La caduta della ragazza viziata - Cap.2
di
FrankOssido
genere
dominazione
-Cazzo!
Giorgia si lasciò sfuggire un’imprecazione, come aveva fatto a dimenticarsi che era giorno di consegna?? Cercò di darsi una veloce sistemata al viso mentre con la coda dell’occhio cercava i suoi vestiti.
-Tutto bene?
L’uomo, che le aveva appena fatto provare degli orgasmi incredibili, la guardava rilassato seduto sullo sgabello del camerino.
-Avevo capito che al mattino non venissero mai clienti- la schernì con quel sorriso magnetico che si ritrovava.
-Questo non è un cliente, è quello sfigato della consegna merce, passami quei pantaloni.
Alexis però aveva intravisto una nuova possibilità molto intrigante, afferrò i pantacollant e il tanga ma invece che passarli alla ragazza aprì il camerino e li lanciò il più lontano possibile. Il top era rimasto fuori da prima.
-Ma che cazzo fai???- sibilò Giorgia -hai capito o no che è entrato uno???
Ma Alexis sapeva benissimo cosa stava per accadere, a differenza di Pasquale che invece continuava a chiamare Giorgia. Probabilmente sentendo qualche rumore si indirizzò verso la zona dove si trovavano i camerini, a quel punto allora Alexis afferrò Giorgia dalle spalle e la lanciò fuori più forte che poteva.
Giorgia non provò a porre resistenza perché tutto si aspettava meno che una decisione del genere, prima che se ne rendesse conto era caduta completamente nuda sul pavimento di parquet. Appena alzò lo sguardo si trovò Pasquale a fissarla basito a un metro da lei.
-Pasquale girati! Ti sembra il caso di guardarmi così??
Giorgia provò a metterla sull’aggressivo, infatti conosceva bene quel ragazzo della sua età che da due mesi le portava la merce. Sapeva quanto fosse imbranato, timido e sfigato, avrebbe ancora potuto farlo star zitto con le giuste minacce.
Alexis guardando il ragazzo capì subito che tipo era, il classico ciccione sfigato che nella vita poteva solo essersi fatto seghe su seghe. Come Giorgia l’aveva trattato poi era stato esattamente come si sarebbe aspettato da una ragazza così viziata.
-S-scusa Giorgia, n-non ti sentivo rispondere e pensavo c-ci fossero problemi...
Pasquale di era girato e nonostante non potesse vedere Giorgia si teneva comunque le mani paffute davanti agli occhi. Giorgia si voltò furente verso lo sconosciuto e si lanciò su di lui per riprendersi i vestiti.
Alexis fu però più rapito e, naturalmente, più forte: bloccò le braccia di Giorgia mettendole dietro la sua schiena e con una sola gamba le impedì di scalciare. Poi naturalmente le proibì di urlare con una mano sulla bocca.
-G-Giorgia tutto bene?
Pasquale sentiva dei movimenti strani ma la sua timidezza gli impediva di voltarsi per controllare, almeno fino a quando sentì una voce maschile.
-Ciao Pasquale, io e te non ci conosciamo ma voglio renderti la persona più felice di questo mondo. Vedi, questa commessa si è appena fatta scopare nei camerini da me dopo che ci eravamo incontrati solo da 5 minuti. Stavo continuando l’opera ma poi sei entrato tu.
-Ma de-devo uscire? Non capisco- Pasquale era bloccato, vedeva Giorgia, la bellissima Giorgia, divincolarsi e guardarlo con odio, ma non sapeva come agire.
-Al contrario Pasquale, vorrei offrirti di unirti a noi, la tua amica Giorgia ha goduto parecchio e sono certo che se insisterò opportunamente accetterà di farti partecipare se sarò io ad ordinarlo. Tu però qui hai la possibilità di scegliere: se mi dirai che non vuoi far nulla io libero Giorgia, le lascio i vestiti e ognuno se ne va via; ma se invece vai alla porta e tiri giù la serranda beh, allora ne verrebbe fuori una bella festicciola.
