Elisabetta e il prof........il naufragar cì è dolce in questo nuovo amore........10capitolo/scritto insieme a Davide Sebastiani

di
genere
dominazione



Decimo episodio
DANIELE
Ho paura che sia tutto un sogno e che mi risveglierò nel mio letto da solo come ho sempre fatto in questi ultimi anni. Eppure è tutto così reale, così intenso. Certo che lo è perché quello che sto vivendo è la realtà anche se è meravigliosa come potrebbe essere il sogno più fantastico. Elisabetta è la mia padrona… Quante volte ho desiderato una situazione del genere? E adesso è tutto vero e lo è con una donna stupenda, bellissima, una vera donna dominante, persino più forte fisicamente di me, come ha dimostrato mandandomi a terra in un nanosecondo. Come potrei non amare con tutto me stesso una padrona del genere? La guardo, ancora con quella tuta rossa aderentissima indosso dalla quale fuoriescono due tette incredibilmente dure, soprattutto considerando la sua età, e con quell’apertura tra le gambe dalla quale ho appena assaporato tutti i suoi fluidi che mi hanno dissetato come fa una oasi in mezzo al deserto con un tuareg e poi… Poi ha avuto la compiacenza di fare sesso con me. Adesso anche lei ha rivolto lo sguardo verso di me. E’ sorridente e, almeno apparentemente appagata anche se, come mi ha appena detto, solo per il momento. Io invece sono completamente sfinito. Ho avuto un’eccitazione quasi perenne e ho avuto un orgasmo devastante che mi ha davvero messo al tappeto. Eppure sento che potrei di nuovo eccitarmi. Mi basterebbe sentire la sua voce autoritaria, percepire il suo dominio su di me e forse fra qualche minuto potrei essere di nuovo pronto per soddisfare la mia dea. Continua a guardarmi costringendomi ad abbassare il mio sguardo
“ Daniele, vai a prendermi una sigaretta” mi ordina
“ Subito, mia padrona”
E’ bello sentire un ordine dalla donna che si è eletta come padrona, è meraviglioso poi obbedirle e mi affretto ad espletare quell’ordine. Le prendo una sigaretta, glie l’accendo e poi mi metto in ginocchio con il portacenere in mano. Così ha preteso la prima volta e così continuerò a fare ogni qualvolta lei mi ordinerà di prenderle una sigaretta. Lei intanto mi osserva compiaciuta
“ Tutto a posto? Ti ho fatto male quando ti ho atterrato?”
“ Sì padrona, tutto a posto. Ho avuto un po’ di timore perché non potevo muovermi ma ho potuto in compenso rendermi conto della sua potenza”
Scoppia a ridere
“ Chi me l’avesse mai detto che i miei allenamenti di rugby mi sarebbero risultati utili per sottomettere un uomo?”
“ E’ stato incredibile, padrona. Io non sono un atleta ma mi sono sentito completamente nelle sue mani”
“ Lo sei a prescindere dal fatto che io sia più forte di te”
“ Sì padrona, ed è meraviglioso essere nelle sue mani”
“ Da quanto tempo hai queste sensazioni?”
“ Da sempre, padrona. E ormai pensavo che me le sarei portate nella tomba. Poi è arrivata lei e mi sembra di sognare. Mi sembra tutto ancora così assurdo”
“ Quindi era la tua prima volta?”
“ Assolutamente sì, padrona. E sono felicissimo che sia stata lei la prima e…spero ultima padrona” Sembra incredibilmente soddisfatta della mia risposta. Chissà lei invece quali esperienze ha avuto in passato ma non sta a me chiederglielo. Si fa improvvisamente seria
“ Lo sai che oggi sono stata clemente con te? Era la prima volta e non ho voluto essere troppo sadica ma se tu decidessi di rimanere come mio schiavo, sappi che la prossima volta non ci andrò leggera. Voglio pertanto che tu mi dica quali possano essere i tuoi limiti in modo che io capisca fin dove mi posso spingere e capire se tra noi c’è compatibilità anche in questo senso”
I miei limiti? Quali sono? Non lo so nemmeno io. Ho sempre sognato di rimettermi completamente alle decisioni di una mia eventuale padrona
“ Io non lo so, padrona. Decida lei. Qualunque cosa mi farà, la accetterò. Mi fido del suo buon senso e sono sicuro che lei saprà come regolarsi. Io vorrei essere come creta che lei possa plasmare a suo piacimento”
Mi sorride di nuovo. E’ evidente come questa mia risposta l’abbia soddisfatta. Continua a fumare in modo sensuale per poi spegnere la sigaretta ed alzarsi dal letto
“ Molto bene, schiavo! Io adesso vado a farmi una doccia rinfrescante mentre tu andrai a pulire la cucina. Obiezioni?”
