Una storia una vita - Scambio d ruoli pt. 6
di
Numeroprimo encore
genere
dominazione
- Credo che il fattorino sia ancora davanti alla porta. In pratica si eè congelato quando mi ha vista, e non ha nemmeno mosso le braccia quando gli ho tolto le buste dalle mani
- fai sempre un bell'effetto, anche se non ti interessa più di tanto.
Alice stava disponendo la cena sul tavolino con una certa cura
- e chi l'ha detto? Non ho mai disdegnato una bella scopata, se un uomo mi piace. Non era il caso del fatttorino, ovviamente.
La situazione era bizzarra. Alice era stesa sulla pancia, e sbocconcellava dal vassoio qualcosa che sembrava una quesadilla. Il profilo del suo corpo era invitante quasi come quello di Silvia, ma non mi aveva mai suscitato pensieri. Mi guardò leccandosi le dita mentre sceglievo il cibo per Silvia.
- Non guardarmi in quel modo Ali, adesso potrei approfittare della mia libertà e della prigionia di Silvia.
- io sono qui eh? Non fate finta che io sia diventata sorda...
- zitta, schiavetta - la apostrofó l'amica prima di rispondere a me - parlando accademicamente, non credo che opporrrei troppa resistenza, ma a) siamo troppo amici per non mettermi a ridere e b) sei troppo innamorato di quella pazza per fare qualsiasi cosa con un'altra, meno che mai davanti a lei.
Presi un burrito ed una birra e mi sedetti su un pouf accanto alla schiava per darle da mangiare. Alice aveva ragione, anche se in quella situazione avrei potuto prendere decisioni inaspettate
- anche tu sei innamorata di lei, sbaglio?
Si fermò con il boccone a mezz'aria mentre pensava una risposta, e notai come Silvia la osservasse, in attesa della sua risposta
- lo sono stata molto più di ora in passato. Stavo male quando si metteva con qualche ragazzo, ed ero io che l'aiutavo a rimettere insieme i cocci dopo. La amo ancora, sicuro, ma mi piace il ruolo che abbiamo nelle nostre vite.
- non me l'hai mai detto. Non così almeno
- secondo te se non ti avessi amato avrei fatto tutto quello che ho fatto per te? O con te...
- Quello che avete fatto per quell'Andrea - entrai a gamba tesa nel discorso, anche perché volevo sapere di più su quella vicenda, e su tutto il passato di Silvia
- Andrea é stata una parentesi molto lunga ed intensa. Voleva Silvia, ma io non me la sentivo di lasciarla sola. Non mi fidavo molto di lei, anche se alla fine non si é dimostrata così male
- A parte il fatto di avermi messo davanti a me stessa e avermi fatto capire quanto fossi troia, é stata una buona amica
- Ma sì, eravamo giovani. Tu avevi in mente quelle cose da molto prima di Andrea, ti ricordo
- già...
- posso...?
- no, glielo racconto io, é giusto che sappia
- se dobbiamo metterci a parlare forse é meglio che ti sleghi
- no - il tono di Silvia fu perentorio - visto che devo raccontare i miei sogni di schiavitù, e come in parte li ho realizzati, meglio che resti così. Basta che poi non ti faccia schifo stare con me - disse rivolta a me con un'espressione quasi disperata negli occhi - come mi é già capitato in passato.
- per quello non me l'hai voluto dire prima?
Accennò un si con la testa
- io non sono gli altri...
- lo spero tanto amore. Per certe cose ci nasci...e da che ho memoria io sono sempre stata attratta dalle situazioni morbose. Fumetti, film, storie, persino le pubblicità, mi sembrava di cogliere sfumature che agli altri sfuggivano. Anche parlando con i miei fratelli, a volte mi sembrava di essere su piani totalmente diversi, e iniziai a pensare di essere malata
- che esagerata...eri e sei una porca. Di classe, ma porca
- tu taci che sei peggio
- da verificare...
- da piccola mi legavo nuda in cantina. Tu?
La guardai un po' stupito.