E con l’ultima frase Alexis sorrise di gusto al ciccione.
Pasquale era sconvolto da quello che vedeva e da quello che si era sentito proporre. La prima cosa che pensò fu che era il caso di chiamare la polizia, poi però i suoi occhi caddero sul corpo di Giorgia. Per settimane si era masturbato appena tornato a casa dopo gli incontri con lei, era sempre stata bellissima e lo eccitava da morire anche se lo trattava come una merda. Non poteva essere successo per sbaglio, lo sperma che aveva sul viso faceva capire chiaramente che aveva succhiato il cazzo di quell’uomo tutto muscoli che aveva davanti.
Giorgia da parte sua era certa che quello sfigato di Pasquale avrebbe accettato di finirla lì, doveva solo provare a toccarla e l’avrebbe disintegrato, quel ciccione di merda. Lo odiò quando si permise di abbassare lo sguardo sulle sue tette nude e sulla sua vagina depilata, ma rimase veramente sconvolta quando lo vide correre verso la porta per abbassare la saracinesca.
-Ho capito dal primo istante cosa cercavi da un uomo- Giorgia sentiva Alexis sussurrarle nell’orecchio ‘tu devi essere dominata per godere appieno; lascia che io ti umili, sii la mia schiava oggi, ti farò provare sensazioni che neanche immagini’
Giorgia era preoccupata dalla piega che stava prendendo quella mattinata, il sesso, Pasquale e ora la chiusura delle serrande. Però quell’uomo aveva detto il vero. Stava provando sensazioni che mai avrebbe potuto immaginare. Si ritrovò a pensare se fosse stato così sbagliato provare. Pasquale le faceva schifo con la sua pancia e il suo sudore, però lo sconosciuto era come un maestro: chissà cosa avrebbe potuto farle sentire.
I dubbi svanirono quando oltre ai sussurri sentì il cazzo nodoso di Alexis che riprendeva vigore e alzandosi si insinuava tra le sue gambe. Sentiva già la sua vagina pulsare e quando con leggeri movimenti sfregò le sue grandi labbra sul cazzo duro anche Alexis capì che poteva evitare di tenerla ferma.
Appena lasciò la presa Giorgia rimase immobile in piedi con gli occhi chiusi. Sentì l’uomo venire davanti e afferrarle un seno con la mano forte prima di mettere le sue labbra tra l’incavo dei seni.
Arrivò con una mano al suo sesso e al primo tocco Giorgia iniziò già subito a fremere. Fu riportata alla realtà dalla voce affannata di Pasquale che aveva chiuso il negozio ed era ritornato correndo.
-Mettiti a quattro zampe a terra- le ordinò Alexis.
Come un automa eseguì, mentre anche Pasquale subì un ordine ma per lui molto più piacevole: di spogliarsi completamente.
-Adesso ti riserverò un trattamento che ti farà mugugnare di piacere come solo le vere cagne come te riescono a fare, però nel frattempo dovrai succhiare il cazzo al ciccione qui davanti, al minimo segno di incertezza smetterò subito e non saprai mai cosa ti sei persa.
Pasquale come impazzito dalla gioia era rimasto con i soli calzini di spugna bianca mezzi sporchi, dalla foga non era neanche riuscito a toglierseli. Sentito l’ordine sorrideva come un bambino a Natale e non appena Alexis si spostò dietro Giorgia si fece avanti.
Giorgia cercava di guardare il meno possibile ma le fu ordinato di tenere bene gli occhi aperti. Vide il ragazzo delle consegne con la pancia grossa e pelosa, il pene era abbastanza piccolo e nascosto da una folta peluria che le avrebbe sicuramente occupato parte della bocca. Non poté però esimersi dall’accogliere nella sua bocca dorata il cazzo di Pasquale quando lui glielo mise davanti.
