Un mondo come piace a me -25-
di
LanA
genere
esibizionismo
Dopo un po' smisero di baciarsi e restarono abbracciate guancia a guancia, mentre si gustavano le dita dei Lupi che le sguazzavano dentro la figa.
Il Capo Clan si piazzò dietro a Deborah, tirò leggermente il sedere indietro e cominciò a massaggiarle le grandi labbra con la sua cappella, poi disse rivolgendosi ad uno dei Lupi
“Hei Asád, prenditi cura di quest'altra scrofa, voglio squassarle completamente prima di mandarle a cagare con un calcio in culo”.
Asád era un Senegalese con una melanzana fra le gambe che misurava 25cm, calibro 6cm.
Elena ricordava di avergli lucidato il culo con la lingua e di averlo sbocchinato un paio di volte quella sera, ma non lo aveva mai preso dentro.
Lo guardò preoccupata avvicinarsi al suo posteriore mentre pensava “in che buco intende infilarlo quel coso?”.
Anche Asád si mise in piedi dietro ad Elena, le tirò leggermente il culo verso di sé e cominciò a strofinarle la figa con il suo cappellone.
Le due ragazze erano ancora guancia a guancia, Elena sussurrò all'orecchio di Deborah
“Ci risiamo Debbie, sei pronta per l'ultimo round?” le disse ansimante.
La sorellina rispose sorridendo “siiii Elly sono pronta, ti immagini se ci vedesse papà in questo momento?” le sussurrò all'orecchio.
Le sorelline si misero a sghignazzare divertite.
“Che cazzo hanno da ridere ste zoccole?” esclamò il Capo
“Adesso vi facciamo smettere di ridere noi.
Asád, pronto? 3…2…1… tutto dentrooo”.
Il Capo si mise a scopare Deborah dando il ritmo anche ad Asád.
Le due sorelline, abbracciate, sospirarono e gemettero con le tette sudate che picchiettavano le une contro le altre a ritmo di sbattuta emettendo un piacevole “ciaff…ciaff…Sciaff… ciaff”, ed i capezzoli, così stimolati, erano diventati turgidi come sassolini.
Intanto la frequenza dei colpi inflitti dai due scopatori aumentava gradualmente, fino a diventare frenetica e poi convulsa, mentre a mano aperta, schiaffeggiavano allegramente le chiappe delle due cavalle.
Con la faccia contratta, Elena sentì ancora una volta che stava per suonare il Gong, aprì gli occhi e vide Deborah che si trovava nella sua stessa situazione.
Esplosero all’unisono ululando, sbavando e contorcendosi come un Boa caduto sui carboni accesi.
Dopo l’orgasmo delle ragazze, Il Capo Clan e Asàd le scaraventarono sul materasso, distese supine una accanto all’altra.
CONTINUA...
Il Capo Clan si piazzò dietro a Deborah, tirò leggermente il sedere indietro e cominciò a massaggiarle le grandi labbra con la sua cappella, poi disse rivolgendosi ad uno dei Lupi
“Hei Asád, prenditi cura di quest'altra scrofa, voglio squassarle completamente prima di mandarle a cagare con un calcio in culo”.
Asád era un Senegalese con una melanzana fra le gambe che misurava 25cm, calibro 6cm.
Elena ricordava di avergli lucidato il culo con la lingua e di averlo sbocchinato un paio di volte quella sera, ma non lo aveva mai preso dentro.
Lo guardò preoccupata avvicinarsi al suo posteriore mentre pensava “in che buco intende infilarlo quel coso?”.
Anche Asád si mise in piedi dietro ad Elena, le tirò leggermente il culo verso di sé e cominciò a strofinarle la figa con il suo cappellone.
Le due ragazze erano ancora guancia a guancia, Elena sussurrò all'orecchio di Deborah
“Ci risiamo Debbie, sei pronta per l'ultimo round?” le disse ansimante.
La sorellina rispose sorridendo “siiii Elly sono pronta, ti immagini se ci vedesse papà in questo momento?” le sussurrò all'orecchio.
Le sorelline si misero a sghignazzare divertite.
“Che cazzo hanno da ridere ste zoccole?” esclamò il Capo
“Adesso vi facciamo smettere di ridere noi.
Asád, pronto? 3…2…1… tutto dentrooo”.
Il Capo si mise a scopare Deborah dando il ritmo anche ad Asád.
Le due sorelline, abbracciate, sospirarono e gemettero con le tette sudate che picchiettavano le une contro le altre a ritmo di sbattuta emettendo un piacevole “ciaff…ciaff…Sciaff… ciaff”, ed i capezzoli, così stimolati, erano diventati turgidi come sassolini.
Intanto la frequenza dei colpi inflitti dai due scopatori aumentava gradualmente, fino a diventare frenetica e poi convulsa, mentre a mano aperta, schiaffeggiavano allegramente le chiappe delle due cavalle.
Con la faccia contratta, Elena sentì ancora una volta che stava per suonare il Gong, aprì gli occhi e vide Deborah che si trovava nella sua stessa situazione.
Esplosero all’unisono ululando, sbavando e contorcendosi come un Boa caduto sui carboni accesi.
Dopo l’orgasmo delle ragazze, Il Capo Clan e Asàd le scaraventarono sul materasso, distese supine una accanto all’altra.
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