Elisabetta e il prof........il naufragar cì è dolce in questo nuovo amore........12capitolo/scritto insieme a Davide Sebastiani

di
genere
dominazione

Dodicesimo episodio
DANIELE

“Basta Daniele, basta così”
La voce della mia bellissima padrona è meno dura del solito. Sta ansimando dal piacere che le ho procurato e questo mi rende felice. Mi dice di mettermi accanto a lei e naturalmente mi affretto ad obbedirle
“Sei stato veramente bravo. Lo facevi spesso a tua moglie?”
“ A mia moglie? Oh no padrona. Lei… Per lei esisteva solo il sesso tradizionale” La vedo sorridere
“ E allora come mai sei riuscito a donarmi tutto questo piacere?” Alzo le spalle
“ Davvero non lo so padrona. Forse è il mio desiderio di soddisfarla al meglio delle mie possibilità. Anzi, la prima volta avevo addirittura paura di non essere all’altezza. Va beh, in realtà continuo a non sentirmi all’altezza di niente al suo confronto”
“ E invece devi essere contento perché ho gradito veramente molto, sia stamattina che adesso”
Mi mette il braccio dietro la testa e me la stringe a sé portandola all’altezza di quei seni possenti, di quelle meraviglie della natura. Non posso fare a meno di baciargliele pentendomi immediatamente un attimo dopo per aver preso un’iniziativa senza un suo ordine. Lei però sembra tutt’altro che dispiaciuta e mi afferra per il collo per spingermi ancor di più su di esse. Poi improvvisamente, facendo leva con le gambe mi ribalta e se volevo un’altra dimostrazione della sua potenza atletica, posso dire di averla avuta. Si posiziona a cavalcioni su di me e afferra il mio cazzo ormai di nuovo durissimo. Me lo tira e lancio un urlo che ha la conseguenza di farmi prendere un nuovo ceffone. Oddio, ho di nuovo una voglia pazzesca e una paura tremenda. Se la prima volta me la sono cavata con qualche frustata, se me ne vengo di nuovo mi strappa la pelle. Ma non è certo facile resistere a una dea del genere, sensuale alla massima potenza. Finalmente sento il mio membro infilarsi nel suo dolce anfratto completamente umido dei suoi umori. E’ questo il paradiso, non ci sono dubbi. Mi schiaccia contemporaneamente il viso sulle sue prepotenti tette
“ Mangiamele, accarezzami la schiena e non pensare di sborrare senza il mio ordine "
“ Non ci penso proprio padrona” E’ lei a muoversi sopra di me e non potrebbe essere altrimenti. Dirige il sesso come meglio crede, accelerando o diminuendo la frequenza dei suoi movimenti. E’ così che deve essere. Le guardo quel bellissimo viso che dimostra tanti anni di meno e vedo la sua soddisfazione. So che si sente potente perché ormai ha capito che io faccio e farò tutto quello che vuole. E quando la sento lanciare dei gridolini e mi dice di venire insieme a lei, capisco di aver fatto il mio dovere e di avere avuto un’immensa ricompensa, quella di avere avuto il privilegio di fare sesso con la propria padrona.