Una volta avuta conferma del fatto che la commessa aveva preso sul serio i suoi ordini Alexis iniziò il suo lavoro. Afferrò le gambe snelle e perfette della ragazza e le allargò leggermente per poter inserire la lingua nel suo sesso. Leccarla era una delle sue specialità e la situazione che aveva creato aveva bagnato la vagina di Giorgia come un lago. Gli bastò fare le giuste penetrazioni e fu subito investito dagli umori provocati dall’orgasmo della ragazza.
Naturalmente non si fece fermare da un semplice orgasmo ma continuò a leccarla come un gelato, allargando la lingua rudemente o penetrandola leggermente. Era certo che la stava uccidendo di godimento.
Pasquale dal canto suo aveva sempre desiderato Giorgia, tutte le volte che tornava a casa dopo una consegna si chiudeva in bagno e si masturbava furiosamente. Non aveva mai neanche avuto una fidanzata e al massimo andava a nigeriane il sabato sera, tutte le volte però si immaginava di farlo con Giorgia.
Quella situazione gli sembrava irreale, però il suo cazzo era dentro le labbra della ragazza viziata e si sentiva le palle piene come mai lo erano state.
L’eccitazione per lui era ingestibile e quando oltre alle succhiate e leccate vide Giorgia provare un orgasmo in quella situazione non riuscì a trattenersi e si scaricò dentro la sua bocca. Lei provò a indietreggiare con la testa mai lui avanzando il bacino le impedì di staccarsi. Vide che lo guardava con occhi pieni di odio e schifo ma, forse per non indispettire lo sconosciuto, ingoiò lo sperma di Pasquale senza lamentarsi oltre.
Per Pasquale fu come una scarica di adrenalina e il cazzo non si afflosciò come faceva di solito, quella situazione e quella ragazza erano peggio del Viagra per lui. Le avvicinò una mano alla guancia e la indirizzò a succhiarlo ancora.
Giorgia aveva provato contai di vomito nell’ingoiare quello sperma, le faceva ancora più schifo l’odore che arrivava dalla sua peluria ogni volta che con la bocca arrivava alla base del cazzo. Se solo non stesse provando i più grandi orgasmi della sua vita non avrebbe mai continuato quel supplizio.
Sentì che Alexis si staccava dalla sua vagina e pensò avesse di nuovo voglia di penetrarla. Sentì però che diceva a Pasquale di tenerle occupata la bocca e non farla staccare per nessun motivo, consigliò poi di non venire di nuovo nella sua bocca ma di trattenersi il più possibile.
Mentre realizzava il significato di quelle parole, Pasquale le mise entrambe le mani sulle guance tenendole il cazzettino piantato in bocca. A sconvolgerla però fu la lingua di Alexis che si dedicava al suo buchino posteriore.
Cercò di lamentarsi e divincolarsi ma Pasquale tenne, aveva paura. L’aveva già preso nel culo ma quel cazzo non era assolutamente alla sua portata.
Dopo vari tentativi decise di aspettare la sua impalatura senza fiatare, con paura. Gli sputi aumentavano e lo sconosciuto si aiutava con gli umori della sua vagina, sentì che strofinava il cazzo sulle sue labbra per bagnarlo ancora. Entrò prima un dito... poi due; le fece male quando li ruotò mentre era dentro per allargarlo. Poi però fu il momento.
Fu come sentirsi aprire il culo con un coltello arroventato, la cappella di quel cazzo-lattina entrava in lei e neanche il cazzetto di Pasquale riusciva a trattenere del tutto i suoi gemiti. Aveva la bocca spalancata e gli occhi vuoti mentre provava per la prima volta in vita sua un orgasmo anale.
Il dolore continuava ad essere tanto, si sentiva piena come mia avrebbe creduto. Sentiva Alexis afferrarla forte per i fianchi e dare l’andatura infernale, ben presto il suo culo fu in grado di accogliere a ripetizione quel cazzone.
