Suite per uno o per due
di
Idea Clito
genere
comici
Entrò come una furia nell'androne di casa, facendo sbattere con forza il portone: "cazzo! Cazzo! Cazzo!"
Il vecchio portiere Giovanni strabuzzo gli occhi . Lasciò gli inquilini con cui stava discutendo
"Signorina Cassandra! Buonasera, volev…"
Ma lei non se lo filò di pezza, si diresse di corsa a chiamare l'ascensore che non si decideva ad arrivare, e allora senza nemmeno provare a nascondere la sua rabbia, decise di usare le scale e dopo poco si sentì lo schianto della porta di casa.
“Cazzo!!! Pure l'ascensore rotto, che altro mi aspetta, un meteorite dalla finestra? basta! Ora basta! una pausa me la merito!"
Mentre inveiva, buttò tutto il lavoro di mesi e mesi nel cestino della carta straccia. Accese il computer e si mise alla ricerca di un albergo, uno con tutti i comfort possibili. Doveva spegnere il cervello, non pensare a niente e tanto meno, al casino che aveva combinato in ufficio…
Le era sufficiente pensare alla parola "UFFICIO" per rivivere ogni secondo di quella fallimentare mattinata!..........
…………
"Comincia proprio bene questa giornata, CAZZO! sono ridotta uno schifo…”
Infuriata borbottava, Cassandra, mentre entrava nell'edificio dove risiedeva la sua azienda e dove da dieci anni lavorava.
Le scarpe nuove erano fradice e i capelli!!... Dio!!…
Nemmeno voleva pensare a come fossero ridotti i suoi capelli!!! Tutto l'impegno che ci aveva messo, per domare i suoi mille ricci ribelli, per sembrare in ordine, professionale ed elegante.
Sciolti, sotto la pioggia che le era caduta addosso nel tragitto dalla macchina all'entrata!
Subito le venne incontro Camilla, la sua amica, collega, famiglia, insomma il suo mondo.
Quando si era trasferita dal suo paesino alla grande città per iniziare il lavoro per cui aveva sudato tanto sui libri, nel cercare un posto per vivere, la prima persona che conobbe fu Camilla, e il destino volle che anche lei lavorasse nella stessa azienda
L'intesa tra loro fu subito incredibile, avevano quasi tutti gli stessi interessi in comune, solo i caratteri diversi: Cassandra più introversa e riservata,Camilla impulsiva e eccentrica ma un gran cuore e sempre disponibile
"Ma cosa dici, sei bellissima!” La rincuorò l'amica aiutandola a togliersi il soprabito bagnato fradicio
"Il completo si è salvato, e fidati ti sta benissimo ! L'hai scelto apposta perché s'intona con i tuoi occhi, è stato un vero colpo da maestra”.
Eccola che come sempre si perdeva nelle sue infinite chiacchiere, quanto le sarebbe piaciuto essere spigliata e positiva come lo era Camilla, pensò Cassandra lasciando che il fiume in piena di quelle parole la distrassero. Si guardò nello specchio dell'ascensore che le stava portando verso la sala riunioni e sì, doveva ammetterlo: quel completo le stava davvero bene, solo la camicia la fasciava un po’ troppo sotto il seno. Non le piaceva renderlo troppo visibile di solito , ma la commessa era stata molto convincente
“Sei troppo severa con te stessa, sciogliti un po’, te lo dico sempre!
E poi nessun uomo guarda le scarpe infangate di una donna, fidati! Ma se proprio vuoi che non succeda, lasciagli intravedere qualcosa un po’ più su…” Disse Camilla maliziosa, indicando il bottone chiuso all'altezza dei suoi seni
”Dobbiamo andare in riunione, non in discoteca!”
”Come se tu sapessi cosa sia una discoteca!” La prese in giro Camilla, alzando gli occhi al cielo.
“Non ci credo che ti sto dando ascolto!”. Borbottò Cassandra, slacciandosi quel maledetto bottone.
Era così agitata per quel incontro che avrebbe deciso le sorti della sua promozione, che anche quei consigli della sua amica le sembrarono sensati.
Camilla, con un gran sorriso soddisfatto ,di chi ha sempre ragione, si diede a sua volta una sistemata ai capelli e al vestito, concentrandosi sulla sua scollatura. Appena in tempo, le porte dell’ascensore si aprirono, al piano della sala riunioni.
