Ho molestato mia figlia
di
Profeta Noah
genere
incesti
Sono un uomo sposato con una giovane e bellissima donna. Oggi, però, vi vorrei parlare della prima volta che ho toccato sessualmente mia figlia.
Erano le dieci di sera e stavo tornando a casa con Giulia, la mia adorata figliola appena maggiorenne. Avevo trascorso la giornata in piscina, dove Giulia aveva incontrato le sue amiche. Ero stanco e devo dire anche un pò eccitato, dopo aver visto la mia sexy Giulia e le sue sexy amiche girare tutto il giorno con i loro striminziti bikini.
Giulia sprigionava energia da tutti i pori e mi ripetè allo sfinimento quanto si fosse divertita durante la giornata, mentre si agitava sul sedile. Beh... non lo faceva solo perchè era felicissima...
Avevo programmato tutto nei minimi dettagli e nell'ultima ora le avevo fatto bere di tutto: acqua, thè, birra. Ora, la natura stava facendo il suo corso!
“Papà,” piagnucolò Giulia. “Possiamo fermarci?”
Sorrisi. Vederla sofferente era molto eccitante per me e per il mio cazzo!
“Perchè, tesoro?” Le chiesi, inumidendo le labbra, mentre mi voltavo verso di lei. Giulia continuava ad agitarsi. Sapevo che non avrebbe resistito per molto.
“Devo andare in bagno.” Arrossì. Era sempre stata molto timida.
“In bagno?” Volevo che me lo dicesse chiaramente!
Giulia mise le mani sul basso ventre e prese a lamentarsi in maniera incontrollata.
“Devo andare a fare pipì!” Mi rispose, guardandomi con il suo bel viso affranto. “Non ce la faccio più!”
La vidi portare una mano tra le gambe.
Sorrisi di nuovo. Vedere mia figlia toccarsi in quel modo era una delle cose più eccitanti. Tutto procedeva secondo i piani.
“Va bene, piccola,” le dissi, “cerco un posto dove fermarci.” Portai la mano sulla sua fichetta, scostando la sua, e presi a massaggiarla delicatamente.
“Papà,” ansimò stupita mentre con le dita carezzavo il suo sesso. “Che stai facendo?”
“Ti aiuto a trattenerla, tesoro."
Affondai un dito nell'elastico delle mutandine e carezzai per la prima volta la sua fichetta soffice. Presi a massaggiarla in piccoli cerchi.
“Papà,” disse Giulia tra i gemiti, “Perchè mi stai toccando così?”
“Ti piace, cara?” Le chiesi mentre facevo scendere un dito nel suo buchino bagnato.
Mia figlia era praticamente all'asciutto di sesso, dovette sembrarle tutto molto strano!
“A tutte le ragazze piace essere toccate così e poi ti aiuto a non fare la pipì.”
“Non la reggo più!” Velocizzai i movimenti nella sua fica. Allargò le gambe, così da facilitarmi.
“Anch'io devo andare in bagno, cara.” Presi la sua mano e la portai sul rigonfiamento dei pantaloni. “Prendilo in mano.”
Per mia sorpresa, Giulia strinse dolcemente la mano sul mio cazzo. Dovetti impegnarmi per evitare di finire fuori strada. Nel frattempo, continuai a toccarle la fichetta, carezzandola in tutti i modi possibili.
All'improvviso, Giulia emise un flebile gemito e spinse i fianchi verso la mia mano. Ero sicuro che avesse provato un orgasmo ma non glielo chiesi. Strinse la mia mano con dolcezza e poi... perse completamente il controllo, finendo per fare la pipì nelle sue mutandine e sulla mia mano!
Per poco non finii fuori strada! Fortunatamente l'area di sosta era lì vicino.
Entrai e spensi la macchina. Mia figlia era molto imbarazzata. Cercai di tranquillizarla.
“Non ti preoccupare.” Le dissi dolcemente. Mi fissò.
“Sai quanto ti voglio bene. E poi, la tua pipì deve avere un ottimo sapore!” Portai la mano alla bocca e leccai l'urina, gustandone il sapore salato. Giulia continuò a fissarmi. Ero un pò preoccupato, forse non si aspettava un simile gesto.
“Ti aiuto a pulirti! Andiamo.” Le indicai di seguirmi presso i bagni.