- anche io! Pensavo di essere l'unico
- meglio che non vi dica a che età ho cominciato a masturbarmi - echeggiò dal divano Alice - potreste non crederci
- io lo so, me l'hai detto. Io in compenso mi sono sverginata da sola a quattordici anni...
- Ah sì, questa la so! E come lo hai fatto poi
- rischiando di farmi cogliere in flagranza da Sonia poi
- dite anche a me?
- una preparazione diabolica. Ho usato un mattarello lungo forse due metri.
Spalancai gli occhi.
- cos'hai fatto con due metri di mattarello tu?
- ora te lo dico...l'ho puntato contro il pavimento ed un muro, poi me lo sono puntato fra le gambe, e siccome avevo visto un film in cui una ragazza legata veniva violentata , mi sono legata le mani ad un attaccapanni prima di abbassarmi e spingerlo dentro
- non ci credo...
- oh sì, puoi crederci, lo ha rifatto davanti a me. Tre volte.
- ok, e poi?
- e poi mi sono violentata da sola. Oltretutto la prima volta non ho nemmeno provato un gran piacere, solo un bel male alle gambe per la ginnastica.
- la seconda é andata meglio...
- si, che vergogna però.
- perché?
- Con Ali potevo chiudere la porta della mia camera a chiave, di lei i miei si fidavano. Invece di studiare facevamo le scene come si può fare a quell'età. Selfie nude, scemate di vario tipo....
- ovviamente a sfondo sessuale...mi sto eccitando
- il solito maschio porco - Alice si alzò e venne verso di noi, inginocchiandosi davanti a Silvia - tu immagina i ragazzetti che in videochat ci vedevano limonare.
Alice tirò a sé la testa di Silvia e la baciò con trasporto prontamente ricambiato. Iniziai a toccarmi come quei ragazzini, solo con l'intenzione di non venire in quel modo.
- piaceva molto anche quando giocavamo con le lingue - e mostrarono quel tipo di bacio, facendomi arrapare ancora di più - poi dall'intimo siamo passate a nude, poi a fare sesso. Però in realtà simulavamo, ma era divertente.
- Hai capito con chi mi sono messo insieme...
- Vuoi una mano? - Silvia mi fissava sorniona - qui non siamo in chat...
Continua
- fai sempre un bell'effetto, anche se non ti interessa più di tanto.
Alice stava disponendo la cena sul tavolino con una certa cura
- e chi l'ha detto? Non ho mai disdegnato una bella scopata, se un uomo mi piace. Non era il caso del fatttorino, ovviamente.
La situazione era bizzarra. Alice era stesa sulla pancia, e sbocconcellava dal vassoio qualcosa che sembrava una quesadilla. Il profilo del suo corpo era invitante quasi come quello di Silvia, ma non mi aveva mai suscitato pensieri. Mi guardò leccandosi le dita mentre sceglievo il cibo per Silvia.
- Non guardarmi in quel modo Ali, adesso potrei approfittare della mia libertà e della prigionia di Silvia.
- io sono qui eh? Non fate finta che io sia diventata sorda...
- zitta, schiavetta - la apostrofó l'amica prima di rispondere a me - parlando accademicamente, non credo che opporrrei troppa resistenza, ma a) siamo troppo amici per non mettermi a ridere e b) sei troppo innamorato di quella pazza per fare qualsiasi cosa con un'altra, meno che mai davanti a lei.
Presi un burrito ed una birra e mi sedetti su un pouf accanto alla schiava per darle da mangiare. Alice aveva ragione, anche se in quella situazione avrei potuto prendere decisioni inaspettate
- anche tu sei innamorata di lei, sbaglio?
Si fermò con il boccone a mezz'aria mentre pensava una risposta, e notai come Silvia la osservasse, in attesa della sua risposta
- lo sono stata molto più di ora in passato. Stavo male quando si metteva con qualche ragazzo, ed ero io che l'aiutavo a rimettere insieme i cocci dopo. La amo ancora, sicuro, ma mi piace il ruolo che abbiamo nelle nostre vite.
- non me l'hai mai detto. Non così almeno
- secondo te se non ti avessi amato avrei fatto tutto quello che ho fatto per te? O con te...
