Il Monolocale di mia cugina

di
genere
feticismo

Ebbe tutto inizio quel giorno d estate,in quel particolare giorno incontrai dopo tanto tempo mia cugina Anna. La incontrai per via del matrimonio di mia zia e li parlammo molto delle nostre vite, io e Anna non ci vedevamo mai anche se avevamo la stessa eta, 23 anni. non ci siamo mai scritti per chiederci di vederci, ci vedevamo solamente in occassioni familiari. Comunque quel particolare giorno lo ricordo ancora bene perche rimasi stupito di quanto fosse bella Anna.Anna era una ragazza bassina coi capelli castano scuro, molto viziata ma gentile, almeno per quanto lo conosciuta, quel giorno parlammo su di tutto e di più, era come rincontrare un amico di vecchia data. Anna quel giorno aveva un vestitino estivo, con un gollina e ai piedi dei sandali che mostravano il suo piccolo piedino 35. Rimasi davvero stupito di quanto andavamo d accordo e cosi verso la sera e quindi verso la fine del nostro incontro ci trovammo a parlare del nostro futuro. Io gli spiegai che volevo trasferirmi a Torino ma che non avevi i soldi per una stanza,ed era un problema perche a settembre dovevo iniziare a seguire le lezioni in universitá, mentre stavo raccontando lei mi interruppe, dicendomi che anche lei si sarebbe trasferita a torino. Io sorpreso le chiesi come mai e mi spiegó che i suoi genitori gli avevano comprato un monolocale a torino per studiare li in universitá. Io replicai,dicendo che era una ragazza fortunata e lei mi rispose: se vuoi puoi stare da me, in fondo se non ci aiutiamo tra cugini. Io rimasi un attimo incerto, per quanto mi fossi divertito quel giorno, non so se una convivenza con una ragazza viziata come lei mi possa piacere, anche se è mia cugina. Tutta via non avevo molta scelta per cui, sorrisi e accetai la proposta.
Dopo un mese e mezzo piu o meno era arrivato il momento di partire, io e Anna eravamo di Milano e per andare a Torino avevamo scelto il treno. Io l aspettai sul treno, lei arrivó in ritardo ovviamente senza scusarsi e mi chiese una mano per via della grande valigia che aveva. Io pensai: non mi sembra un bel inizio. Presi i nostri posti a sedere, uno davanti all altro, iniziammo a parlare del piu e del meno, lei mi raccontó dei viaggi che aveva fatto con le sue amiche e mi continuava a ripetere che ci saremo divertiti a Torino. Poco dopo avever finito di parlare, iniziammo a farci gli affari nostri, ascoltando la musica o messaggiando, fino ad un certo punto, cioe fino a quando Anna mi mise un piede in mezzo alle gambe. L aveva fatto in maniera naturale, come se per lei fosse normale appoggiare un piede sul sedile di quello davanti per stare piu comodi, non mi degnó nenache di uno sguardo, come se facesse finta di niente. Fin li tutto bene, fino a certo punto quando ci fú una frenata improvvisa del treno. Mentre eravamo in una galleria il treno frenó bruscamente il piede destro di Anna, in parte appoggiato sul sedile e in parte sul mio pacco, scivoló schiacciando mi le palle.Anna indossava come al matrimonio dei sandali e il colpo era cosi forte che ho sentito in pochissimo tempo, prima la parte di cuoio davanti dei sandali schiacciarmi lo scroto, poi l istante dopo le dita schiacciarmi il pene. Io sentii molto dolore ma piú il dolore svaniva piú saliva l eccitazione, non capivo perche ma mi era piaciuto, forse perche i suoi piedini per me era davvero belli. Anna in quest occasione si scusó subito ed io le dissi di non preoccuparsi. Si l esperienza non era partita nel meglio dei modi, ma comunque non mi lasciai andare e carcai di immaginarmi un futuro migliore.
Arrivammo finalmente al Monolocale, il monolocale era davvero carino anche se era piccolo, ma tuttavia era anche molto moderno. Aveva un salotto con il soffitto alto e ovviamente in questo salotto c era anche cucina e un letto soppalcato, poi in un altra stanza c era un bagno piccolo. Io stanco del viaggio mi misi seduto sul divanetto, il divanetto era di taglia media, diciamo che ci si stava in due un po stretti. Anna anche lei stanca corse subito a fare a una doccia, io la vidi mentre prima di correre in bagno si tolse i sandali lasciandoli cadere sul pavimento, in quel momento ebbi il pensiero di prenderli e annusarli ma mi contenei. Era ora di cena, in poco tempo mi accorsi di quante attenzioni richiedeva Anna, mi chiamava per qualsiasi cosa ed eravamo arrivati aolo da poche ore. Capii che se volevamo mangiare dove o prepare qualcosa io cosi preparai qualcosa di veloce e ci sedemmo a tavola. Lei arrivó in accappatoio e scalza e senza ringraziare si mise subito a mangiare mentre guardava il telefono, io non le dissi niente, fu lei a rivolgermi la parola dicendomi: era comodo il tuo letto? Io risposi quale letto? Lei mi disse: quello dov eri seduto oggi, il divano. Io stupito dissi: ah quello è il mio letto? E lei: eh gia. Dopo aver mangiato parlammo un po del piu e del meno e dopo un po lei si mise sul divanetto a guardare la tv,solo che non si mise seduta ma si mise su un fianco mezza sdraiata quasi occupandolo tutto. Io mi avvicinai, essendo che anchio volevo sedermi e lei non si mosse di un centimetro, cosi mi misi seduto un po come potevo, ero un po su lato e avevo i suoi piedi sciacciati contro la gamba sinistra, a un certo punto mi disse di prendergli la copertina, io mi alzai, la presi e mi rimisi a sedere. Lei si mise la copertina che copriva fino ai suoi piedini e mentre si sistemava allungó tutto e due le gambe premendo con i piedini sul mio membro. Io rimasi immobile, non dissi niente, anche se dentro stavo esplodendo di emozioni. La serata continuó cosi, mentre guardavamo la tv lei muoveva le sue bellissime estremita facendomi gemere a comando, fino a quando non si stancó e andó a dormire. Io prima di andare a letto andai in bagno e mi masturbai. Quando mi misi a letto capii che questo era un nuovo periodo della mia vita e con un sorrisi mi girai su un lato e mi addormentai.
scritto il
2022-04-28
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