Sentì i due uomini scambiarsi qualche parola ma non comprendeva, poi vide Pasquale togliere il suo cazzo e sedersi lì vicino. Lo sconosciuto allora si mise sopra di lei che ormai era sdraiata a terra con il culo sollevato e le mise una mano sulla schiena e una, forte, sul seno.
Iniziò a montarla come facevano i cani, con forza e rudemente. Giorgia stava impazzendo e non aveva più nulla a mascherare le sue urla che ormai erano solo più di godimento.
Alexis dal canto suo aveva trovato un culo perfetto, una troietta viziata da sbattere e nel negozio risuonavano solo più i versi animaleschi dei due amanti e lo sbattere delle loro carni.
Il pavimento sotto Giorgia ormai era bagnato dai suoi orgasmi continui e lo sconosciuto non poté più trattenersi a lungo: con ultimi colpi di una vigoria esagerata venne nel culo perfetto della ragazza, facendola sentire gonfiata come se dovesse esplodere.
Per qualche minuto i due rimasero a riprendere fiato a terra, il primo ad alzarsi fu l’uomo, che fece girare Giorgia per, pensava lei, ammirare il suo corpo nudo con le tette che si alzava e abbassavano con il respiro.
Ancora troppo scossa per le sensazioni che provava, con il culo spaccato che le faceva un male cane non badò ai discorsi tra Pasquale e l’uomo.
-Ragazzo, ne hai ancora?- chiese sorridendo Alexis a Pasquale.
-Ne ho di cosa?
-Ma di sperma coglione! Se posso darti un consiglio non le sono ancora venuto in figa, magari non usa neanche la pillola. Io al tuo posto ne approfitterei!
Pasquale a quelle parole si voltò verso quel corpo nudo e stupendo.
In un attimo si mise sopra di Giorgia e puntò il suo cazzo sulla figa. Lei non si accorse neanche dell’intrusione da quanto era bagnata, si rese invece conto di avere più di un quintale di carne sopra di lei e questo la fece rivenire.
-Pasquale! Spostati che pesi troppo e mi fai male! Ciccione levati!
Ma Pasquale non si sarebbe tolto per nulla al mondo, quella figa calda e bagnata era meglio del paradiso. Si sentiva il cazzo avvolto e massaggiato, afferrava le gambe lisce della ragazza e sentiva l’eccitazione crescere come se non avesse sborrato da un mese.
Giorgia sentì la sua vagina improvvisa piena di un liquido estraneo, concentrandosi si rese finalmente conto che il ragazzo la stava scopando e le stava venendo in figa.
-Pasquale no! Ti prego esci! Non prendo nulla e non voglio che vieni dentro! Ti prego piuttosto in bocca ma esci!
Ma Pasquale nella sua testa stava provando cosa fosse il paradiso. Era così eccitato da Giorgia che il cazzo rimaneva duro e allora continuò a scoparla alla missionaria, non faceva neanche caso agli insulti della ragazza viziata, anzi forse finirono solo per eccitarlo ancora visto che dopo qualche minuto si ritrovò a svuotarsi ancora dentro di lei.
A quel punto allora non fu possibile continuare neanche per lui che si spostò sdraiandosi di lato.
Giorgia terrorizzata corse in bagno e cercò di far fuoriuscire tutto il passibile dai suoi buchi. Per un attimo provò vergogna oltre a paura e all’estrema eccitazione per quella mattinata.
Quando uscì dal bagno trovò i due ormai vestiti a scambiarsi parole sorridendo. Non sapeva cosa dire e rimase a fissarli prima di rendersi conto della sua nudità. A quel punto afferrò le prime cose che trovò sugli scaffali e se li mise.
Alexis le si avvicinò e le disse solo che anche se era stata fantastica, il suo era un addio. Pasquale mostrava invece un sorriso a 32 denti ma non provò ad avvicinarsi a lei. Li vide alzare la serranda e sparire alla sua vista.
