Elisabetta e il prof.......... il naufragar ci è dolce in questo nuovo amore..........8capitolo/scritto insieme a Davide Sebastiani

di
genere
dominazione




Ottavo episodio
ELISABETTA
L'ho riempito di nozioni e chiacchiere varie e temo di aver esagerato. Spero che questo mio modo di fare non lo faccia scappare a gambe levate perché mi piace veramente tanto. Temo soprattutto che lui possa sentirsi un po‘ spaesato e che abbia timore di tutte queste novità. Forse è meglio andare finalmente a casa, cenare e vedere come proseguirà la serata. Ci alziamo dopo aver bevuto il centrifugato. Stavolta lascio a lui l’onere del conto da pagare e torniamo indietro verso il portone di casa mia. Entriamo nell’ascensore e noto un briciolo di imbarazzo in lui ma preferisco non farglielo notare. Entriamo finalmente in casa


“ Eccoci finalmente nel mio regno, benvenuto a casa mia. Non ti creare problemi e mettiti pure comodo” esordisco appena dentro casa
”Se ti serve il bagno, è in fondo al corridoio ma prima serve a me" aggiungo mentre vedo che si sta guardando intorno per prendere confidenza con l’abitazione
" Complimenti, una bella casa, colorata e allegra. Direi quasi rilassante. Un po’ il contrario della mia che rispecchia la mia anima di professore di materie classiche”
“ Beh, si deve vivere in un ambiente dove ci si possa trovare a proprio agio. Se tu ti ci trovi bene, non c’è niente di male nell’abitare in una casa apparentemente tetra” gli faccio notare
“ Hai ragione, Elisabetta, la casa deve essere un po’ come lo specchio dell’anima e questa ti rispecchia molto. Chissà forse potrei anche io dare un tocco di colore se la mia anima diventasse più allegra”
" In effetti mi rispecchia molto. Anche se è un gran casino qui dentro. Come nella mia testa, del resto. Mi piace collezionare oggetti che ricordano la mia attività sportiva e ho raccolto palloni, poster, divise. Un po’ tutto quello che mi capitava. Beh, adesso vado in bagno”
“ Si certo, prima la padrona di casa”
Ho una specie di sussulto. Ha detto la parola < padrona> scandendo bene le sillabe, quasi come se volesse rimarcarle. E’ questo quindi quello che vuole? La stessa cosa che voglio io? Oppure continua ad essere la mia sensazione, il mio desiderio che mi porta inconsciamente a credere che lui possa avere i miei stessi desideri?
“ Va bene, tu mettiti comodo e se vuoi prenderti qualcosa da bere non ti fare problemi. Torno subito”
“ Fai con comodo, io intanto gironzolo per casa, se non ti dà fastidio”.
Gli sorrido facendogli capire che per me va bene e mi chiudo nel bagno. Ho il respiro affannoso. Sento che siamo arrivati al momento cruciale. Mi rifaccio il trucco mettendomi anche il rossetto. Voglio essere perfetta. Dopodiché esco dal bagno non prima di aver respirato a pieni polmoni. Lo cerco e vedo che si è affacciato al balcone. Gli vado dietro e probabilmente non mi ha sentito arrivare perché lo sento trasalire
“ Stai calmo” lo tranquillizzo. Mi sembra un cucciolo tenero mentre io mi sento una leonessa affamata. Lo giro dolcemente per metterlo di fronte a me e poi le nostre labbra si uniscono nuovamente. E stavolta il bacio è lungo, tenero e dolcissimo
“ Hai un profumo meraviglioso” mi dice dopo che ci siamo staccati. Prende un po’ di coraggio e sento la sua mano accarezzarmi la schiena facendomi fare dei gridolini estasiati. Mi piace. E mi piace ancor di più quando quella mano scende sul mio sedere. Non ho messo l’intimo e credo se ne sia accorto
“ Ti piace il mio culetto?” gli faccio maliziosa
“ E’ meraviglioso. Duro e sodo come quello di una ventenne”