“Mi hai toccato in mezzo alle gambe, papà.” Sussurrò. Mi fissò negli occhi. “Mi hai toccato la fica!” Fece una breve pausa. “Mi è piaciuto moltissimo!”
“Sono felice, amore.” Le risposi. “Mi piace molto farlo e continuerò a farlo in futuro.” Giulia si zittì. Iniziai ad essere nervoso.
La feci salire su un tavolo e mi posizionai tra le sue gambe. La carezzai sui fianchi, sul basso ventre. Amavo quei gesti.
“Togli le mutandine, tesoro. Sono molto bagnate.”
Incidente che avevo causato io ovviamente. Giulia sfilò le sue mutandine e le porse a me. Ero troppo eccitato: afferrai le mutandine e le portai alla bocca per leccarle. Mia figlia osservò in silenzio, sorridendo.
“Giulia, ti aiuto a pulirti...”
La situazione diventava sempre più eccitante. Giulia annuì ed allargò le gambe, dandomi una chiara vista della sua fichetta. Avevo la bocca asciutta, quasi non riuscivo a parlare.
“Dolcezza, ricordi come è stato bravo papà in macchina?” Le chiesi mentre presi a carezzare la sua fichetta umida.
“Si.” Con i fianchi veniva incontro alle mie dita incestuose. “Mi hai toccato come stai facendo ora.”
“Conosco un metodo ancora migliore!" Le allargai ancora un po' le gambe. “Vuoi vedere?”
Lei mi fissò ma notai che piano piano si stava facendo coinvolgere. “Vuoi fare l'amore con me?” Non sembrava né arrabbiata né impaurita, solo meravigliata.
“Più o meno...” Trattenni il respiro. Mi guardò così a lungo che mi sentii quasi morire!
“Va bene, papà. Fammi vedere..." Rispose a bassa voce.
La feci poggiare con la schiena sul tavolo. Le sollevai il vestito ed affondai la testa tra le sue gambe. Con la lingua esplorai ogni centimetro della sua bellissima fichetta liscia. Mordicchiai le labbra, stimolai il clitoride, pulendola ed eccitandomi allo stesso tempo. Penso che Giulia ebbe più di un orgasmo... ad opera del suo padre perverso!
“Ti è piaciuto, tesoro?”
“Certo, papà.” Ridacchiò. Ero sicuro che stesse dicendo la verità. “Puoi farlo di nuovo?” Tipico di una donna...
“Solo un attimo.” Tirai il cazzo fuori dai pantaloni. Giulia guardò incuriosita. Sembrava quasi che lo vedesse per la prima volta!
“Vuoi aiutare papà, principessa?” Presi la sua mano, la avvolsi attorno al cazzo e le indicai come muoversi. Ero così eccitato che fuoriuscì del liquido prepuziale e finì sulle sue mani. Giulia soppesò la mia richiesta.
“Vuoi che giochi col tuo cazzo, papà?” Quelle parole mi fecero quasi sborrare. Ma avevo altri piani.
“No, tesoro. Te lo voglio mettere in bocca. Voglio che me lo lecchi.” La feci voltare e, tenendole la testa, gliela poggiai sulla punta del cazzo. “Apri la bocca.”
Giulia aprì la bocca e provai ad entrargli fin quasi in gola.
Il tavolo era all'altezza giusta per fotterle la bocca in maniera agevole. La sua lingua intorno al glande mi diede un piacere immenso. Dovetti sforzarmi per non venire subito.
Iniziai a scoparle la bocca, affondando sempre più a ogni colpo. I suoi suoni erano delizia per le mie orecchie. Le davo un pò di respiro quando la vedevo in difficoltà, per poi riprendere a fotterla in bocca.
Credetemi: fu una delle esperienze più belle della mia vita! Giulia era anche più brava di sua mamma!
Con il vestito sollevato, ripresi a molestare la sua fichetta. Continuai a scoparle la bocca, finchè non sentii che stavo per venire. Tirai fuori il cazzo e presi a menarlo, facendolo sbattere sulla sua faccia.
Il primo getto di sborra fu così violento che finì quasi sulla sua fichetta. Altri spruzzi finirono sui risvolti della gonna, gli ultimi sulla sua bocca. Guardai divertito Giulia leccare la sborra sul suo viso. A casa facemmo un bel bagno insieme.
