Black Nina - cap 7

di
genere
tradimenti

Si stava avvicinando il compleanno di Paola e, come al solito, non avevo nessuna idea su cosa regalarle. Durante una ripresa mi confidai con Bree la quale ebbe subito l'idea di organizzarle una festa a sorpresa. D'accordo con Ann e Carlo si mise subito in azione per progettare un mega-party nella villa del produttore, a cui avrebbe invitato persone importanti del settore porno, attrici ed attori di tutti i generi e qualche celebrità.
Il fatidico giorno mi presentai a casa senza alcun regalo fingendo d'aver dimenticato il suo compleanno, ma promettendole una serata speciale.

Ero tanto incazzata che l'avrei mandato a quel paese seduta stante, ma poi pensai di vendicarmi facendo la puttana più del solito. Così indossai un miniabito tanto scollato che le tette quasi uscivano fuori da sole, e corto quel che bastava a far vedere il pizzo delle autoreggenti. Non indossai neanche il perizoma dimenticandolo del tutto, ed uscii di casa promettendogli di farlo cornuto come non gli era mai successo.

Durante il viaggio in macchina Paola non fece che toccarsi dicendomi che voleva farsi trovare già pronta per gli uomini con cui sarebbe andata. Ad un certo punto volle che prendessi l'autostrada per fermarsi in un autogrill e fare un'orgia con dei camionisti, ma mi opposi promettendole che i cazzi non le sarebbero mancati. Si calmò solo quando vide che stavamo entrando nella villa di Carlo dove fu subito presa in consegna da Bree ed Ann.

Le due mi portarono in un camerino che, con mio grande stupore, chiusero a chiave, Bree poi non mancò di farmi i complimenti, ovviamente alla sua maniera.
“Cavolo Paola sei un schianto di troia !” mi disse baciandomi.
“Troia e disponibile.” le risposi alzando il vestito e mostrandole la passera nuda.
“Su su che non c'è tempo da perdere.” esclamò Ann “Togliti quel vestito e vieni al trucco, subito !”
Era la prima volta che sentivo Ann così perentoria e ne fui colpita, di certo avevano in mente qualcosa che non m'avrebbero mai rivelato, così tolsi l'abito e mi sedetti davanti allo specchio. Non mi ci volle molto per capire che stavo diventando Black Nina, ma rimasi di sasso quando mi fu portato il vestito che dovevo indossare. In pratica si riduceva ad un collare di stoffa dal quale pendevano dei lunghi veli bianchi che si sarebbero mossi a qualsiasi mio movimento. Ma non ebbi quasi neanche il tempo d'indossarlo che le due donne mi portarono subito fuori dove ci aspettava una grossa gabbia in metallo nella quale, con un po’ di apprensione, fui fatta entrare. Appena dentro un paio d'uomini la coprirono con un drappo rosso che mi impediva di vedere cosa succedeva, e solo le parole di Bree mi tranquillizzarono.
“Paola rimani calma che non corri nessun pericolo. Ora verrai sollevata da una gru e portata fuori di qui, quello che dovrai fare dopo lo capirai da sola, ok ?”
“Si, speriamo solo di fare presto.” risposi per farle capire che ora mi era tutto chiaro.

Nel giardino di Carlo era stato montato un grosso cilindro in plexiglas largo un paio di metri ed alto altrettanto. Vicino a me riconobbi alcuni attori che avevano già girato film con mia moglie e diverse bellissime ragazze vestite piuttosto discintamente.
Ad un certo punto l'attenzione di tutti venne rapita da un mezzo da lavoro che portava un qualcosa, coperto da un drappo rosso, appeso ad una gru senza che nessuno capisse di cosa si trattasse. Il mezzo si fermò davanti al cilindro e due uomini si sistemarono vicino a quello che stava sul mezzo.
Fu allora Carlo che, prendendo un microfono, chiarì a tutti quello che stava succedendo.
“Amici tutti, ho il piacere di portare qui fra voi quella che non è solo una mia attrice, ma anche e soprattutto un'amica e che oggi festeggia il suo compleanno, ecco a voi Black Nina!!!!.”
I due uomini tolsero il drappo e mia moglie uscii allo scoperto, o per meglio dire rimase dentro la gabbia in cui era chiusa, mostrandosi a tutti. Partì subito una musica di sottofondo e Paola cominciò a spogliarsi togliendosi uno dopo l'altro i veli che la coprivano sino a rimanere completamente nuda.