“ Merito dei miei allenamenti” gli rispondo mentre riprendiamo a baciarci uscendo però dal balcone per non dare scandalo. Adesso mi stringe prendendomi per la vita con una mano mentre con l’altra inizia ad esplorare i miei seni facendo drizzare i miei capezzoli. Ho lasciato maliziosamente alcune asole aperte e i miei seni sembrano quasi voler uscire dal vestito. Mi struscio a lui come una gatta in calore ma mi rendo conto che anche lui è eccitato da morire. La sento la sua erezione. La sento chiaramente sul mio corpo. Respiro sempre più affannosamente mentre Daniele si sta facendo sempre più coraggioso. Mi sbottona i pochi bottoni rimasti e le mie tette sono finalmente uscite allo scoperto. Ci si tuffa come un neonato alle prese con i capezzoli della sua mamma. Me li mordicchia e io ormai sono fuori controllo. Lo voglio adesso. Gli sbottono la camicia visto che la giacca l’aveva tolta prima e poi scendo sui suoi jeans. Sbottono anche quelli, gli slaccio la cintura e finalmente faccio la conoscenza col suo cazzo duro e voglioso. Per fortuna, la sua eccitazione non sembra affatto risentire della sua età non più giovanissima. O forse sono io a fargli questo effetto? Quello che è certo è che ci desideriamo ardentemente e lo trascino quasi di peso nella mia camera. Mi sfilo definitivamente il vestito mentre lui fa altrettanto coi suoi pantaloni rimasti a metà e poi gli ordino di togliersi gli slip. Ci trasciniamo sul letto sempre più presi dalla passione e si mette sopra di me ma io voglio scopare a modo mio, in modo dominante e lo ribalto agevolmente. Adesso è lui ad essere sotto e mi impalo sopra il suo cazzo sempre più desideroso di me. Gli ordino di continuare ad accarezzarmi le tette e lui obbedisce. Dio, quanto lo desideravo! Mi muovo sopra di lui, dirigendo il sesso come meglio mi aggrada. Mi mordicchio continuamente le labbra e sento l’orgasmo avvicinarsi sempre di più. Non ce la faccio più a resistere e mi accorgo che anche Daniele è sull’orlo dell’eiaculazione. E’ tutto meraviglioso. Per nessuno dei due è ovviamente la prima volta ma sento che è come se lo fosse. Non ricordo di aver mai fatto sesso in questa maniera così animalesca e con tanto desiderio. Continuo a muovermi sopra di lui che sta con gli occhi chiusi. Chino il mio busto per baciarlo nuovamente e poi inarco nuovamente la schiena. Daniele è completamente partito
“ Oddio Eli, non… Non ce la faccio più”
Non rispondo ma anche io sono cotta a puntino. Sento l’orgasmo arrivare dentro di me e iniziare a pervadere tutto il mio corpo e gli dico di venire insieme. Pochi secondi e sento Daniele sussultare dentro di me. Lo fa più volte e io continuo per un po’ a muovermi come se volessi tirar fuori da lui anche l’ultima goccia di sperma. E’ stato per me un orgasmo passionale, pazzesco e scivolo esausta sopra di lui. Lo stringo forte
“ E’ stato meraviglioso” gli dico con la voce ancora rotta dalla passione
“ E’ stato pazzesco. Come non mi è mai successo, nemmeno quando avevo vent’anni” Lo accarezzo
“ Vorrei una sigaretta”
“ Vuoi che te la vada a prendere?”
E’ così dolce! Sembra capire quali siano i miei bisogni, i miei desideri. O forse è anche un suo desiderio quello di servirmi?
“ Dopo. Adesso voglio rimanere a contatto con il tuo corpo e quindi voglio che tu non ti muova da qui. Dopo andrai a prendermela”
“ Non mi muoverei per nessun motivo. Potrei morirci sotto di te”
Gli sorrido
“ Per il momento mi servi vivo ma poi dovrai fare quello che io ti dirò”
“ Ai tuoi ordini” mi dice e questa frase eccita nuovamente la mia fantasia.
