Elisabetta e il prof........il naufragar cì è dolce in questo nuovo amore........15capitolo/scritto insieme a Davide Sebastiani
di
Idea Clito
genere
dominazione
Quindicesimo episodio
DANIELE
Ancora non mi sembra vero. Sono qui in casa di Elisabetta, la mia bellissima padrona, tutto nudo e in attesa che lei torni qui per fare di me ciò che lei vuole. Quante volte avevo fantasticato su questa situazione? Mi ricordo da ragazzo quando fingevo di avere una sessualità normale. Il sesso mi piaceva ma c’era sempre qualcosa che non mi soddisfaceva completamente. Addirittura, negli ultimi tempi con mia moglie, quando tra l’altro ero notevolmente più giovane rispetto ad ora, cominciavo ad avere difficoltà. Riuscivo quasi sempre ad avere un’erezione ma con fatica e per mantenerla il minimo necessario per completare il rapporto dovevo immaginare di farlo con la mia padrona, una padrona dolce e severa che mi scopava soprattutto per il suo piacere. Già, il sesso e la dominazione. Ho sempre avuto una concezione della dominazione molto particolare e personale. Per me doveva essere all’interno di un rapporto d’amore e pertanto dovevano andare di pari passo. Non riuscirei a sottomettermi a una donna che vuole soltanto umiliarmi, sfruttarmi e farmi male. Nei miei sogni, la mia padrona poteva farmi di tutto e infatti Elisabetta non ci va leggera. La sua frusta spesso si abbatte sul mio sederone fino a farmelo diventare rosso e dolorante, mi obbliga ad essere il suo servo personale sempre pronto a servirla e a volte mi prendo ceffoni pesantissimi e umilianti. Ma lei alterna tutto questo con situazioni dolcissime, baci, carezze e sesso. Sesso in tutti i modi. Quasi assurdo considerando la nostra età. Ma d’altronde, come diceva Oscar Wilde, il segreto per rimanere giovani sta nell’avere una sregolata passione per il piacere. E sia io che Elisabetta non ci facciamo mancare niente in fatto di sesso e la conseguenza è che la nostra eccitazione è sempre al massimo a dispetto dell’età. Ma la cosa più strana e nello stesso tempo più bella è che vediamo la dominazione dalla stessa angolazione. Ciò che a me piace subire è esattamente ciò che a lei piace fare. I nostri desideri sono complementari ed è questa la magia del nostro rapporto. E adesso ho paura di tutta questa felicità che mi è piovuta addosso. Possibile che sia capitato proprio a me? Respiro a fondo. Non è un sogno e sto vivendo esattamente quello che non avevo nemmeno il coraggio di sognare.
Mi metto in ginocchio ad attendere l’ingresso della mia padrona e quando la vedo ho quasi un mancamento. Quello che sto vivendo forse non è un sogno ma lei lo è di sicuro. Definirla bella non rende l’idea. Il fatto che lei sia oggettivamente una gran bella donna non rende l’idea di quello che i miei occhi mi rimandano. Lei è molto di più. E’ la sensualità fatta donna. Sprizza sesso e dominazione da ogni poro. Mi stropiccio gli occhi. Al primo impatto visivo ho quasi avuto l’impressione che fosse completamente nuda mentre invece indossa una tuta color carne aderentissima che mette in evidenza quel fisico atletico che si ritrova. Si tratta di una tuta con dei trafori sparsi per il corpo, in particolare nei punti più stimolanti sessualmente, a cominciare dalla sua fica che è quindi completamente visibile ai miei occhi. E