Scuoto la testa in modo vigoroso
“ Oh no padrona. E’ giusto che sia io a fare queste cose”
“ Perfetto. Domani mattina voglio essere svegliata alle nove in punto. Mi porterai la colazione comprando le brioches dove ti ho fatto vedere oggi pomeriggio. Prima passerai dal tabaccaio dove comprerai le mie sigarette. Adesso però fila a pulire la cucina. Dopo osserverò che tutto sia stato fatto bene e ti consiglio di non farmi arrabbiare altrimenti ti farò scoprire subito quanto io possa essere dura”
Faccio un mezzo inchino mentre vedo che si spoglia togliendosi quella tuta rossa che mi ha fatto impazzire di desiderio. Vado in cucina e comincio a prendere confidenza con l’ambiente e non ci metto molto. Quante volte ho pensato di servire una padrona? Di fare le pulizie della sua casa mentre lei si rilassa? Sembra che noi due siamo compatibili in tutto e che vediamo la dominazione dalla stessa angolazione. Non riesco a pensare a nulla che non sia lei e non posso non pensare che sono l’uomo più fortunato che esiste al mondo.
Pulisco in modo accurato, sperando che poi la mia padrona sia soddisfatta di me. Solo allora mi accorgo di essere ancora completamente nudo con il collare che sta a significare la mia appartenenza. Solo a quel pensiero il mio membro inizia a indurirsi. Cosa penserà la mia bellissima padrona? Non vorrei che pensasse che mi sono riempito di pillole blu immaginando, come poi è avvenuto, che avremmo fatto sesso. E’ tutto naturale. E’ il mio desiderio di avere una donna dominante come padrona che mi ha fatto avere quell’eccitazione continua e adesso, a distanza di una mezz’oretta dalla mia eiaculazione, quel desiderio si fa di nuovo prepotente e quando entro nella stanza per avvertire la mia padrona di aver espletato il suo ordine, nel vederla interamente nuda sopra il letto, ho il colpo di grazia. Osservo quel corpo perfetto, quelle dolci e monumentali colline che sono i suoi seni, quel viso che denota sicurezza nei propri mezzi e mi sento infinitamente minuscolo al suo confronto, proprio come uno schiavo deve sentirsi di fronte alla sua padrona. No, non è solo la sua dominazione ad eccitarmi. E’ lei! Lei nella sua interezza. Mi accoglie con un sorriso, per nulla imbarazzata della sua nudità al contrario di me che invece vorrei coprirmi completamente
“ Vieni qui Daniele, vicino a me”
Non mi faccio pregare e le vado vicino. Mi afferra per baciarmi e poi mi spinge con la schiena sul letto mettendosi sopra di me. Ci baciamo ancora, ancora e ancora e l’erezione è diventata ovviamente completa. La desidero ma so che tocca a lei decidere
“Stanotte dormirai qui accanto a me. E non solo stanotte. Io voglio essere per te una padrona ma voglio anche essere la tua donna e pretendo di essere soddisfatta sessualmente ogni volta che ne ho voglia”
“ Spero di essere degno di questo onore, mia bellissima padrona”
“ Sono sicura che lo sarai. E adesso voglio scoparti di nuovo”
“ Ogni suo desiderio è un ordine per me” le dico mentre la vedo impalarsi di nuovo sul mio membro palpitante.
Mi sento in paradiso. E ora tutti i miei pensieri sono volti alla ricerca della soddisfazione della mia padrona.
Tutto il resto non conta.