“Mi tremano le gambe….”. Sussurrò Cassandra camminando vicino all'amica fuori dall'ascensore.
“Lo so che sei agitata e che c’è in ballo la promozione, ma se ti concentri solo su quello ti agiti di più, avresti dovuto uscire con me ieri sera, staccare fa bene, soprattutto se lo fai gustandoti un’appagante scopata liberatoria, non sai quanto stress caccia via, lo dice anche la scienza, ehh!”
“Dovevo assolutamente controllare il progetto e...”
“Si, bla, bla, bla, assolutamente, bla, bla, bla, hai passato settimane su quel lavoro, ci sei anche andata a letto, ma quando togli le ragnatele che hai in mezzo alle gambe?” Sussurrò piano Camilla
Aveva ragione e Cassandra lo sapeva bene. In quegli anni aveva sacrificato praticamente tutto per il suo lavoro e ora che finalmente la sua promozione a direttore di Marketing era sulla scrivania del capo, da una settimana, pronta per essere firmata, l'azienda decide di cambiare tutto, fuori i vecchi dentro i giovani .
Nessuno sapeva niente di questo nuovo amministratore delegato solo che prima di dare promozioni o prendere altre decisioni voleva conoscere tutti e farsi conoscere.
Cassandra sospirò, mentre alzava gli occhi al soffitto e girava la maniglia della porta della sala riunioni.
Non aveva tempo ora di pensare a sane scopate, era tutto posticipato a dopo la promozione.
C'erano già tutti i loro colleghi, avevano tenuto due sedie libere per loro, galanti si alzarono per farle accomodare .
Qualcuno fece il segno di fare silenzio, la riunione stava per iniziare.
Intanto alcuni uomini che erano in piedi presero posto a sedere . Uno proprio accanto a Cassandra: alto, bello, un fascio di muscoli, occhi blu come il mare dove sarebbe stato bello annegare… insomma bello come il peccato.
Camilla subito si presentò, allungandosi per stringergli la mano e presentargli anche Cassandra che era rimasta impietrita, e quando sentì il nome, capì che era lui il nuovo amministratore, il che la agitò ancora di più!
La riunione si svolse più o meno come al solito, l’unica differenza era che ogni volta che qualcuno interveniva, doveva prima presentarsi e precisare la sua mansione nell'azienda.
Cassandra aveva notato che il nuovo amministratore, seduto proprio al suo fianco, prendeva nota di ogni nome per memorizzarlo.
Fecero una pausa quando arrivò il ragazzo del bar, portando ciò che avevano ordinato.
Cassandra prese un latte macchiato.
Proprio quando stava presentandosi e spiegando il suo ultimo progetto a tutti, ma principalmente al nuovo amministratore, lui si era avvicinato per guardare i prospetti che Cassandra aveva disposto sul tavolo e girò i fogli in modo che li potesse vedere meglio.
Non avrebbe dovuto farlo, perché probabilmente per via di tutta l’ansia urtò il bicchiere del latte macchiato che non aveva ancora finito e questo dopo due inquietanti oscillazioni decise di cadere proprio sui pantaloni dell’amministratore, formando un' enorme macchia ustionante in zona inguinale.
Lui le lanciò uno sguardo sprezzante e definì conclusa la riunione, il suo collaboratore le fece segno che per lei la promozione era sicuramente sfumata: era fritta .
Si accasciò sulla sedia, sconsolata, rimettendo in ordine i fogli a cui aveva lavorato tanto e ora non servivano più a nulla. Camilla la rincuorò e abbracciò forte
"Questo è un weekend lungo, prenditi una meritata pausa, rilassati e vedrai che tutto si risolverà. Sei bravissima nel tuo lavoro, il nostro vecchio capo prima di lasciare le redini a quel gran fico, gli parlerà sicuramente molto bene di te.”
Cassandra sospirò
"Sì, hai ragione, mi concederò la vacanza dei miei sogni! Spenderò tutti i miei risparmi! Peccato che tu sei impegnata ,ma potresti dargli buca?”
“Mmm… potrei? ... in fondo sono tre giorni nella sua casa al lago, lui scopa da dio, quindi....aspetta,....ci penso?!?!? Cara amica mia, non ci penso proprio, non sono matta "
"OK MESSAGGIO RICEVUTO!! Ti manderò le foto dalla SPA, del mio meraviglioso e ultra lussuoso albergo”.