Per pareri, consigli e curiosità scrivetemi a frank.ossido@libero.it
Giorgia si lasciò sfuggire un’imprecazione, come aveva fatto a dimenticarsi che era giorno di consegna?? Cercò di darsi una veloce sistemata al viso mentre con la coda dell’occhio cercava i suoi vestiti.
-Tutto bene?
L’uomo, che le aveva appena fatto provare degli orgasmi incredibili, la guardava rilassato seduto sullo sgabello del camerino.
-Avevo capito che al mattino non venissero mai clienti- la schernì con quel sorriso magnetico che si ritrovava.
-Questo non è un cliente, è quello sfigato della consegna merce, passami quei pantaloni.
Alexis però aveva intravisto una nuova possibilità molto intrigante, afferrò i pantacollant e il tanga ma invece che passarli alla ragazza aprì il camerino e li lanciò il più lontano possibile. Il top era rimasto fuori da prima.
-Ma che cazzo fai???- sibilò Giorgia -hai capito o no che è entrato uno???
Ma Alexis sapeva benissimo cosa stava per accadere, a differenza di Pasquale che invece continuava a chiamare Giorgia. Probabilmente sentendo qualche rumore si indirizzò verso la zona dove si trovavano i camerini, a quel punto allora Alexis afferrò Giorgia dalle spalle e la lanciò fuori più forte che poteva.
Giorgia non provò a porre resistenza perché tutto si aspettava meno che una decisione del genere, prima che se ne rendesse conto era caduta completamente nuda sul pavimento di parquet. Appena alzò lo sguardo si trovò Pasquale a fissarla basito a un metro da lei.
-Pasquale girati! Ti sembra il caso di guardarmi così??
Giorgia provò a metterla sull’aggressivo, infatti conosceva bene quel ragazzo della sua età che da due mesi le portava la merce. Sapeva quanto fosse imbranato, timido e sfigato, avrebbe ancora potuto farlo star zitto con le giuste minacce.
Alexis guardando il ragazzo capì subito che tipo era, il classico ciccione sfigato che nella vita poteva solo essersi fatto seghe su seghe. Come Giorgia l’aveva trattato poi era stato esattamente come si sarebbe aspettato da una ragazza così viziata.
-S-scusa Giorgia, n-non ti sentivo rispondere e pensavo c-ci fossero problemi...
Pasquale di era girato e nonostante non potesse vedere Giorgia si teneva comunque le mani paffute davanti agli occhi. Giorgia si voltò furente verso lo sconosciuto e si lanciò su di lui per riprendersi i vestiti.
Alexis fu però più rapito e, naturalmente, più forte: bloccò le braccia di Giorgia mettendole dietro la sua schiena e con una sola gamba le impedì di scalciare. Poi naturalmente le proibì di urlare con una mano sulla bocca.
-G-Giorgia tutto bene?
Pasquale sentiva dei movimenti strani ma la sua timidezza gli impediva di voltarsi per controllare, almeno fino a quando sentì una voce maschile.
-Ciao Pasquale, io e te non ci conosciamo ma voglio renderti la persona più felice di questo mondo. Vedi, questa commessa si è appena fatta scopare nei camerini da me dopo che ci eravamo incontrati solo da 5 minuti. Stavo continuando l’opera ma poi sei entrato tu.
-Ma de-devo uscire? Non capisco- Pasquale era bloccato, vedeva Giorgia, la bellissima Giorgia, divincolarsi e guardarlo con odio, ma non sapeva come agire.
-Al contrario Pasquale, vorrei offrirti di unirti a noi, la tua amica Giorgia ha goduto parecchio e sono certo che se insisterò opportunamente accetterà di farti partecipare se sarò io ad ordinarlo. Tu però qui hai la possibilità di scegliere: se mi dirai che non vuoi far nulla io libero Giorgia, le lascio i vestiti e ognuno se ne va via; ma se invece vai alla porta e tiri giù la serranda beh, allora ne verrebbe fuori una bella festicciola.