a quella visione è impossibile resistere tanto che a momenti faccio cadere una casseruola di vetro, cosa che comunque la irrita, almeno apparentemente. In ogni caso, se prima ero eccitato per la situazione che stavo vivendo, adesso sono completamente fuori di testa anche per la sensualità prorompente di Elisabetta, la mia meravigliosa padrona. Le dico naturalmente che è perfetta e vedo che lei sorride soddisfatta. E’ sicura di sé, conscia delle sue potenzialità nei miei confronti e più percepisco la sua autorità e maggiore è la mia sottomissione nei suoi confronti. Mi fa alzare e percepisco i suoi effluvi che quasi mi danno un mancamento. E’ l’odore della sua pelle e mi sta facendo quasi girare la testa. Me lo conferma dicendomi che non ha fatto la doccia perché voleva che io assaporassi le sue fragranze e ancora una volta non posso fare a meno di rendermi conto di quanto le nostre sensazioni vadano di pari passo perché amo sentire in una donna il vero odore della pelle non mascherato da saponi e profumi. E’ strano, direi animalesco ma è così. E la mia eccitazione sale ancora. Mi fa adorare i suoi piedi ma poi mi sento morire. Mi ha rimproverato di non averle preparato un drink. Mi sento come se l’avessi delusa ma poi vedo un lampo nei suoi occhi. Ho la sensazione che lei stia desiderando il mio membro e ne ho la certezza quando mi dice che al posto dell’aperitivo sarò io a doverla dissetare. Più esattamente dovrà farlo il mio sperma. Sono in paradiso. E’ la dominatrice perfetta, schietta, sincera, una donna che non si trincera dietro i paraventi della presunta superiorità per non toccare il corpo del suo schiavo. Lei mi vuole ed è meraviglioso darle quello che pretende. Afferra il mio membro turgido e poi se lo mette in bocca. Anche in questi gesti che apparentemente sono di semplice sesso, in questo caso sesso orale, la sua natura dominante viene fuori. Non posso venirmene senza il suo permesso e non è facile perché sto impazzendo di desiderio. Ogni volta che sto quasi per eiaculare si ferma e me lo stringe per bloccarmi il piacere. Addirittura me lo morde, sia pure con la dovuta accortezza. Ma poi ricomincia a leccarmelo, a succhiarmelo, a farlo scomparire nella sua bocca per fermarsi appena si rende conto che sono sul punto di venirmene. E’ un tease & denial lungo, pazzesco, eccitante e anche pesante psicologicamente perché devo lottare con tutte le mie forze per non deluderla. Sono ormai fuori di testa quando lei mi dà il permesso di venirmene e lo faccio nella sua bocca, come lei desiderava. E’ quello ciò che voleva per dissetarsi e mi accascio spossato a terra senza un briciolo di forza. Ma non ho il tempo di riposare perché devo servirle la cena che ho preparato con tanto amore. Ancora una volta mi fa cenare al suo stesso tavolo e per me è naturalmente un grande onore. Vedo che assaggia le mie pietanze e sono in fibrillazione. Ho quasi il terrore che lei possa non gradire e invece mangia tutto con appetito. Dove diavolo metterà ciò che mangia è un mistero ma poi ripenso al suo ruolo di allenatrice e ai suoi allenamenti quotidiani che svolge con le sue ragazze e quindi il mistero è chiarito anche se presumo che anche madre natura abbia svolto un ruolo importantissimo nel farle avere quel fisico prorompente che si ritrova.
