Una storia una vita - Scambio di ruoli Pt. 5 bis
di
Numeroprimo encore
genere
dominazione
Scoprire così che Silvia mi aveva tenuto nascosta una parte della sua vita mi infastidì. Sentii che la fiducia che avevo riposto in lei non era stata ricambiata mi avviliva, soprattutto dopo essermi aperto con lei completamente come avevo fatto io
- e voi due siete state insieme?
- come dire...non in senso stretto...diciamo abbiamo fatto delle cose insieme...
- cioè?
- ecco...- Alice era a corto di parole, e puntó verso il carrello dei liquori per versarsi un whisky ora di continuare - obbedivamo ad Andrea entrambe, e ci faceva fare cose
- ho capito, ma cosa? Fammi un esempio
- io ero la sua cagna - Silvia parló con voce ferma ma senza alzare gli occhi da terra - appena arrivata riunimmo un po' di colleghi di corso a casa per fare una festicciola di benvenuto, e ovviamente degenerò. Eravamo tutti fumati e ubriachi
- tutti tranne te! - dall'angolo dei liquori puntualizzò Alice che stava facendo amicizia con il whisky
- io ero parecchio alticcia, e dopo che gli ospiti se ne andarono eravamo solo ragazze, noi tre e altre due. Staavo ballando vicino a lei, e a un certo punto sali su un tavolo e mi tiró su con lei. Mi sfiló la camicetta e la lasciai fare, poi si tolse il maglione continuando a ballare a seno nudo come se nulla fosse. Sorrideva come per sfidarmi a fare lo stesso, e io non solo lanciai via il reggiseno ma tolsi insieme mini e slip
- nuda con le ballerine, non ti si poteva vedere! Però gran bel culo sorella! - Alice ormai era in gran confidenza con l'amico scozzese, che la stava aiutando a riprendersi dal casino in cui lei stessa aveva messo Silvia. Io faticavo a trattenere le risate, e mi stavo anche eccitando al racconto di Silvia
- E poi?
- Lei mi seguì, e a quel punto le altre ci guardavano provocarci sul tavolo. Dopo un bel po' di strofinamenti mi baciò come nessun ragazzo mi aveva mai baciata, e scoprii che non mi importava se a baciarmi fosse una ragazza o un ragazzo. Finimmo in ginocchio sul tavolo, incuranti delle mani altrui che ogni tanto sentivo su di me. Quando fummo stese sul tavolo, lei sopra di me, mi chiese: vuoi essere mia? E io ero così presa che dissi di si. E posso farti quello che voglio? Chiese ancora, e le dissi ancora di si
- e stavi anche venendo, ricorderò quel tuo "siiii" a vita, ragazza! Ma come mai è così caldo qui?
- perché non fai un tuffo in piscina? La cena arriverà fra un po', hai tutto il tempo
- ahhh, magari, ma non ho il costume
- non verrò a spiarti...
- meglio per te se non lo fai!
Alice inizió a spogliarsi ancora prima di voltarsi per dirigersi verso la piscina, e dopo qualche secondo sentimmo il tuffo
- Voglio dirti che mi dispiace enormemente che tu lo abbia scoperto così. Sono mortificata, e capirò se tu non volessi più avere a che fare con me
- non dire cazzate Silvia. Dispiace anche a me che tu non ti sia fidata, basta che da ora si cambi registro.
- prendi il cellulare. Il codice è fatto dalle nostre iniziali
Presi il suo telefono, lo sbloccai e aprii l'app
- Prima le tue?
- no, le tue
Mi sentii molto importante per quella scelta
- Domani le cambierai
- perché, vuoi riprendere il gioco?
- certo, che domande - risposi sorridendo mentre mi liberavo faticosamente dalla piastra della cintura - ora continua
Mi misi dietro di lei e sfilai il plug ormai scarico, sostituendolo con il cazzo. Silvia non si lamentó per la penetrazione brusca, e dopo qualche secondo riprese
- si mise in piedi dietro di me e mi tiró fino a che la testa mi cadde fuori dal tavolo. Mi teneva i polsi e si mise sopra la mia bocca. Iniziai a leccarla tra le gambe, e sentii le altre due ragazze parlare tra loro, e dicevano che ero una gran troia, una lesbica e altro, ma non mi importava nulla. Speravo che a quel punto qualcuna si occupasse di me, visto che non potevo nemmeno toccarmi. Andrea venne e mi liberò le mani, mi disse stai lì e non fare niente e spari nella sua stanza, tornando con quattro foulard. Mi legó mani e piedi al tavolo poi inizió a giocare con le mie tette
- ti dimenavi come un'anguilla perché volevi che ti toccasse altrove, ma era una dura Andrea!
