Ti amo papà
di
Profeta Noah
genere
incesti
Sono a scuola, non vedo l'ora di tornare a casa. Nel pomeriggio, io e i miei amici ci riuniamo a casa di Marco.
Finalmente suona la campanella. Rientro a casa e vado nella mia cameretta. Inizio a svestirmi, rimango in reggiseno e mutandine.
Non ho voglia di tenere il reggiseno, così lo slaccio. Vedo le tette sobbalzare in maniera molto carina. Non posso fare a meno di toccarle. Sono dure e attraenti. Trovo piacevole carezzarle.
Mentre sono concentrata su di me e sul mio corpo, sento mio padre chiamare. “Ilaria?” Che sbadata! Ho dimenticato di salutarlo. Ci tiene molto.
Papà è il mio supereroe, un uomo bellissimo e forte. Mamma è la donna più fortunata al mondo.
“Aspetta papi!” Grido. Tolgo le mutandine ed indosso velocemente una gonna nera.
Mi giro e lo vedo entrare in camera.
“Papà, mi sto vestendo!” Ho ancora il top in mano, lo uso per coprire le tette.
Mi fissa dalla testa ai piedi. Sembra un pò imbarazzato.
“Ilaria! Dove pensi di andare conciata così?”
La gonna, in effetti, è molto corta ma incredibilmente sexy.
“Dai papà!”
Si avvicina, sembra arrabbiato. “No, Ilaria! Cosa penseranno di te?” Continua a osservarmi ed indugia sul seno, appena coperto. Sento l'eccitazione crescere.
Sono sicura abbia capito quanto lo desidero.
“Penso che tu abbia bisogno di una buona punizione. Si, hai proprio bisogno di una bella sculacciata.” Rimprovera.
Mi strappa il top dalle mani, lasciandolo cadere a terra. Le tette sono completamente esposte al suo sguardo. Ho i capezzoli durissimi! Mi afferra e mi spinge verso di lui. Col seno finisco contro il suo petto.
“Ti prego, papà!”
“Assolutamente no!”
Siede sul letto e mi spinge sulle sue ginocchia. Sono incredula: vuole davvero sculacciarmi? L'ultima volta che l'ha fatto avevo solo 7 anni!
“No!” Urlo, mentre provo a scendere. Preme con la mano dietro la schiena e mi tiene giù. Capisco che non c'è via di fuga. Inizio a piangere ma mi dice di farla finita, che le mie sono solo lacrime di coccodrillo. Continuo ad agitarmi ed inizia a colpirmi forte con la sua mano.
La gonna finisce per risvoltarsi e lasciare tutto il sedere scoperto. “Dove sono le mutandine?”
Cerco di calmarmi ma inizio a provare una forte sensazione di bruciore.
“Non disubbidire più, chiaro?”
“Ok, ok, ti prego, basta!” Sapevo che si sarebbe arrabbiato, sono stata una stupida!
Finalmente la smette. Sento il suo cazzo gonfiarsi sotto il mio stomaco. Sono tutta bagnata, il clitoride sta per esplodere!
Prende a palpare il sedere e stringerlo tra le sue mani.
“Forse... dovrei farti capire cosa succede quando i ragazzi ti vedono conciata così.”
“Ok.” Rispondo a malapena.
Fa scendere una mano tra le mie gambe e si accorge quanto sia eccitata. Mi infila un dito dentro.
“Mmmmm, si...”
“Piccola, sei così stretta e carina.” Sono ancora distesa sulle sue gambe, mentre inizia a farmi un ditalino. “Papà, mi trovi così eccitante?”
“Si, tesoro.”
Tira fuori le dita e mi fa sedere sulle sue gambe. “Vuoi diventare la mia donna?”
Annuisco. Mi bacia in bocca. Cerco di staccarmi ma mi spinge di nuovo contro le sue labbra. Continua a baciarmi appassionatamente. Non sono mai stata baciata così bene prima d'ora. Si mette a giocare con le mie tette. Afferra i capezzoli e li tira.