Sì, lo voglio ai miei ordini. Ma per il momento mi accontento di essere una normale donna attratta dal suo uomo. Ci ribaciamo per l’ennesima volta. La serata è ancora all’inizio.


DANIELE
Sono in bagno a rinfrescarmi e ne approfitto per guardarmi allo specchio. Sorrido pieno di felicità. Quel tipo che adesso guardo allo specchio ha appena fatto sesso con una splendida donna. Sì, sono al settimo cielo. Mi sono sentito nuovamente un giovane di vent’anni, quando ero pieno di testosterone. Ero eccitato mentalmente e fisicamente come non mi capitava da una vita. O forse come non mi era mai capitato. E se penso a Elisabetta sento il mio cuore che fa i sussulti. Possibile che mi sia innamorato di lei dopo pochi giorni di conoscenza? Alla mia età non dovrebbe essere possibile eppure è proprio quello che sento. Lei è così particolare, così vicina a incarnare tutti i miei desideri che mi sembra tutto irreale, quasi come se stessi vivendo uno dei miei innumerevoli sogni ad occhi aperti. Ripenso a quei momenti in cui lei mi scopava e… Sì, era lei a scoparmi. Ha voluto mettersi sopra di me e mi sono sentito alla stregua di un oggetto sessuale che doveva solo dar piacere alla sua partner e per uno coi miei desideri è stato ovviamente meraviglioso. Che Elisabetta abbia degli istinti dominanti è ormai fuori da ogni dubbio e lo ha dimostrato appunto anche nel sesso. Tuttavia, non significa che lei sia anche dominante per come io intendo la dominazione. Certo, se ci fosse stata anche quella sarebbe stata la ciliegina sulla torta ma Elisabetta mi piace anche così. Eccome se mi piace. Ha un corpo meraviglioso che dimostra molti meno anni di quanti ha sostenuto di avere. Il suo sedere sarebbe da preservare come patrimonio dell’Unesco e le sue tette… Semplicemente meravigliose. Ancora belle dure e per niente cadenti e sicuramente, come ha sostenuto lei, deve essere merito di quello strano sport che sembra tanto amare. Non sapevo che anche le donne giocassero a rugby ma se il risultato è quello di mantenere un corpo del genere anche a 55 anni, allora è da consigliare alle ragazzine. Beh, esco dal bagno con l’asciugamano che mi copre le parti intime e mi dirigo nella camera da letto dove Elisabetta è ancora sdraiata con gli occhi chiusi. Sente i miei passi e li apre sorridendomi
“ Prendimi una sigaretta, Daniele. Sono nella mia borsa”
Mi affretto a fare ciò che mi ha appena detto. Mi dà ordini mascherati da favori e per me sentire la sua voce così autoritaria, così sicura è il massimo. Vorrei dirle che può permettersi tutto con me, vorrei dirle che sono pronto ad esaudire ogni suo desiderio ma ho paura. E se lei non volesse accanto a sé un uomo con istinti sottomessi come i miei? Un conto è fare dei piccoli favori alla propria donna e un altro è dirle chiaramente che la vorrei come padrona assoluta. Potrebbe dirmi che ho frainteso e cacciarmi a calci nel sedere e l’ultima cosa che vorrei è allontanarmi da questa donna che in pochi giorni si è impadronita del mio cuore. Torno da lei con la sigaretta e l’accendino e glie l’accendo servilmente. Dal suo sorriso sembra aver gradito ma non è la prima donna che ama gesti servili dal proprio uomo come appunto accendere la sigaretta, spostare la sedia per farla sedere o aprirle la portiera della macchina. La dominazione è tutta un’altra cosa e quindi decido di rimettermi completamente a lei. Mi avvicino e le do un lieve bacio sulla bocca
“ Ho una fame da lupo. Vuoi ordinare la cena?”
