Papà, io sono il tuo regalo!
di
Q2069
genere
incesti
L'altro giorno, il 4 aprile, è stato il mio compleanno. Ormai ne ho viste di primavere, ma in 54 anni non ho mai avuto un compleanno così bello; e tutto grazie a mia moglie Maria e a mia figlia Paola.
Quella mattina sono stato svegliato dai caldi baci di mia moglie sul mio collo e dai suoi suadenti inviti ad aprire gli occhi. "Dai Amore, svegliati che oggi per te è un giorno speciale!"
Con gli occhi chiusi sentivo un buonissimo profumo di caffè. Poi arrivò anche la squillante voce di mia figlia, che si univa alla madre nell'esortarmi ad alzarmi. Adoro la graziosa voce della mia bambina. E adoro ancora di più il suo corpo da donna ormai pienamente sviluppata. Aperti gli occhi vedo mia figlia Paola in piedi davanti al mio letto, che regge un vassoio con sopra la colazione. La mia colazione. La cosa sorprendente era che Paola indossava una ridicola uniforme sexy da scolaretta americana: Aveva dei calzini bianchi lunghi fino a metà polpaccio, una gonna rossa a scacchi che bastava appena a coprirle la "patatina" e una camicetta bianca annodata sopra l'ombelico e anche molto scollata (le sue tette perfette erano per metà scoperte); infine si era anche acconciata i capelli in due codini molto graziosi.
Io l'ho squadrata stupito mentre lei mi fissava con i suoi grandi occhi da cerbiatta e mi rivolgeva un sorriso smagliante.
Paola: Ti ho portato la colazione papà!
Paola poggia il vassoio sul comodino di fianco a me. Poi mi sono voltato confuso verso mia moglie e mi sono accorto che anche lei era vestita in modo particolare: Innanzitutto aveva un trucco molto pesante (sembrava una vera prostituta) poi aveva un completo di lingerie nera molto elegante e sexy. Anche lei mi guardava sorridendo.
Maria: Te l'ho detto che è un giorno speciale! Oh guarda, c'è qualcosa per te lì!
Maria mi ha indicato una bustina bianca sopra il vassoio della colazione. Io l'ho presa. Sopra c'era scritto "TANTI AUGURI". L'ho aperta e ci ho trovato dentro un biglietto e una foto. Sul biglietto c'era scritto:
Caro papà, ti voglio tanto bene. Quest'anno il tuo regalo sono io.
La foto invece era una foto oscena di mia figlia. La foto era stata scattata palesemente nel nostro salotto ed inquadrava in una prospettiva dall'alto Paola che stava inginocchiata completamente nuda, con la bocca spalancata e la lingua di fuori, mentre reggeva un cartello con sopra scritto "Si papà'". Era terribilmente eccitante!
Io: E questa!?
Maria: Questa glie l'ho scattata io. Nostra figlia ha avuto un’idea così bella! Come regalo di compleanno, lei risponderà "si papà" ad ogni tua richiesta per tutto il giorno. Puoi chiederle quello che vuoi. Q U A L S I A S I cosa. Ah, quasi dimenticavo... naturalmente io non sarò da meno!"
Entrambe erano molto ammiccanti e mi guardavano con occhi vogliosi. Naturalmente in una simile situazione il mio cazzo era già in tiro e premeva disperatamente contro le mutande.
Io: Allora prima di fare colazione qualcuno dovrebbe succhiarmi il cazzo!
Paola: Si papà, sono qui per questo!
Paola ha scansato le coperte che mi coprivano ed è montata con un balzo sul letto. Mi ha sfilato i pantaloni del pigiama e i boxer. Poi si è fermata a fissare il mio cazzo per un po'.
Io: Ti piace cucciola?
Paola: Si papà, è bellissimo!
Maria: Nostra figlia non vedeva l'ora di giocarci. Sono settimane che programmiamo questa cosa.