Cercò di scherzare Cassandra, anche se dentro si sentiva una povera imbecille che non riusciva ad esporre un progetto senza fare casini!
"Così si ragiona, e se ti capita, scopa, con il primo che ti attizza!”
Arrivate al parcheggio e alle loro auto, si salutarono con baci e abbracci e le promesse di divertirsi e non pensare al lavoro.
Il viaggio era stato il peggiore mai fatto, ma finalmente era arrivata, e la sola cosa che Cassandra pensò aprendo la porta della sua camera era quella di togliersi dalla pelle tutto lo stress, iniziando con una bella doccia, rinfrescante e rigenerante.
”Finalmente!! ora, doccia, e poi senza asciugarmi, nuda, in balcone al sole, inizio il mio percorso di rilassamento.”Pensò ad alta voce.
"veramente una situazione piacevole a cui assistere se non fosse che lei ha sbagliato stanza”
Omiodio! Quella voce, non poteva essere proprio lui, il nuovo direttore dell'azienda dove lavorava!
"Sempre che non mi sia sfuggito qualcosa credo che abbia sbagliato stanza” sentì, ripetere alle sue spalle, mentre si stava togliendo di vestiti.
Non era possibile!
Di certo se la stava solo immaginando!!
Pensò girandosi lentamente, sperando di sbagliarsi.
Ed invece era assolutamente reale.
Lui era proprio lì, in piedi che la fissava. Sentì la rabbia e lo stress accumulati esploderle dentro, lasciò cadere la borsa ed il trolley a terra quasi arresa ma cercò di mantenere il controllo.
“Eh no!! È lei ad aver sbagliato stanza, io sono più che sicura che questa sia la stanza che ho pagato in anticipo su internet, e la sua parola qui vale quanto la mia!”
Dicendo quella frase si rese conto che era vero, che non erano in ufficio e che non poteva decidere il suo destino, aveva il potere di non darle la promozione ma non di toglierle quella stanza, la rabbia ruppe la calma della sua voce aumentando come un onda , senza che lei potesse controllarla
“Può anche decidere di non darmi la promozione che mi merito, ma sono qui per rilassarmi e non pensare a niente e lo farò in questa stanza!!! E non me ne frega niente se lei pensa che sia un’imbranata che le rovescia il caffè sui pantaloni, io il mio lavoro lo so fare, lo so io , lo sanno tutti, il solo ad ignorarlo è lei !!! E non esiste che mi rovinerà anche questo fine settimana!!!”
Un fiume in piena di parole che lui non riuscì a frenare, la guardava immobile senza lasciar trasparire cosa stesse pensando.
Cassandra, sfinita dal viaggio , si sedette sul trolley, e per quanto si dicesse “non piangere... resisti” lo stress ebbe la meglio e lacrime di nervoso iniziarono a solcarle le guance.
Lui le si avvicinò, le accarezzò la testa e toccò una spalla.
"Non mi tocchi o mi metto ad urlare con quel poco di fiato che ho in gola”
"Volevo aiutarla ad alzarsi, si calmi. Siamo adulti troveremo una soluzione scopriremo il disguido della camera e poi parleremo anche del lavoro “
Mentre la aiutava ad alzarsi,lui la fece avvicinare, al suo petto nudo e muscoloso, l'odore di sesso che emanava le fece girare la testa, era troppo che non faceva sesso che non aveva un orgasmo (la sua fica fece le capriole e si preparò incipriandosi e profumandosi non vedeva l'ora di togliersi un po' di ragnatele dal clito e poi con un un uomo così sexy).
Nel mentre una ragazza molto sexy apparve
"Ci vediamo domani per la medicazione!”
Salutò ammiccando e sculettando e uscì.
“È l'infermiera “
Spiegò Lorenzo con fare malizioso e provocante, indicando le sue parti basse. Lui era completamente nudo, con uno striminzito asciugamano in vita, Cassandra arrossì e alquanto contrariata e stranamente gelosa esordì secca: "vorrei capire cosa è successo alle nostre prenotazioni, chiamiamo il direttore?”
"Sì, lo faccio io, lei mi sembra troppo scossa e nervosa, intanto può fare una doccia per calmarsi un po ',se vuole.”