Ero estremamente eccitata nel mostrarmi nuda davanti a tutta quella gente che mi applaudiva, e che era lì solo per me. Ad un certo punto fu appoggiata una scala sul cilindro che sorreggeva la gabbia, ed io credetti che sarei stata liberata al più presto. Invece ci fu la prima sorpresa della serata.
“Signore e signori.” urlò Carlo al microfono “Vorrei che tutti insieme prestassimo l'attenzione dovuta al mio regalo per Nina, la mia nuova scoperta, Ironboy !”
Subito dopo salì sul cilindro un bellissimo ragazzo di colore a torso nudo che sprizzava sesso da tutti i pori. Cominciammo a baciarci con passione e lui non perse tempo nel farmi sentire le sue mani su tutto il corpo, soffermandosi soprattutto sul sedere.
“Ora abbassato che ti do quello che vuoi.” mi disse facendomi l'occhiolino.
Mentre mi abbassavo, guardandolo in viso, mi accorsi che sulle sbarre della gabbia erano montate alcune piccole camere che permettevano a tutti di vedere e sentire su un maxischermo quello che succedeva su quel cubo improvvisato. Come fui all’altezza del suo inguine si tolse i pantaloni tirando fuori un cazzone incredibile sia per lunghezza che per diametro, una vera bestia di carne che presi subito a leccare con ingordigia.

L'uomo, dopo averle messo il cazzo in bocca, le fece mettere le mani sulle sbarre e cominciò a guidarla lui, ora con calma e dolcezza, ora con forza e violenza. Il risultato fu che mia moglie sbavava senza sosta ricoprendo quella mazza immensa con la sua saliva. All'improvviso mi ritrovai accanto Bree che non mancò di stuzzicarmi.
“Allora, dal tuo pacco vedo che ti stai già arrapando come sempre.” mi disse sfiorandomi la patta.
“E come non potrei ! Guarda come la tratta, peggio d'una troia !”
“E questo è solo l'inizio, Carlo ha preparato altre sorprese.” concluse allontanandosi.
Quando lui la fece alzare, Paola poggio le natiche alle sbarre e Ironboy non perse neanche un secondo e l'inculò completamente con pochi e violenti colpi.

Il bastardo me lo mise nel culo con una forza indescrivibile e non urlai dal dolore solo per orgoglio. Ma presto iniziai a godere di quel cazzone che mi stava sfondando senza sosta. Non è che nella gabbia potessi muovermi molto facilmente, già faticavo a rimanere ferma sotto i suoi colpi, e non vedevo l'ora d'uscire per dare un po' di sollievo alla mia passera che colava copiosamente. Per fortuna dopo un po' anche lui si stancò di quella scomoda posizione e mi fece uscire dalla gabbia, che fu subito rimossa e sostituta da un piccolo materasso gonfiabile. Quattro cameraman ci ripresero mentre succhiavo di nuovo quel palo per poi ritrovarmelo nel culo. Solo che adesso ero sdraiata e non persi un secondo a toccarmi la fica.

Nonostante fosse quasi un debuttante lui si dimostrò un gran stallone, glielo ficcava in bocca e nel culo con sempre maggior foga, fino a quando non fece rimettere mia moglie carponi. Allora diventò un vero toro da monta affondando i colpi con più forza e frequenza, facendola urlare di piacere. Alla fine le sborrò un po' in faccia e un po' dritto in bocca mentre lei aveva quattro dita nella passera. L'orgasmo dell'uomo fu accolto da un lungo applauso, successivamente furono fatti scendere e a Paola fu data una vestaglietta con cui coprirsi. Lei salutò tutti quelli che le andavano incontro per poi trovarsi di fronte a me che la baciai a lungo.
Fu Carlo ad interromperci spiegandoci senza mezzi termini, quello che aveva in mente.
“Sentimi bene, c'è un ricco produttore americano che vuole conoscerti, anzi ti si vuole proprio fare.” le disse a bassa voce “E’ un tipo un po' strano, diciamo molto passivo, insomma gli piace farsi inculare dalle donne.”
“Ma io non l'ho mai fatto !” obbiettò mia moglie.
“Dai che non è difficile, pensa a quello che hai appena fatto e mettiti al posto dell'uomo, quello vero.”
“Carlo ma pensi che ne valga la pena ?” chiesi un po' timoroso.
“Senti quello vi apre le porta al mercato americano e parliamo di dollari, ma a palate.”
“Ok dimmi che devo fare.” concluse Paola ormai decisa ad andare sino in fondo. “Vai con Ann.” le rispose Carlo “Lei ti darà quel che ti serve.”
Vidi mia moglie allontanarsi con Ann un po' dubbioso su quello che sarebbe potuto succederle, ma sapevo anche che era abbastanza esperta da saper gestire ogni tipo di situazione.