Poi Paola lo ha stretto in mano e si è messa ha leccare e baciare pian piano la cappella. Poi ha iniziato a farmi una vera pompa mentre sua madre Maria la incitava.
Maria: Posso suggerire una 69? Secondo me sarebbe più eccitante.
Io: Approvo!
Così Paola mi si è messa sopra e la mia faccia è finita tra le sue cosce. Lì ho avuto conferma del fatto che lei non stesse indossando le mutandine. La gonna era così corta da non dare alcun fastidio, anche perché ormai era tirata su fino alla pancia. La sua fighetta rosa era bellissima.
Maria: È stupenda non è vero? Liscissima e delicata. L'ho aiutata io a prepararsi per te.
Detto ciò Maria ha tarato un sonoro schiaffo sul culo di Paola e per un po’ è rimasto il segno della mano su una chiappa. Nel frattempo mia figlia me lo succhiava benissimo e io mi "abbuffavo". L'eccitazione è a mille! Vengo senza neanche provare a trattenermi e finisco per riempire la boccuccia di Paola che colta alla sprovvista fa qualche colpo di tosse. È una brava ragazza e non si fa sfuggir di bocca niente. Dopo aver ingoiato tutto mi ringrazia anche.
Dopo l'orgasmo mi era salita una gran fame. Mi rinfilo i pantaloni, ma resto sul letto e mi metto seduto col vassoio sulle ginocchia. Mentre mangio pretendo che mia figlia e mia moglie mi intrattengano giocando tra di loro. Mi godo il mio cornetto ripieno ed il mio caffè mentre guardo quelle due bambole baciarsi appassionatamente, accarezzarsi, limonare in modo sempre più spinto fino a ché Paola non sfila in maniera sensuale le mutandine in pizzo di Maria e inizia a leccargli la figa con quella sua boccuccia (che sicuramente ancora conservava il sapore del mio sperma). Maria gode e geme mentre accarezza la testa di sua figlia. Mentre le osservavo avevo finito la colazione e il mio cazzo era tornato ad essere duro.
Interrompo le due e le dico di alzarsi. Le faccio mettere in piedi una a fianco all'altra. Le osservo attentamente. Sono scompigliate da tutto quel movimento di prima. Ormai i due completini sono inutili. Gli ordino di togliersi tutto. Dico a Paola che mi sarebbe piaciuto tanto montarla da dietro e tirarla per quei bei codini che facevano da perfetti manici. Ma quando Paola stava per rispondere "si, papà" l'ho interrotta subito.
Io: Ma non intendo farlo! Perché ho trovato qualcosa di migliore. Dimmi un po', saresti disposta a darmi il culo?
Paola: Si papà. Certo, tutto per te!
Io: Lo hai mai fatto anale prima d'ora?
Paola ha scosso la testa facendo cenno di no.
Io: Va bene. Allora Maria vieni qui, gli facciamo vedere come si fa.
Mia moglie ubbidisce senza fiatare e mi si avvicina. La faccio mettere a novanta con i piedi vicini al bordo del letto, così che io potessi scoparla dà in piedi. Nel frattempo prendo del lubrificante da un cassetto lì vicino.
Io: Sai tesoro, io e mamma facciamo spesso questa roba. Lo adorerai!
Mi faccio lubrificare bene il cazzo da Paola, che abbonda con la quantità e mi cosparge tutta l'asta con le sue soavi dita affusolate. Poi le ordino di lubrificare un po' anche il buchino di sua madre.
Paola: Così papà? Va bene?
Io: Anche un pochino dentro tesoro. Infilaci il ditino.
Paola: Si papà.
Appena lo scivoloso dito di Paola è penetrato nella piccola fessura la schiena di Maria si è irrigidita di colpo e lei ha emesso un piccolo verso di piacere.
Dopodiché ho iniziato a scoparmi mia moglie nel culo, prima lentamente e poi in modo più veloce.