Terminiamo quindi la cena e come sempre mi trovo un po’ a disagio. So che dovrò pulire tutto. E’ un mio compito e lo svolgo con passione. Trovo giusto che uno dei compiti dell’uomo sottomesso alla sua donna sia quello di svolgere ogni faccenda domestica. Per me è importantissimo perché mi fa sentire utile alla mia padrona. Ma nello stesso tempo sono in continua tensione perché i suoi ordini si succedono a ritmo piuttosto sostenuto. Ma per me è esaltante obbedire a quegli ordini. Esaltante ed eccitante perché come al solito il mio membro è tornato di nuovo sull’attenti. Non c’è nulla da fare, è la mia natura. Le porto a tavola l’ultima cosa ovvero dei dolcetti che ho comprato nella sua pasticceria preferita ma stavolta non apprezza. Mi rimprovera e mi dice che dovrò imparare a fare dei dolci fatti in casa. La scongiuro di perdonarmi, le dico che imparerò ma lei sembra piuttosto arrabbiata. Vorrei scomparire dalla faccia della terra e improvvisamente mi rendo conto di quanto la mia vita sia subordinata a quella di Elisabetta. Se non le andassi più bene, se lei mi lasciasse, io cosa farei? Io la amo da impazzire. Come donna e come padrona. E solo chi ha amato una padrona può capire quanto il mio amore nei suoi confronti sia immenso e diventa sempre più consistente giorno dopo giorno. E’ un sentimento sconvolgente che è molto più forte e intenso dell’amore normale che un uomo ha nei confronti di una donna. Anche se stiamo insieme da pochi giorni, io so già che per me sarebbe impossibile rinunciare a lei, alla sua autorità, alla sua sensualità. Vedo però che sembra calmarsi e questo mi tranquillizza un po’ anche se sono sempre in tensione. Mi manda a prepararle il caffè, mi ordina di accenderle la sigaretta ma sento che la mia punizione sta per arrivare e trovo giusto e doveroso che io venga punito. Quando mi manda a prenderle il suo frustino e il guinzaglio inizio a comprendere ciò che mi succederà. E infatti arrivano le frustate e stavolta sono molto più forti di quelle che avevo preso nei giorni scorsi dove ho avuto l’impressione che ci andasse coi piedi di piombo. Stavolta no, stavolta vuole punirmi. E quel frustino in mano a un’amazzone del genere, una donna forte anche fisicamente, può diventare un’arma impropria. Il mio sederone incassa e io taccio mordendomi le labbra ma non devo fiatare. Sento di aver meritato questa punizione e la devo accettare. Arrivano anche alcune frustate sulla schiena ma poi si ferma. Sta ansimando e non per stanchezza. E’ un’atleta e potrebbe frustarmi per ore senza stancarsi minimamente. Lei si è eccitata! Ne sono sicuro e ormai comincio a capire le sue sensazioni. Mi getta per terra vicino a me il guinzaglio col collare e mi dice di attendere cinque minuti e poi di raggiungerla in camera da letto. Mentre se ne va fa svolazzare nell’aria il suo frustino e se voleva incutermi ulteriore paura c’è riuscita perfettamente. Ho il terrore eppure sono sempre più eccitato. So che non mi farà nulla che possa nuocere alla mia vita, mi fido completamente di lei, ma nello stesso tempo il fatto di non aver niente di programmato e di dover dipendere dai suoi umori mi fa sentire completamente in suo potere. E la conseguenza è quella dell’eccitazione sessuale fuori dall’ordinario.
Attendo i cinque minuti come da suo ordine e poi la raggiungo in camera da letto. E capisco! Oh se capisco… Ho un brivido e il terrore stavolta è più forte che mai. Si è infilata il dildo, quello a doppia penetrazione che mi aveva fatto vedere alcuni giorni fa. Ma quello che mi mette paura è la parte che esce. Mi sembra enorme e dovrebbe misurare non meno di venti centimetri. Le chiedo se è per me e al suo assenso inizio a piangere sommessamente. Lo vorrei, vorrei essere suo ma non posso fare a meno di essere terrorizzato. Lei comprende ma ormai ha deciso. E quello che decide la mia padrona deve essere fatto, a qualunque costo. Lo devo lubrificare con la bocca e non è una bella sensazione. Lo riempio di saliva e lei decide che può bastare. Poi sento qualcosa che si insinua nel mio buchetto. Non è lo strap-on ma le sue dita che mi stanno dilatando l’ano. Mi dice di