E con l’ultima frase Alexis sorrise di gusto al ciccione.
Pasquale era sconvolto da quello che vedeva e da quello che si era sentito proporre. La prima cosa che pensò fu che era il caso di chiamare la polizia, poi però i suoi occhi caddero sul corpo di Giorgia. Per settimane si era masturbato appena tornato a casa dopo gli incontri con lei, era sempre stata bellissima e lo eccitava da morire anche se lo trattava come una merda. Non poteva essere successo per sbaglio, lo sperma che aveva sul viso faceva capire chiaramente che aveva succhiato il cazzo di quell’uomo tutto muscoli che aveva davanti.
Giorgia da parte sua era certa che quello sfigato di Pasquale avrebbe accettato di finirla lì, doveva solo provare a toccarla e l’avrebbe disintegrato, quel ciccione di merda. Lo odiò quando si permise di abbassare lo sguardo sulle sue tette nude e sulla sua vagina depilata, ma rimase veramente sconvolta quando lo vide correre verso la porta per abbassare la saracinesca.
-Ho capito dal primo istante cosa cercavi da un uomo- Giorgia sentiva Alexis sussurrarle nell’orecchio ‘tu devi essere dominata per godere appieno; lascia che io ti umili, sii la mia schiava oggi, ti farò provare sensazioni che neanche immagini’
Giorgia era preoccupata dalla piega che stava prendendo quella mattinata, il sesso, Pasquale e ora la chiusura delle serrande. Però quell’uomo aveva detto il vero. Stava provando sensazioni che mai avrebbe potuto immaginare. Si ritrovò a pensare se fosse stato così sbagliato provare. Pasquale le faceva schifo con la sua pancia e il suo sudore, però lo sconosciuto era come un maestro: chissà cosa avrebbe potuto farle sentire.
I dubbi svanirono quando oltre ai sussurri sentì il cazzo nodoso di Alexis che riprendeva vigore e alzandosi si insinuava tra le sue gambe. Sentiva già la sua vagina pulsare e quando con leggeri movimenti sfregò le sue grandi labbra sul cazzo duro anche Alexis capì che poteva evitare di tenerla ferma.
Appena lasciò la presa Giorgia rimase immobile in piedi con gli occhi chiusi. Sentì l’uomo venire davanti e afferrarle un seno con la mano forte prima di mettere le sue labbra tra l’incavo dei seni.
Arrivò con una mano al suo sesso e al primo tocco Giorgia iniziò già subito a fremere. Fu riportata alla realtà dalla voce affannata di Pasquale che aveva chiuso il negozio ed era ritornato correndo.
-Mettiti a quattro zampe a terra- le ordinò Alexis.
Come un automa eseguì, mentre anche Pasquale subì un ordine ma per lui molto più piacevole: di spogliarsi completamente.
-Adesso ti riserverò un trattamento che ti farà mugugnare di piacere come solo le vere cagne come te riescono a fare, però nel frattempo dovrai succhiare il cazzo al ciccione qui davanti, al minimo segno di incertezza smetterò subito e non saprai mai cosa ti sei persa.
Pasquale come impazzito dalla gioia era rimasto con i soli calzini di spugna bianca mezzi sporchi, dalla foga non era neanche riuscito a toglierseli. Sentito l’ordine sorrideva come un bambino a Natale e non appena Alexis si spostò dietro Giorgia si fece avanti.
Giorgia cercava di guardare il meno possibile ma le fu ordinato di tenere bene gli occhi aperti. Vide il ragazzo delle consegne con la pancia grossa e pelosa, il pene era abbastanza piccolo e nascosto da una folta peluria che le avrebbe sicuramente occupato parte della bocca. Non poté però esimersi dall’accogliere nella sua bocca dorata il cazzo di Pasquale quando lui glielo mise davanti.