“Ahi!”
Dopo un pò, mi fa distendere sul letto ed inizia a spogliarsi. Ha un bellissimo corpo, il cazzo è lunghissimo e grosso. Sono ancora spaventata ma anche eccitata.
“Ti voglio papà...” Sussurro.
“Mi avrai...” Risponde mentre mi strappa via la gonna.
“Papà?”
“Si, tesoro.”
“Ti desidero da tanto tempo.”
Mio padre mi guarda sorpreso ma divertito. “Anche io...” Risponde candidamente. Avvicina le dita alle mie labbra.
“Sei così bella, Ilaria. All'inizio fa un pò male.”
“So che mi piacerà, perchè sei tu a farlo.”
“Tesoro, sei così dolce.”
Scende tra le mie gambe ed inizia a baciarmi la fica. Ansimo, inarco la schiena.
Dopo avermi leccata, mi lavora con le dita. Fremo, tremo. È una sensazione fantastica.
“PAPÀ!” Faccio appena in tempo ad urlare, prima di essere travolta da un bellissimo orgasmo. Il mio corpo si scuote al ritmo delle sue dita. Mi guarda e sorride.
“Ora tocca a te, tesoro.”
“Va bene, papi.”
“Mettiti in ginocchio, piccola.”
Il suo cazzo è a pochi centimetri dal mio viso. Non posso fare a meno di toccarlo.
“No, non così.” Vuole che lo seghi, molto lentamente.
“È fantastico, papi.”
“Sei bravissima,” mi dice carezzando la testa. Aumento il ritmo e il suo cazzo diventa sempre più grande e duro.
“Apri la bocca.”
Mi lecco le labbra e spalanco la bocca. Mi infila il suo grosso cazzo in bocca. Riesco a malapena a tenerlo. Succhio ed alzo lo sguardo per guardarlo.
Ha chiuso gli occhi, sembra molto felice... lo adoro!
Mi fa distendere a pancia sotto. “Sei così carina, tesoro.” Dice, mentre strofina il cazzo tra le mie natiche. Mette un dito sul buchino e spinge dentro.
“Oh!” Grido.
“Forse è troppo presto per quello, voltati.”
Mi giro, si abbassa e prende di nuovo a baciarmi dappertutto. Il cazzo sfiora la gamba e noto che è sempre durissimo. Lo avvicina alla mia fica e lentamente lo fa scendere dentro. Fa male ma non deve fermarsi.
Spinge sempre più forte. Mi sollevo per abbracciarlo e cingerlo con le gambe.
“Va tutto bene?”
“Si...”
Inizia a scoparmi più velocemente. Il dolore lascia spazio ad un piacere immenso.
“Oh si, piccola. Il grosso cazzo di papà nel tuo corpo... è fantastico!"
“Si, papi!” Urlo mentre mi abbandono ad un altro orgasmo. La mia giovane fica si contrae, spasma, intrappola il suo bellissimo cazzo.
Spinge sempre più forte, in profondità. Mi desidera, mi ama.
“Ti amo papà!”
“Anch'io.”
“Voglio sborrarti dentro.”
“Si, papi! Riempimi!”
Di colpo spruzza tutto il suo piacere dentro di me. È caldo, fantastico.
“Ti è piaciuto, tesoro?” Mi dice disteso di fianco a me.
“Si.” Ho il battito a mille, devo calmarmi.
Mi fissa tra le gambe. “Hai un po' di sangue, tesoro. Sei diventata donna.” Continua a guardarmi la fica. “È bellissima,” dice mentre la massaggia.
“Fa male, papà.” La bacia.
“Va tutto bene?”
“È stato tutto così bello.” Mi bacia sulla bocca e mi avvicina al suo petto.
“Papà, mi prometti che lo facciamo di nuovo?”
“Se vuoi...”
“Ma certo che voglio. Voglio farlo ogni giorno!”
“Certo tesoro! Allora possiamo farlo ogni giorno.”