stare tranquillo ma non è facile. Anche le dita mi hanno fatto male e chissà cosa mi farà quel pene di plastica. Poi lo sento incunearsi tra le mie cosce e quindi entrare in me. E’ solo la punta ma tanto basta a farmi sentire un dolore immenso. Devo resistere. Lo devo fare per lei e per me perché poi mi sentirò completamente suo. Mi lamento ma cerco di rilassarmi. Più mi rilasso e meno dolore sentirò. Adesso entra sempre di più. Le sue spinte sono leggere ed è chiaro che sta facendo la massima attenzione e glie ne sono grato. Ma poi entra tutto. Mi sento come se mi stesse squartando, come se il mio corpo si stesse dividendo in due e sento anche il suo piacere. Ad ogni ancata la parte interna del dildo la sta facendo godere e sono contento del suo piacere. Malgrado mi dica che lo sto facendo per lei, per la padrona tanto agognata e desiderata per tutta la mia vita, vorrei che questa tortura terminasse. Mi mordo le mani per cercare di attenuare il dolore ma non è facile. Poi però pian piano il dolore si affievolisce. E’ ancora forte ma inizio a sentire uno strano piacere mai avvertito prima insieme al dolore. E’ incredibile! I miei sensi sono tutti tesi al massimo e quello strano piacere sta sempre più soppiantando il dolore che non cessa ma è diventato molto più sopportabile. Ce l’ho fatta, sono suo, le appartengo e questa sensazione mi inebria, mi sconvolge e mi regala una felicità incredibile. Non è per il piacere fisico che comunque sta iniziando sempre più a coinvolgermi a causa della stimolazione della prostata ma è un piacere mentale. Per chi, come me, ha sempre avuto fantasie di sottomissione, fantasie di appartenere a una padrona, quello che sto vivendo è l’apice del piacere mentale. Adesso anche lei ha capito che può osare di più e spinge con sempre maggior furore cercando allo stesso tempo di tranquillizzarmi. Me lo afferra in mano. Il cazzo sembra che mi stia per scoppiare, a dimostrazione di quel piacere fisico e mentale che mi sta avvolgendo completamente. Ancora una volta però è lei a dirigere il mio piacere. Non posso venirmene per il momento. Ma per fortuna anche lei sta per raggiungere l’orgasmo e mi ordina di godere insieme. Ed è la più straordinaria sensazione della mia vita. E’ un piacere diverso, che mi destabilizza per diversi secondi per quanto è stato intenso. Rimaniamo così, con quel membro finto infilato dentro di me e le sue braccia sul mio collo. I nostri respiri sono l’unico rumore che si percepisce nella stanza. Sono indolenzito. Non solo nell’ano ma ho la sensazione di sentire dolore in tutto il corpo ma nello stesso tempo sono pervaso da una felicità incontenibile. Sono stato posseduto dalla mia padrona e la cosa ancora mi appare assurda. Finalmente lo estrae. Dolcemente, lentamente per non farmi male e mi rigira il volto dopodiché mi bacia con passione. Quando ci stacchiamo mi dice che mi ama e queste parole sono la sublimazione della mia felicità. La mia padrona mi ama e penso che potrei morire in quel momento perché ho la sensazione che non potrò mai più vivere un momento come quello. Ma poi penso che con lei, con la mia bellissima padrona, potrò invece viverli innumerevoli volte. Ci abbracciamo ma il dovere di un compagno sottomesso è anche quello delle semplici pulizie domestiche e lei mi ordina di andare a farle mentre si rilassa fumando una sigaretta.
Quando torno in camera è interamente nuda. Non ha problemi a mostrare quel corpo atletico e perfetto. Sa di essere bella e soprattutto in queste situazioni le piace dimostrarlo. Mi sorride e mi invita a salire sul letto accanto a lei per poi baciarmi con voluttà. La serata non è ancora terminata. Lei non è una padrona eterea. Elisabetta sa dominare e nello stesso tempo vuole sentirsi femmina con il suo schiavo. E io sono il fortunato mortale che avrà questo piacere. Il mondo fuori non esiste. Ci siamo solo io e lei e sono pronto a soddisfare tutti i suoi desideri perché quello è il mio compito e so che dovrò svolgerlo con amore, passione e devozione. E mi rendo conto di essere finalmente l’uomo che ho sempre voluto essere.
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