Una volta avuta conferma del fatto che la commessa aveva preso sul serio i suoi ordini Alexis iniziò il suo lavoro. Afferrò le gambe snelle e perfette della ragazza e le allargò leggermente per poter inserire la lingua nel suo sesso. Leccarla era una delle sue specialità e la situazione che aveva creato aveva bagnato la vagina di Giorgia come un lago. Gli bastò fare le giuste penetrazioni e fu subito investito dagli umori provocati dall’orgasmo della ragazza.
Naturalmente non si fece fermare da un semplice orgasmo ma continuò a leccarla come un gelato, allargando la lingua rudemente o penetrandola leggermente. Era certo che la stava uccidendo di godimento.
Pasquale dal canto suo aveva sempre desiderato Giorgia, tutte le volte che tornava a casa dopo una consegna si chiudeva in bagno e si masturbava furiosamente. Non aveva mai neanche avuto una fidanzata e al massimo andava a nigeriane il sabato sera, tutte le volte però si immaginava di farlo con Giorgia.
Quella situazione gli sembrava irreale, però il suo cazzo era dentro le labbra della ragazza viziata e si sentiva le palle piene come mai lo erano state.
L’eccitazione per lui era ingestibile e quando oltre alle succhiate e leccate vide Giorgia provare un orgasmo in quella situazione non riuscì a trattenersi e si scaricò dentro la sua bocca. Lei provò a indietreggiare con la testa mai lui avanzando il bacino le impedì di staccarsi. Vide che lo guardava con occhi pieni di odio e schifo ma, forse per non indispettire lo sconosciuto, ingoiò lo sperma di Pasquale senza lamentarsi oltre.
Per Pasquale fu come una scarica di adrenalina e il cazzo non si afflosciò come faceva di solito, quella situazione e quella ragazza erano peggio del Viagra per lui. Le avvicinò una mano alla guancia e la indirizzò a succhiarlo ancora.
Giorgia aveva provato contai di vomito nell’ingoiare quello sperma, le faceva ancora più schifo l’odore che arrivava dalla sua peluria ogni volta che con la bocca arrivava alla base del cazzo. Se solo non stesse provando i più grandi orgasmi della sua vita non avrebbe mai continuato quel supplizio.
Sentì che Alexis si staccava dalla sua vagina e pensò avesse di nuovo voglia di penetrarla. Sentì però che diceva a Pasquale di tenerle occupata la bocca e non farla staccare per nessun motivo, consigliò poi di non venire di nuovo nella sua bocca ma di trattenersi il più possibile.
Mentre realizzava il significato di quelle parole, Pasquale le mise entrambe le mani sulle guance tenendole il cazzettino piantato in bocca. A sconvolgerla però fu la lingua di Alexis che si dedicava al suo buchino posteriore.
Cercò di lamentarsi e divincolarsi ma Pasquale tenne, aveva paura. L’aveva già preso nel culo ma quel cazzo non era assolutamente alla sua portata.
Dopo vari tentativi decise di aspettare la sua impalatura senza fiatare, con paura. Gli sputi aumentavano e lo sconosciuto si aiutava con gli umori della sua vagina, sentì che strofinava il cazzo sulle sue labbra per bagnarlo ancora. Entrò prima un dito... poi due; le fece male quando li ruotò mentre era dentro per allargarlo. Poi però fu il momento.
Fu come sentirsi aprire il culo con un coltello arroventato, la cappella di quel cazzo-lattina entrava in lei e neanche il cazzetto di Pasquale riusciva a trattenere del tutto i suoi gemiti. Aveva la bocca spalancata e gli occhi vuoti mentre provava per la prima volta in vita sua un orgasmo anale.
Il dolore continuava ad essere tanto, si sentiva piena come mia avrebbe creduto. Sentiva Alexis afferrarla forte per i fianchi e dare l’andatura infernale, ben presto il suo culo fu in grado di accogliere a ripetizione quel cazzone.