ELISABETTA
La luce filtra dalle persiane leggermente alzate mentre mi stiracchio le membra intorpidite dal sonno. Ci metto un po’ ad entrare in possesso delle mie facoltà. Ieri è stata una giornata fantastica. Ho fatto diventare Daniele il mio schiavo e abbiamo fatto sesso sfrenato per diverse volte. Poi però mi giro e il posto nel letto accanto a me è vuoto. Ho sognato? Quel sesso selvaggio e assolutamente godurioso con un uomo veramente speciale e che per tutto il pomeriggio e la notte è stato ai miei servizi non è esistito? Eppure mi sento soddisfatta e appagata sessualmente come mai mi era capitato nella mia vita. Poi un lieve bussare alla porta


" Buongiorno padrona, il suo schiavo le ha portato la colazione”
No, non è stato un sogno. Mi stropiccio gli occhi e davanti a me Daniele, vestito come quando ci siamo incontrati ieri pomeriggio, ha un vassoio in mano ricolmo di ogni prelibatezza
“Spero di aver comprato quello che le piace. Non conosco ancora i suoi gusti e ho preso un po' di tutto. Diverse varietà di paste e poi cappuccino, caffè nero, tè. Spero che non manchi nulla”
Lo guardo. Dio come è tenero. Se una settimana fa mi avessero detto come avrei desiderato avere uno schiavo, lo avrei dipinto esattamente come lui


“ Un bacio" gli dico e lui allarga le braccia mentre il suo volto sembra l’emblema della costernazione
“ Io… Io non sapevo che lei mangiasse i cioccolatini a colazione. Sono mortificato. Scendo subito e glie ne comprerò una scatola"
Sorrido intenerita dalla sua ingenuità
“ Baciami subito, stupido schiavo" gli ordino.
Daniele lascia il vassoio sul comodino accanto al letto e lo attiro a me baciandolo con passione e con possesso. Beh, non è male un risveglio del genere. Viene poi accanto a me e cominciamo a divorare tutto quel ben di Dio. Per me la colazione è il pasto più importante della giornata e poi difficilmente mangerò altro fino a cena e se ho fame a pranzo mangio qualche frutto. Sono un’allenatrice e non mi posso presentare in campo grassa e imbolsita e devo dare il buon esempio alle mie ragazze. E anche perché di intaccare il mio corpo forte e atletico non mi va proprio. Soprattutto adesso. Voglio che Daniele sbavi per me e che mi desideri sempre, in ogni momento. E a vedere come le cose sono andate ieri, devo dire che la missione si è compiuta perfettamente.
Ci mangiamo comunque quasi tutto quello che Daniele ha comprato, baciandoci e imboccandoci come due adolescenti inquieti e innamorati. E’ meravigliosa questa sensazione. Vedo il suo sguardo di completa adorazione e con malizia gli tocco il cazzo che è già sull’attenti. E d’altronde, con la mia completa nudità è il minimo che possa accadere a un maschio etero. Il fatto di essere diventata la padrona di Daniele mi sta regalando nuove certezze. Ho sempre saputo di possedere un certo sex appeal ma lo avevo messo in naftalina. Gli anni passavano e quel sex appeal diventava sempre più scarso. Adesso invece mi sento una dea meravigliosa e invincibile e sono sicura che lui mi veda proprio in questa maniera. Ci scambiamo un altro paio di baci. Non nascondo che avrei voglia di nuovo di fare sesso ma penso che per quello si possa aspettare un po’. E’ domenica e voglio sfruttarla come dico io
“ Ho voglia di andare al mare. Immagino che tu non abbia portato un costume”
“ No padrona, non immaginavo. Ma se lei vuole potremmo fare un salto a casa mia. Ci vorranno pochi minuti"
Lo osservo sorridendo. Credo che fra un po’ gli verrà un colpo
“ Ne faremo a meno, tanto ancora non è periodo per le famiglie al mare con i bambini e conosco una spiaggia poco conosciuta"
“ Non capisco. Cosa c’entra il fatto che ancora non è periodo per famiglie”
“ Oh c’entra, eccome. Perché in quella spiaggia ci si può anche andare nudi e tu lo farai. Non credo che tu voglia disobbedirmi”
Sgrana gli occhi. Credo proprio che per uno stimato prof di latino e greco sia difficile immaginare una situazione del genere. Addirittura una spiaggia per nudisti… Ma sono in vena di trasgressioni e quella spiaggetta è l’ideale per le mie sensazioni
“ Io… No padrona. Non voglio disobbedirle. Farò quello che lei vuole” Mi avvicino e lo prendo per il mento
“ Non avevo dubbi. Sono io che comando, non è così Daniele?” Lo vedo annuire
“ E’ proprio così. E’ lei che comanda e io posso solo obbedire ringraziandola per il tempo che trascorre con me” Vorrei dirgli che anche io lo ringrazio per tutto ciò che mi sta regalando ma poi non lo faccio. Una padrona può dire al suo schiavo che… Che si sta innamorando di lui? Non lo so, non c’è una regola fissa e comunque non m’interessa. Non farò la sdolcinata, almeno per il momento, ma gli farò comprendere che a lui ci tengo realmente. E credo che da uomo intelligente lo abbia già compreso.