E’ superfluo dire che non ho mai goduto in questo modo. Fare sesso normale, con una donna normale, non può nemmeno essere paragonato a quello che si prova facendo sesso con la propria padrona. Ovviamente se si hanno certe tendenze. Adesso ha messo la sua testa sul mio petto e mi fa pensare che voglia alternare la dominazione con la dolcezza. Come in questo momento. Mi faccio coraggio e metto la mia mano sui suoi capelli
“ Dai stupido, accarezzameli se lo vuoi” mi dice accorgendosi della mia goffaggine
“ Grazie padrona” Lo faccio ed è estremamente piacevole per me accarezzare qualcosa della donna che amo. Sì, ormai non ci sono dubbi e non c’è altro modo per definire il sentimento che nutro verso Elisabetta. Rimaniamo così per diversi minuti poi la vedo alzarsi
“ Devo andare a fare pipì. Voglio che tu mi ci porti in braccio”
“ La porterei in braccio anche in capo al mondo”
“ Per adesso mi accontento che tu lo faccia fino al bagno”
La sollevo. Oddio, non è uno scricciolo di 40 chili. E’ alta, tanto per cominciare. Non ha un filo di grasso ma è un’atleta e io non sono certo in forma smagliante anche se mi mantengo in modo dignitoso, tanto dignitoso da aver attratto questa donna che potrebbe ambire a uomini molto più prestanti. Già, mi chiedo cosa ci abbia trovato in me. No, forse sto facendo un ragionamento sbagliato. Adesso la vedo come padrona e ovviamente non mi sento più alla sua altezza ma se fosse un rapporto normale ci potrebbe stare il fatto che l’abbia colpita. Le donne osservano particolari che non riguardano solo la bellezza estetica. Ma forse, quello che ha colpito entrambi è stato che ognuno di noi due sentiva che dall’altra parte c’era la persona che desideravamo. Un colpo del destino o, come direbbero i miei allievi che nel linguaggio sono molto più diretti, una botta di culo. E quindi la sollevo cercando di non far notare che sono al limite delle mie forze. Scommetto che per lei invece sarebbe un gioco da ragazzi sollevare una persona con quel peso. E in un certo senso mi attrae questa sua superiorità fisica. Quando sognavo una padrona, non mi soffermavo sul suo aspetto fisico. Certo, me la immaginavo bellissima ma non avevo mai pensato a una sua superiorità fisica. Quello che mi ha fatto ieri, riducendomi ai minimi termini, mi ha davvero scioccato ma nello stesso tempo ha ulteriormente eccitato la mia fantasia facendomela vedere davvero di un livello superiore e meritevole della mia sottomissione. Mi dirigo comunque in bagno e la poso delicatamente andando poi nel cassetto degli asciugamani per prenderne uno e metterlo sull’apposito appendino. Per fortuna, ieri quando sono andato al bagno avevo dato un’occhiata in giro e avevo notato dove fossero gli asciugamani e vedo che Elisabetta è molto colpita
“ Bravo! In due giorni già sai dove ripongo le cose. Mio marito dopo anni non riusciva a trovare nulla”
“ Grazie padrona. E’ un piacere per me servirla al massimo delle mie possibilità”
“ Molto bene. Adesso però esci”
La guardo. Improvvisamente sento di avere uno strano desiderio, qualcosa che non avevo mai preso in considerazione prima. Sento un fremito, un brivido che percorre interamente il mio corpo e la mia mente vola verso fantasie inesplorate. Sento di volere assolutamente una cosa. Stendo l’asciugamano per terra
“Padrona, ho un’idea migliore se lei me lo concede” Mi metto sdraiato sull’asciugamano e apro la bocca. In quella posizione lei è ancora più maestosa e mi osserva dapprima meravigliata poi un lieve sorriso si forma sulla sua meravigliosa bocca
“ E’ questa la tua idea? Vuoi che io mi svuoti la vescica dentro la tua bocca?”
“ Sì padrona. Non l’ho mai fatto e ho un po’ di timore ma vorrei che lei si liberi del suo prezioso nettare nella mia bocca e io le sarò grato per questo grande regalo”
“ Sai Daniele, prima o poi te l’avrei fatto. Ma vedo con piacere che tu anticipi i miei desideri e vuoi bruciare le tappe. Bene, ti farò questo regalo. Non sprecare nemmeno una goccia”
“ Non lo farò padrona” La vedo mettersi sopra di me. Ho il cuore in subbuglio che palpita alla velocità della luce. Perché ho avuto quell’idea? Mi dico però che tanto prima o poi lei lo avrebbe voluto e naturalmente avrei dovuto obbedire e quindi è ancora più bello dimostrarle che davvero posso accettare tutto da lei. Attendo solo qualche secondo e poi lo scroscio arriva nella mia bocca e dimentico tutto. Bevo con avidità. Non voglio sprecare nemmeno una goccia.
Non importa che il sapore sia un po’ acidulo e salato e che il sapore non equivale certo a quello di una bevanda dissetante. Non importa niente. Quello che conta è che lei sia felice di questo gesto dettato dalla mia totale devozione per questa splendida donna. Finisce di orinare. La sento respirare profondamente e con gli occhi semichiusi. Sono sicuro di averle regalato una straordinaria sensazione. Il suo volto si apre a un leggero sorriso di soddisfazione e rimane in quel modo per alcuni secondi, come se si stesse beando di ciò che è appena accaduto. Poi però il suo volto torna ad essere severo
“ Ora puliscimi per bene”
“ Con immenso piacere, mia bellissima padrona” Oggi ho avuto l’onore e il piacere di leccare la sua splendida fica innumerevoli volte ma stavolta è ancora più bello. Qualunque cosa faccia con lei è bello oltre l’immaginabile. Ancora una volta sento che le sto donando piacere e sono felice. Felice come pensavo non si potesse essere.

