Elisabetta e il prof.......... il naufragar ci è dolce in questo nuovo amore..........5capitolo/scritto insieme a Davide Sebastiani
di
Idea Clito
genere
dominazione
Quarto episodio
ELISABETTA
Ho passato tutta la notte a pensare a quell'uomo e all'elettricità che mi ha fatto sentire solo sfiorandomi, una sensazione di incredibile eccitazione. L'ho immaginato mentre esaudiva alcuni dei miei desideri più sadici e quei pensieri mi hanno portata ad avere degli orgasmi assoluti tanto che mi sono dovuta masturbare con qualche giocattolino perverso che fa parte della mia collezione. Ma che diavolo mi ha preso? Sono una donna di 55 anni e non è normale ciò che mi è successo. Non sono riuscita a prendere sonno perché il mio pensiero andava a lui, a quel tipo che non so nemmeno chi sia. Se è sposato, se ha una donna e soprattutto se potrebbe dar sfogo a quelle mie maledette sensazioni senza scappare come ha fatto mio marito. Ma intanto, la prima cosa che stamattina mi è venuta in mente è stata che mi piacerebbe ardentemente rincontrarlo al parco trovando assolutamente un pretesto per parlare con lui e scoprire almeno il suo nome, così nell'intimità solitaria potrei almeno invocare il suo nome. Tanto, vivo sola e nessuno mi sentirebbe. Ho trascorso la mattina facendo le solite cose di ogni giorno, mi sono allenata intensamente come al solito insieme alle mie allieve e poi ho telefonato a mia nuora dicendole che ero libera e che sarei andata a prendere i bambini per portarli al parco. D’altronde, non è una novità. Il fatto che abbia strane ossessioni riguardo il sesso non mi ha privato certo dall’essere una buona nonna che adora i suoi nipotini. Ma stavolta voglio vestirmi in modo diverso. Non certo provocante considerando il luogo e il fatto che sto coi miei nipoti ma abbastanza da attirare attenzione. E quindi indosso un abito color salvia a maniche lunghe che mi sta un amore, non particolarmente sensuale ma che lascia scoperte un po’ le mie gambe visto che mi arriva al ginocchio. Ci ho messo sopra un soprabitino adatto alla stagione e ho deciso di truccarmi un po’. Niente di particolare ma ho optato per un bel rossetto rosa e ho messo in risalto i miei occhi verdi. E infine un paio di stivali col tacco medio. Un look tutto sommato adatto a una donna della mia età che però ha ancora voglia di sentirsi ammirata. Oh, ce l’avrei anche qualcosa di molto indecente da indossare, qualcosa che non ho mai messo in pubblico ma è tutto dentro l’armadio. A dir la verità, a volte indosso quelle cose ma lo faccio in privato per poi guardarmi allo specchio pensando a un uomo ai miei piedi mentre mi ammira e mi desidera ardentemente. L’unico uomo ad avermi vista vestita in quel modo è stato il mio ex marito. Ma… Lasciamo stare che è meglio. Mi guardo infine allo specchio. Beh, dai Elisabetta, non sei affatto male. Sfido chiunque a pensare che io abbia 55 anni.
Quando mia nuora mi vede rimane di sasso
“ Elisabetta ma… Stai benissimo. Devi andare da qualche parte dopo aver accompagnato i bambini al parco?”
Mi schernisco
“ Ma no, è che ogni tanto mi ricordo che ho qualche bell’abito che ammuffisce nell’armadio. No, non devo andare da nessuna parte”
Mi guarda seria
“ Non hai mai pensato a rifarti una vita?”
Scrollo le spalle
“ Il desiderio ce l’ho ma purtroppo manca la materia prima”
“ Beh, se continui a tenerci in questo modo vedrai che saranno in molti a cadere ai tuoi piedi”
Sorrido. A quale donna non fanno piacere i complimenti?
“ Me ne basterebbe uno. Però deve essere quello giusto. Ormai ho pochi anni davanti a me prima di diventare decrepita e non ho più intenzione di accontentarmi. Non farò lo stesso sbaglio che ho fatto con tuo suocero”
No, non lo farò. Non mi metterò dentro casa un uomo per fargli da serva. Semmai, dovrà essere lui a servire me. Altrimenti è meglio restare da sola. E quello sconosciuto che stanotte non mi ha fatto prendere sonno? Beh, vedremo. Non mi dispiacerebbe nemmeno una relazione normale e lui mi piace come da anni non mi piaceva nessuno. Sicuramente non sarà il tipo capace di soddisfare le mie ossessioni ma… Perché non provare?