Dopo alcuni minuti siamo in macchina. Ci avviamo verso il mare ma non è facile trovare quella spiaggetta che in pochi conoscono. Chi la trova poi se ne guarda bene di fare il passa parola proprio perché non ha intenzione di farci venire altra gente. Come ho fatto io che ho sempre tenuto nascosto il posto persino ai miei figli. E’ il luogo ideale per coppie in vena di trasgredire e infatti quando arriviamo ci sono solo un paio di tendine. Ed è anche facile immaginare cosa stiano facendo dentro quelle tende. Pertanto, è come se fossimo da soli. Mi rendo conto di essere piena di euforia incontrollata. Mi sento come una ragazzina e appena arrivati mi spoglio velocemente. Non mi vergogno. Il mio corpo, malgrado i miei 55 anni, è in perfetto stato di conservazione e corro verso il mare buttandomici dentro mentre vedo Daniele che tentenna
" Daniele vieni, buttati. Non è gelata"
“ Siamo appena arrivati…”
“ Dai vieni è bellissimo"
Un po’ titubante si spoglia, guardandosi continuamente intorno per la paura che qualcuno lo veda. Finalmente è nudo come mamma l’ha fatto e in punta di piedi si avvicina al mare e con cautela mette un piede nell’acqua ritraendolo subito dopo
“ Un po' gelata è "
Mi faccio seria
“ Ho detto che non lo è e se lo dico io per te deve essere così. Ora obbedisci e vieni dentro”
“ Subito padrona, vengo subito"
Scoppio a ridere e osservo il suo membro che è già quasi sull’attenti. E’ evidente che se gli do un ordine gli viene subito dritto
“ Ti piacerebbe venire subito ma io te lo proibisco. Stai bene attento e non azzardarti mai a godere senza il mio permesso altrimenti per te saranno guai grossi”
“ Certo è giusto e non mi azzarderei mai a farlo senza il suo permesso anche se io intendevo venire nel senso di arr...." Non lo faccio finire di parlare e gli mollo una sberla
“ Zitto, non replicare e chiedi immediatamente scusa" Vedo la sua eccitazione salire e non posso negare di essere compiaciuta. Di pari passo però cresce anche la mia che, seppur meno visibile comincia ad essere altrettanto forte. Se lui gode ad essere sottomesso io godo a dominarlo. Comunque si inginocchia ai miei piedi e me li bacia dolcemente estraendoli dall’acqua
“ Le chiedo scusa padrona”
Gli metto un piede in testa e lui lascia fare, naturalmente. E’ completamente in mio potere e sono sempre più eccitata
“ Adesso alzati, voglio portarti a vedere una grotta, un piccolo anfratto sconosciuto a tutti”
Si alza e gli prendo la mano dolcemente. La grotta dista solo qualche centinaio di metri e non è possibile raggiungerla per la spiaggia ma solo dal mare. Ci mettiamo una decina di minuti ed entriamo in questo sconosciuto anfratto. Quando c’è l’alta marea la grotta viene completamente sommersa dalle acque marine ma a quest’ora di mattina è completamente asciutta, sia pur, come del resto è normale, piuttosto umida. Ci abbracciamo e ci baciamo. Ora le mie tette premono sul suo petto e il suo cazzo ormai durissimo sul mio pube. Mi sdraio a cosce spalancate
“ Leccami schiavo, fammi godere e non toccarti" gli ordino e lui naturalmente obbedisce all’istante. Si inginocchia tra le mie cosce e inizia a baciarmele appassionatamente per poi risalire sempre più su. Adesso la sua lingua è dentro di me ed esplora un’altra grotta, quella mia personale. È bravo, ci sa fare anche con la lingua. Non so se per qualche suo trascorso sentimentale e sessuale oppure perché vuole dedicarsi completamente a me, alla sua padrona. Dal canto mio, in questo momento di fronte non ho un uomo ma il mio giocattolino sessuale personale. Il mio desiderio è enorme e lo era fin da quando mi sono svegliata stamattina. E’ ovvio pensare che il fatto di essere diventata finalmente una padrona come era nei miei sogni praticamente da sempre ha ampliato enormemente il mio desiderio sessuale che sembra senza limiti. Gli faccio consumare la lingua godendo svariate volte e solo quando sono soddisfatta gli dico di smettere.