Ann mi portò in casa dove indossai un bustino e perizoma in pelle, e degli stivali alti fino a metà coscia. Poi entrai in una stanza dove c'era il produttore americano, un uomo che faceva a dir poco schifo, grasso e pelato con una faccia da maiale che non finiva più. Devo ammettere che il mio inglese non è un granché, ma con un po' di pazienza ci capimmo quasi subito, così lo feci spogliare ed iniziai a recitare il ruolo della Mistress cercando d'essere il più credibile possibile.
Lui cominciò a leccarmi gli stivali e poi il perizoma, e mi dovetti impegnare per non ridergli in faccia tanto era ridicolo. Quasi stizzita presi uno strap-on e l'indossai velocemente, lui mi guardava in estasi mentre glielo ficcavo in bocca senza tanti riguardi. Infine lo sodomizzai schiaffeggiandogli sonoramente il culo ed impedendogli di toccarsi il cazzetto che si ritrovava fra le gambe. Solo quando lo misi a pancia all'aria lo masturbai mentre l'inculavo insultandolo un po' in italiano ed un po' in inglese. Anche se all'inizio mi parve strano col tempo inizia a godere nel fottere quello che considero un perfetto porco. Quando stava per raggiungere l'orgasmo gli stringevo la base del cazzo per impedirglielo e fotterlo il più a lungo possibile. Alla fine mi venne nella mano che subito gli feci ripulire con la lingua ma, ancora incazzata per quella che consideravo una marchetta piuttosto sgradevole, conclusi la sua serata pisciandogli in faccia con sua grandissima gioia.
Uscii dalla stanza ancora furiosa e subito incontrai Ann con una faccia preoccupata con a fianco mio marito nello stesso stato.

“Paola c'è un imprevisto, nulla d'irreparabile, solo un cambiamento di programma.” le dissi come mi fu vicina.
“Che succede ? Un altro porco da soddisfare ?” mi chiese decisamente adirata.
“No.” le rispose Ann “C'è una donna che vuole incontrarti, vieni è in quella stanza.” Seguimmo Ann molto perplessi su quello che sarebbe potuto accadere, ma ero anche sicuro che Carlo non ci avrebbe mai messo in una via senza uscita.
Come entrammo vedemmo una donna di colore, sui quaranta, molto ben portati, era molto alta ed indossava un elegantissimo abito da sera rosso sotto il quale si intravedeva un paio di scarpe con dei tacchi molto lunghi e sottili.
“Buonasera Black Nina.” disse la sconosciuta “O dovrei chiamarti Paola e lui Antonello.”
“Ma come sai i nostri nomi ?” le chiesi infuriato.
“Lascia stare i come ed i perchè, sappi solo che ho i miei informatori e posso sputtanarti come e quando voglio.”
“Ma noi abbiamo un accordo con Carlo ...” continuai sempre meno convinto.
“Appunto con lui non con me.” mi rispose gelida “Ora sta a voi decidere, o fate quello che voglio o addio anonimato.”
“E cosa vuoi ?” chiese Paola volendo arrivare subito al punto della discussione.
“Te ovviamente.” disse la donna “Tuo marito può anche assistere stando alle mie regole. Ann invece parteciperà perchè i suoi non sanno che mestiere fa, vero piccola bugiarda.” Ann diventò subito rossa, poi annuì con la testa bassa.
“E tu Paola che mi rispondi ?”
“Che farò tutto quello che vuoi solo dimmi almeno il tuo nome.”
“Magda, per voi la Signora Magda, ora spogliatevi, vi voglio tutte e due nude. E tu.” disse rivolgendosi a me “Se vuoi rimanere siediti e guai a te se ti tocchi, o ti butto fuori e ti faccio scopare da alcuni miei amici che amano molto i culetti vergini.”