Aliceera tornata rinfrescata ma non sobria, ed era nuda
- Ali, sai che non ti sei vestita?
- mi adeguo al Mood della serata! E quando arriva il fattorino gli faccio una sorpresa! Gli apro così, voglio vedere la faccia che farà
- sicuramente non si lamenterà se non gli dai la mancia - scherzò Silvia, per nulla imbarazzata per essere vista dall'amica mentre la inculavo. Continuò il racconto
- le due ragazze erano ancora lì a guardare, e Andrea disse loro che potevano approfittare. Una disse "io non la sditalino", l'altra la guardò e disse "beh, qualche pizzicotto o il solletico magari si" e iniziarono entrambe a smanacciarmi. Andrea tolse le mani da me e si chinò a baciarmi e basta, mentre io ridevo e gridavo come una pazza. Andarono avanti un pezzo prima di stancarsi, e se ne andarono senza salutarmi. Andrea tornò e mi chiese se mi fosse piaciuto, e quando dissi di si mi chiese se fossi interessata a fare coppia fissa, ma a quelle condizioni, cioè di accettare qualsiasi gioco lei proponesse."sarò la tua padroncina e tu la mia cagnetta obbediente" mi disse, e per un anno fu così
- a volte arrossisco ancora pensando a quello che abbiamo fatto in quel periodo - Alice ormai totalmente fuori controllo aveva acceso lo stereo e si era messa a ballare - due vere troie, ecco cosa eravamo!
Stantuffai il culo di Silvia alcune volte per mantenere l'erezione e le chiesi
- ti ha fatto fare cose con altri?
- si, organizzava serate e io da sola o con Alice dovevamo fare cose, tutte scabrose. Ormai era diventata una cosa abbastanza risaputo che se organizzava qualcosa Andrea c'erano possibilità di scoparmi o farmi cose
Capii perché fino ad allora fosse stata reticente, e mi fu chiaro come anche il senso di colpa per non avermi raccontato il suo passato le avesse fatto fare la proposta di invertire i ruoli ogni tanto.
Il campanello suonó, ed Alice corse tutta felice verso la porta.
- vado ioooo!
Mi sfilai dal corpo di Silvia
- finiamo dopo, ma tu resti così. Ora si mangia e ti imbocco io
Puttana, pensai. Ma ora che lo so, sei la mia puttana, come io sono la tua
Continua
- e voi due siete state insieme?
- come dire...non in senso stretto...diciamo abbiamo fatto delle cose insieme...
- cioè?
- ecco...- Alice era a corto di parole, e puntó verso il carrello dei liquori per versarsi un whisky ora di continuare - obbedivamo ad Andrea entrambe, e ci faceva fare cose
- ho capito, ma cosa? Fammi un esempio
- io ero la sua cagna - Silvia parló con voce ferma ma senza alzare gli occhi da terra - appena arrivata riunimmo un po' di colleghi di corso a casa per fare una festicciola di benvenuto, e ovviamente degenerò. Eravamo tutti fumati e ubriachi
- tutti tranne te! - dall'angolo dei liquori puntualizzò Alice che stava facendo amicizia con il whisky
- io ero parecchio alticcia, e dopo che gli ospiti se ne andarono eravamo solo ragazze, noi tre e altre due. Staavo ballando vicino a lei, e a un certo punto sali su un tavolo e mi tiró su con lei. Mi sfiló la camicetta e la lasciai fare, poi si tolse il maglione continuando a ballare a seno nudo come se nulla fosse. Sorrideva come per sfidarmi a fare lo stesso, e io non solo lanciai via il reggiseno ma tolsi insieme mini e slip
- nuda con le ballerine, non ti si poteva vedere! Però gran bel culo sorella! - Alice ormai era in gran confidenza con l'amico scozzese, che la stava aiutando a riprendersi dal casino in cui lei stessa aveva messo Silvia. Io faticavo a trattenere le risate, e mi stavo anche eccitando al racconto di Silvia
- E poi?
- Lei mi seguì, e a quel punto le altre ci guardavano provocarci sul tavolo. Dopo un bel po' di strofinamenti mi baciò come nessun ragazzo mi aveva mai baciata, e scoprii che non mi importava se a baciarmi fosse una ragazza o un ragazzo. Finimmo in ginocchio sul tavolo, incuranti delle mani altrui che ogni tanto sentivo su di me. Quando fummo stese sul tavolo, lei sopra di me, mi chiese: vuoi essere mia? E io ero così presa che dissi di si. E posso farti quello che voglio? Chiese ancora, e le dissi ancora di si
- e stavi anche venendo, ricorderò quel tuo "siiii" a vita, ragazza! Ma come mai è così caldo qui?