Adesso dinanzi a me c’è di nuovo Daniele, l’uomo per cui inizio a sentire dei sentimenti molto forti e non più il giocattolo sessuale. Lo abbraccio e gli dico che è stato bravo osservando poi la sua reazione che è di pura felicità. Ci baciamo e rimaniamo alcuni minuti in quella posizione senza parlare.
Decido comunque che è il momento di tornare in spiaggia e rifacciamo la strada all’inverso. Nulla sembra essere cambiato in quest’angolo incontaminato del Tirreno. Le solite due tendine e niente altro, a parte noi due completamente nudi
“ Prendi un asciugamano e stendilo. Ho voglia di rimanere un po’ sdraiata” gli ordino. Oh, lo so che potrei farlo tranquillamente da sola ma è eccitante dargli un ordine, sia pure una cosa banale come questo. Daniele non si fa ripetere ovviamente l’ordine e scatta come un centometrista sui blocchi di partenza e prende uno degli asciugamani e lo stende sulla sabbia
“ Ecco fatto, padrona”
Sorrido compiaciuta. Vedo però che sta ripetendo la stessa azione per stendersi anche lui ma lo blocco
“ Cosa fai? Non mi sembra di averti dato il permesso di poterti sdraiare. Visto che non abbiamo l'ombrellone, ti metterai in piedi con le braccia e le gambe aperte per farmi ombra. Anche se il sole non è forte, non voglio bruciarmi. E chiaro Daniele?”
Non dice nulla. Oddio, forse sono stata un po’ cattivella ma mi piace tanto. E per posizionarlo meglio, lo afferro per il cazzo che è sempre in erezione e lo posiziono nel modo che voglio. Mi struscio un po’ a lui eccitandolo ulteriormente e poi lo fisso negli occhi e la sua reazione è chiara. Lui non riesce a sostenere il mio sguardo e abbassa gli occhi in totale imbarazzo. E’ ovvio che il suo ruolo di schiavo non gli permette di fissarmi negli occhi. Quasi sicuramente si sente inferiore a me che invece ho lasciato da parte tutte le remore che avevo prima di iniziare questa splendida avventura con lui. Adesso sono me stessa. Autoritaria, dominante e un tantino sadica. E di nuovo eccitata come se tutti gli orgasmi che mi ha appena procurato con la sua lingua non ci fossero stati. E nel vedergli il cazzo così dritto avrei voglia di mettere da parte la dominatrice e far tornare la femmina che è in me, prenderlo in bocca e farlo godere. Ma c’è tempo e adesso voglio metterlo alla prova. Mi sdraio e mi rilasso. Il silenzio è rotto soltanto dal rumore del mare e sembra una oasi del Pacifico quando invece stiamo a poco più di un’ora dal traffico caotico della grande città. Alle due coppie però non sembra interessare né il mare e né la spiaggia visto che sono ancora rintanate nelle loro tende e il movimento di queste è inequivocabile. Non ci vuole un indovino per capire che stanno scopando di brutto. Giro lo sguardo verso Daniele e lui fa appena in tempo a abbassarlo ma ho capito che stava guardando anche lui le tende che si muovono. Vedo il suo cazzo che ha come un tremore e credo che stia per venire anche senza toccarselo. Probabilmente il mio corpo nudo e la mia dominazione lo hanno eccitato alla grande e immaginare quelli che stanno facendo sesso gli ha dato il colpo di grazia. Decido quindi di divertirmi un po’. Voglio vedere se riesce a resistere. Spalanco le cosce e inizio ad accarezzarmi la fica. Presumo che per lui debba essere tremenda una scena del genere. Io proseguo, sempre più eccitata. Ci infilo due dita e lo osservo mentre sensualmente faccio scivolare la mia lingua sulle labbra e con l’altra mano inizio a toccarmi le tette. Ha lo sguardo basso ma io so che con la coda dell'occhio mi guarda e cerca di non venire mentre io come una vera troia urlo che sto godendo. Mi meraviglio io stessa di ciò che ho appena fatto. Ho fatto autoerotismo su una spiaggia mentre sono interamente nuda. Roba da non credere. Eppure mi è piaciuto da matti e lo rifarei subito. E’ come se avessi abbattuto tutti i miei tabù e mi ritenga libera di fare quello che voglio. Sospiro soddisfatta. Per Daniele che ormai ha il cazzo dritto al massimo invece, la sofferenza deve essere enorme. Sa che non può venirsene e so che farebbe qualsiasi cosa pur di obbedirmi. E godo anche di questa sensazione. Mi rilasso e chiudo gli occhi con il mio schiavo che sembra la statua del Cristo redentore se non fosse che oltre alle braccia ha anche le gambe aperte. Gli orgasmi a ripetizione mi hanno un po’ spossata e mi addormento per poi risvegliarmi di colpo.