Elisabetta ha avuto l’ennesimo piacere della giornata e io sono incredibilmente di nuovo eccitato. Possibile che alla mia veneranda età possa avere un’ennesima erezione? E’ come se il mio pene fosse manovrato direttamente dalla sua mente e io non possa fare altro che obbedirle se mi ordina di farlo diventare duro. Lei mi guarda incredula
“ Sicuro di non esserti preso il viagra? E’ incredibile!”
“ Glie lo giuro padrona. E’ lei il mio viagra, la sua dominazione, la sua voce, la sua bellezza. Non mi capacito nemmeno io ma è così” Non me ne capacito veramente. Nemmeno da ragazzo riuscivo ad avere queste performances. Una volta era pure troppa e la seconda… Parliamo di una vita fa, quando Laura era ancora la mia fidanzatina. Ricordo che facevamo di tutto per rimanere da soli e quando uno di noi due riusciva ad avere casa libera era l’apoteosi. E allora sì che capitava che riuscissi ad avere due eiaculazioni in tempi relativamente brevi. Peccato poi che da sposati il nostro desiderio fosse scemato tantissimo. Colpa di… Di entrambi, direi. Io per le mie fissazioni, per il mio desiderio di avere a fianco quella donna dominante che lei non era e Laura per mancanza di desiderio. Sì, ogni tanto mi faceva il piedino e mi faceva capire che era disponibile ma non ricordo di averla mai vista prendere l’iniziativa con me. E adesso invece sono già due volte che me ne sono venuto, la prima addirittura soltanto strusciandomi addosso al corpo di Elisabetta e la seconda facendo sesso in modo spettacolare. E adesso ho di nuovo voglia. Inaudito ma entusiasmante per un uomo della mia età che pensava di aver quasi concluso l’attività sessuale o comunque di doverla ridurre drasticamente anche per mancanza di materia prima. Quanto al pissing appena ricevuto, non lo avevo mai messo nei miei sogni segreti, non ci avevo mai pensato. E’ stata una cosa spontanea, un desiderio incontrollabile di assaggiare tutto di lei e sono felicissimo che lei abbia acconsentito.
Mi mette un dito sotto il mento per guardarmi negli occhi
“ Fatti una doccia veloce e raggiungimi in camera. Non voglio attendere più di cinque minuti. Non ho ancora terminato con te”
La vedo scomparire e mi metto sotto la doccia. Di solito ci passo un’infinità di tempo ma stavolta non posso farlo. Mi lavo e mi tolgo pertanto l’odore di pipì che inevitabilmente non sono riuscito a bere e che è caduta sul mio corpo. Fosse dipeso da me mi sarei lasciato quell’odore sul mio corpo ma non credo che lei abbia voglia di usarmi ancora e sentire quell’odore che per me è afrodisiaco ma che a lei può dare invece fastidio. Non sono trascorsi i cinque minuti che la padrona mi ha concesso e sono di nuovo dinanzi a lei, in attesa dei suoi ordini. Dio, quant’è bello ricevere ordini da una donna del genere. E non devo attendere molto.

ELISABETTA
Eccolo di nuovo dinanzi a me. Gli avevo dato cinque minuti ma ho dovuto attenderne solamente quattro. E’ chiaro che non vuole essere più punito
“ Adesso sdraiati sul letto e non permetterti di venire fino al mio ordine o saranno guai dolorosi per te".
“ Subito padrona. Ci metterò tutto me stesso per ubbidirle. Sarà difficile perché lei è l’incarnazione della sensualità”
Non fa in tempo a dirmi quelle parole che sono di nuovo sopra di lui strusciando il suo viso con le mie tette dure come il marmo. Avere avuto un orgasmo mentre lui mi leccava la fica bagnata della mia urina mi ha letteralmente scossa. Non credevo che si potesse godere così, sia fisicamente che mentalmente. E adesso sono ancora più vogliosa
“ Bravo, sei uno schiavo perfetto. Ora fammi godere, leccami le tette mentre ti scopo ferocemente ''.