Appena arrivo al parco lo cerco tra le persone che frequentano questo parco giochi ma non lo vedo. Scruto le diverse panchine dove i grandi si siedono dando un occhio al telefonino e un altro ai bambini ma lui non sembra sia venuto. Vedo i miei nipotini correre verso le altalene con tanti altri bambini. Mi metto a leggere qualcosa ma con un occhio solo mentre con l’altro non li perdo di vista. Se ne sentono tante di cose ed è meglio seguirli sempre con lo sguardo. Dopo pochi istanti sento un pianto. Mi alzo di scatto perché sono sicura che si tratti di Fabio, il più piccolo. Corro subito a controllare e in effetti è proprio lui che sta piangendo
“ Voglio fare il giro sull'altalena. Adesso tocca a me"
Povero cucciolo. Evidentemente l’altalena è occupata e non può divertirsi con il suo attrezzo preferito. Non riesco però a capire con chi ce l’abbia in particolare. Mi avvicino di più e con mio grande stupore scopro che si tratta di Martina, la nipote dell’uomo affascinante. Afferro Fabio per le braccia
" Calmati amore. Che è successo? Perché urli contro Martina? Non è la tua amichetta preferita".
" Sì ma lei ha già fatto un giro e ora tocca a me".
Scuoto la testa. Cose da bambini ma comunque se c’è Martina ci deve essere anche suo nonno e lo cerco con gli occhi e vedo che lui sta arrivando di corsa
" Piccoli che succede? Ero andato un attimo in macchina a prendere lo zaino con le merende e vi trovo a litigare” Gli sorrido
“ Niente di grave. Mio nipote sta aspettando il suo turno per fare un giro sull’altalena e Martina non vuole lasciargli il posto” L’uomo si avvicina alla bambina
“ Martina, su da brava fai salire Fabio perché tu hai già fatto il giro. Ora tocca a lui. Dovete giocare tutti”
La bimba bofonchia un po’
“ Va bene nonno. Però dopo tocca di nuovo a me”
“ Certo tesoro. Una volta te e una volta lui” Vedo che si rivolge poi a me
“ La scusi ma gli è nato da poco un fratellino e a volte si comporta con molta gelosia verso gli altri bambini".
" Non si preoccupi, so bene cosa significa. Ci sono già passata con i miei nipoti"
" Intanto che Fabio va sull'altalena ci sediamo tutti a fare merenda. Mi farebbe piacere se restassimo tutti insieme. Io comunque sono Daniele. Beh, che sono il nonno di Martina credo che lo avesse già compreso” aggiunge dopo pochi istanti allungando quindi la sua mano per portarla nella mia direzione. Glie l’afferro e vedo che sembra terribilmente impacciato e timido. Proprio il tipo di uomo che piace a me. E se lui fosse…? Dai Betta, finisci di fantasticare. Alla tua età non si addice. Comunque gli sorrido
" Molto piacere. Io sono Elisabetta la nonna di Dario e Fabio"
DANIELE
Sono un’idiota. Sì, è confermato. Per tutta la giornata sono stato a pensare a questa donna e quando, grazie ai bambini, ho avuto modo di conoscerla, mi sono comportato come il più classico degli adolescenti nerd. Ci mancava solo che tremassi mentre ci davamo la mano. La guardo. E’ davvero una bella donna. Oggi più di ieri. Come se… Come se stesse cercando di fare colpo su qualcuno. Questo vestitino le sta un amore e mette in risalto le sue curve. E vedo che ha anche un gran bel sedere. Ho comunque la netta sensazione che in gioventù debba essere stata una sportiva praticante perché il suo corpo è tipico di chi ha fatto tanto sport e questo abitino aderente lo mette in evidenza. E se davvero, come credo, è stata una sportiva, è evidente che sia ancora molto allenata. Mah, inutile pensarci. Ci sediamo sulla panchina mentre vediamo con piacere che i nostri nipotini sono piuttosto affamati e si stanno divorando la merenda. Cerco comunque di farmi coraggio
“ Sa Elisabetta, credo di avere un debito nei suoi confronti "
Mi guarda stupita allargando i suoi occhi
" Cosa intendi Daniele?"