Io: Vedi tesoro? Non fa male! E senti la mamma come inizia a godere!
Era vero... Maria iniziava godere come una vera scrofa e gemeva sempre più forte. Mentre ci guardava Paola intanto si lubrificava il culetto e con l'altra mano si accarezzava il clitoride. Anche io godevo come un maiale, ma mi sono dovuto fermare per conservarmi per mia figlia.
Io: Coraggio Paola, vieni su. Ora tocca a te.
Paola: Si papà, ma su dove? Mi metto a fianco alla mamma?
Io: No, ti metti SOPRA la mamma.
Faccio abbassare il culo a mia moglie e faccio in modo che lei si sdraiasse come a rana sul letto. In questo modo Paola si è potuta mettere sopra di lei. Le due bambole erano poste una sopra l'altra (quasi impilate) in modo che le tette di Paola fossero premute sulla schiena di Maria e che quindi il culo di Paola fosse proprio sopra a quello di Maria. In questa posizione io avevo davanti a me ben due lati B, con 4 buchi facilmente raggiungibili dal mio cazzo. La disposizione era perfetta: La carnosa vagina di Maria, il suo ano già spanato, la giovane vagina di Paola e infine il suo ano non ancora profanato.
Maria: Non ti preoccupare per l'igiene Paoluccia. Dentro siamo entrambe pulitissime, è per questo che ti ho fatto fare quel piccolo clistere prima.
Paola: Si lo so, tranquilla mamma.
Io: Mio Dio! Non so neanche da dove iniziare!
Mia figlia insistette affinché iniziassi dal suo culetto prima che il lubrificante si seccasse. L'ho accontentata ed è stato fantastico per me e soprattutto istruttivo per lei. All'inizio ci sono state un po’ di difficoltà. Ma nel giro di poco ha imparato a rilassare quei muscoli e ha iniziato a godere anche lei come la madre. Poi sono passato alla sua rosellina umida. Lì l'eccitazione di Paola era tanta e addirittura alcune goccioline di umori gocciolarono dalla sua fighetta sulle chiappe di Maria. Poi naturalmente venne il turno di mia moglie e dei suoi due buchi voraci.
Andai avanti così per un po': Cambiando spesso buco per godermi le diverse sensazioni; dando qualche affondo qua e qualche affondo là. Passavo dalla figa della madre a quella della figlia, dal culo della madre al culo della figlia, poi dal culo della figlia alla figa della madre e così via...
Ad un certo punto ero incerto su quale di quelle meravigliose insenature avrebbe accolto il mio sperma. Dentro chi sarei dovuto venire? E soprattutto dove?
Poi ho deciso.
Quello era il giorno dove non esistevano limiti. Dove io potevo tutto senza dovermi preoccupare di niente. Dovevo assolutamente approfittarne e venire dentro mia figlia Paola.
Gli chiesi se potevo. Non tanto per avere il suo permesso (che già mi aveva concesso con quella lettera), ma solo per sentirlo dire da lei.
Paola: Si papà! Certo che puoi! Sborrami dentro e ingravidami!
In tutto ciò Maria (proprio sotto l'implorante figliola) se la stava ridendo di gusto. Io avevo anche la sua approvazione.
Con molta foga ho rifilato tre o quattro affondi contro le natiche di mia figlia, mentre la punta del mio cazzo sepolta in profondità dentro quel fertile ventre riversava tutto il seme che mi era rimasto in corpo. Ero in estasi. E Paola gemeva e urlava assieme a me. Una volta finito Paola è smontata da sua madre e mi si è gettata addosso stringendomi in un forte abbraccio.
Paola: Grazie papà! È il più bel giorno della mia vita!
Io: Anche il mio, bambina mia, anche il mio.
E mentre i nostri corpo nudi erano abbracciati e milioni di mie cellule si facevano strada dentro di lei, io e Maria ci scambiavamo sguardi complici.