“ Non ce n’è bisogno”
La guardo aggrottando la fronte
“ E perché? E’ vero che ieri ho mangiato poco a cena ma di solito sono una buona forchetta e non credere che quel centrifugato mi abbia saziato” La bacio sul collo e le mordicchio il lobo dell’orecchio facendole venire dei brividi “E soprattutto mangerei anche te” Mi accarezza
“ Attento Daniele che potrei essere io a mangiarti”
“ Magari!”
“ Anche in senso figurato. Tu ancora non mi conosci. Tu hai solo una pallida idea di quali siano i miei istinti. Comunque, tornando alla cena, non dovrai ordinare niente perché ho già preparato tutto io. Ho lasciato tutto in forno. Spero di aver indovinato i tuoi gusti. Ci sono lasagne, arrosto con patate, verdure grigliate e per finire cheesecake al triplo cioccolato. Spero soprattutto che tu non abbia intolleranze e potrai gustarti tutto”
La bacio di nuovo sulle labbra
“ Sei fantastica. No, per fortuna nessuna allergia. A parte quella verso le donne mosce, quelle incapaci di prendere una decisione” Mi prende da dietro il collo ed è un nuovo bacio pieno di passione
“ E allora con me non corri il rischio di prenderti qualcosa perché sono tutto tranne che una donna moscia. Beh, direi di andare a mangiare perché a me il sesso mette appetito e anch’io ho lo stomaco che brontola”
Ci rivestiamo e poi andiamo nel salone. L’aiuto un po’ ad apparecchiare la tavola mentre i cibi si riscaldano al forno. Ci mettiamo a tavola e devo ammettere che lo faccio con qualche dubbio. E’ una sportiva e non ce la vedo una donna del genere come una cuoca provetta ma appena metto sotto denti le lasagne debbo ricredermi. Sono veramente ottime e non posso esimermi dal farle i complimenti. E’ completa, è bona, scopa come una dea ed è pure una gran cuoca. Mangiamo entrambi con appetito parlando di vari argomenti ma è chiaro che tra noi c’è una strana atmosfera. Ed è un’atmosfera che ha a che fare col sesso. Più la guardo e più mi dico che mi piace e che vorrei farci di nuovo l’amore. Anche lei mi osserva con quell’aria sorniona che sembra mettere a nudo la mia anima e questo mi rende incredibilmente debole e indifeso dinanzi a lei.
La cena è stata ottima e ci alziamo per portare le stoviglie in cucina. Vorrei dirle che lei non dovrebbe fare niente e che dovrei pensare a tutto io ma Elisabetta sembra voler fare la perfetta ospite
“ Torna nel salone. Ci penseremo domani a pulire. Adesso preparo un bel caffè”
“ Ok” faccio tornandomene nel salone.
E’ tutto così bello, così perfetto e mi siedo sul divano cercando di riflettere su questa situazione. Proprio quando pensavo che la mia vita sentimentale fosse praticamente terminata, incontro questa donna che mi fa sentire le vibrazioni che avevo alle mie prime cotte. Già, m’immaginavo che al massimo avrei potuto incontrare una donna piacente e piacevole con la quale invecchiare in serenità. Ma io non voglio invecchiare, voglio vivere e vorrei farlo con Elisabetta. Se lassù qualcuno mi ama, forse potrei avere ancora diversi anni prima di diventare decrepito. Mi sento incredibilmente forte ed eccitato che potrei fare una maratona di sesso con lei. Beh, forse una maratona no ma penso ancora di poter dire la mia sotto le lenzuola. E con una donna come Elisabetta che eccita ogni mio senso, sento di poter andare avanti per molto tempo ancora.
