La Festa
di
AlexFree
genere
feticismo
La Festa
Questa che vi sto per raccontare è una delle esperienze piu dolorose che ho fatto, ovviamente per colpa di Sofia.
Inizio dal principio.
Mi trovavo,come ormai accadeva sempre, a fare da poggia piedi alla mia padroncina, che esigeva con una certa necessitá un massaggino. Io, da buon schiavetto che ormai sono,ubbidisco senza dare risposte.di solito Sofia mi chiede prima un massaggino e dopo(quando la noia inizia farsi sentire) inizia a stuzzicarmi o a darmi dei calcetti. In questo caso, dopo il massagino,spostò i suoi divini piedini numero 36 prima sulla mia faccia,con il tallone che premeva sulla bocca, poi sul mio pene che rimaneva un po duretto e un po dolorante per via del peso, ad un tratto la vidi arrabbiarsi sempre di piú,guardando il suo telefono vedevo gli occhi diventare sempre piú spaventosi, dopo aver finito di scrivere un messaggio mi mise il piede sinistro( in maniera molto calma) sugli occhi e sentí che pian piano toglieva il destro dal mio membro, a un certo punto sfogó tutta la sua rabbia su di me, sentí prima piu pressione sui miei occhi come se il suo peso si stesse spostando e poi in pochissimo tempo sentii il suo magnifico piedino (destro)cadermi con forza sul membro, il piedino fatato caricato con forza in alto e poi lasciato andare, mi schiacció la parte vicina alla cappella e li rimase, anzi dopo lo schianto, Sofia continuava a schiacciare e a strofinare. Questa sua reazione fu per una notizia da lei poco gradita,da quello che sono riuscito a capire,tramite i messaggi vocali che mandava, una sua amica di nome Agata le avrebbe detto che non sarebbe riuscita a passare per la festa. Ma aspetta, Festa? quale festa? Pensaii, nel momento dopo in cui lo pensai lei mi disse: schiavetto sei pronto per venerdi? Sei contento che parteciperai anche tu questa volta a una delle mie meravigliosi feste? Non ti preoccupare schivettino ti divertirai. Dicendo cosi, tolse i piedi da sopra di me e se ne andó, ma prima di uscire dalla porta del salotto mi disse: dovrai essere preparato quindi non aspettarti di venire nei prossimi giorni ( 6 ne mancavano a venerdi). Io da quel giorno e nei giorni seguenti, continuai a dormandarmi cosa sarebbe sucesso e sopratutto cosa sarebbe successo a me.non soppartavo piú questa situazione, cosí, decisi che era arrivato il momento di fare qualcosa. Mancano 3 giorni alla festa e l ‘ansia si fa sentire, Sofia è uscita e tronerá tra un bel pó, è arrivato il momento di parlare con la cameriera, o almeno provare a sapere qualcosa, qualcosa che mi faccia rilassare e stare più tranquillo. Andai in cucina, la vidi li in piedi a pulire i piatti( di solito io e lei non parliamo, capito solo in un occasione, anche se in realta non mi parló ma mi dominó e basta) mi avvicinai ai suoi piedi circa un 42, portava delle ciabatte senza calze , inizai a guardarla, lei mi chiese: che ce?! Io non le disse niente e iniziai a baciarla il tallone( l unica parte scoperta dei piedi) allora disse: ah, ho capito sei in ansia per venerdi, ma vedrai che andrá tutto bene. Io risposi con dei mugugni tipo cane, allora ad un tratto disse: bah, se vuoi sapere qualcosa, perche non provi a mettere la lingua qua sotto? Dicendo cosi alzo il tallone destro. Io capii, e misii subito la lingua sotto( che tra l altro per mettercela mi sono dovuto pure sdraiare per terra) lei in pochissimo tempo la schiacció, la mia lingua era bloccata, la camerira sembrava compiaciuta di ció tanto da fare una piccola risatina, fatto questo inizió a parlarmi : ecco ora siamo pronti, ti racconteró qualcosa delle festa, ma ti avverto se vorrai sapere di piú dovrai pagarmi di piú, ovviamente con il tuo dolore. Io rassegnato emisi un mugugnito di approvazione e lei inizió a raccontare( sempre con la mia lingua sotto il piede che inizió a bruciare). Vedi, disse, venerdí veranno un sacco di amiche di Sofia , ci sará tanta festa e tanto baccano, so che la tua padronicina ti ha preparato una sorpresa ma non so di cosa si tratta, io comunque fossi in te starei attento si sa quanto è diabolica quella ragazzina. Finí di parlare e finalmente rialzo il piede , la mia lingua aveva un sapore aspro e amaro, non piace leccare i suoi piedi, comunque la ringraziai, ma mentre stavo per andare via mi venne in mente una cosa,come un flashback, mi venne in mente il nome Agata, cosi tornai indietro e le dissi: per favore posso farti un ultima domanda? ( sentivo che fosse importante sapere chi fosse e perche sofia aveva reagito cosi qualche giorno prima), la cameriera non mi disse niente, prese una sedia e sedette al tavolo, intenta a pelare le patate, alzó di nuovo il piede destro e mi disse: sai cosa devi fare! Ma sta volta mettici il tuo cazzo. Io