Maria: È stata una bella festicciola vero? E sono solo le 11:30!
Io: Maria, amore mio... che Dio ti benedica!
Quella mattina sono stato svegliato dai caldi baci di mia moglie sul mio collo e dai suoi suadenti inviti ad aprire gli occhi. "Dai Amore, svegliati che oggi per te è un giorno speciale!"
Con gli occhi chiusi sentivo un buonissimo profumo di caffè. Poi arrivò anche la squillante voce di mia figlia, che si univa alla madre nell'esortarmi ad alzarmi. Adoro la graziosa voce della mia bambina. E adoro ancora di più il suo corpo da donna ormai pienamente sviluppata. Aperti gli occhi vedo mia figlia Paola in piedi davanti al mio letto, che regge un vassoio con sopra la colazione. La mia colazione. La cosa sorprendente era che Paola indossava una ridicola uniforme sexy da scolaretta americana: Aveva dei calzini bianchi lunghi fino a metà polpaccio, una gonna rossa a scacchi che bastava appena a coprirle la "patatina" e una camicetta bianca annodata sopra l'ombelico e anche molto scollata (le sue tette perfette erano per metà scoperte); infine si era anche acconciata i capelli in due codini molto graziosi.
Io l'ho squadrata stupito mentre lei mi fissava con i suoi grandi occhi da cerbiatta e mi rivolgeva un sorriso smagliante.
Paola: Ti ho portato la colazione papà!
Paola poggia il vassoio sul comodino di fianco a me. Poi mi sono voltato confuso verso mia moglie e mi sono accorto che anche lei era vestita in modo particolare: Innanzitutto aveva un trucco molto pesante (sembrava una vera prostituta) poi aveva un completo di lingerie nera molto elegante e sexy. Anche lei mi guardava sorridendo.
Maria: Te l'ho detto che è un giorno speciale! Oh guarda, c'è qualcosa per te lì!
Maria mi ha indicato una bustina bianca sopra il vassoio della colazione. Io l'ho presa. Sopra c'era scritto "TANTI AUGURI". L'ho aperta e ci ho trovato dentro un biglietto e una foto. Sul biglietto c'era scritto:
Caro papà, ti voglio tanto bene. Quest'anno il tuo regalo sono io.
La foto invece era una foto oscena di mia figlia. La foto era stata scattata palesemente nel nostro salotto ed inquadrava in una prospettiva dall'alto Paola che stava inginocchiata completamente nuda, con la bocca spalancata e la lingua di fuori, mentre reggeva un cartello con sopra scritto "Si papà'". Era terribilmente eccitante!
Io: E questa!?
Maria: Questa glie l'ho scattata io. Nostra figlia ha avuto un’idea così bella! Come regalo di compleanno, lei risponderà "si papà" ad ogni tua richiesta per tutto il giorno. Puoi chiederle quello che vuoi. Q U A L S I A S I cosa. Ah, quasi dimenticavo... naturalmente io non sarò da meno!"
Entrambe erano molto ammiccanti e mi guardavano con occhi vogliosi. Naturalmente in una simile situazione il mio cazzo era già in tiro e premeva disperatamente contro le mutande.
Io: Allora prima di fare colazione qualcuno dovrebbe succhiarmi il cazzo!
Paola: Si papà, sono qui per questo!
Paola ha scansato le coperte che mi coprivano ed è montata con un balzo sul letto. Mi ha sfilato i pantaloni del pigiama e i boxer. Poi si è fermata a fissare il mio cazzo per un po'.
Io: Ti piace cucciola?
Paola: Si papà, è bellissimo!
Maria: Nostra figlia non vedeva l'ora di giocarci. Sono settimane che programmiamo questa cosa.
Poi Paola lo ha stretto in mano e si è messa ha leccare e baciare pian piano la cappella. Poi ha iniziato a farmi una vera pompa mentre sua madre Maria la incitava.