Da quel giorno faccio sesso regolarmente con Giulia. Ultimamente abbiamo coinvolto anche suo fratello... ma questa è un'altra storia!
Erano le dieci di sera e stavo tornando a casa con Giulia, la mia adorata figliola appena maggiorenne. Avevo trascorso la giornata in piscina, dove Giulia aveva incontrato le sue amiche. Ero stanco e devo dire anche un pò eccitato, dopo aver visto la mia sexy Giulia e le sue sexy amiche girare tutto il giorno con i loro striminziti bikini.
Giulia sprigionava energia da tutti i pori e mi ripetè allo sfinimento quanto si fosse divertita durante la giornata, mentre si agitava sul sedile. Beh... non lo faceva solo perchè era felicissima...
Avevo programmato tutto nei minimi dettagli e nell'ultima ora le avevo fatto bere di tutto: acqua, thè, birra. Ora, la natura stava facendo il suo corso!
“Papà,” piagnucolò Giulia. “Possiamo fermarci?”
Sorrisi. Vederla sofferente era molto eccitante per me e per il mio cazzo!
“Perchè, tesoro?” Le chiesi, inumidendo le labbra, mentre mi voltavo verso di lei. Giulia continuava ad agitarsi. Sapevo che non avrebbe resistito per molto.
“Devo andare in bagno.” Arrossì. Era sempre stata molto timida.
“In bagno?” Volevo che me lo dicesse chiaramente!
Giulia mise le mani sul basso ventre e prese a lamentarsi in maniera incontrollata.
“Devo andare a fare pipì!” Mi rispose, guardandomi con il suo bel viso affranto. “Non ce la faccio più!”
La vidi portare una mano tra le gambe.
Sorrisi di nuovo. Vedere mia figlia toccarsi in quel modo era una delle cose più eccitanti. Tutto procedeva secondo i piani.
“Va bene, piccola,” le dissi, “cerco un posto dove fermarci.” Portai la mano sulla sua fichetta, scostando la sua, e presi a massaggiarla delicatamente.
“Papà,” ansimò stupita mentre con le dita carezzavo il suo sesso. “Che stai facendo?”
“Ti aiuto a trattenerla, tesoro."
Affondai un dito nell'elastico delle mutandine e carezzai per la prima volta la sua fichetta soffice. Presi a massaggiarla in piccoli cerchi.
“Papà,” disse Giulia tra i gemiti, “Perchè mi stai toccando così?”
“Ti piace, cara?” Le chiesi mentre facevo scendere un dito nel suo buchino bagnato.
Mia figlia era praticamente all'asciutto di sesso, dovette sembrarle tutto molto strano!
“A tutte le ragazze piace essere toccate così e poi ti aiuto a non fare la pipì.”
“Non la reggo più!” Velocizzai i movimenti nella sua fica. Allargò le gambe, così da facilitarmi.
“Anch'io devo andare in bagno, cara.” Presi la sua mano e la portai sul rigonfiamento dei pantaloni. “Prendilo in mano.”
Per mia sorpresa, Giulia strinse dolcemente la mano sul mio cazzo. Dovetti impegnarmi per evitare di finire fuori strada. Nel frattempo, continuai a toccarle la fichetta, carezzandola in tutti i modi possibili.
All'improvviso, Giulia emise un flebile gemito e spinse i fianchi verso la mia mano. Ero sicuro che avesse provato un orgasmo ma non glielo chiesi. Strinse la mia mano con dolcezza e poi... perse completamente il controllo, finendo per fare la pipì nelle sue mutandine e sulla mia mano!
Per poco non finii fuori strada! Fortunatamente l'area di sosta era lì vicino.
Entrai e spensi la macchina. Mia figlia era molto imbarazzata. Cercai di tranquillizarla.
“Non ti preoccupare.” Le dissi dolcemente. Mi fissò.
“Sai quanto ti voglio bene. E poi, la tua pipì deve avere un ottimo sapore!” Portai la mano alla bocca e leccai l'urina, gustandone il sapore salato. Giulia continuò a fissarmi. Ero un pò preoccupato, forse non si aspettava un simile gesto.
“Ti aiuto a pulirti! Andiamo.” Le indicai di seguirmi presso i bagni.
“Mi hai toccato in mezzo alle gambe, papà.” Sussurrò. Mi fissò negli occhi. “Mi hai toccato la fica!” Fece una breve pausa. “Mi è piaciuto moltissimo!”