La odiavo come odiavo subire qualsiasi genere di ricatto, ma non potei che togliermi il poco che avevo addosso ed aspettare di sapere cos'avesse in mente. Quando anche Ann fu nuda Magda si avvicinò a me con una lunga corda nera presa da una ventiquattrore che era vicino a lei.

“Stai tranquilla non ti farò alcun segno che duri più di un giorno, in fondo sei un investimento anche per me.” mi disse mentre faceva passare la corda intorno al mio corpo con velocità e maestria.
Alla fine mi ritrovai legata come un salame, ma con le mani libere, la corda mi stringeva le tette facendole sembrare ancor più grandi e mi teneva le chiappe divaricate. Poi ne prese una più corta e fine che fece passare fra le mie gambe dopo averci fatto un nodo che mi trovai proprio sul sesso. “Cammina un po' che vediamo se è tutto a posto.” mi disse Magda dopo avermi guardata un attimo.
Nel momento in cui mi mossi mi resi conto che, come muovevo le cosce, il nodo che avevo sulla passera mi stimolava il clito, facendomi bagnare come una cagna in calore e rendendo difficoltoso ogni passo.
“Bene, bene.” commento subito la mia aguzzina “Continua a camminare mentre mi occupo di quest'altra troietta lesbica.”

Vedevo mia moglie eccitarsi sempre di più ad ogni passo che faceva, ma la mia attenzione fu presa da Magda che mise un collare in cuoio al collo di Ann. Poi le fece leccare uno strano gancio, che finiva con una piccola palla, che la nostra amica si ritrovò infilata nel buchetto mentre gemeva di dolore. Dopo la sadica legò l'anello del gancio al collare usando un'altra corda che tese fino a che Ann non rimase perfettamente dritta con la schiena con i seni completamente offerti.
“Brava la lesbicona, ora vai sul divano e mettiti a pecora che iniziamo a divertirci.” disse Magda visibilmente soddisfatta di quello che aveva fatto.
Come Ann si mise a carponi la nera prese mia moglie la fece mettere dietro al suo sedere ordinandole di leccarla, ma senza farla venire. Mentre Paola leccava Ann, Magda cominciò a sculacciarla e darle degli schiaffetti sulla fica.

Mi sembrava d'impazzire, Ann si stava bagnando copiosamente ad ogni mia passata di lingua, ma soprattutto quelle manate sul sesso erano micidiali. Non mi facevano male ma solo salire la voglia d'essere scopata da chiunque, e quel nodo sul clito sembrava quasi volesse entrarmi dentro, ma era solo un'illusione. Anche le corde che mi stringevano le tette non mi davano tregua, mi sembrava che mi dovessero esplodere da un momento all'altro per quanto le sentissi gonfie.
Cercai di leccarle il buchetto per darle un po' di sollievo, ma fra quello che volevo e quello che potevo fare c'era di mezzo un oceano. Ormai mi contorcevo sempre più sotto i colpi di Magda che, da perfetta sadica, sapeva ben dosare la forza della mano, fino a quando dimenticando ogni pudore non le chiesi pietà.
“Vuoi proprio essere scopata ! In fondo sei solo una gran puttana.” mi disse con disprezzo.
“Si sono una troia ma ti prego fammi venire.” la supplicai nuovamente.
“Taci cagna ! Godrai solo quando lo dirò io, per ora ci occupiamo di questa gran puttana.”

Magda tolse il gancio dal culo di Ann che nel frattempo si era notevolmente dilatato. Poi prese un grosso fallo che diede a mia moglie intimandole di sodomizzare l'altra donna che chiese pietà. “No ti prego, farò tutto quello che vuoi ma non quello.”
“Io faccio quello che voglio e ora voglio vederti il culo sfondato come non ti è mai accaduto.” le rispose Magda con arroganza prima di rivolgersi alla mia compagna. “Paola stammi bene a sentire,
so che è una tua amica ma non me ne frega un cazzo, rompile il culo come prima quello ha fatto con te o te ne pentirai, chiaro ?”
“Sì ma almeno fammelo lubrificare sennò chissà che danni faccio.” disse Paola cercando una via di fuga.
“Certo ti do due minuti per bagnarlo poi fottila e basta.”