“No grazie, sto bene così!” disse lei iniziando a girare per la camera mentre lui chiamava la reception.
Era più grande del suo appartamento, non che ci volesse molto in realtà… c'erano due divani ad angolo ed un enorme TV, poggiapiedi, tavolo da pranzo, specchiera appendiabiti, mobiletti, in camera un letto a baldacchino che le sembrò un tre piazze tanto era grande e stoffe di grande pregio, una specchiera con il ripiano per il trucco e lo sgabello; una vera camera da regina quello che lei voleva sentirsi in quei giorni in cui sarebbe cambiata la sua vita e su quell'enorme letto sognò di essere scopata selvaggiamente, aveva bisogno di essere sbattuta come un tappeto durante le pulizie di primavera, la sua amica le aveva consigliato di agghindarsi in maniera provocante entrare in un locale dove conoscere qualcuno ben cazzuto con il cervello in mezzo alle gambe e non pensare a nient'altro che sesso, sesso per tutti i giorni in cui sarebbe rimasta lì Aveva già pagato profumatamente tutti i suoi risparmi, non ci avrebbe rinunciato per nulla al mondo
"Ecco, ho…”
"aaahhh!!!". Urlò, spaventata, non si era accorta, talmente presa dai suoi pensieri proibiti che Lorenzo era entrato in camera
"Ma quanto è nervosa, oppure ha la coscienza sporca". Lui le rivolse uno splendido sorriso malizioso.
“Comunque, ho scoperto cosa è successo. L’operatore che ha preso la sua prenotazione ha sbadatamente rovesciato una bibita sul registro, l'ha riscritta poi su un biglietto a parte, ma l'operatore che c'era quando ho chiamato io non ha trovato il biglietto, la camera quindi risultava libera. Ecco un semplice disguido. A quanto pare il rovesciamento di liquidi la perseguita “
Faceva anche battute? Infilava il dito nella piaga? Cassandra gli lanciò uno sguardo carico di odio!
"Semplice, lo considera semplice? È un casino!!!”
“Ok! Sì, in effetti è un casino, il direttore si è scusato con lei tramite me, i suoi i soldi saranno riaccreditati sul suo conto ma è molto dispiaciuto perché non può trovarle un'altra camera né in questo, né in altri alberghi,nel paese c'è un festival ed è tutto esaurito”
“Meraviglioso! ”sbottò Cassandra ormai sul punto d’arrendersi alla sfortuna che in quei giorni sembrava perseguitarla.
“Mah,- continuò lui - le propongo di dividere la camera. Sono un gentiluomo e come avrà visto il letto è enorme e comunque ci sono divani comodissimi… non mi risponda subito , ora faccia una doccia rinfrescante, si rilassi e ci pensi!”.
Detto questo la fece avvicinare al bagno accarezzandole la schiena e le spalle, lei senza farsene accorgere notò che il suo sguardo sembrava trovare magnetico il suo seno . Quella consapevolezza l’agitò ma questa volta l’agitazione assomigliava sempre più ad un’eccitazione …sì. Era sicura . Aveva decisamente bisogno di scopare. Camilla aveva ragione!
Cassandra, preso il trolley, si chiuse a chiave nel bagno, per fare la doccia . Mentre era sotto la doccia pensava alla figura che aveva fatto davanti a Lorenzo ma non le importò tanto la sua vita doveva riniziare completamente e chissà, da quella situazione, dalla prenotazione sbagliata forse sarebbe uscito qualcosa di buono, pensò che avrebbe accettato di dividere la camera: era troppo stanca per mettersi cercare un’altra meta, e troppo ostinata per rinunciare a quella minivacanza, in fondo era adulta, poteva dividere la camera con un perfetto sconosciuto, anche se già lo odiava ed era anche terribilmente attratta da lui.
Rise pensando al suo membro completamente fasciato come una piccola mummia
Ma quella doccia era davvero rilassante, aveva tanti di quei getti dal telefono e dal muro che riusciva a lavarsi parti del corpo che non sapeva di avere. ….
Intanto Lorenzo stava pensando a tutta quella situazione veramente imbarazzante . Vederla piangere come una bambina l’aveva di certo scosso, una donna in lacrime gli faceva sempre venire quel senso di protezione . Avrebbe voluto aiutarla, anche se non poteva di certo ignorare che Cassandra fosse decisamente una donna molto, molto attraente. L’aveva notata subito in quella sala riunioni , non a caso si era seduto vicino a lei . Quello che non si aspettava era una tazza di caffè bollente proprio sul suo cazzo! che poverino, fasciato e dolorante ancora ne portava i segni.