Amo dire queste frasi mentre sono eccitata. Non mi faccio scrupoli, anche a costo di apparire volgare ma è quello che sento in questo momento. E, almeno a vedere Daniele come è eccitato, credo che questo linguaggio ecciti anche lui. Dopo essere venuto due volte comunque, la sua durata è considerevole e questo contribuisce a farmi avere ripetuti orgasmi.
Godo
più di una volta in maniera devastante e assoluta. Ho degli orgasmi incredibili che mi sconquassano anche la mente oltre il corpo. Mi agito sempre di più e sento che inizia a fremere e a vibrare. Adesso sta faticando molto a non esplodere ma sono sadica e non lo voglio ancora far venire. Ancora un orgasmo e poi… Eccolo, l’ho avuto. Ho perso il conto di quanti ne abbia avuti oggi. E’ questa la dominazione che voglio. E se l’eccitazione della dominazione non porta poi al sesso è come un’azione incompiuta. Io intanto ho deciso come farlo esplodere. Mi sfilo e noto come sia eccezionalmente duro e grosso. Mi siedo sul letto e gli porgo una salviettina che tenevo sul mio comodino
“ Puliscilo e poi alzati e mettimi gli stivali" Il suo membro gronda dei miei umori e lui se lo pulisce come gli ho ordinato dopodiché, con gran fatica per l'erezione che gli sta per esplodere, si alza e prende gli stivali nella scarpiera ricordando perfettamente dove li avevo riposti. Poi con delicatezza me li infila
“Sdraiato di nuovo"
Alzo un piede e con il tacco sottile e altissimo lo faccio scorrere sul suo corpo partendo dal viso, fermandomi sulla bocca e invitandolo a leccarlo con la sua lingua. Continuo anche a guardare il suo cazzo duro ed eretto che si agita voglioso. Io intanto scendo lentamente sul collo premendo un po'. Potrei trafiggerlo da parte a parte per quanto il tacco è appuntito e questa consapevolezza di sapere che la sua vita mi appartiene mi regala altre emozioni. Mi sento sempre più potente, come una dea invincibile. Ma continuo la discesa e mi fermo sui capezzoli che si irrigidiscono e poi sul ventre dove Daniele ha una piccola maniglia dell'amore che non scalfisce però il suo fascino. Poi gli esploro le cosce, le gambe e poi risalgo facendo un giro tra i peli delle cosce e quelli pubici. E’ agitato e sento che potrebbe esplodere da un momento all’altro. Mi guarda con un'espressione da cane bastonato che a me regala un’infinita dolcezza. Ma relego la dolcezza del momento in un angolo e il mio volto si fa serio e duro. Voglio che lui abbia paura di me e quasi per magia, lo vedo tremare. Adesso riesco quasi a percepire il suo terrore. Sa che non può venirsene. La prima volta se l’è cavata con una cinquantina di frustate ma se lo facesse di nuovo sarei tremenda. Al contempo, non ha il coraggio di chiedermi se può venire. Avvicino anche l'altro tacco prima alla bocca obbligandolo a leccare anche quello facendoglielo riempire di saliva e poi faccio scendere entrambe le gambe insieme lasciando strade di saliva su tutto il suo corpo fermandomi infine vicino alla sua erezione. Dapprima struscio le punte degli stivali sulla punta facendogli fuoriuscire un goccio di sperma. E’ sempre più terrorizzato mentre io sorrido in maniera sadica e continuo a strusciare le punte su tutta la lunghezza del cazzo. Non ce la fa più e credo sia giusto concedergli il premio. Lo prendo nella mia bocca. Al diavolo tutte le situazioni stereotipate. Ho sentito e letto che una vera dominante non deve fare queste cose ma io mi ritengo una dominatrice anomala e faccio quello che mi piace. Non mi sento sminuita come entità dominante, anzi. Sono io che dirigo il piacere del mio schiavo, sono io che decido se e come farglielo avere e questo è potere. E mi sto rendendo conto che il mio potere su Daniele è enorme. Lo assaporo per diversi secondi. Mi riempie la bocca con la sua virilità e mi sento viva, femmina, dominante. Tutto alla massima potenza. Infine lo tiro fuori dalla bocca e gli bacio la punta
“ Puoi godere, ora"
Esplode come fuochi d'artificio mentre io mi diverto ancora a leccargli l’asta. Si accascia sul letto senza più forze
“ Oh mio Dio: E’ stato… E’ stato meraviglioso”.