E’ passata al tu e credo che anche io debba fare la stessa cosa
" Se ieri non mi avessi avvertito del temporale in arrivo, io e soprattutto la mia Martina ci saremmo presi l’acquazzone in pieno. Per di più, la mia ex e mia figlia mi avrebbero messo in croce. Laura, la mia ex appunto, cerca sempre un pretesto per mettermi in cattiva luce nei confronti di mia figlia" La vedo fare un sorriso amaro
“ Purtroppo sono cose che succedono dopo una separazione”
“ Ma no, forse esagero. Laura non è cattiva ma non ha preso molto bene il fatto che io abbia voluto la separazione”
“ Un’altra donna? Oh, scusami, mi sto impicciando degli affari tuoi”
“ Ma no, non è un segreto di stato. Comunque no, al momento della separazione non avevo altre donne. E nemmeno adesso, a dirla tutta” Vedo che fa una faccia strana. Come se fosse soddisfatta di ciò che le ho appena detto
“ Beh, benvenuto nel club dei divorziati. Anche io ho un marito alle spalle. Con la differenza che è stato lui a lasciarmi”
“ Un cretino” faccio quasi di getto, senza rifletterci troppo.
Elisabetta però scuote la testa“ Ha tanti difetti ma non è un cretino. Diciamo che non sono una donna facile. Lui voleva un certo tipo di moglie ma io non ero ciò che cercava. E tutto sommato lui non era l’uomo che desideravo. Pertanto…Eccoci qui”
La guardo di nuovo. E’ strano che stiamo lasciandoci andare a tutta questa confidenza ma è come se tra noi ci fosse qualcosa di inspiegabile. Che faccio? Le dico che mi piacerebbe conoscerla meglio? Penserà al solito uomo di mezza età arrapato in cerca di prede facili come potrebbe essere una donna divorziata. Elisabetta invece sembra più rilassata. Prende dalla borsa una sigaretta per poi accendersela accennando un lieve sorriso
“ Beh, tornando alla tua ex, diciamo quindi che ti ho salvato la vita”
Ricambio il sorriso
" Forse la vita no ma una discussione penso di sì”
“ Sono contenta di averti risparmiato quella discussione. Forse potresti ricambiare il favore"
La guardo senza comprendere
“ In che modo potrei ricambiare?”
“ Invitandomi a cena stasera”
rimango con la bocca spalancata ed Elisabetta forse si è già pentita di ciò che ha appena detto
"Scusa, sono stata troppo diretta"
Faccio un sospiro profondo
" Assolutamente no. Amo le donne dirette e mi farebbe davvero piacere poterti invitare a cena. E’ che non me l'aspettavo visto che ci siamo appena conosciuti ".
" Daniele, non siamo più due ragazzini. Io ho 55 anni e credo che più o meno tu abbia la mia stessa età. Ne abbiamo già viste tante che possiamo anche saltare qualche tappa"
La guardo e le sorrido
“ Hai perfettamente ragione. Comunque complimenti per come porti i tuoi anni”
“ Grazie. Diciamo che mi piace tenermi in forma. E comunque i tempi sono cambiati. Mia madre era vecchia alla mia età. Le donne di adesso sono ancora…”
Vedo che sta cercando la parola giusta e allora intervengo
“ Diversamente giovani?”
Scoppia a ridere
“ Diciamo di sì” conclude Elisabetta emanando una nuvola di fumo dalla bocca.
Rido anche io. Non me l’aspettavo questa situazione e non posso certo dire che mi dispiaccia. Tutt’altro. Certo, non sarà la donna dominante che io ho sempre sognato ma non c’è solo quello. Quel tipo di donna che ha sempre popolato la mia mente non esiste e mi devo mettere l’anima in pace. E chissà che con lei non possa nascere qualcosa di più di una semplice amicizia. Forse con una come Elisabetta potrei anche dimenticare le mie ossessioni e vivere quella vita normale che non sono riuscito a vivere con Laura. Di sicuro, non posso farmi scappare questa occasione. Se lei ha fatto il primo passo, significa che le piaccio e adesso tocca a me fare il secondo.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Commenti dei lettori al racconto erotico