- Quello che avete fatto per quell'Andrea - entrai a gamba tesa nel discorso, anche perché volevo sapere di più su quella vicenda, e su tutto il passato di Silvia
- Andrea é stata una parentesi molto lunga ed intensa. Voleva Silvia, ma io non me la sentivo di lasciarla sola. Non mi fidavo molto di lei, anche se alla fine non si é dimostrata così male
- A parte il fatto di avermi messo davanti a me stessa e avermi fatto capire quanto fossi troia, é stata una buona amica
- Ma sì, eravamo giovani. Tu avevi in mente quelle cose da molto prima di Andrea, ti ricordo
- già...
- posso...?
- no, glielo racconto io, é giusto che sappia
- se dobbiamo metterci a parlare forse é meglio che ti sleghi
- no - il tono di Silvia fu perentorio - visto che devo raccontare i miei sogni di schiavitù, e come in parte li ho realizzati, meglio che resti così. Basta che poi non ti faccia schifo stare con me - disse rivolta a me con un'espressione quasi disperata negli occhi - come mi é già capitato in passato.
- per quello non me l'hai voluto dire prima?
Accennò un si con la testa
- io non sono gli altri...
- lo spero tanto amore. Per certe cose ci nasci...e da che ho memoria io sono sempre stata attratta dalle situazioni morbose. Fumetti, film, storie, persino le pubblicità, mi sembrava di cogliere sfumature che agli altri sfuggivano. Anche parlando con i miei fratelli, a volte mi sembrava di essere su piani totalmente diversi, e iniziai a pensare di essere malata
- che esagerata...eri e sei una porca. Di classe, ma porca
- tu taci che sei peggio
- da verificare...
- da piccola mi legavo nuda in cantina. Tu?
La guardai un po' stupito.
- anche io! Pensavo di essere l'unico
- meglio che non vi dica a che età ho cominciato a masturbarmi - echeggiò dal divano Alice - potreste non crederci
- io lo so, me l'hai detto. Io in compenso mi sono sverginata da sola a quattordici anni...
- Ah sì, questa la so! E come lo hai fatto poi
- rischiando di farmi cogliere in flagranza da Sonia poi
- dite anche a me?
- una preparazione diabolica. Ho usato un mattarello lungo forse due metri.
Spalancai gli occhi.
- cos'hai fatto con due metri di mattarello tu?
- ora te lo dico...l'ho puntato contro il pavimento ed un muro, poi me lo sono puntato fra le gambe, e siccome avevo visto un film in cui una ragazza legata veniva violentata , mi sono legata le mani ad un attaccapanni prima di abbassarmi e spingerlo dentro
- non ci credo...
- oh sì, puoi crederci, lo ha rifatto davanti a me. Tre volte.
- ok, e poi?
- e poi mi sono violentata da sola. Oltretutto la prima volta non ho nemmeno provato un gran piacere, solo un bel male alle gambe per la ginnastica.
- la seconda é andata meglio...
- si, che vergogna però.
- perché?
- Con Ali potevo chiudere la porta della mia camera a chiave, di lei i miei si fidavano. Invece di studiare facevamo le scene come si può fare a quell'età. Selfie nude, scemate di vario tipo....
- ovviamente a sfondo sessuale...mi sto eccitando
- il solito maschio porco - Alice si alzò e venne verso di noi, inginocchiandosi davanti a Silvia - tu immagina i ragazzetti che in videochat ci vedevano limonare.
Alice tirò a sé la testa di Silvia e la baciò con trasporto prontamente ricambiato. Iniziai a toccarmi come quei ragazzini, solo con l'intenzione di non venire in quel modo.
- piaceva molto anche quando giocavamo con le lingue - e mostrarono quel tipo di bacio, facendomi arrapare ancora di più - poi dall'intimo siamo passate a nude, poi a fare sesso. Però in realtà simulavamo, ma era divertente.
- Hai capito con chi mi sono messo insieme...
- Vuoi una mano? - Silvia mi fissava sorniona - qui non siamo in chat...
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