Non era ingenuo, sapeva che il suo aspetto piaceva alle donne. Era anche abituato a quella sorta d’imbarazzo che le più timide provavano nel dover interagire con lui mantenendosi professionali. Madre Natura era stata buona nei suoi confronti, palestra e dieta poi di certo aiutavano. Era ovvio che Cassandra fosse attratta da lui, l’avrebbe capito anche un bambino, e doveva essere sincero, anche a lui sarebbe piaciuto lenire le ferite dell’orgoglio di Cassandra, infilandosi sotto quella doccia con lei...
Il tempo passava e lei non usciva da quel bagno.
“Non si sarà mica sentita male!” pensò Lorenzo avvicinandosi alla porta del bagno e bussando. Quando non ricevette risposta ancora più preoccupato,cercò di aprire ma era chiusa da dentro,cercò la chiave della porta della camera a volte erano simili le serrature, la fortuna era dalla loro e così la aprì. E per un attimo ciò che vide lo bloccò…
La portafinestra che dava sul balcone aperta, lei piegata sul parapetto , praticamente a novanta dava sfoggio di uno dei culi più belli che lui avesse mai visto . Il micro costume, rosa, che indossava era praticamente sparito fra le sue natiche. E quelle gambe, toniche, affusolate, eccitanti, che piegate non poggiavano sul pavimento…
Cosa?... che?… perché ..? …
“Oddio si sta per buttare!” pensò Lorenzo abbandonando la visione erotica e cercando di tradurre quella strana posizione.
Senza pensare troppo si precipitò verso di lei cercando di afferrarla e nel farlo le appoggiò le mani sui seni.
“Non farlo!! Sei una donna splendida ancora piena di vita.Ti aiuterò con il lavoro,in fondo non abbiamo neanche avuto modo di parlarne”
Lei alzò il busto appoggiandosi con la schiena al petto di Lorenzo.
Lui ora si era perfettamente reso conto di dove fossero appoggiate le sue mani , ma lei sembrava non volersi ritrarre, così piano e quasi senza poterlo controllare iniziò a massaggiare piano quei bei seni.
L’eccitazione sembrava aver paralizzato entrambi. Poi lei, come se si svegliasse da un sogno,staccò le mani di lui a malincuore,e si girò di scatto verso di lui.
"Ma cosa hai capito ? Non avevo intenzione di buttarmi ,non lo farei mai, stavo ammirando il parco e la piscina. Ho visto quello splendido fiore che è nato nel muro e volevo raccoglierlo, ma non ci arrivavo e mi sono un po' allungata. Suicidarmi, io.?!? Non mi conosci per niente,è vero prima mi sono lasciata andare piangendo come una bambina.Colpa dell’ansia per il lavoro,stanchezza per tante nottate passate a lavorare,questa novità del cambio in direzione,e poi è un sacco che non faccio sesso….OPS!!!”
Si tappò la bocca,e divenne tutta rossa
Lui stupito,da quel fiume di parole,rimase come ipnotizzato,tanto da non riuscire a staccare lo sguardo dai suoi capezzoli, lei seguì il suo sguardo e nell’abbassarlo non poté non notare che in quello slancio a Lorenzo era caduto l’asciugamano , ed ora il suo pene fasciato ma eretto spiegava meglio di qualsiasi parola a cosa stesse pensando lui.
A Cassandra scappò una grande e felice risata.
Lui fece un passo indietro allargando le braccia e lasciandosi guardare.
“Che c'è da ridere? È colpa tua!!”
Cassandra con voce roca per l’eccitazione
"La fasciatura o l’erezione?”.
Lorenzo indurì la mascella, voleva dire qualcosa per toglierle quel sorriso compiaciuto, ma ne fu contagiato e le indicò i suoi capezzoli induriti, passandoci una mano sopra. Risero entrambi di gusto, lei con un impercettibile gesto slegò i fiocchetti degli slip e del reggiseno.
"Di Entrambe le cose…” le sussurrò piano …
Sì, quel week end sarebbe stato di sicuro molto,molto rilassante
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