Poggiai il fallo per terra ed allargandole il buchetto con le mani, cercai di far entrare più saliva
che potevo, Sapevo che le avrei fatto male, il dildo era bello grosso, ma era ormai chiaro che anche
Ann era nelle sue mani. Magda guardava sia me che l'orologio ed alla fine fece il conto alla
rovescia fino a che non disse basta.
“Sfondala ora !” fu il suo ordine repentino.
Non riuscii a dire nulla mentre riprendevo il fallo in mano e lo puntavo decisa sull'ano della mia amica, il suo era veramente un buchetto stretto e far entrare la sola punta fu un'impresa. “No ti prego mi fa male” urlava Ann che a malapena riusciva a rimanere ferma.
Ogni tanto mi giravo verso quella sadica donna in cerca di un suo gesto di pietà, ma invano. Anzi si mosse solo per prendere un frustino e minacciarmi se non fossi andata sino in fondo.
“Ann perdonami.” dissi mentre spingevo il dildo nelle sue viscere aprendola del tutto e cercando di non sentire le sue urla di dolore.
Poi iniziai a fotterla con estrema lentezza e con mio grande stupore, lei cominciò a manifestare un certo piacere che esplose con un gemito di chiaro godimento. “Mm sì così non è male.”
“Che puttana che sei.” inveì allora Magda “Fai tanto la difficile e poi godi peggio di una troia !” Mi sentii sollevata, ma fu una gioia di breve durata.

Magda spinse via Paola, prese in mano il fallo e cominciò a scopare Ann con forza e violenza. “Visto che ti piace, tanto vale fotterti come si deve, puttana !”
Ann riprese ad urlare per il male, ma Magda continuò col suo ritmo, fregandosene di ogni lamentela, anzi inveendo sempre di più.
“Allora dillo che ti piace, che sei solo una zoccola mancata, una puttana da cazzo.” “Si mi piace, contenta ?” le rispose alla fine Ann lasciandomi allibito. “Lo so che godi, e non sai quanto godrai in futuro.”
Magda la scopò fino a darle un orgasmo sconvolgente per violenza ed intensità, lasciandola a terra sfinita e senza più forze.
“Ora tocca a te .” disse rivolgendosi a mia moglie “Non che m'importi molto ma non vedo perchè non vedere Black Nina all'opera.”
“Scusa ma non capisco.” le rispose Paola che non comprendeva come me quello che stava succedendo.
“Se non l'hai ancora capito mi sono servita di te per arrivare a questa puttana e darle la lezione che meritava da tempo, se vorrà sarà lei a spiegarti il perchè di tutto ciò. Ora vieni qui e dammi una mano a togliermi il vestito, ho più voglia di te di godere come si deve.”

Andai alle sue spalle e feci scendere la lampo del vestito che cadde a terra mettendo in mostra un corpo perfetto e soprattutto nudo. Magda si girò e le nostre bocche finirono subito una contro l'altra. Anche le nostre mani si mossero velocemente andando a cercare i punti più sensibili del corpo dell'altra, e trovai la sua passera bagnata come la mia.
“Leccamela.” mi disse spingendomi la testa verso il basso.
Scesi con la lingua su tutto il suo corpo fino a ritrovarmi il suo sesso davanti alla bocca, indugiai un po' dandole dei piccoli baci, ma poi le allargai le grandi labbra e comincia a leccare come un'indemoniata.
“Ma sei proprio brava con quella bocca !” esclamò Magda fra un gemito e l'altro “Dai fammi venire che poi ti faccio godere io.”
Le infilai due dita nella fica e presi a masturbarla con una certa violenza, ma ormai non aspettavo
che il suo orgasmo per poi avere il mio così tanto agognato. Lei mi venne in faccia schizzandomi il suo piacere quasi come un uomo, ed io bevvi quel nettare in preda alla lussuria più sfrenata.

