aprire la finestra, la camera diventa illuminata, scorgo arnesi appesi ovunque e una sorta di parete attrezzata con tante cose appese di cui ignoro l’uso.
“Benvenuta al tuo corso da puttana”
Tremo…
Sono in auto, il buio intorno a me, dentro un mare di pensieri ed emozioni mi rendono inquieta.
Io integerrima professionista, donna dalla vita con certezze es una educazione ben lontana da quello che avevo fatto, in una sera ho scaraventato via tutto di quello che pensavo di essere.
Vestita solo con quello che è diventato un abito delle prime volte e con il mio perizoma appoggiato sul sedile del passeggero che guardo di tanto in tanto e mi sovvengono tante emozioni che mi eccitano e fanno paura al tempo stesso.
Guidando cerco di non pensare alla mia prima volta con una donna, ma il risultato è che i suoi sapori sulle mie labbra li sento e mi ritrovo a leccarmele senza sapere che me ne accorgessi, mi eccita da morire. Mi pervade di nuovo il calore, che dal basso ventre si espande su tutto il corpo, come delle scosse che mi attraversano, e di nuovo sento il mio pube caldo. La mia testa inizia a percepire un forte desiderio, di nuovo. Non mi riconosco, ma ho una voglia che mi assale.
Passo davanti a una strada dove ci sono un paio di prostitute, rallento e le osservo a all’improvviso mi viene da frenare e accostarmi poco più avanti. Le osservo dallo specchietto, una si gira e vedendo l’auto ferma si incammina. Arriva dal mio finestrino, lo abbasso e lei sorpresa mi chiede cosa volevo fare.
La guardo e dalla mia bocca escono parole che non avevo mai pensato “godere come una troia”. Lei sorride allunga una mano verso la mia gonna e la alza vedendo il mio sesso nudo, la tocca e si accorge subito di quanto sia bagnata e già aperta. Un dito entra immediatamente, ma poi toglie la mano.
“Senti bella, tu hai bisogna di altro io non faccio”
Mi irrito, voglio godere.
“Bella se vuoi fare troia vai altra strada“
Poi fa il giro dell’auto e sale.
Mi dice di seguire le sue indicazioni, non so dove stiamo andando. Dopo un paio di chilometri arriviamo in un parcheggio di una minuscola stazione dove vedo un’altra prostituta probabilmente dell’est europa. Accosto e lei scende a salutare la ragazza, le guardo, penso che due prostitute di etnia diversa potessero essere amiche, una nigeriana e una rumena che confabulano osservandomi. Mi fanno cenno di raggiungerle, esco e mi avvicino titubante.
“Piacere Anna” si presenta la ragazza bionda, con un seno prorompente e un corpo longilineo. I suoi capelli mossi arrivano alle spalle, il trucco pesante non nasconde occhi azzurri e un viso dai lineamenti duri come solo chi proviene dalle sue zone può avere.
“Simona” dico io.
“Fammi sentire se sei come dice la mia amica” e allunga la mano sotto alla mia gonna alzandola un po’ e toccandomi nell’intimo.
“Sei fradicia, ti piace fare la zoccola?”
“Scusa” borbotto ansimando.
“Puttana” aggiunge.
“Come ti permetti” provo a controbattere, mentre le sue dita giocherellano con il mio clitoride provocandomi grande piacere.
Nel frattempo si ferma un’auto che poco dopo carica la ragazza di colore e sparisce.
Rimaniamo sole e Anna toglie la mano bagnata mentre io rispondo con un gemito.
“Vuoi godere come una troia mi diceva”
Con un gesto della testa dissi di sì e rimasi con lo sguardo fisso a terra.
“Sei vestita troppo bene per questo posto”
“Cosa?” dico osservando che lei aveva solo un micro perizoma bianco trasparente dove era evidente la fessura priva di peli e un reggiseno sempre trasparente dal quale potevo ben vedere i suoi capezzoli di un seno che era una terza abbondante e tondo.
“Togliti quel vestito, subito” ordina,
“Non ho nulla sotto”
Ride, “meglio così sei già pronta”.
Allunga le mani sulle spalline del mio vestito e le fa cadere portando tutto a terra, ero di nuovo nuda, stavolta in un posto alla vista di chiunque passasse.
Mi squadra, “troppo pelo li sotto, ma per stasera andrà bene lo stesso”. Cosa intendeva dire, non so come reagire, il mio corpo accaldato è immobile.
Mi prende per mano e ci spostiamo di qualche metro, sono con una prostituta in intimo e io nuda. Ci illuminano dei fari, un’auto si ferma.
“Ciao Anna, che bella amica hai portato, è nuova?”