Poggio la testa sul suo petto e, piano piano, mi addormento, sognando il mio fantastico papi.
Finalmente suona la campanella. Rientro a casa e vado nella mia cameretta. Inizio a svestirmi, rimango in reggiseno e mutandine.
Non ho voglia di tenere il reggiseno, così lo slaccio. Vedo le tette sobbalzare in maniera molto carina. Non posso fare a meno di toccarle. Sono dure e attraenti. Trovo piacevole carezzarle.
Mentre sono concentrata su di me e sul mio corpo, sento mio padre chiamare. “Ilaria?” Che sbadata! Ho dimenticato di salutarlo. Ci tiene molto.
Papà è il mio supereroe, un uomo bellissimo e forte. Mamma è la donna più fortunata al mondo.
“Aspetta papi!” Grido. Tolgo le mutandine ed indosso velocemente una gonna nera.
Mi giro e lo vedo entrare in camera.
“Papà, mi sto vestendo!” Ho ancora il top in mano, lo uso per coprire le tette.
Mi fissa dalla testa ai piedi. Sembra un pò imbarazzato.
“Ilaria! Dove pensi di andare conciata così?”
La gonna, in effetti, è molto corta ma incredibilmente sexy.
“Dai papà!”
Si avvicina, sembra arrabbiato. “No, Ilaria! Cosa penseranno di te?” Continua a osservarmi ed indugia sul seno, appena coperto. Sento l'eccitazione crescere.
Sono sicura abbia capito quanto lo desidero.
“Penso che tu abbia bisogno di una buona punizione. Si, hai proprio bisogno di una bella sculacciata.” Rimprovera.
Mi strappa il top dalle mani, lasciandolo cadere a terra. Le tette sono completamente esposte al suo sguardo. Ho i capezzoli durissimi! Mi afferra e mi spinge verso di lui. Col seno finisco contro il suo petto.
“Ti prego, papà!”
“Assolutamente no!”
Siede sul letto e mi spinge sulle sue ginocchia. Sono incredula: vuole davvero sculacciarmi? L'ultima volta che l'ha fatto avevo solo 7 anni!
“No!” Urlo, mentre provo a scendere. Preme con la mano dietro la schiena e mi tiene giù. Capisco che non c'è via di fuga. Inizio a piangere ma mi dice di farla finita, che le mie sono solo lacrime di coccodrillo. Continuo ad agitarmi ed inizia a colpirmi forte con la sua mano.
La gonna finisce per risvoltarsi e lasciare tutto il sedere scoperto. “Dove sono le mutandine?”
Cerco di calmarmi ma inizio a provare una forte sensazione di bruciore.
“Non disubbidire più, chiaro?”
“Ok, ok, ti prego, basta!” Sapevo che si sarebbe arrabbiato, sono stata una stupida!
Finalmente la smette. Sento il suo cazzo gonfiarsi sotto il mio stomaco. Sono tutta bagnata, il clitoride sta per esplodere!
Prende a palpare il sedere e stringerlo tra le sue mani.
“Forse... dovrei farti capire cosa succede quando i ragazzi ti vedono conciata così.”
“Ok.” Rispondo a malapena.
Fa scendere una mano tra le mie gambe e si accorge quanto sia eccitata. Mi infila un dito dentro.
“Mmmmm, si...”
“Piccola, sei così stretta e carina.” Sono ancora distesa sulle sue gambe, mentre inizia a farmi un ditalino. “Papà, mi trovi così eccitante?”
“Si, tesoro.”
Tira fuori le dita e mi fa sedere sulle sue gambe. “Vuoi diventare la mia donna?”
Annuisco. Mi bacia in bocca. Cerco di staccarmi ma mi spinge di nuovo contro le sue labbra. Continua a baciarmi appassionatamente. Non sono mai stata baciata così bene prima d'ora. Si mette a giocare con le mie tette. Afferra i capezzoli e li tira.
“Ahi!”