Eccola, sorridente con due tazzine di caffè sopra un vassoio argentato. Le posa su un ripiano di cristallo posto proprio dinanzi a me. Ne afferro una mentre lei prende l’altra e iniziamo a sorseggiarlo. Poi, sempre in un silenzio irreale, si alza per prendersi una sigaretta per poi rimettersi seduta a fianco a me. Fuma e mi osserva mentre io faccio fatica a trovare le parole per iniziare un discorso su di noi, cosa che dovrebbe farmi vergognare considerando la mia professione. Finalmente è lei a prendere la parola
“ Cosa c’è Daniele? Sei silenzioso da qualche minuto e vorrei sapere il perché”
Ecco, mi ha dato l’assist e devo coglierlo al volo


" Sono silenzioso perché ho paura di parlare, come se le parole potrebbero svegliarmi. Perché questo deve essere per forza un sogno, non può essere la realtà”
“ E perché mai?” mi chiede spegnendo la sigaretta nel portacenere
“ Perché tu sei fantastica in tutto ciò che fai e averti incontrato può essere soltanto un sogno e se lo è, nessuno si azzardi a svegliarmi perché voglio viverlo fino in fondo”
Scoppia a ridere sonoramente. E’ meravigliosa quando ride. Sembra una ragazzina
“ Dai, non scherzare. E non azzardarti a prendermi in giro altrimenti potrei sculacciarti".
“ Magari " le dico e sono già pentito di ciò che le ho detto. Mi ero riproposto di non farle capire le mie sensazioni ma mi ha fatto l’ennesimo assist e non potevo non raccoglierlo. La osservo. E’ rimasta in silenzio, a riflettere su quella mia parola. Una parola banale che però esprime tutti i miei desideri. Essere sculacciato, sentire il potere della donna su di me fa parte delle mie sensazioni segrete. Mi osserva
“ Potrei farlo per davvero e goderne”mi dice dopo alcuni secondi
Sono completamente nel pallone. Possibile? Possibile che lei sia la donna dominante che ho tanto anelato? Mi sembra incredibile ma sembra che ci stiamo mandando dei messaggi nemmeno tanti velati e non posso non cogliere l’ennesima occasione che mi porge
“ Da una come te potrebbe piacermi. E comunque, sei prepotente e non potrei fare a meno che chinare la testa e obbedire alla tua volontà” Ecco, adesso il messaggio è chiaro e limpido. Male che va, potrei sempre dirle che stavo al suo gioco. La vedo alzarsi
“ Tu adesso rimani qui. Non ti muovi per nessun motivo. Ok Daniele?”
Rimango interdetto
“ Ma dove vai? Ho fatto qualcosa che ti ha ferito?”
“ Lo capirai. Adesso voglio che tu non ti sposti da questo divano e mi attendi in santa pace”
Annuisco. E’ più forte di me e se lei mi dà un ordine in quel modo sento che l’unica cosa che posso fare è obbedirle. Mi chiedo dove possa essere andata. In bagno? A cambiarsi? E perché non me lo ha detto chiaramente? Attendo pazientemente il suo ritorno continuando a chiedermi i motivi del suo strano comportamento. Ho i battiti accelerati, probabilmente dovuti a questa specie di mistero che Elisabetta ha creato. E’ dipeso dal fatto che le ho fatto capire chiaramente che amerei essere sculacciato se lei si ergesse a mia padrona? Sono agitato, nervosissimo e vorrei alzarmi per stemperare questa tensione ma lei ha detto che devo rimanere qui seduto e sento che è mio dovere fare ciò che mi ha ordinato. I minuti passano lentamente e di Elisabetta nessuna traccia. Poi vedo una figura statuaria stagliarsi sulla porta. Rimango a bocca aperta per lo stupore. Lo sapevo, lo avevo capito fin dalla prima volta che ho messo gli occhi su di lei. Questa volta il mio sesto senso non mi ha ingannato.
E’ incredibilmente bella e sexy, con una tutina di latex aderentissima rossa senza maniche che mette in evidenza il suo fisico atletico, stivali che le arrivano alla coscia col tacco altissimo e un frustino rigido che penzola dalla sua mano destra. Ha messo il rossetto rosso che richiama la tuta che ha indosso e ha sciolto i suoi capelli. Si avvicina a me.
Sì, non può essere che un sogno.
Perché la realtà non può essere così bella
scritto il
2023-09-27
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