“Ciao Stefano, stasera offerta 2x1”
“Ottimo, salite”
Saliamo nei posti dietro, sono inerme ai comandi di Anna. La sua mano inizia a massaggiarmi, mentre l’uomo ci porta in una strada buia che ci porta ad una vecchia casa di campagna. Scendiamo ed entriamo dentro ad una porta.
Dentro i muri sono spogli, ma sembra abitata. Ci troviamo in una sala con un grande camino e due divani uno fronte l’altro, Anna mi ferma in mezzo, stefano si siede di fronte a me raggiunto da lei, “proprio un bel bocconcino, bella sorpresa” esclama.
Immobile li osservo, vedo Anna che apre i pantaloni dell’uomo e gli tira fuori il pene ancora molle e inizia a masturbarlo, la scena mi inquieta e sento uno stato di eccitazione che sale. Dopo poco si china e inizia a succhiarglielo mentre lui mi guarda divertito. “Avvicinati puttanella” mi dice l’uomo, eseguo. La sua mano sulla mia coscia sale fino alla mia fighetta piena di umori, la tocca, ho un gemito, lui sorride e mi infila due dita dentro. “Sei proprio una calda puttanella, sei spalacanta”.
Sto godendo, le sue dita aumentano e girano dentro, ansimo. “Apri gli occhi e guardaci puttana” mi dice. Davanti ai miei occhi c’è Anna che sta succhiando un pene in piena erezione, la scena mi eccita ancora di più, arriva il primo orgasmo.
La sua mano sale sui miei capezzoli e li strizza, un dolore misto piacere, ansimo, intanto Anna si stacca dal suo lavoretto e si mette dietro di me. Sento delle mani sulla testa che mi spingono verso il sesso del cliente, lo prendo in bocca e inizio a lavora con le labbra e la lingua, mi piace essere trattata così, sento che sto godendo solo con quell’asta in bocca, salgo e scendo. Le dita di Anna mi penetrano mentre sono a 90 che faccio un pompino come mai prima, con la lingua lecco l’asta come fosse un ghiacciolo, giro attorno alla cappella. Sento i colpi delle 3 dita forti dentro di me, “sei proprio una gran puttanella, sei un lago, cola tutto, godi troia!”
Quelle parole dette da quella ragazza hanno il potere di farmi eccitare ancora di più, arriva un altro orgasmo.
Mi fanno sdraiare sull’altro divano, Anna si mette a cavalcioni con la sua figa nuda davanti alla mia bocca, mentre Stefano si abbassa i pantaloni. Inizio a leccarla come avevo imparato, sento le mi gambe che vengono aperte, poco dopo sento il suo pene entrare agevolmente in me, godo.
I colpi si alternano forti, la mia lingua cerca di entrare dentro alla mia nuova amica, passano minuti interminabili, del calore dentro di me, stefano sta venendo, istintivamente stringo le gambe per non farlo uscire e arriva un altro forte orgasmo mentre la mia bocca viene invasa dagli umori di Anna. Tre orgasmi quasi simultanei.
Rimango inerme sdraiata, un forte armeggiare da un’altra stanza, mi giro, siamo solo io e quell’uomo.
“Ho un premio per la mia nuova ragazza” in lontananza la voce di Anna. Stefano, ricomposto, si mette a ridere mentre tira fuori dalla tasca 50 euro.
Ricompare con una pipetta in mano Anna, fa un tiro e mi butta in faccia il fumo, un’odore strano, mi intontisce. Me la allunga, Faccio un tiro, non ho mai fumato in vita mia, tossisco. Un lieve mal di testa mi intontisce, la vista si offusca, sento armeggiare qualcosa in metallo, il mio collo viene stretto da qualcosa in pelle, lo tocco, sembra un collare con un anello.
“Cos’è?” chiedo.
“Il tuo collare da lavoro” risponde con tono duro la donna.
Mi alza, barcollo, e andiamo in ultra stanza al piano superiore, non riesco a mettere a fuoco cosa c’è. Il rumore di qualcosa che viene attaccato al collare rimbomba e vedo una sorta di corda attaccata al muro. I miei due compagni se ne vanno, ridono mentre parlano di me, ma non capisco.
Mi accuccio a terra, crollo in un sonno profondo.
Sento delle carezze che mi svegliano e le luci del giorno che penetrano dagli scuri socchiusi della finestra.
“Ben svegliata puttanella” era ancora Anna, ora vestita con una tuta di lattice che mette in evidenza tutte le sue linee e i capelli raccolti con la coda, stivali neri lucidi al ginocchio.
“Che succede?liberami”
“Lo sarai, se vorrai” risponde.
Mi alza in piedi e va ad aprire la finestra, la camera diventa illuminata, scorgo arnesi appesi ovunque e una sorta di parete attrezzata con tante cose appese di cui ignoro l’uso.
“Benvenuta al tuo corso da puttana”
Tremo…
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