Scoppio a ridere
“ Wow, dall’esplosione sembrava l'ultimo dell'anno. Magari un po’ in anticipo. Esplodi sempre così o sono io che ti faccio questo effetto?".
“ E’… E’ lei… padrona. Non mi era mai capitato prima” risponde con un filo di fiato.
“ Molto bene. Mi fa piacere. Ora sdraiati sul letto e riprenditi che ho voglia di ripulirlo e magari se ti torna duro anche di ricominciare. Credi che ti tornerà duro?".
“ Credo… non so, abbiamo fatto tanto. Non sono sicuro che mi possa tornare duro"
Lo guardo. Fa fatica addirittura a parlare
“ Beh, con me non succederà. Te lo posso far venir duro come e quando voglio. Anche solo dandoti un ordine. Non credi Daniele?” Sono diventata talmente sicura di me stessa e dell’effetto che gli faccio che sono davvero sicura di poterlo eccitare quando ne ho voglia. Lui annuisce
“ Ha ragione lei. Le basterà darmi un ordine, farmi assaporare la sua immensa superiorità e non potrò non eccitarmi”
Rido di gusto
“ Bravo, ti sei salvato in corner. E allora ti do un ordine. Stasera dovrai essere tu a prepararmi la cena. Nel frigo c’è tutto il ben di Dio. Dopodiché mi servirai come una regina. Cosa ne dici?”
“ Dico che non posso non obbedirle. Sperando di riuscire ad accontentarla. Non sono uno chef provetto ma sono abituato a stare da solo e qualcosa so fare”
“ Non è un problema. Per stasera non ti chiederò cibi troppo complicati ma per il futuro dovrai imparare ed essere perfetto”
“ Sarà mio dovere, padrona”
“ Adesso devo farti vedere un’altra cosa. Apri quel cassetto” gli dico indicandogli il ripostiglio dei miei giocattolini erotici. Lo vedo trasalire. E’ evidente che ha visto il mio strap-on a doppia penetrazione. Lo afferra con due dita, come se scottasse
“ E’… E’ questo quello che voleva farmi vedere?”
“ Proprio quello. Lo sai che lo userò su di te?” Lo vedo sbiancare in viso
“ Oh mio Dio! Non pensavo a una cosa del genere”
“ Ma ci pensavo io. Ed è meglio che ti abitui all’idea perché non accetterò un no da parte tua. Ora vai in cucina e inizia a preparare la cena perché comincio ad avere fame” Lo vedo scomparire dopo avermi fatto un mezzo inchino. Sospiro soddisfatta. Sono felice e per la prima volta nella mia vita mi sento realizzata completamente. E solo al pensiero di penetrarlo mi viene di nuovo voglia. Non so se sia normale, soprattutto per una donna della mia età ma adoro queste sensazioni e vorrei che non finissero mai. E una vocina mi dice che con Daniele le assaporerò spesso. Forse più spesso di quanto avrei immaginato nei miei sogni proibiti.


DANIELE

Eccomi qua in cucina, nudo come un verme a fare quello che ho sempre desiderato: servire la mia padrona. Sono spossato e completamente scombussolato dal susseguirsi di questa serie di eventi. Ma adesso una nuova sfida è di fronte a me e non è facile preparare una cena sapendo che al minimo errore potrei essere punito. Ma è giusto così. Ci metterò tutto il mio amore e la mia passione per soddisfarla. Il pensiero mi va anche a quello strap-on che mi ha appena fatto vedere. Non ha importanza il dolore che sentirò ma sento che dopo le apparterrò completamente. Ripenso anche al fatto di aver bevuto la sua urina ed è incredibile come non mi abbia fatto schifo ma l’abbia gradita. Ma adesso è meglio che mi dia da fare. Non voglio deluderla nemmeno per tutto l’oro del mondo. Le preparerò una cena che le farà leccare i baffi e poi… Se lei avesse di nuovo desiderio, io sarò in grado di accontentarla? Sorrido. Come ho detto prima a lei, mi basterà sentire la sua voce autoritaria e guardarla, ammirarla e il desiderio mi verrà in modo automatico. E dopo cosa succederà? Mi ha fatto capire che dovrò trasferirmi da lei e la cosa mi entusiasma. Ma non conosco i suoi orari, cosa fa nelle giornate feriali, quando allena la sua squadra.
E poi le nostre famiglie… Beh, non mi resta che scoprirlo pian piano.
scritto il
2023-10-12
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