Maria: Posso suggerire una 69? Secondo me sarebbe più eccitante.
Io: Approvo!
Così Paola mi si è messa sopra e la mia faccia è finita tra le sue cosce. Lì ho avuto conferma del fatto che lei non stesse indossando le mutandine. La gonna era così corta da non dare alcun fastidio, anche perché ormai era tirata su fino alla pancia. La sua fighetta rosa era bellissima.
Maria: È stupenda non è vero? Liscissima e delicata. L'ho aiutata io a prepararsi per te.
Detto ciò Maria ha tarato un sonoro schiaffo sul culo di Paola e per un po’ è rimasto il segno della mano su una chiappa. Nel frattempo mia figlia me lo succhiava benissimo e io mi "abbuffavo". L'eccitazione è a mille! Vengo senza neanche provare a trattenermi e finisco per riempire la boccuccia di Paola che colta alla sprovvista fa qualche colpo di tosse. È una brava ragazza e non si fa sfuggir di bocca niente. Dopo aver ingoiato tutto mi ringrazia anche.
Dopo l'orgasmo mi era salita una gran fame. Mi rinfilo i pantaloni, ma resto sul letto e mi metto seduto col vassoio sulle ginocchia. Mentre mangio pretendo che mia figlia e mia moglie mi intrattengano giocando tra di loro. Mi godo il mio cornetto ripieno ed il mio caffè mentre guardo quelle due bambole baciarsi appassionatamente, accarezzarsi, limonare in modo sempre più spinto fino a ché Paola non sfila in maniera sensuale le mutandine in pizzo di Maria e inizia a leccargli la figa con quella sua boccuccia (che sicuramente ancora conservava il sapore del mio sperma). Maria gode e geme mentre accarezza la testa di sua figlia. Mentre le osservavo avevo finito la colazione e il mio cazzo era tornato ad essere duro.
Interrompo le due e le dico di alzarsi. Le faccio mettere in piedi una a fianco all'altra. Le osservo attentamente. Sono scompigliate da tutto quel movimento di prima. Ormai i due completini sono inutili. Gli ordino di togliersi tutto. Dico a Paola che mi sarebbe piaciuto tanto montarla da dietro e tirarla per quei bei codini che facevano da perfetti manici. Ma quando Paola stava per rispondere "si, papà" l'ho interrotta subito.
Io: Ma non intendo farlo! Perché ho trovato qualcosa di migliore. Dimmi un po', saresti disposta a darmi il culo?
Paola: Si papà. Certo, tutto per te!
Io: Lo hai mai fatto anale prima d'ora?
Paola ha scosso la testa facendo cenno di no.
Io: Va bene. Allora Maria vieni qui, gli facciamo vedere come si fa.
Mia moglie ubbidisce senza fiatare e mi si avvicina. La faccio mettere a novanta con i piedi vicini al bordo del letto, così che io potessi scoparla dà in piedi. Nel frattempo prendo del lubrificante da un cassetto lì vicino.
Io: Sai tesoro, io e mamma facciamo spesso questa roba. Lo adorerai!
Mi faccio lubrificare bene il cazzo da Paola, che abbonda con la quantità e mi cosparge tutta l'asta con le sue soavi dita affusolate. Poi le ordino di lubrificare un po' anche il buchino di sua madre.
Paola: Così papà? Va bene?
Io: Anche un pochino dentro tesoro. Infilaci il ditino.
Paola: Si papà.
Appena lo scivoloso dito di Paola è penetrato nella piccola fessura la schiena di Maria si è irrigidita di colpo e lei ha emesso un piccolo verso di piacere.
Dopodiché ho iniziato a scoparmi mia moglie nel culo, prima lentamente e poi in modo più veloce.
Io: Vedi tesoro? Non fa male! E senti la mamma come inizia a godere!