Dopo un pò, mi fa distendere sul letto ed inizia a spogliarsi. Ha un bellissimo corpo, il cazzo è lunghissimo e grosso. Sono ancora spaventata ma anche eccitata.
“Ti voglio papà...” Sussurro.
“Mi avrai...” Risponde mentre mi strappa via la gonna.
“Papà?”
“Si, tesoro.”
“Ti desidero da tanto tempo.”
Mio padre mi guarda sorpreso ma divertito. “Anche io...” Risponde candidamente. Avvicina le dita alle mie labbra.
“Sei così bella, Ilaria. All'inizio fa un pò male.”
“So che mi piacerà, perchè sei tu a farlo.”
“Tesoro, sei così dolce.”
Scende tra le mie gambe ed inizia a baciarmi la fica. Ansimo, inarco la schiena.
Dopo avermi leccata, mi lavora con le dita. Fremo, tremo. È una sensazione fantastica.
“PAPÀ!” Faccio appena in tempo ad urlare, prima di essere travolta da un bellissimo orgasmo. Il mio corpo si scuote al ritmo delle sue dita. Mi guarda e sorride.
“Ora tocca a te, tesoro.”
“Va bene, papi.”
“Mettiti in ginocchio, piccola.”
Il suo cazzo è a pochi centimetri dal mio viso. Non posso fare a meno di toccarlo.
“No, non così.” Vuole che lo seghi, molto lentamente.
“È fantastico, papi.”
“Sei bravissima,” mi dice carezzando la testa. Aumento il ritmo e il suo cazzo diventa sempre più grande e duro.
“Apri la bocca.”
Mi lecco le labbra e spalanco la bocca. Mi infila il suo grosso cazzo in bocca. Riesco a malapena a tenerlo. Succhio ed alzo lo sguardo per guardarlo.
Ha chiuso gli occhi, sembra molto felice... lo adoro!
Mi fa distendere a pancia sotto. “Sei così carina, tesoro.” Dice, mentre strofina il cazzo tra le mie natiche. Mette un dito sul buchino e spinge dentro.
“Oh!” Grido.
“Forse è troppo presto per quello, voltati.”
Mi giro, si abbassa e prende di nuovo a baciarmi dappertutto. Il cazzo sfiora la gamba e noto che è sempre durissimo. Lo avvicina alla mia fica e lentamente lo fa scendere dentro. Fa male ma non deve fermarsi.
Spinge sempre più forte. Mi sollevo per abbracciarlo e cingerlo con le gambe.
“Va tutto bene?”
“Si...”
Inizia a scoparmi più velocemente. Il dolore lascia spazio ad un piacere immenso.
“Oh si, piccola. Il grosso cazzo di papà nel tuo corpo... è fantastico!"
“Si, papi!” Urlo mentre mi abbandono ad un altro orgasmo. La mia giovane fica si contrae, spasma, intrappola il suo bellissimo cazzo.
Spinge sempre più forte, in profondità. Mi desidera, mi ama.
“Ti amo papà!”
“Anch'io.”
“Voglio sborrarti dentro.”
“Si, papi! Riempimi!”
Di colpo spruzza tutto il suo piacere dentro di me. È caldo, fantastico.
“Ti è piaciuto, tesoro?” Mi dice disteso di fianco a me.
“Si.” Ho il battito a mille, devo calmarmi.
Mi fissa tra le gambe. “Hai un po' di sangue, tesoro. Sei diventata donna.” Continua a guardarmi la fica. “È bellissima,” dice mentre la massaggia.
“Fa male, papà.” La bacia.
“Va tutto bene?”
“È stato tutto così bello.” Mi bacia sulla bocca e mi avvicina al suo petto.
“Papà, mi prometti che lo facciamo di nuovo?”
“Se vuoi...”
“Ma certo che voglio. Voglio farlo ogni giorno!”
“Certo tesoro! Allora possiamo farlo ogni giorno.”
Poggio la testa sul suo petto e, piano piano, mi addormento, sognando il mio fantastico papi.
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