“Sono felice, amore.” Le risposi. “Mi piace molto farlo e continuerò a farlo in futuro.” Giulia si zittì. Iniziai ad essere nervoso.
La feci salire su un tavolo e mi posizionai tra le sue gambe. La carezzai sui fianchi, sul basso ventre. Amavo quei gesti.
“Togli le mutandine, tesoro. Sono molto bagnate.”
Incidente che avevo causato io ovviamente. Giulia sfilò le sue mutandine e le porse a me. Ero troppo eccitato: afferrai le mutandine e le portai alla bocca per leccarle. Mia figlia osservò in silenzio, sorridendo.
“Giulia, ti aiuto a pulirti...”
La situazione diventava sempre più eccitante. Giulia annuì ed allargò le gambe, dandomi una chiara vista della sua fichetta. Avevo la bocca asciutta, quasi non riuscivo a parlare.
“Dolcezza, ricordi come è stato bravo papà in macchina?” Le chiesi mentre presi a carezzare la sua fichetta umida.
“Si.” Con i fianchi veniva incontro alle mie dita incestuose. “Mi hai toccato come stai facendo ora.”
“Conosco un metodo ancora migliore!" Le allargai ancora un po' le gambe. “Vuoi vedere?”
Lei mi fissò ma notai che piano piano si stava facendo coinvolgere. “Vuoi fare l'amore con me?” Non sembrava né arrabbiata né impaurita, solo meravigliata.
“Più o meno...” Trattenni il respiro. Mi guardò così a lungo che mi sentii quasi morire!
“Va bene, papà. Fammi vedere..." Rispose a bassa voce.
La feci poggiare con la schiena sul tavolo. Le sollevai il vestito ed affondai la testa tra le sue gambe. Con la lingua esplorai ogni centimetro della sua bellissima fichetta liscia. Mordicchiai le labbra, stimolai il clitoride, pulendola ed eccitandomi allo stesso tempo. Penso che Giulia ebbe più di un orgasmo... ad opera del suo padre perverso!
“Ti è piaciuto, tesoro?”
“Certo, papà.” Ridacchiò. Ero sicuro che stesse dicendo la verità. “Puoi farlo di nuovo?” Tipico di una donna...
“Solo un attimo.” Tirai il cazzo fuori dai pantaloni. Giulia guardò incuriosita. Sembrava quasi che lo vedesse per la prima volta!
“Vuoi aiutare papà, principessa?” Presi la sua mano, la avvolsi attorno al cazzo e le indicai come muoversi. Ero così eccitato che fuoriuscì del liquido prepuziale e finì sulle sue mani. Giulia soppesò la mia richiesta.
“Vuoi che giochi col tuo cazzo, papà?” Quelle parole mi fecero quasi sborrare. Ma avevo altri piani.
“No, tesoro. Te lo voglio mettere in bocca. Voglio che me lo lecchi.” La feci voltare e, tenendole la testa, gliela poggiai sulla punta del cazzo. “Apri la bocca.”
Giulia aprì la bocca e provai ad entrargli fin quasi in gola.
Il tavolo era all'altezza giusta per fotterle la bocca in maniera agevole. La sua lingua intorno al glande mi diede un piacere immenso. Dovetti sforzarmi per non venire subito.
Iniziai a scoparle la bocca, affondando sempre più a ogni colpo. I suoi suoni erano delizia per le mie orecchie. Le davo un pò di respiro quando la vedevo in difficoltà, per poi riprendere a fotterla in bocca.
Credetemi: fu una delle esperienze più belle della mia vita! Giulia era anche più brava di sua mamma!
Con il vestito sollevato, ripresi a molestare la sua fichetta. Continuai a scoparle la bocca, finchè non sentii che stavo per venire. Tirai fuori il cazzo e presi a menarlo, facendolo sbattere sulla sua faccia.
Il primo getto di sborra fu così violento che finì quasi sulla sua fichetta. Altri spruzzi finirono sui risvolti della gonna, gli ultimi sulla sua bocca. Guardai divertito Giulia leccare la sborra sul suo viso. A casa facemmo un bel bagno insieme.
Da quel giorno faccio sesso regolarmente con Giulia. Ultimamente abbiamo coinvolto anche suo fratello... ma questa è un'altra storia!
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