Era vero... Maria iniziava godere come una vera scrofa e gemeva sempre più forte. Mentre ci guardava Paola intanto si lubrificava il culetto e con l'altra mano si accarezzava il clitoride. Anche io godevo come un maiale, ma mi sono dovuto fermare per conservarmi per mia figlia.
Io: Coraggio Paola, vieni su. Ora tocca a te.
Paola: Si papà, ma su dove? Mi metto a fianco alla mamma?
Io: No, ti metti SOPRA la mamma.
Faccio abbassare il culo a mia moglie e faccio in modo che lei si sdraiasse come a rana sul letto. In questo modo Paola si è potuta mettere sopra di lei. Le due bambole erano poste una sopra l'altra (quasi impilate) in modo che le tette di Paola fossero premute sulla schiena di Maria e che quindi il culo di Paola fosse proprio sopra a quello di Maria. In questa posizione io avevo davanti a me ben due lati B, con 4 buchi facilmente raggiungibili dal mio cazzo. La disposizione era perfetta: La carnosa vagina di Maria, il suo ano già spanato, la giovane vagina di Paola e infine il suo ano non ancora profanato.
Maria: Non ti preoccupare per l'igiene Paoluccia. Dentro siamo entrambe pulitissime, è per questo che ti ho fatto fare quel piccolo clistere prima.
Paola: Si lo so, tranquilla mamma.
Io: Mio Dio! Non so neanche da dove iniziare!
Mia figlia insistette affinché iniziassi dal suo culetto prima che il lubrificante si seccasse. L'ho accontentata ed è stato fantastico per me e soprattutto istruttivo per lei. All'inizio ci sono state un po’ di difficoltà. Ma nel giro di poco ha imparato a rilassare quei muscoli e ha iniziato a godere anche lei come la madre. Poi sono passato alla sua rosellina umida. Lì l'eccitazione di Paola era tanta e addirittura alcune goccioline di umori gocciolarono dalla sua fighetta sulle chiappe di Maria. Poi naturalmente venne il turno di mia moglie e dei suoi due buchi voraci.
Andai avanti così per un po': Cambiando spesso buco per godermi le diverse sensazioni; dando qualche affondo qua e qualche affondo là. Passavo dalla figa della madre a quella della figlia, dal culo della madre al culo della figlia, poi dal culo della figlia alla figa della madre e così via...
Ad un certo punto ero incerto su quale di quelle meravigliose insenature avrebbe accolto il mio sperma. Dentro chi sarei dovuto venire? E soprattutto dove?
Poi ho deciso.
Quello era il giorno dove non esistevano limiti. Dove io potevo tutto senza dovermi preoccupare di niente. Dovevo assolutamente approfittarne e venire dentro mia figlia Paola.
Gli chiesi se potevo. Non tanto per avere il suo permesso (che già mi aveva concesso con quella lettera), ma solo per sentirlo dire da lei.
Paola: Si papà! Certo che puoi! Sborrami dentro e ingravidami!
In tutto ciò Maria (proprio sotto l'implorante figliola) se la stava ridendo di gusto. Io avevo anche la sua approvazione.
Con molta foga ho rifilato tre o quattro affondi contro le natiche di mia figlia, mentre la punta del mio cazzo sepolta in profondità dentro quel fertile ventre riversava tutto il seme che mi era rimasto in corpo. Ero in estasi. E Paola gemeva e urlava assieme a me. Una volta finito Paola è smontata da sua madre e mi si è gettata addosso stringendomi in un forte abbraccio.
Paola: Grazie papà! È il più bel giorno della mia vita!
Io: Anche il mio, bambina mia, anche il mio.
E mentre i nostri corpo nudi erano abbracciati e milioni di mie cellule si facevano strada dentro di lei, io e Maria ci scambiavamo sguardi complici.
Maria: È stata una bella festicciola vero? E sono solo le 11:30!
Io: Maria, amore mio... che Dio ti benedica!
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