Sentì i due uomini scambiarsi qualche parola ma non comprendeva, poi vide Pasquale togliere il suo cazzo e sedersi lì vicino. Lo sconosciuto allora si mise sopra di lei che ormai era sdraiata a terra con il culo sollevato e le mise una mano sulla schiena e una, forte, sul seno.
Iniziò a montarla come facevano i cani, con forza e rudemente. Giorgia stava impazzendo e non aveva più nulla a mascherare le sue urla che ormai erano solo più di godimento.
Alexis dal canto suo aveva trovato un culo perfetto, una troietta viziata da sbattere e nel negozio risuonavano solo più i versi animaleschi dei due amanti e lo sbattere delle loro carni.
Il pavimento sotto Giorgia ormai era bagnato dai suoi orgasmi continui e lo sconosciuto non poté più trattenersi a lungo: con ultimi colpi di una vigoria esagerata venne nel culo perfetto della ragazza, facendola sentire gonfiata come se dovesse esplodere.
Per qualche minuto i due rimasero a riprendere fiato a terra, il primo ad alzarsi fu l’uomo, che fece girare Giorgia per, pensava lei, ammirare il suo corpo nudo con le tette che si alzava e abbassavano con il respiro.
Ancora troppo scossa per le sensazioni che provava, con il culo spaccato che le faceva un male cane non badò ai discorsi tra Pasquale e l’uomo.
-Ragazzo, ne hai ancora?- chiese sorridendo Alexis a Pasquale.
-Ne ho di cosa?
-Ma di sperma coglione! Se posso darti un consiglio non le sono ancora venuto in figa, magari non usa neanche la pillola. Io al tuo posto ne approfitterei!
Pasquale a quelle parole si voltò verso quel corpo nudo e stupendo.
In un attimo si mise sopra di Giorgia e puntò il suo cazzo sulla figa. Lei non si accorse neanche dell’intrusione da quanto era bagnata, si rese invece conto di avere più di un quintale di carne sopra di lei e questo la fece rivenire.
-Pasquale! Spostati che pesi troppo e mi fai male! Ciccione levati!
Ma Pasquale non si sarebbe tolto per nulla al mondo, quella figa calda e bagnata era meglio del paradiso. Si sentiva il cazzo avvolto e massaggiato, afferrava le gambe lisce della ragazza e sentiva l’eccitazione crescere come se non avesse sborrato da un mese.
Giorgia sentì la sua vagina improvvisa piena di un liquido estraneo, concentrandosi si rese finalmente conto che il ragazzo la stava scopando e le stava venendo in figa.
-Pasquale no! Ti prego esci! Non prendo nulla e non voglio che vieni dentro! Ti prego piuttosto in bocca ma esci!
Ma Pasquale nella sua testa stava provando cosa fosse il paradiso. Era così eccitato da Giorgia che il cazzo rimaneva duro e allora continuò a scoparla alla missionaria, non faceva neanche caso agli insulti della ragazza viziata, anzi forse finirono solo per eccitarlo ancora visto che dopo qualche minuto si ritrovò a svuotarsi ancora dentro di lei.
A quel punto allora non fu possibile continuare neanche per lui che si spostò sdraiandosi di lato.
Giorgia terrorizzata corse in bagno e cercò di far fuoriuscire tutto il passibile dai suoi buchi. Per un attimo provò vergogna oltre a paura e all’estrema eccitazione per quella mattinata.
Quando uscì dal bagno trovò i due ormai vestiti a scambiarsi parole sorridendo. Non sapeva cosa dire e rimase a fissarli prima di rendersi conto della sua nudità. A quel punto afferrò le prime cose che trovò sugli scaffali e se li mise.
Alexis le si avvicinò e le disse solo che anche se era stata fantastica, il suo era un addio. Pasquale mostrava invece un sorriso a 32 denti ma non provò ad avvicinarsi a lei. Li vide alzare la serranda e sparire alla sua vista.
Per pareri, consigli e curiosità scrivetemi a frank.ossido@libero.it
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