lo feci, come da manuale appena lo inserii tra il suo piede e la cibatta lei richiuse con forza, la cosa strana e che questa volta mi piaceva e infatti il mio pene era lungo quasi come la sua ciabatta e senti la pressione su tutto il mio cazzo. Inizió a raccontarmi di questa ragazza, mi raccontó che questa era una ragazza mezza svedese, che era altissima e bellissima ed aveva un 45 di piede, caratterialmente un po snob e antipatica forse anche per via della giovane eta 19 anni, queste sono le cose che so su di lei, queste sono le cose che so su di lei, ma no so perche Sofia l altro giorno era cosi arrabbiata che non venisse. Io la ringraziare e feci per andarmene, lei mise pressione sul mio mebro, dove credi di andare disse? Io le risposi che avevo fatto quello che mi aveva chiesto, ma lei mi interruppe,aggiungendo, ma tu non hai finito ora devi venire. Io impallidi dalla paura e le risposi, io non posso venire me la proibito Sofia, la cameriera con aria molto tranquilla disse: Lo so, percio voglio che vieni, mica perche mi piace avere la tua sborra nelle ciabatte. Capii che ero fottuto provai a controbattere dicendo che sofia se ne sarebbe accorta, nel mentre provavo a togliere il mio pene ma la forza esercitata dalla cameriera era troppa , cosi mi arresi, dissi va bene. Mi inizia a muovere avanti e inidietro col bacino e pian piano sentivo qualcosa anche se per me non era il massimo quella situazione, lei mi dava una mano muovendo il piede ancora dentro la ciabatta, a destra e sinistra. Ci misi un po, ma venni , venni copiosamente non solo sulla soletta della ciabatta ma il mio sperma arrivó fino alle dita della camerira che contenta mi congendó. Io tornai nella mia cuccia( il cesto delle calze sporche) e rimasi li fino al rientro della mia padroncina. Quella stessa sera dopo cena, cioe dopo aver mangiato gli avanzi prima calpestati da Sofia, fece come routine il controllo delle mie palle. Mi trovavo come sempre nel salotto, nudo, con le gambe aperta verso di lei, sdraiato su un puff, lei attentamente con il piedino destro tastava insistentemente le palle , poi le guardó da vicino le toccó con le mani e arrivò alla conclusione che era tutto apposto. Io tirai un sospiro di sollievo, dopo poco, Sofia inizió a parlarmi della festa, sai, mi disse, questo venerdi la festa si fará nella sala grande( che in realta non era cosi grande, ma a lei piaceva strafare nelle parole) il tema è la notte e i ricordi collegati ad essa, sará quindi tutto buio e per terra metteremo un sacco di peluche, materassini e pupazzi di tutti i tipi.continuó il discorso dicendo: sai ci sranno un sacco di miei amiche quindi farmi fare brutte figure, ah ti avviso tutte le mie amiche saranno o con le calze o senza,per questa cosa vedrai che mi ringrazierai. Io non capii, ma stetti zitto. Conlcuse il discorso dicendo, non vedo l ora sia venerdi è da tanto che aspetto questo momento. Passano i giorni e finalmente arriva questo benedetto venerdi, gia dalla mattina Sofia non sta nella pelle mi continua dare scarpe da pulire con la lingua( anche se non le usera) e continua farmi vedere calze e abiti che usera durante la sera, io annoiato e sempre con l ansia cerco di farmi vedere sorridente e felice. Arriva la sera sono le 21 io come sempre ho mangiato gli avanzia piedosi della padroncina e le amiche stanno per arrivare. Di istinto mi posiziono dalla porta, ma arriva subito Sofia a dirmi: cosa fai li? Seguimi, io la seguo fino alla sala grande che aveva la particolarita di avere un pavimento nero di marmo quindi molto freddo, mi condusse fino al centro della sala, dove erano piú riuniti i vari pupazzi, materassini,cuscini e altri ogetti morbidi di tutti i tipi,ma un certo punto mi bloccai ,ero terrorizzato, Vidi Sofia aprire una piccola botola,mi disse con franchezza, questo srá il posto dove passerai la festa, io non capii bene cosa servisse, poi il suo tono cambió, dai veloce sbrigati entra che stanno per arrivare, io mi sdraiai dentro, lei prese il mio mebro e inizio un po a muoverlo per farlo diventare un pochino duro e lo infiló dentro il buco della portcinia della botola insieme anche alle mie palle. Chiuse la botola, la botola si allineava perfettamente al pavimento e al buio non sembrava neanche che ci fosse, anche perche non c era una maniglia per aprilra ma bisognava fare forza sui lato del buco dopo c era il pene. Un altra caratteristica della botola è che aveva dei buchetti per respirare all altezza dell naso e della bocca. Prima di salutarmi,Sofia, mi disse: mi raccomando non farti sentire e non dire niente,anche perche sara difficile scoprirti con la musica alta e il buio, resisti e vedrai che verrai premiato.
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