“Ora ti scoperò tanto da farmi implorare di smettere.” disse Magda rivolgendosi a Paola con un sorriso che non prometteva nulla di buono.
“Voglio proprio vedere come farai.” le rispose mia moglie con aria di sfida.
Ma il suo sguardo cambiò velocemente quando vide lo strap-on che Magda tirò fuori dalla sua borsa. Non solo era incredibilmente lungo, ma soprattutto aveva un diametro sproporzionato, la sola cappella del finto fallo era più o meno come il mio pugno.
“Vedi me lo sono fatta fare da un artigiano, è costruito coi migliori materiale esistenti sul mercato ed è unico al mondo.” cominciò a dire la nera mentre se lo allacciava in vita “L'idea iniziale era quello d'usarlo per quella troia di Ann, ma penso che con te sarà molto più divertente.”
Con passo felino s'avvicinò a Paola che era ancora inginocchiata per terra e glielo mise davanti alla faccia, ed a mia moglie non rimase che iniziare a cercare di prenderlo in bocca. Forse spinta dalla sua ormai sfrenata eccitazione, Paola riuscì a far entrare quell'enorme cappella in bocca, ma poi iniziò a leccarlo in tutta la sua lunghezza mentre si toccava senza tregua.

M'alzai in piedi e senza più alcuna remora le dissi quello che volevo.
“Che aspetti a fottermi ? Non vuoi più vedermi godere ?”
Lei non mi rispose, ma slegò la cordicella che avevo fra le gambe e mi portò sul divano dove mi fece sdraiare prima di salirmi sopra. Il fallo quasi scivolò in me senza alcuna fatica tanto era la mia voglia immensa d'essere scopata, ed un primo orgasmo mi sconvolse poco dopo, facendomi urlare di piacere. Ma Magda non si voleva certo fermare lì, rallentò un momento per poi farmi girare e riprendermi a scopare più forte di prima.
“Sei proprio una gran troia ! Lo prendi come se fosse un cazzetto qualsiasi, ma voglio vederti quando lo prenderai nel tuo bel culo.”
Ebbi un attimo d'esitazione, ma poi la maiala che è in me esplose in tutta la sua troiaggine.
“Vuoi il mio culo.” le chiesi aprendomi le chiappe con le mani “E allora prenditelo, ma fallo adesso !”
“Certo che te lo sfondo, inizia ad urlare puttana !”
Lei sfilò il fallo dalla fica ed iniziò ad incularmi, le dimensioni della cappella le impedirono un'entrata troppo veloce, ma fu lo stesso un piccolo olocausto e non urlai dal dolore solo per orgoglio. Pensai alla fortuna di aver preso in culo il cazzo del giovane nero che mi aveva già ben aperta. Infine sentii il suo corpo contro le mie chiappe, era tutto dentro, ma soprattutto stavo godendo.
Magda però mostrò sino in fondo il suo sadismo, cominciò a tirarlo fuori del tutto per poi penetrarmi sempre più velocemente procurandomi dei dolori incredibili, ma anche un piacere mai provato.

Paola aveva ormai il buco del culo completamente sfondato dopo quel continuo dentro e fuori. Poi però Magda le strinse i fianchi e prese ad incularla senza più far uscire il fallo e mia moglie a godere con più intensità.
Io avevo il cazzo che mi stava esplodendo nei pantaloni, non l'avevo mai vista prendere una bestia del genere anche se finta, ma le leggevo in faccia il piacere che stava provando e gli orgasmi che aveva senza soluzione di continuità.
Alla fine Magda la lasciò sfinita sul divano e venne verso di me visibilmente soddisfatta. “Scommetto che avresti una gran voglia di farti una sega non è vero ?” mi chiese con un ghigno. “Però stasera sono buona ed avrai qualcosa in più. Ann vieni qui e fai un bel pompino a questo cornuto, e mi raccomando bevi tutto o ti frusto tutta la notte.”
Ann corse ai miei piedi e mi slacciò velocemente i pantaloni per tirare fuori il mio pene ormai prossimo ad esplodere. Anche se era decisamente inesperta a prenderlo in bocca, o almeno così mi parve, venni quasi subito e lei bevve tutto il mio sperma.
Poi io e Paola ci rivestimmo per tornare di sotto mentre Magda si faceva leccare i piedi da Ann ormai completamente sottomessa al suo volere con nostro grande disgusto. Provata com'era, mia moglie mi chiese di lasciare al più presto la festa e così, dopo i saluti di rito, tornammo a casa. Inutile dire che una volta sul letto lei crollò subito mentre io rivedevo ogni scena accaduta quella sera, di certo avrei chiesto delle spiegazioni ad Ann, ma quell'epilogo non mi era affatto dispiaciuto.



Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
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scritto il
2022-03-13
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