Oh mio Dio, Daniele! Povero tesoro. Mi rendo conto che è trascorsa un’ora e che Daniele è ancora lì come l’ho lasciato, con le braccia e le gambe aperte e il cazzo incredibilmente turgido. Ha superato brillantemente la prova e ormai sono convinta che per me farebbe qualsiasi cosa. E’ immobile e sembra dormire in piedi come un cavallo. Beh, in fondo un po’ stallone lo è. Mi alzo e gli vado di fronte
“ Daniele, Daniele, tutto a posto?”
“ Sì padrona mi ordini pure" Lo accarezzo
“ Sei stato bravissimo. Adesso andiamo a sdraiarci e poi parliamo in modo normale".
“ Si padrona. A pancia giù o su?" Sorrido. La sua devozione sembra non avere limiti
“ Come preferisci. Ho detto che voglio parlare in modo normale".
“ Va bene, padrona" Aspetta che io mi segga sull’asciugamano e poi si mette vicino a me
“ Ti piace davvero tanto chiamarmi padrona e fare tutto quello che ti ordino? Non ti pesa?"
“ Pesarmi? No padrona. Come potrebbe pesarmi? Ho desiderato tutta la vita avere una padrona e poi arriva lei… Bellissima e dominante, una vera dea”
“ Sei molto eccitato. Non ero sicura che saresti riuscito a resistere”
“ Lei mi ha dato un ordine e dovevo fare tutto il possibile per obbedirle. Sono eccitato ma è logico. Sto accanto a lei interamente nuda… Quale uomo non si ecciterebbe?”
Quale uomo? Beh uno come mio marito, per esempio. A lui non facevo certo questo effetto. Per eccitarsi aveva bisogno di ben altro. Mah, non voglio più nemmeno pensarci a lui. Le uniche cose belle che mi ha dato sono stati i miei figli e di conseguenza i miei nipoti
“ Come hai fatto a controllarti?” gli chiedo dopo un po’. Alza le spalle
“ Sono riuscito a controllarmi pensando ad altro. E’ stato difficile perché ogni mio pensiero andava a lei e sono felice di essere riuscito a fare quello che mi aveva ordinato”
Lo osservo, mi avvicino e poi lo bacio. Il suo cazzo ha un nuovo sussulto e sorrido
“ Ricordati che ancora non hai il permesso di venirtene. Te lo dovrai meritare”
“ Non me lo dimentico padrona. Un suo ordine è sacro per me. E sarà lei a stabilire se io dovrò meritarmi il premio” Annuisce. Quest'uomo è veramente fantastico. E’ esattamente tutto ciò che ho sempre desiderato e mi ritengo la donna più fortunata del mondo per averlo incontrato.
O forse era destino che fosse destinato a me. A me e a nessun’altra

“ Bene. Adesso possiamo vestirci. A un chilometro da qui c’è uno stabilimento dove potremo farci una doccia, mangiare qualcosa e poi potremo tornare in città. La domenica è ancora all’inizio” concludo.
Sì, è appena all’inizio e la mia mente naviga su come poter proseguire questo giorno festivo. Penso a tante cose ma mi soffermo esclusivamente su due.
Sesso e dominazione.
Sono quelli i miei obiettivi e credo proprio che non sarà complicato raggiungerli con Daniele come mio schiavo obbediente e devoto.
scritto il
2023-10-03
1 . 1 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.