- perché non fai un tuffo in piscina? La cena arriverà fra un po', hai tutto il tempo
- ahhh, magari, ma non ho il costume
- non verrò a spiarti...
- meglio per te se non lo fai!
Alice inizió a spogliarsi ancora prima di voltarsi per dirigersi verso la piscina, e dopo qualche secondo sentimmo il tuffo
- Voglio dirti che mi dispiace enormemente che tu lo abbia scoperto così. Sono mortificata, e capirò se tu non volessi più avere a che fare con me
- non dire cazzate Silvia. Dispiace anche a me che tu non ti sia fidata, basta che da ora si cambi registro.
- prendi il cellulare. Il codice è fatto dalle nostre iniziali
Presi il suo telefono, lo sbloccai e aprii l'app
- Prima le tue?
- no, le tue
Mi sentii molto importante per quella scelta
- Domani le cambierai
- perché, vuoi riprendere il gioco?
- certo, che domande - risposi sorridendo mentre mi liberavo faticosamente dalla piastra della cintura - ora continua
Mi misi dietro di lei e sfilai il plug ormai scarico, sostituendolo con il cazzo. Silvia non si lamentó per la penetrazione brusca, e dopo qualche secondo riprese
- si mise in piedi dietro di me e mi tiró fino a che la testa mi cadde fuori dal tavolo. Mi teneva i polsi e si mise sopra la mia bocca. Iniziai a leccarla tra le gambe, e sentii le altre due ragazze parlare tra loro, e dicevano che ero una gran troia, una lesbica e altro, ma non mi importava nulla. Speravo che a quel punto qualcuna si occupasse di me, visto che non potevo nemmeno toccarmi. Andrea venne e mi liberò le mani, mi disse stai lì e non fare niente e spari nella sua stanza, tornando con quattro foulard. Mi legó mani e piedi al tavolo poi inizió a giocare con le mie tette
- ti dimenavi come un'anguilla perché volevi che ti toccasse altrove, ma era una dura Andrea!
Aliceera tornata rinfrescata ma non sobria, ed era nuda
- Ali, sai che non ti sei vestita?
- mi adeguo al Mood della serata! E quando arriva il fattorino gli faccio una sorpresa! Gli apro così, voglio vedere la faccia che farà
- sicuramente non si lamenterà se non gli dai la mancia - scherzò Silvia, per nulla imbarazzata per essere vista dall'amica mentre la inculavo. Continuò il racconto
- le due ragazze erano ancora lì a guardare, e Andrea disse loro che potevano approfittare. Una disse "io non la sditalino", l'altra la guardò e disse "beh, qualche pizzicotto o il solletico magari si" e iniziarono entrambe a smanacciarmi. Andrea tolse le mani da me e si chinò a baciarmi e basta, mentre io ridevo e gridavo come una pazza. Andarono avanti un pezzo prima di stancarsi, e se ne andarono senza salutarmi. Andrea tornò e mi chiese se mi fosse piaciuto, e quando dissi di si mi chiese se fossi interessata a fare coppia fissa, ma a quelle condizioni, cioè di accettare qualsiasi gioco lei proponesse."sarò la tua padroncina e tu la mia cagnetta obbediente" mi disse, e per un anno fu così
- a volte arrossisco ancora pensando a quello che abbiamo fatto in quel periodo - Alice ormai totalmente fuori controllo aveva acceso lo stereo e si era messa a ballare - due vere troie, ecco cosa eravamo!
Stantuffai il culo di Silvia alcune volte per mantenere l'erezione e le chiesi
- ti ha fatto fare cose con altri?
- si, organizzava serate e io da sola o con Alice dovevamo fare cose, tutte scabrose. Ormai era diventata una cosa abbastanza risaputo che se organizzava qualcosa Andrea c'erano possibilità di scoparmi o farmi cose
Capii perché fino ad allora fosse stata reticente, e mi fu chiaro come anche il senso di colpa per non avermi raccontato il suo passato le avesse fatto fare la proposta di invertire i ruoli ogni tanto.
Il campanello suonó, ed Alice corse tutta felice verso la porta.
- vado ioooo!
Mi sfilai dal corpo di Silvia
- finiamo dopo, ma tu resti così. Ora si mangia e ti imbocco io
Puttana, pensai. Ma ora che lo so, sei la mia puttana, come io sono la tua
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